Viaggio in Indonesia fai da te

L’indonesia con i suoi paesaggi variegati, che vanno dalle aree montagnose centrali passando per le terrazze di riso e culminando sulle bellissime spiagge, senza dimenticare la cultura, i numerosi templi e moschee, l’ottimo surf e le immersioni, è senza dubbio una destinazione spettacolare.

Nel corso degli anni ho passato circa cinque mesi viaggiando zaino in spalla all’interno del Paese e in questa guida troverai un sacco di informazioni utili e consigli per organizzare al meglio il tuo viaggio in Indonesia.

Menu rapido

Nepal Van Java.

Quando visitare l’Indonesia

L’intero arcipelago indonesiano ha un clima tropicale e si distinguono due stagioni: la stagione delle piogge, che va da novembre a marzo con i mesi di gennaio e febbraio che sono generalmente i più piovosi, e la stagione secca, che va da aprile ad ottobre.

Se possibile è consigliabile evitare i mesi di luglio e agosto che corrispondono all’altissima stagione. Destinazioni particolarmente popolari come Bali vengono letteralmente prese d’assalto ma è altrettanto vero che visitando isole meno turistiche come Sumba, anche in pieno agosto vedrai ben pochi turisti.

Per concludere, in generale il periodo migliore per visitare l’Indonesia, sono i mesi di aprile – giugno e settembre – ottobre quando il clima è buono, ci sono meno turisti e i prezzi sono più bassi rispetto all’alta stagione. Questo rende l’Indonesia un’ottima destinazione dove passare il picco della stagione delle piogge nel resto del Sud Est Asiatico.

Parco Nazionale Komodo.

Documenti e vaccinazioni per entrare in Indonesia

I possessori di passaporto italiano ricevono un visto turistico direttamente all’aeroporto “on arrival” della durata di 30 giorni dal momento in cui entrano nel Paese. Questo visto va pagato in contanti e costa 500.000 IDR.

Detto questo, per praticità, io consiglio di ottenere il visto online prima dell’arrivo così da evitare la fila in aeroporto. Fare il visto online è particolarmente importante soprattutto per chi intende rinnovarlo per ulteriori 30 giorni, solo così infatti anche la procedura per il rinnovo può essere completata online mentre se ottenuto all’aeroporto bisogna andare all’ufficio dell’immigrazione o affidarsi a qualche agente. Questo è il sito ufficiale, il visto in questione è il “B1” e costa sempre 500.000 IDR. Come anticipato, se vuoi rimanere più a lungo di 30 giorni, questo visto si può rinnovare una solo volta per un soggiorno totale di 60 giorni pagando altre 500.000 IDR. Fai però attenzione perché durante la richiesta del visto va caricata una prova di uscita dal Paese entro la durata del visto (quindi entro i primi 30 giorni), pertanto se il volo in questione cade al di fuori dei primi 30 giorni di visto, rischi che il visto ti venga rifiutato. Qui trovi qualche possibile soluzione.

Vulcano Inerie.

Se vuoi rimanere più di 60 giorni, potresti uscire e rientrare nel Paese facendo la classica “visa run” ma personalmente consiglio invece di richiedere il visto “C1” che costa 1.500.000 IDR. Questo visto può essere rinnovato per ben due volte per un soggiorno totale di 180 giorni. Anche in questo caso durante la richiesta del visto va caricata una prova di uscita dal Paese entro la durata del visto e la copia di un estratto conto che dimostri di avere almeno 2.000$ a proprio nome. In ogni caso, ti consiglio di consultare il sito ufficiale, per una volta tanto è ben fatto e le informazioni sono chiare.

Per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie, l’unica richiesta è quella contro la febbre gialla solo nel caso si provenga da un Paese a rischio. Inoltre quando si viaggia io consiglio sempre Epatite A e Epatite B. Per informazioni aggiornate su visti e quant’altro consiglio anche di consultare il sito viaggiare sicuri messo a disposizione del Ministero degli Esteri.

Alberi danzanti di Sumba.

Cosa fare e vedere in Indonesia

In questa guida i prezzi sono espressi nella moneta locale chiamata “Rupia indonesiana” spesso abbreviata semplicemente con “IDR”. Il cambio al momento della pubblicazione di questo articolo è 1€ = 17.000 IDR. Per il cambio attuale ti consiglio di dare un’occhiata a questa pagina.

Vista la geografia dell’Indonesia, credo abbia senso dividere questa sezione per isole prima ancora di parlare di destinazioni all’interno di queste ultime. Per la mappa che trovi qui sotto, bene o male, ho applicato la stessa logica.

N.b. Più volte nel corso della guida troverai link a https://www.alltrails.com/. Se vuoi utilizzare la navigazione offline direttamente dall’app di Alltrails devi passare alle versione pro. Puoi però aggirare il problema scaricando le coordinate dalla versione desktop del sito in formato “Google Earth KML” e poi caricandole su organic maps che è in assoluto una delle mie app preferite per viaggiare.

Alba sulla cima del Kelimutu in compagnia.

SUMATRA

Nonostante sia l’isola più grande dell’Indonesia, Sumatra riceve una frazione del turismo rispetto ad isole più popolari come Bali, Java e Lombok ma c’è comunque un buon livello di strutture ricettive soprattutto nel centro e nord.

Banda Aceh

Banda Aceh, capitale della provincia indonesiana di Aceh, si trova sulla punta nord-occidentale di Sumatra. Conosciuta per il suo ricco patrimonio islamico nonché l’unica regione dell’Indonesia in cui la Sharia (legge islamica) è formalmente applicata. La città purtroppo si distingue anche per essere stata tra le più devastate dal tremendo tsunami del 2004.

Cosa fare e vedere a Banda Aceh

Per la maggior parte dei viaggiatori Banda Aceh non è altro che un tappa obbligata per raggiungere la vicina Pulau Weh, l’isola che si trova a largo della città e che i locali chiamano “Sabang”. Detto questo, se arrivi in città troppo tardi per andare direttamente sull’isola, vuoi spezzare il viaggio o semplicemente ti va di passare del tempo a esplorare la città e i suoi dintorni, qualcosa da fare c’è.

Ci sono un paio di monumenti dedicati allo tsunami come questo (Google Maps) e il PLTD Apung (Google Maps) che funge da museo. In centro consiglio inoltre la moschea Masjid Raya Baiturrahman (Google Maps) dove per 15.000 IDR è possibile salire in cima al minareto che domina la città.

Infine, se decidi di noleggiare uno scooter, a Pantai Lampuuk (Google Maps) è possibile surfare o semplicemente passare la giornata in spiaggia e più a sud c’è una cascata Wisata Air terjun suhom (Google Maps), che però stando allo staff dell’ostello non è per niente ben mantenuta a causa anche di molta sporcizia.

Uno dei monumenti dedicati allo tsunami.

Dove dormire a Banda Aceh?

Io ho passato una notte a Lala Hostel, niente di eccezionale ma pulito e funzionale. Lo staff è davvero gentile e disponibile. Consigliato.

Come raggiungere Banda Aceh?

L’unico collegamento via terra sensato è quello in autobus da e verso Medan ma sono comunque più di 12 ore e, perlomeno durante la mia visita, c’erano solo bus notturni (Google Maps). A meno che tu non abbia un budget estremamente limitato, consiglio di volare, se prenotati in anticipo i voli verso Medan sono davvero economici. Ci tengo inoltre a far presente che ci sono collegamenti diretti verso Kuala Lumpur in Malesia con AirAsia. Per chi ha in mente un viaggio itinerante nel sud est asitico, in sostanza, Banda Aceh si presta bene come prima o ultima tappa in Indonesia.

Dall’aeroporto al centro città i taxi chiedono 100 000 IDR ma se viaggi leggero puoi farti dare un passaggio in scooter per 50 000 IDR (Google Maps).

Bunker giapponese a Pulau Weh.

Pulau Weh

Pulau Weh o Sabang, è una piccola isola vulcanica a nord di Banda Aceh. La barriera corallina circostante offre delle ottime immersioni ma anche più semplicemente delle belle spiagge senza le folle che caratterizzano altre parti dell’Indonesia.

Cosa fare e vedere a Pulau Weh

Anche sull’isola vige la Sharia. Avevo letto che erano vietati i bikini e in certi orari il venerdì non era consentito fare il bagno ma per quella che è stata la mia esperienza, ai turisti è concesso fare un po’ quello che vogliono e di fatto la legge si applica solo ai locali.

Snorkeling e immersioni

Pantai Iboih (Google Maps) e dintorni è la zona migliore dove fare snorkelling, nonché dove si trova la maggior parte dei centri immersioni nel caso fossi interessato (l’altra opzione è Gapang Beach poco distante). Io avevo un piccolo problema all’orecchio quindi non ho fatto immersioni ma un paio di amici mi ha confermato che la barriera corallina è in buona salute e le immersioni sono ottime. Qui è anche possibile organizzare dei tour in barca per lo snorkelling o volendo puoi semplicemente noleggiare maschera, boccaglio e optare per il fai da te come ho fatto io. Il noleggio per l’intera giornata costa 20 000 IDR.

Se opti per il fai da te, consiglio di camminare fino a questa spiaggia, il sentiero lungo la costa è tracciato su organic maps e in ogni caso è davvero facile da seguire. La spiaggia in questione è praticamente deserta, quando sono arrivato non c’era nessuno, mentre ero lì è arrivata una sola barca con un paio di turisti che ha fatto un po’ di snorkelling prima di proseguire verso la tappa successiva del loro tour.

Se non ti va di camminare, Pantai Teupin Serkui (Google Maps) si trova all’inizio del sentiero lungo la costa, è tranquilla, c’è un sacco di ombra e un paio di ristoranti dove mangiare a prezzi modesti. Dalla spiaggia puoi fare snorkelling lungo la costa fino a Pantai Yulia (Google Maps). Sconsiglio di attraversare la baia fino all’isola che sta di fronte perché ci sono molte barche che fanno avanti e indietro e potrebbe essere pericoloso.

Piccola baia “deserta” menzionata in precedenza.

Tour dell’isola

Se decidi di noleggiare uno scooter puoi fare l’intero giro dell’isola nell’arco di una giornata. Le strade sono in ottime condizioni e c’è pochissimo traffico. Se alloggi nei dintorni di Sabang puoi iniziare con il bunker giapponese Anoi Itam (Google Maps), chiedono 3000 IDR per l’ingresso e altri 3000 IDR per il parcheggio. Come suggerisce il nome, si tratta di un bunker costruito dai giapponesi durante l’occupazione nella seconda guerra mondiale, onestamente non c’è molto da vedere ma considerando il prezzo ci si può anche fermare a dare un’occhiata.

Consiglio poi di proseguire verso il vulcano Jaboi (Google Maps), qui chiedono 20.000 IDR agli stranieri, offrono una guida a pagamento ma non è assolutamente necessaria. Ci sono più sentieri, consiglio di seguire le indicazioni per kawah 4 che porta al piccolo cratere (il sentiero è anche tracciato su organic maps).

Vulcano Jaboi

La breve escursione è carina e piacevole, soprattutto se non si ha mai visto un paesaggio vulcanico. Io l’ho fatta in infradito e diciamo che forse è meglio avere un paio di scarpe, inoltre, se si tratta di una giornata particolarmente calda, tra le vampate di calore che vengono dal suolo e il caldo fuori ci si cucina letteralment! Quindi perlomeno cerca di evitare le ore centrali del giorno. Poco distante ci sono anche delle sorgenti termali (Google Maps) ma io ero già sufficientemente accaldato e non mi sembrava proprio il caso di andarci. Detto questo, sono certo che la sera o magari durante una giornata piovosa, possono sicuramente essere un luogo piacevole da visitare.

La tappa successiva è Pasir Putih Beach (Google Maps) conosciuta anche come “White Sand Beach”. La spiaggia è molto carina e anche di domenica non c’era nessuno però purtroppo non essendoci resort che fanno manutenzione, non è tra le più pulite. Poco più a nord, lungo la costa, c’è Wisata Gua Sarang (Google Maps), un’attrazione particolarmente popolare tra i turisti local. Si tratta di grotte naturali con una serie di “Photo spots” che i locali adorano, io non sono nemmeno entrato ma lascio a te giudicare. Stesso discorso vale per Kilometer Nol Monument (Google Maps) che rappresenta il punto più settentrionale dell’Indonesia, mi sembrava una cagata ma vedi un po’ te! Infine potresti fare un salto alla cascata Pria Laot (Google Maps), ci sono stato durante il weekend con tutti i bambini dell’isola a casa da scuola quindi era super affollata e diciamo che, come spesso succede in Indonesia, la situazione pulizia non era delle migliori. Se però cerchi refrigerio durante la giornata ed eviti il fine settimana, non è poi così male.

White Sand Beach.

Dove dormire a Pulau Weh?

Io ho preso una stanza a Pondok Simpang Tiga, camera molto economica con aria condizionata. Lo staff è stato davvero gentile, mi ha procurato uno scooter nuovo di zecca per 100 000 IDR al giorno e il giorno in cui me ne sono andato mi ha pure dato un passaggio gratis verso il porto. Detto questo, se sei disposto a spendere qualcosa di più ci sono sicuramente opzioni migliori.

Durante il mio soggiorno sull’isola ho fatto amicizia con alcuni ragazzi dello staff di Casa Nemo Beach Resort & Spa e ci ho passato più di qualche serata. La struttura è molto bella e seppur non lo reclamizzano online, hanno un dormitorio a prezzi interessanti. In ogni caso la proprietà affacciata direttamente sul mare e non è per niente male.

Come raggiungere Pulau Weh?

Dal porto di Banda Aceh (Google Maps) ci sono almeno due o tre partenze ogni giorno sia con il traghetto (2 ore circa, 35 000 IDR) che con la speed boat (30 minuti circa, 100 000 IDR). Gli orari sembrano cambiare spesso pertanto consiglio di consultare la pagina instagram Discover Sabang dove vengono postati giornalmente tra le storie. Per raggiungere il porto dalla città puoi semplicemente usare Grab o Gojek, sappi però che verrai scaricato fuori dal porto e allo stesso modo, al tuo ritorno, devi per forza uscire dal porto per usare le due app, in caso contrario devi per forza prendere un taxi tradizionale. In ogni caso sono meno di cinque minuti a piedi quindi non è assolutamente un problema, a meno che non si viaggi molto pesanti.

Una volta arrivato al porto dell’isola, ho trovato per 50 000 IDR un passaggio in scooter fino alla guesthouse. I taxi chiedevano il doppio anche se poi ovviamente dipende da dove intendi alloggiare sull’isola. Con il senno di poi avrei affittato uno scooter direttamente al porto ed è quello che consiglio di fare se viaggi sufficientemente leggero. Anche perché sull’isola Non c’è alcun tipo di trasporto pubblico.

Cascata Pria Laot.

Medan

N.b. Medan, Bukit Lawang, Berastagi e il Lago Toba formano un circuito ben consolidato tra i viaggiatori, tanto che c’è una vera rete di taxi condivisi che fa da spola tra la varie destinazioni. Alcuni, soprattutto famiglie, decidono addirittura di prendersi un driver privato per una decina di giorni. Se sei interessato su Backpacking Sumatra (Indonesia) o Indonesia Backpackers dovresti riuscire a recuperare qualche numero whatsapp senza troppi problemi. In alternativa, molti alloggi hanno sicuramente alcuni contatti e potresti chiedere direttamente a chi gestisce le strutture. Un’ultima opzione è anche contattare, tramite whatsapp usando il numero che trovi al link, Bagus Holidays Taxi. Da quanto mi è stato detto, solitamente si paga un fisso giornaliero più la benzina. Infine, potresti considerare l’idea di noleggiare un scooter a Medan come hanno fatto un paio di amici. AXE RENTAL MOTOR MEDAN è spesso consigliato e volendo consegnano il mezzo anche all’aeroporto.

La capitale di Sumatra e la terza città più grande dell’Indonesia, ma non ha molto da offrire al viaggiatore di turno. Affollata e sporca, la maggior parte dei viaggiatori tende ad arrivare in città e ripartire nell’arco della stessa giornata.

Kantor Pos Medan.

Cosa fare e vedere a Medan

Se decidi di passare una giornata in città, in centro ci sono un paio di edifici coloniali come Old City Hall (Google Maps) e Kantor Pos Medan (Google Maps). Io ci sono passato uscendo dalla stazione, niente di eccezionale. Credo meriti invece la visita la Tjong A Fie Mansion (Google Maps) che sostanzialmente è la copia della Blue Mansion di George Town in Malesia. Avevo visitato quest’ultima due settimane prima quindi non ho sentito il bisogno di andarci, ma penso possa essere interessante o perlomeno lo è stata la visita in Malesia. Tjong A Fie, il magnate chiamato anche Rockfeller dell’Est, passava infatti molto tempo a Medan e aveva fatto costruire una replica della sua residenza primaria. La visita guidata costa 35 000 IDR.

Non sono stato neanche alla moschea Masjid Raya Medan (Google Maps) che però è spesso consigliata. Progettata da un architetto olandese mescolando stili marocchini, europei, mediorientali e malesi sembra davvero molto impressionante. A poca distanza si trova l’Istana Maimun/ Maimoon Palace (Google Maps) ma le recensioni non sono di certo entusiasmanti, a quanto pare si possono visitare due stanze di numero che però sono state riempite di souvenir.

Infine, il Maha Vihara Maitreya (Google Maps) appena fuori città è un tempio buddista tra i più grandi del Paese.

Old City Hall.

Dove dormire a Medan?

Se decidi di passare la notte in città, RedDoorz Hostel @ Capsule Inn Medan non è per niente male. Ci ho passato una notte arrivando da Banda Aceh. Ambiente pulito e posizione non troppo distante sia dal centro che dalla stazione dei bus. Se invece hai un volo la mattina presto o, per qualsiasi ragione vuoi rimanere nei pressi dell’aeroporto, consiglio My Studio Hotels Kualanamu Airport Medan, posizione strategica per chiunque voglia evitare di andare a finire in città con tutte le conseguenze del caso. Offrono anche un servizio navetta verso l’aeroporto.

Come raggiungere Medan?

Come anticipato, ci sono bus notturni che arrivano da Banda Aceh, ma un volo, se prenotato in anticipo, costa poco di più e ti fa risparmiare un bel po’ di tempo. Dall’aeroporto c’è un treno veloce davvero comodo che va direttamente dalla stazione centrale (Google Maps) e viceversa per 40 000 IDR, con partenze abbastanza frequenti (trovi gli orari su Google Maps). In alternativa ci sono dei DAMRI bus verso altre destinazioni in città.

Orango-tango a Bukit Lawang.

Bukit Lawang

Bukit Lawang è nota per essere uno dei pochi luoghi al mondo dove è possibile osservare con quasi certezza gli orango tango in libertà. È nato tutto con un programma di reintroduzione terminato ufficialmente nel lontano 2001. Purtroppo, di fatto, i locali non hanno mai smesso di prendersi cura degli orango tango che sanno benissimo di poter trovare facilmente cibo nei pressi degli accampamenti dove dormono i turisti. Ho visto di persona gli orango tango venirsi a prendere gli avanzi dei vari pasti. Che piaccia o meno, l’economia locale dipende interamente dalla loro presenza, gli incentivi sono piuttosto chiari. In sostanza, seppur siano “liberi” e vivano nel loro habitat naturale, si tratta a tutti gli effetti di oranghi semi-selvatici. Giusto? Sbagliato? Indifferente? A te la scelta.

Bat Cave.

Cosa fare e vedere a Bukit Lawang

Le escursioni all’interno del parco nazionale Gunung Leuser per vedere gli orango tango sono chiaramente l’attività numero uno a Bukit Lawang. Detto questo, con un po’ di fortuna potresti vedere anche altri animali. Per esempio, oltre a una decina di oranghi, ho visto un sacco di Thomas’s leaf monkey, macachi e due gibboni.

Vengono offerte opzioni un po’ per tutti i gusti (qui trovi qualche programma standard), dalle escursioni in giornata – dove sostanzialmente si torna a dormire nella comodità della propria guesthouse – ad escursioni di due, tre o più giorni – durante le quali si passa la notte all’interno del parco in strutture molto spartane ma tutto sommato non così male se si ha un minimo di spirito di adattamento.

Io ho optato per il tour di tre giorni e due notti che si conclude con il rafting per il quale quasi tutte le agenzie ufficialmente chiedono 170€ a persona ma si può pagare molto meno. Con altri due ragazzi conosciuti alla guesthouse (Jhony’s Backpacker) abbiamo pagato circa 130€ a persona contrattando in loco. Parlano di trekking ma in realtà non si cammina molto, anzi al contrario, si cammina molto poco. Tutto sommato è stata un’esperienza piacevole. Se cerchi qualcosa di più autentico, probabilmente faresti meglio a guardare altrove o organizzare qualcosa su misura, le guide sono disposte ad addentrarsi nella foresta quanto ti pare e piace per settimane, avendo anche più possibilità di vedere animali più timidi, come la tigre di Sumatra 🙂 Mi è stato detto che volendo si può organizzare la traversata fino a Ketambe.

Mamma Orango-tango e cucciolo mentre mangiano gli avanzi.

Non c’è molto altro da fare a Bukit Lawan. Sono stato alla Bat Cave (Google Maps) ma non è niente di che e oltretutto chiedono 25 000 IDR per entrare. Potresti, invece, fare un salto al mercato locale (Google Maps) o semplicemente fare il bagno insieme agli abitanti del luogo nei pressi del ponte pedonale che attraversa il villaggio (Google Maps).

N.b. Consiglio di prelevare contanti a Medan prima di arrivare a Bukit Lawang.

Dove dormire a Bukit Lawang?

Io ho dormito a Jhony’s Backpacker prima e dopo il trekking, alloggio basico ma estremamente economico e tutto sommato per niente male. Ho fatto anche il trekking con Jhony. Personaggio un po’ particolare ma onesto e gentile.

Come raggiungere Bukit Lawang?

Da e verso Medan durante il giorno ci sono collegamenti frequenti a bordo di minivan arancioni che partono da questo punto (Google Maps). Sono parcheggiati lungo la strada davanti al panificio e sono facili da riconoscere. Agli stranieri chiedono 50 000 IDR. Non andare al Terminal Pinang Baris Medan (Google Maps) come suggerisce qualcuno perché la mafia locale cercherà di farti pagare ancora di più. L’ultima fermata è il terminal di Bukit Lawang (Google Maps). In alternativa ci sono i taxi condivisi, come descritto in precedenza.

Thomas’s leaf monkey.

Tangkahan e Ketambe

Tangkahan e Ketambe sono due alternative meno turistiche per chiunque voglia evitare le “folle” di Bukit Lawang e potenzialmente avere un’esperienza più etica. Non ho visitato nessuna delle due quindi prendi quanto segue con le pinze. Ketambe è sotto certi aspetti il villaggio gemello di Bukit Lawang, anche qui il governo indonesiano aveva portato avanti un programma di reintroduzione degli oranghi e costruito tutta una serie di strutture ricettive, rendendolo di fatto un altro ingresso ufficiale al Parco Nazionale Gunung Leuser. Essendo però molto più scomodo da raggiungere rispetto a Bukit Lawang, negli anni è cresciuta molto meno come destinazione turistica e, stando a quanto riferitomi, conserva proprio per questo un’atmosfera molto più autentica. Se interessato trovi informazioni dettagliate su come raggiungere Ketambe con il trasporto pubblico a questa pagina.

Tangkahan si trova invece a poca distanza da Bukit Lawang, con il recente miglioramento della strada i due villaggi distano poco più di un’ora di auto. Qui oltre alla possibilità di vedere gli orango tango c’è anche un progetto di conservazione dedicato agli elefanti. Purtroppo, fino a non troppo tempo fa, era possibile cavalcare gli elefanti. Le cose sembrano essere cambiate di recente ma alcune recensioni restano comunque non positive. In ogni caso, puoi semplicemente organizzare qualche trekking nella giungla o visitare qualche cascata, il tutto in un contesto che dovrebbe essere meno turistico rispetto a Bukit Lawang. A questa pagina trovi un sacco di informazioni.

Berastagi

Berastagi, nel cuore delle Karo Highlands e circondata da vulcani attivi, offre paesaggi suggestivi, un clima piacevole tutto l’anno e un’ottima tappa per spezzare il viaggio verso il lago Toba. Prima ancora di arrivare a Berastagi, se hai un driver o viaggi in scooter, puoi considerare l’idea di fermarti alla cascata Air Terjun Teroh-Teroh Petar (Google Maps).

Cosa fare e vedere a Berastagi

In centro a Berastagi non c’è molto da vedere, consiglio di fare un salto al piccolo museo dedicato alla cultura Karo Batak, ovvero la popolazione indigena dell’altopiano (Google Maps), non è niente di eccezionale ma l’ingresso costa solo 8000 IDR e visto che ci sei fai un salto al vicino mercato (Google Maps). Appena fuori città c’è il Taman Alam Lumbini (Google Maps), un tempio buddista che mi era stato consigliato dallo staff della guesthouse ma non ci sono stato.

Museo dedicato alla cultura Karo Batak.

Mount Sibayak

Il vulcano Sibayak è una bella escursione per niente impegnativa che si può completare comodamente da Berastagi (All Trails). L’ingresso per gli stranieri costa 20 000 IDR da pagare all’inizio del sentiero principale (Google Maps). Io sono salito la domenica mattina e c’era un disastro di gente in tenda. Medan non è troppo distante e per i locali si tratta di un’escursione molto popolare da fare il weekend.

In ogni caso, non è assolutamente necessario unirsi a un tour guidato. Più che altro, se vuoi salire per vedere l’alba, come molti decidono di fare, in base a dove alloggi, potresti dover organizzare il trasporto (durante il giorno ci sono dei minibus che partono dal centro). Io ho camminato direttamente dalla guesthouse. Una volta arrivato al cratere, invece di tornare per lo stesso sentiero potresti scendere in direzione del villaggio dove si trovano le terme (All Trails).

Mount Sibayak con Mount Sinabung sullo sfondo.

In ogni caso, nel “villaggio delle terme” ci sono un sacco di strutture, io un po’ a caso sono finito a Mitra Sibayak Hot Spring (Google Maps). L’ingresso costa 15 000 IDR e tutto sommato le consiglio. Dopo un meritato bagno termale, sempre a piedi sono tornato alla guesthouse ma volendo ci sono i soliti minibus locali che fanno avanti e indietro in direzione di Berastagi per 7000 IDR (Google Maps).

Villaggio delle terme visto dall’alto.

Mount Sinabung

Il Gunung Sinabung è stato particolarmente attivo negli ultimi anni e pertanto chiuso al pubblico, salire al cratere è al momento proibito. Se le cose dovessero cambiare in futuro, sono certo possa essere una bella escursione. Chiedi informazioni aggiornate una volta sul posto. Qui trovi i dettagli del sentiero (All Trails).

Dove dormire a Berastagi?

Io ho dormito a Sibayak Multinational Rest House e la consiglio fortemente. La stanza dove sono stato io ha visto tempi migliori ma il giardino esterno, l’ospitalità della famiglia e l’ottimo cibo a prezzi onesti la rendono un’ottima opzione. Oltretutto, per chi è disposto a camminare un po’ di più, come anticipato, è possibile fare l’escursione al vulcano partendo direttamente dalla guesthouse.

Come raggiungere Berastagi?

Da Bukit Lawang ho preso il “tourist bus” ovvero il taxi condiviso, pagando 200 000 IDR. Che sappia io il trasporto pubblico non è un’opzione o perlomeno non lo è senza tornare a Medan da dove ci sono poi collegamenti diretti verso Berastagi.

Lago Toba.

Lago Toba

Il lago Toba è il più grande lago vulcanico del mondo, misura circa 100 chilometri in lunghezza e 30 in larghezza. La principale area turistica è il villaggio di Tuk-Tuk che sorge sull’isola Samosir nel mezzo del lago, l’epicentro della cultura Batak. Le sponde del lago Toba offrono un rifugio tranquillo ai viaggiatori che cercano qualche giornata di relax.

Cosa fare e vedere al Lago Toba

Come per Berastagi, prima ancora di arrivare al Lago Toba, se hai un driver o viaggi in scooter, puoi considerare l’idea di fermarti alla cascata Air Terjun Sipiso Piso (Google Maps) che con i suoi 120 metri di altezza è tra le cascate più alte del Paese e Bukit Gajah Bobok (Google Maps) dove c’è un bel punto panoramico.

A Tuk-Tu, spostandosi a piedi senza per forza noleggiare uno scooter, potresti visitare Huta Siallagan (Google Maps) dove si possono visitare delle case Batak tradizionali, l’ingresso costa 10 000 IDR. Per strada trovi anche il Museum Sipalakka (Google Maps), l’entrata costa 10 000 IDR e si possono osservare molte opere in pietra.

Batak Museum.

Dall’altro lato di Tuk-Tuk c’è invece il Tomok Market (Google Maps) dove vendono più che altro souvenir, Desa Wisata Tomok Parsaoran (Google Maps) dove si possono osservare le case Batak tradizionali (mentre passavo stavano suonando della musica tradizionale), Old Tomb Of King Sidabutar (Google Maps) dove ci sono le tombe di diverse famiglie nobili Batak e infine il Batak Museum (Google Maps). A mio parere nulla di tutto ciò è eccezionale, in particolar modo senza un minimo di contesto. Magari pagando una guida la visita può potenzialmente essere più interessante.

Se decidi di noleggiare uno scooter o magari unirti a un tour organizzato, ti puoi avventurare più distante e fare un salto al Parhallow viewpoint and coffee shop (Google Maps), Pengrajin Ulos Samosir (Google Maps) che è un altro villaggio tradizionale, il punto panoramico Bukit Holbung Samosir (Google Maps) e la cascata Efrata Waterfall (Google Maps). Io personalmente non sono stato in nessuno di questi luoghi in quanto ho preferito oziare in riva al lago e visitare solo i punti di interesse nei dintorni di Tuk-Tuk.

Tombe famiglie nobili Batak.

Dove dormire al Lago Toba?

Ho dormito a Laster Jony’s, stanze carine in riva al lago in una zona molto tranquilla. Staff gentile e ottimo ristorante a prezzi onesti. Assolutamente da provare se in stagione l’Avocado shake! Consigliato.

Come raggiungere il lago Toba?

Se arrivi con i taxi condivisi (io ho pagato 200 000 IDR da Berastagi), verrai scaricato al molo di Parapat (Google Maps) dove ci sono connessioni frequenti durante il giorno verso Tuk-Tuk per 25 000 IDR. Una volta sulla barca ti verrà chiesto dove alloggi e in base a quello ti verrà detto quando scendere. La barca fa infatti più fermate e verrai fatto scendere al molo più vicino al tuo alloggio. Se arrivi in scooter puoi prendere il ponte dall’altro lato dell’isola oppure il traghetto locale (Google Maps).

Da e verso Medan il taxi condiviso costa 150 000 IDR, alcune guesthouse fanno pagare di più, puoi tranquillamente farti prenotare solo il traghetto e poi pagare il transfer direttamente a Bagus Taxi (Google Maps). Il transfer giornaliero parte verso le 10:00 quindi devi per forza prendere la prima barca da Tuk-Tuk a Parapat. Sono certo ci siano anche bus locali che coprono la tratta ma non ho informazioni a riguardo. È inoltre possibile farsi prenotare il bus che copre la tratta Medan – Bukkintigi/Padang e fa tappa a Parapat ma sono tipo 16 ore di viaggio (o più)!

Se intendi proseguire il viaggio in direzione Padang, consiglio di tornare a Medan e poi volare su Padang, a meno che tu non abbia un budget limitato.

Lago Toba.

Padang

Padang è la capitale della provincia di West Sumatra, nonché il crocevia per chiunque voglia raggiungere le isole Mentawai. La città non ha molto da offrire al viaggiatore di turno ma ci si può comunque tenere occupati per mezza giornata prima o dopo aver visitato le isole.

Cosa fare e vedere a Padang

La zona lungo il fiume (Google Maps) non è poi così male, c’è un piccolo tempio buddista Kelenteng See Hin Kiong (Google Maps) e volendo puoi attraversare il fiume e camminare fino a Siti Nurbaya Hills (Google Maps).

Mi è stato detto che Pantai Air Manis (Google Maps) offre del buon surf e potenzialmente una bella spiaggia dove passare qualche ora ma purtroppo, trovandosi così vicina alla città, sembra avere seri problemi di pulizia.

Se ne hai l’occasione, consiglio inoltre di fare un salto alla moschea Masjid Raya Syekh Ahmad Khatib Al-Minangkabawi Sumatera Barat (Google Maps), in serata quando è illuminata non è per niente male! Se alloggi distante valuta tu se ne vale la pena percorrere la tratta per raggiungerla.

Moschea Masjid Raya Syekh Ahmad Khatib Al-Minangkabawi Sumatera Barat

Dove dormire a Padang?

Kokos Hostel Padang City è l’ostello numero uno in città. Ottima struttura, staff estremamente gentile e posizione eccellente, a due passi dal porto dove partono le navi veloci per le isole Mentawai. Forse un po’ caro per l’Indonesia ma decisamente un’ottima opzione. Io ho passato una notte anche a Mandeh Guesthouse Padang, una guesthouse molto local nella periferia della città. Famiglia gentile ed ospitale. Ottimo rapporto qualità prezzo.

Come raggiungere Padang?

In aereo ci sono ogni giorno diversi voli diretti verso Medan a nord e Jakarta a sud, se prenotati in anticipo sono davvero economici. Dall’aeroporto invece ci sono collegamenti in bus verso il centro “Kota Padang” per 30 000 IDR, non so esattamente dove si viene scaricati perché personalmente ho condiviso un grab. C’è inoltre un treno ogni due ore circa che costa solo 10 000 IDR, gli orari sono su Google Maps. A mio parere, considerando i costi dei voli, gli unici collegamenti sensati via terra sono quelli verso Bukittinggi e la Harau Valley, di cui parlerò in seguito. Volendo ci sono bus diretti sia verso Medan a nord che Jakarta a sud, ma in entrambi i casi sono più di 20 ore da trascorrere in autobus!

Capo famiglia della casa in cui abbiamo dormito a Mentawai.

Isole Mentawai

Le Isole Mentawai al largo della costa occidentale di Sumatra in Indonesia, sono famose in particolar modo tra i surfisti, queste isole offrono infatti alcuni dei break migliori al mondo.

Qui però non ci sono solo onde: foreste pluviali lussureggianti, spiagge incontaminate e soprattutto la cultura unica degli indigeni Mentawai che rendono queste isole affascinanti per qualsiasi viaggiatore.

Cosa fare e vedere alle Isole Mentawai

Io non sono un surfista pertanto non ho grosse informazioni a riguardo, so solo che fare surf qui non è molto economico: il solo permesso per entrare in acqua con una tavola da surf costa 2 000 000 IDR (valido 15 giorni) e in ogni caso sembra bisogna appoggiarsi a surf camps/resorts non esattamente con prezzi da ostelli. Ti invito a fare qualche ricerca.

Rito sciamanico.

Tour tribù dei Mentawai

Ho invece partecipato al “Tour tribù dei Mentawai” sull’isola di Siberut (Google Maps). I Mentawai sono cacciatori-raccoglitori seminomadi, molti di loro vivono ancora una vita molto tradizionale. Generalmente i tour durano tre notti e quattro giorni, ovvero l’intervallo di tempo tra una barca veloce e l’altra (i collegamenti verso Padang non sono giornalieri).

Io non ho fatto grosse ricerche prima di partire, in quel periodo stavo viaggiando con altri ragazzi e per una volta tanto mi sono limitato a seguire il gruppo. Ho pagato 3.5 milioni per il tour di quattro giorni e tre notti (incluso il biglietto di andata e ritorno da Padang). Il tour era organizzato da un certo Agus che non mi è sembrato per niente una persona genuina, al contrario Gejeng (la nostra guida) mi è sembrata una persona splendida. Quest’ultimo sta cercando di creare il suo giro di clienti senza farsi passare il lavoro da Agus, puoi contattarlo direttamente tramite Instagram.

Tornando al tour, solitamente si passano tutte e tre le notti nella giungla ospiti di alcune famiglie locali e durante il giorno si fanno delle attività come andare a pesca, trekking nella foresta, raccogliere le larve, preparare il Sago o sagu (una pianta locale dalla quale i locali ricavano una farina) ecc ecc. Noi abbiamo finito col passare una sola notte nella giungla perché in paese ci sarebbe stata un’importante cerimonia alla quale abbiamo voluto partecipare. Balli, canti, animali sacrificati e qualche esorcizzazione, insomma un’esperienza a dir poco unica! In sostanza, i tour sono estremamente personalizzabili.

Preparazione del sagu.

Altre isole nei dintorni

Potresti anche combinare la visita dell’isola di Siberut con la vicina Sipura (Google Maps). Le due isole sono collegate via mare da una barca almeno un paio di volte a settimana quindi non c’è bisogno di tornare a Padang. Nella zona a nord si trovano il porto (Google Maps) e il principale insediamento che vanta più di qualche guesthouse. Non ci sono stato ma a quanto pare le spiagge sono incontaminate e il turismo di massa è ancora ben lontano. Qui trovi un articolo.

Per concludere, per chiunque voglia uscire dai classici itinerari turistici, l’arcipelago Hinako a nord delle Mentawai è un’altra destinazione interessante. L’isola Nias (Google Maps) ha un aeroporto il che la rende molto più accessibile. Qui trovi un articolo. Da lì si possono raggiungere isole ancora più remote come Asu. Qui trovi un articolo.

Come raggiungere le Isole Mentawai?

La barca veloce “Mentawai Fast Ferry” parte da questo punto a Padang (Google Maps) e, dopo aver fatto una breve sosta più a nord, arriva al villaggio dove partono i tour ( qui trovi la posizione: Google Maps). Sono circa 3-6 ore a seconda delle condizioni del mare. Volendo c’è anche il traghetto lento che però impiega circa 12 ore. A questa pagina trovi un articolo che sembra venga aggiornato di frequente, ma consiglio fortemente di confermare il tutto una volta sul posto.

Il fiume che abbia risalito durante il tour.

Valle di Harau

La Valle di Harau, spesso chiamata la “Yosemite” dell’Indonesia, con le sue lussureggianti risaie, le imponenti pareti verticali di roccia e le cascate, offre un assaggio dell’Indonesia rurale e paesaggi a dir poco unici.

Valle di Harau.

Cosa fare e vedere nella valle di Harau

Consiglio fortemente di noleggiare uno scooter e visitare le varie cascate nei dintorni mentre si assapora il bellissimo paesaggio che caratterizza la valle. Se non ha piovuto di recente puoi iniziare con la cascata Sarasah Tanggo (Google Maps). Puoi facilmente percorrere la strada sterrata in scooter, altrimenti consiglio di parcheggiare alla diga e proseguire a piedi (Google Maps). Prosegui poi verso la cascata Sarasah Donat (Google Maps) e la cascata Sarasah Murai 7 Tingkat (Google Maps). Qui nei dintorni dovrebbe trovarsi il “famoso” punto panoramico che offre delle belle viste sulla valle, il sentiero è tracciato su Organic Maps ma a quanto pare è davvero scosceso e i ragazzi con cui stavo viaggiando non erano interessati quindi non sono salito. Infine visita la cascata Sarasah Bunta (Google Maps) dove volendo puoi fare il bagno. Poco distante c’è un punto panoramico carino dove potresti andare nel tardo pomeriggio (Google Maps) per concludere la giornata. In alternativa ci si può unire a un tour, tutte le guesthouse posso organizzarlo.

Cascata Sarasah Murai 7 Tingkat.

Se hai tempo e voglia, puoi anche valutare di uscire dalla valle. Noi abbiamo guidato fino a un ponte noto tra i locali (Google Maps) ma onestamente non credo ne valga la pena. Un’altra destinazione spesso consigliata è il lago Kapalo Banda Taram (Google Maps).

Ponte Kelok 9.

Dove dormire nella Harau Valley?

Nonostante quanto appare facendo qualche ricerca su Booking, nella valle ci sono molte guesthouse. Io ho condiviso un bungalow con altri due ragazzi da Abdi Homestay (Google Maps) e la consiglio. Bella struttura immersa nel verde, il proprietario è davvero gentile, parla un ottimo inglese e il noleggio degli scooter è economico. Deliziosa la cena. Puoi prenotare direttamente tramite whatsapp al numero che trovi nella loro pagina instagram. Un’altra guesthouse spesso consigliata è Limpato Homestay (Google Maps).

Come raggiungere la Harau Valley?

Da Padang ci sono minibus diretti che partono di frequente da questo punto (Google Maps). Io ho preso la compagnia Sinamar, 4-5 ore e 30 000 IDR. Si viene scaricati all’incrocio che porta alla valle in questo punto (Google Maps). Da qui i mototaxi chiedono 50 000 IDR. Se arrivi da Bukittinggi, il minibus in questione passa per la stazione in questo punto (Google Maps).

Cascata Sarasah Tanggo.

Bukittinggi

Incastonata tra gli altopiani di Sumatra occidentale, Bukittinggi è una piacevole città dal clima fresco. Trovandosi a circa metà strada tra Padang e la Harau Valley, diventa un’ottima tappa intermedia per chiunque voglia spezzare il viaggio.

Piazza dell’orologio.

Cosa fare e vedere a Bukittinggi

Onestamente, seppur piacevole, la città non è nulla di eccezionale e se hai i giorni contati ti consiglio di trascorrere il tempo altrove. In città puoi comunque visitare l’iconica piazza dell’orologio e dintorni, il Jam Gadang Bukittinggi (Google Maps), i Japanese Tunnel (Google Maps), ovvero un sistema di gallerie che fungeva da bunker durante l’occupazione giapponese, l’ingresso costa 25 000 IDR, ma non c’è alcun tipo di informazione. Trovi però un bel panorama sulla Sianok Valley (Google Maps) con il vulcano Singgalang sullo sfondo (era chiuso perché troppo attivo ma normalmente si può salire sulla cima AllTrails). Dall’uscita dei tunnel volendo potresti camminare lungo la “piccola muraglia cinese” fino a questo punto panoramico (Google Maps), il sentiero è chiaramente tracciato su Organic Maps. Non sono stato al Fort De Kock (Google Maps) perché di venerdì è chiuso, l’ingresso include anche l’accesso allo zoo Taman Margasatwa dan Budaya Kinantan (Google Maps), che però ha delle pessime recensioni.

Infine potresti noleggiare uno scooter e visitare alcune attrazioni fuori città, come il palazzo Istano Basa Pagaruyung (Google Maps) e i due musei Rumah Tuo Kampai nan Panjang (Google Maps) e Bustanul Arifin PDIKM (Google Maps).

Tunnel Giapponesi.

Dove dormire a Bukittinggi?

Io ho condiviso un vero e proprio appartamento con altri due ragazzi e quindi non saprei cos’altro consigliarti. Kareem Syariah Hostel Bukittinggi però sembra offrire stanza economiche e pulite in un’ottima posizione.

Come raggiungere Bukittinggi?

Dalla valle di Harau ci sono bus ogni mezz’ora circa con la compagnia Sarah (Google Maps), chiedono 20 000 IDR. Da e verso Padang puoi prendere il minibus di cui ho parlato in precedenza e semplicemente scendere una volta arrivato a Bukittinggi (Google Maps). Ci sono infine collegamenti diretti dall’aeroporto di Padang, non so quanto frequenti siano le partenze, costano 25 000 IDR.

Sianok Valley.

JAVA

Con oltre 140 milioni di abitanti, Giava non è solo l’isola più densamente popolata dell’Indonesia, ma anche una delle aree più densamente popolate al mondo. Vista anche la vicinanza a Bali, l’isola è abbastanza turistica, in particolare la parte orientale dove si trovano i famosi vulcani Bromo e Ijen ma anche la bella Yogyakart con i suoi famosi templi.

Jakarta

Con i suoi oltre dieci milioni di abitanti, Jakarta è la capitale economica del Paese e tecnicamente ancora la capitale politica dell’Indonesia, ma il governo sta trasferendo la capitale in una nuova città chiamata Nusantara, situata nel Kalimantan orientale sull’isola del Borneo.

Monas.

Cosa fare e vedere a Jakarta

Se per il tuo viaggio in Indonesia hai i giorni contanti, onestamente credo proprio faresti meglio a passare il tuo tempo altrove. Come in ogni grande città, trovi free walking tour che sono un modo interessante per passare qualche ora, ne ho fatto uno con GuruWalk e non era per niente male.

Se preferisci il fai da te, nel centro storico della città ci sono diversi edifici in stile coloniale, in particolar modo nei dintorni della piazza Taman Fatahillah (Google Maps) dove volendo puoi visitare il Museo della storia di Jakarta (Google Maps), l’ingresso è veramente economico. Consiglio anche il vicino Museo della Banca d’Indonesia (Google Maps). e poco distante un tempio buddista (Google Maps).

Spostandosi più a sud, puoi visitare Monas (Google Maps), il famoso obelisco che commemora l’indipendenza indonesiana dagli olandesi, si può pure salire in cima ma spesso bisogna fare la fila. Da qui puoi proseguire verso la moschea Istiqlal (Google Maps), una delle più grandi al mondo, visitabile tutti i giorni eccetto il venerdì e, dall’altro lato della strada, la cattedrale di Jakarta (Google Maps). Non sono un amante di arte moderna e contemporanea ma nel caso tu lo fossi, il museo MACAN (Google Maps) viene spesso consigliato.

Per concludere, a sud della città nei dintorni del monumento Pancasila Fire Monument TMII (Google Maps) c’è un enorme parco con moltii musei, non ci sono stato ma un paio di locali me l’avevano consigliato.

Cattedrale di Jakarta.

Dove dormire a Jakarta?

Io ho trascorso qualche notte a Wonderloft Hostel Kota Tua, ottimo ostello economico nel cuore del centro storico di Jakarta. Se vuoi passare un giorno o due in città, lo consiglio.

Come raggiungere Jakarta?

Vista la sua importanza economica, Jakarta ha collegamenti diretti in aereo verso innumerevoli aeroporti dell’Indonesia. L’aeroporto è collegato al centro città sia via treno che bus, l’opzione migliore dipende da dove intendi alloggiare.

Anche via terra ci sono connessioni dirette in bus verso decine e decine di città, incluse Denpasar a Bali e Padang a Sumatra (circa 24 ore di viaggio!). Ci sono inoltre dei comodi collegamenti in treno verso molte città dell’isola di Java.

Piazza Taman Fatahillah.

Bogor

Bogor, circa un’ora a sud di Giacarta, famosa per il suo clima più fresco e i giardini botanici, può essere una gita fuori porta, se alloggi nella capitale, una destinazione a sé.

Cosa fare e vedere a Bogor

L’iconico Giardino Botanico di Bogor (Google Maps), uno dei più antichi del sud-est asiatico, è una visita obbligata. Al suo interno si trova anche il palazzo presidenziale che però non è visitabile (Google Maps). Seppur si tratti indubbiamente di un luogo piacevole dove passare qualche ora, non aspettarti nulla di eccezionale, l’ingresso costa 25 000 IDR.

Per il resto non c’è molto altro da fare in città, io di fatto ci ho passato solo una notte e poi sono andato a Bandung. Se invece sei disposto a noleggiare uno scooter e visitare i dintorni di Bogot, potresti andare al tempio induista Pura Parahyangan Agung Jagatkarta (Google Maps), la cascata Air Terjun Curug Nangka (Google Maps) o salire in cima al Mt Salak (Google Maps) (All Trails).

Palazzo presidenziale.

Dove dormire a Bogor?

Io ho dormito a Rion Hostel Bogor, ottimo ostello, buona posizione, staff gentile e disponibile. Fortemente consigliato. Un’altra opzione è GIO Guesthouse Bogor.

Come raggiungere Bogor?

Da Jakarta ci sono connessioni in treno molto frequenti, gli orari sono anche su Google Maps. Dall’aeroporto di Jakarta al Terminal Damri (Google Maps) e viceversa ci sono inoltre connessioni dirette in bus per chiunque voglia evitare di passare per la capitale. Ci sono infine comode connessioni dirette verso Bandung in bus dal Terminal baranangsiang (Google Maps) e in minivan da Lintas Shuttle BTM (Google Maps) e Jackal Holidays Luxury Shuttle (Google Maps) ma non solo, quest’ultimi si possono anche prenotare su Traveloka.

Cimaja e Batukaras (Surf a Java)

Come già detto sopra, non faccio surf ma Pantai Cimaja (Google Maps) e Pantai Batukaras (Google Maps) sono spesso consigliate dai viaggiatori, in particolar modo la seconda. Anche a Java ci sono molte altre destinazioni interessanti per gli amanti del surf, trovi qualche spunto in questa pagina.

Piantagioni di tè a Bandung.

Bandung

Dopo Jakarta e Surabaya, Bandung è la terza città di Java per dimensioni. Trovandosi a un’altitudine di circa 700-800 metri sul livello del mare, la città gode di un clima più fresco e piacevole rispetto a molte altre città indonesiane.

Cosa fare e vedere a Bandung

La città non è particolarmente popolare tra i viaggiatori, che solitamente preferiscono andare direttamente a Yogyakarta da Jakarta e viceversa ma se hai tempo a disposizione, qualche attrazione interessante c’è. Consiglio di fare un salto a Jalan Braga (Google Maps), è un strada piacevole dove passeggiare in particolar modo la sera quando viene in parte chiusa al traffico. Potresti inoltre visitare la moschea Masjid Raya Bandung (Google Maps), non ci sono stato ma mi è stato detto che durante il weekend è consentito salire in cima al minareto.

Vulcano Tangkuban Perahu

Il Vulcano Tangkuban Perahu (Google Maps) si trova a nord della città e si può facilmente raggiungere in scooter. Io l’ho noleggiato da Vectoren Rental Motor (Google Maps). La strada arriva fino al bordo del cratere da dove si hanno delle viste spettacolari. Purtroppo l’ingresso per gli stranieri è davvero “caro”, 200 000 IDR durante la settimana e addirittura 300 000 IDR nel week end (dieci volte tanto i locali!). Inoltre se vuoi visitare il cratere minore, dove ci sono le sorgenti termali (Google Maps), ti obbligano a prendere una guida, il prezzo a quanto pare è trattabile ma sembrano chiedere almeno 100 000 IDR per quello che è un breve sentiero, io mi sono rifiutato all’istante. Onestamente, se hai un budget limitato, probabilmente farei dell’altro, ma anche se te lo puoi permettere, visto che comunque non parliamo di cifre esorbitanti, questo voler raccogliere quanti più soldi possibili dagli stranieri è qualcosa che personalmente cercherei di non supportare.

Prima o dopo aver visitato il vulcano potresti fermarti al Taman Hutan Raya Ir. H. Djuanda (Google Maps), un parco alle porte della città dove ci sono una serie di sentieri, l’ingresso costa 55 000 IDR per gli stranieri. Niente di eccezionale.

Vulcano Tangkuban Perahu.

Cratere Bianco

Il Cratere Bianco o di Kawah Putih (Google Maps) si trova invece a sud della città. Anche in questo caso si tratta di un vulcano che offre un paesaggio a dir poco unico. Bisogna lasciare il proprio mezzo al parcheggio (Google Maps) e prendere le navette che fanno la spola fino al cratere vero e proprio. L’ingresso comprensivo di navetta costa 110 000 IDR. Il biglietto include l’accesso al cratere vero e proprio dove c’è un lago molto suggestivo, se però vuoi raggiungere i punti panoramici come il Sunan Ibu (Google Maps) devi pagare un extra.

Consiglio inoltre di fare un salto alle vicine piantagioni di tè (Google Maps). Al punto appena indicato c’è un facile accesso e si può fare una breve passeggiate tra le piantagioni. Puoi concludere la giornata in una delle sorgenti termali nei dintorni, io sono stato a Onsen Ranca Upas (Google Maps) e tutto sommato la consiglio.

Cratere Bianco.

Dove dormire a Bandung?

Ho dormito a Nindya Biodistrict Hotel Bandung, un capsule hotel pulito ed economico, staff cordiale. C’è anche un ottimo coworking space. La posizione non è molto centrale ma non credo sia un problema. Consigliato.

Come raggiungere Bandung?

Per spostamenti da e verso Jakarta o Yogyakarta consiglio di prendere il treno, nettamente più comodo rispetto ai bus e molto più rapido. Puoi prenotare su Traveloka.

Monte Merapi e Merbabu, Yogyakarta.

Yogyakarta

Questa grossa città di circa mezzo milione di abitanti è di gran lunga la destinazione più turistica di tutta l’isola di Java, grazie soprattutto alla sua vicinanza a due tra i templi più importanti ed impressionanti dell’intero Paese. Anche la città ha però il suo fascino e se hai una giornata extra a disposizione vale sicuramente la pena visitarla.

Cosa fare e vedere a Yogyakarta

Essendo una delle città più antiche del Paese, Yogyakarta vanta un gran numero di edifici storici. Il più importante è probabilmente il Palazzo del sultano (Google Maps) che non ti lascerà a bocca aperta ma va visitato, all’interno trovi anche una piccola mostra e a certi orari puoi assistere a spettacoli di musica e danza.

Poco distante consiglio poi di visitare il Kampung Wisata Taman Sari (Google Maps), un altro palazzo appartenente al sultano dove in passato una delle piscine veniva utilizzata dal suo Harem e lui da una torre adiacente poteva… fare la sua scelta. Questi sono probabilmente i due principali punti di interesse.

Kampung Wisata Taman Sari.

Io sono stato anche al museo Vredeburg (Google Maps) che sostanzialmente è dedicato alla storia dell’indipendenza indonesiana, nulla di speciale però il costo non è elevato, inoltre può essere un buon modo per sfuggire dal sole delle ore centrali. La sera potresti passeggiare lungo Malioboro (Google Maps).

Informati una volta sul posto, ma perlomeno durante la mia ultima visita, il vulcano Merapi (Google Maps) era particolarmente attivo, di notte si poteva chiaramente vedere la lava. io ho condiviso un grab con altri ragazzi in ostello fino a questo punto (Google Maps) ma la vista non era delle migliori. Un amico invece che si è posizionato in questo punto (Google Maps) è stato più fortunato. In ogni caso credo dipende molto anche dal livello di attività del vulcano e sembra che il cratere sia in continuo cambiamento.

Vulcano Merapi.

Tempio Borobudur

Di templi ne ho visti tanti in vita mia ma questo è senza dubbio uno tra i più impressionanti e non a caso si tratta del più grande tempio buddista al mondo (Google Maps). Purtroppo non è più possibile vedere l’alba dalla cima del tempio come in passato e durante il giorno l’accesso è limitato. Esistono infatti due tipi di biglietto “Temple Ground Ticket” e “Temple structure Ticket”. Il primo costa 387 500 IDR e sostanzialmente ti permette solo di camminare intorno al tempio, mentre il secondo costa 455 000 IDR e ti consente di salire in cima, cosa che consiglio assolutamente. Questo tipo di biglietto però è consentio solo a numero limitato ed è necessario prenotare lo slot orario. In alta stagione i biglietti potrebbero essere esauriti con settimane di anticipo. Trovi tutte le informazioni del caso sul sito ufficiale dove si possono acquistare anche i biglietti.

Foto con degli studenti locali.

Io ho avuto la fortuna di visitare il tempio quando era ancora possibile vedere l’alba dalla cima ed è stata un’esperienza bellissima, ma onestamente se hai un budget limitato e non ci sono più “Temple structure Ticket” disponibili, trovo un po’ difficile giustificare il costo del biglietto.

Per raggiungere il sito che dista solo 40 km da Yogyakarta potresti prendere un minibus locale che parte di frequente dal terminal Jombor (Google Maps) o, meglio ancora, noleggiare uno scooter.

Alba dalla cima del Borobudur.

Tempio Prambanan

Vista la vicinanza a Borobudur, questo complesso di templi induisti passa spesso in secondo piatto, ma questo sito resta assolutamente straordinario e assolutamente da vedere (Google Maps).

Originariamente era formato da 240 templi, purtroppo però nel corso degli anni molti sono andati distrutti lasciando solo macerie. Inoltre, il recente terremoto del 2013, ha portato ancora più distruzione. Resta senza dubbio un’opera straordinaria. Anche in questo caso un paio di ore credo siano più che sufficienti per esplorarlo e consiglio quindi di visitarli entrambi nell’arco della stessa giornata partendo però da Borobudur, sicuramente più popolare e affollato durante il giorno. Anche in questo caso puoi acquistare il biglietto sul sito ufficiale al costo di 400 000 IDR. Il sito dista solo 20km da Yogyakarta e può tranquillamente essere raggiunto con un autobus locale, che parte dalla stazione dei treni (Google Maps), oppure in scooter.

Per concludere, c’è un terzo tempio non altrettanto popolare e imponente in zona che molti consigliano ma che personalmente non ho visitato, si tratta del Ratu Boko (Google Maps).

Tempio Prambanan.

Nepal Van Java e Monte Sumbing

Nepal Van Java (Google Maps) alle pendici del Monte Sumbing (Google Maps) è stato uno degli highlights del mio ultimo viaggio in Indonesia. Il pittoresco villaggio è ancora relativamente poco conosciuto tra i turisti stranieri e a mio parere vale assolutamente la pena visitarlo, in particolar modo se combinato con l’ascesa al vulcano Sumbing, anche se già dal villaggio le viste sono mozzafiato. Che sappia io non c’è trasporto pubblico che arriva al villaggio. Insieme ad altri ragazzi ho preferito noleggiato uno scooter direttamente alla guesthouse a Yogyakarta e per spezzare il viaggio siamo stati alla cascata Air Terjun Kedung Kayang (Google Maps) che non è per niente male e tutto sommato consiglio.

Air Terjun Kedung Kayang.

Online non ci trovano molte strutture al contrario invece delle guesthouse. Noi abbiamo affittato un paio di stanze a Homestay Omah Biru (Google Maps). Altre due guesthouse consigliate sono Homestay Dua Saudara (Google Maps) e Bintang Homestay (Google Maps), per prenotare puoi mandare un messaggio su whatsapp al numero che trovi su google maps.

Alle 3:00 del mattino, mentre stavamo salendo in cima al vulcano, ci è stato segnalato da altri due turisti locali che, tecnicamente, per salire in cima al vulcano serve fare una registrazione in questo punto (Google Maps). Per noi ormai era troppo tardi e non siamo riusciti a farla, in ogni caso non è stato effettuato nessun controllo.

In base a dove alloggi, puopi risparmiar un po’ di salita e parcheggiare all’inizio del sentiero (Google Maps). Fai però attenzione perché le strade del villaggio sono estremamente ripide, salire in due con uno scooter automatico è dura se non impossibile e scendere senza freno motore richiede dei buoni freni. In ogni caso noi siamo partiti verso le 3:00 del mattino e siamo arrivati all’altezza del Pos 3 Sunrise Point (Google Maps) per l’alba verso le 5:30.

L’idea era di raggiungere la cima vera e propria ma dopo l’alba si è annuvolato tutto e quindi all’altezza del Pos 4 (Google Maps) ci siamo girati e tornati indietro. Il sentiero è davvero facile da seguire e tutto sommato ben mantenuto, in ogni caso trovi le coordinate gps su All Trails. Se decidi di arrivare alla cima vera e propria, sappi che sono più di 1500 metri di dislivello, quindi non proprio una passeggiata! Molti locali sembrano fare l’escursione in due giorni, passando la notte in tenda, alcuni pagano dei moto taxi (50 000 – 100 000 IDR) per coprire la prima parte del sentiero fino al Pos 1 (Google Maps). Farlo con il proprio mezzo è vietato e in ogni caso non lo consiglierei, vedere per credere!

Alba dal Pos 3.

Mount Merbabu

L’ascesa al Mount Merbabu (Google Maps), partendo da Yogyakarta, è un’escursione relativamente popolare. Agli stranieri chiedono 350 000 IDR, cosa che trovo essere davvero poco ragionevole. Nel nostro caso non c’erano slot disponibili per il giorno che avevamo scelto e quindi ho fatto altro. Per fare l’escursione bisogna infatti prima registrarsi sul sito ufficiale e poi scegliere uno dei vari sentieri: Suwanting (All Trails), Merbabu (All Trails), Wekas (All Trails) e Thekelan (All Trails).

In tutti i casi parliamo di un dislivello non indifferente quindi non da prendere alla leggera. Inoltre se decidi di fare l’escursione in giornata partendo da Yogyakarta, consiglio di partire al mattino presto.

Altre cose da fare nei dintorni di Yogyakarta

Premetto di non aver visitato nessuna delle seguenti attrazioni ma un amico del posto me le aveva consigliate come una possibile gita fuori porta partendo da Yogyakarta. Potresti iniziare la giornata visitando le grotte Goa Pindul (Google Maps) e Goa Jomblang (Google Maps) per poi goderti la spiaggia a Pantai Pok Tunggal (Google Maps) o Pantai Sadranan (Google Maps). Infine, prima di tornare a Yogyakarta, potresti fermarti a HeHa Sky View (Google Maps) da dove si hanno delle ottime vista sulla città.

Dove dormire a Yogyakarta?

Durante la mia ultima visita in città ho dormito a Ndalem Diajeng, ottimo rapporto qualità prezzo, la proprietaria è una persona incredibilmente gentile e disponibile. Consigliato. Se cerchi qualcosa di più lussuoso, Ostic House è un bellissimo ostello nella principale area turistica di Yogyakarta, molti dei letti nei dormitori (muniti di aria condizionata) sono singoli e non a castello, ci sono una cucina attrezzata e una palestra. Per chi cerca qualcosa di lussuoso, Java Villas offre delle belle stanze a prezzi competitivi.

Come raggiungere Yogyakarta?

In base a dove ti trovi, potresti considerare dei voli interni, se prenotati in anticipo possono essere davvero economici. Via terra, da Jakarta, Bandung o Surabaya (crocevia per il monte Bromo), consiglio fortemente di viaggiare in treno prenotabile su Traveloka. Da e verso Karimunjawa, trovi istruzioni dettagliate qui sotto.

Nepal Van Java.

Karimunjawa

Questo arcipelago di 27 isole offre spiagge incontaminate di sabbia bianca, vibranti barriere coralline e un’atmosfera rilassata. Un’ottima destinazione per chiunque voglia staccare la spina per qualche giorno e ancora relativamente poco battuta dai viaggiatori internazionali.

N.b. L’intero arcipelago fa parte di un parco nazionale quindi al tuo arrivo dovrai pagare 150 000 IDR durante la settimana e 225 000 nel week end.

Pantai Alano.

Cosa fare e vedere a Karimunjawa

Sull’isola principale, dove arriva il traghetto, ci sono letteralmente decine di spiagge, chiaramente non le ho viste tutte ma le mie preferite sono Pantai Bobby (Google Maps) e Pantai Alano (Google Maps). Chiedono 5000 IDR per entrare ma ne vale assolutamente la pena visto che, al contrario di tante altre spiagge in Indonesia, queste sono pulite e ben mantenute. Un po’ più a nord, potresti andare a Pantai Barakuda (Google Maps) da dove si possono organizzare barche verso la vicina Pulau Cilik (Google Maps) per fare dell’ottimo snorkelling. Sunset Beach (Google Maps), come il nome suggerisce, è popolare al tramonto. La spiaggia non è niente di che ed è piuttosto affollata, la sera in cui ci sono stato c’era un dj set e in ogni caso bar e ristoranti non mancano. Se cerchi un’atmosfera un po’ più vivace, potrebbe fare al caso tuo.

Pantai Bobby.

Island Hopping Tour

Questo tour viene offerto sull’isola un po’ ovunque e ha un itinerario piuttosto standard: due sessioni di snorkelling e pranzo su un’isola, nel mio caso Pulau Cemara besar (Google Maps). Ottimo modo per passare la giornata. La maggior parte degli alloggi e agenzie chiedono 250 000 IDR ma io ho pagato 200 000 IDR prenotando a CAFE WALAWARI (Google Maps), che tra le tante cose offre anche il noleggio dello scooter a prezzi davvero vantaggiosi.

Dove dormire a Karimunjawa?

Io ho dormito a KALINDA HOMEY, hanno sia stanze private che un piccolo dormitorio. Struttura molto accogliente, staff adorabile, colazione deliziosa e ottima posizione. Fortemente consigliato. Se per qualsiasi ragione hai bisogno di passare la notte a Jepara, prima o dopo aver visitato l’isola, a poca distanza dal porto ci sono un sacco di guesthouse, io ho condiviso una stanza al Samudra Hotel.

Come raggiungere Karimunjawa?

Se arrivi da Yogyakarta, consiglio di prendere il minivan offerto da DayTrans (Google Maps) e scegliere come destinazione il Ferry Terminal di Jepara (Google Maps). Puoi prenotare online sul sito ufficiale, Traveloka oppure andare direttamente all’ufficio. Una volta arrivato a Jepara hai due opzioni, la barca veloce con Express Bahari che costa 200 000 IDR e puoi prenotare in autonomia usando l’app (la barca fa spesso il tutto esaurito in alta stagione quindi è bene prenotare in anticipo) oppure il traghetto lento che costa 100 000 IDR e puoi prenotare online su questo sito. Al momento della scrittura di questa guida, bisognava avere una banca locale per effettuare il pagamento. Un’altra opzione è prendere il traghetto da Semarang (Google Maps), che viaggia di notte e ti fa quindi risparmiare i soldi per l’alloggio. A Semarang si trova anche un aeroporto con voli diretti verso Bali e Jakarta. Qualunque opzione tu scelga, i collegamenti verso l’isola non sono giornalieri quindi cerca di pianificare i tuoi spostamenti. I voli verso l’isola invece che sappia io non hanno più ripreso ad operare dopo il covid.

Se invece arrivi da est, ci sono bus diretti dal Terminal Bungurasih di Surabaya (Google Maps) al terminal di Jepara (Google Maps). Io ho viaggiato in senso opposto, c’era un bus alle 8:30, 165 000 IDR incluso il pranzo, 8 ore circa di viaggio. Perlomeno al momento della scrittura di questa guida, non era possibile prenotare online. Consiglio di informarsi sul posto.

Monte Bromo.

N.b. Le seguenti destinazioni, Malang, Bromo, Tumpak Sewu ed Ijen, offrono diverse soluzioni per gli spostamenti. Se hai poco tempo, non vuoi guidare o usare il trasporto pubblico, vale assolutamente la pena considerare un tour perché i prezzi sono molto competitivi. In sostanza, più che un tour, si tratta di un taxi condiviso che ti può portare a Bromo, Tumpak Sewu, Ijen e concludere il viaggio al porto per prendere il traghetto diretto per Bali. In alternativa potresti fare solo Bromo e Ijen oppure solo Bromo e Tumpak Sewu, ci sono un sacco di opzioni e di fatto, specialmente se viaggi in gruppo, puoi creare un itinerario su misura. Ovviamente tutto questo può essere organizzato anche in senso inverso arrivando da Bali.

L’alternativa che consiglio a chi vuole un po’ più di indipendenza è noleggiare uno scooter a Malang (io l’ho noleggiato a Rental Motor Malang FALSUD) o Probolinggo e farsi il circuito ad anello Malang, Bromo e Tumpak Sewu nel corso di più giorni. Le distanze sono contenute e le strade sono in buone condizioni. Potresti infine decidere di spostarti con il trasporto pubblico, trovi più informazioni nelle sezioni dedicate alle singole destinazioni.

Malang

Malang non è una destinazione particolarmente popolare tra i viaggiatori ma può essere un’ottima base per esplorare l’area in scooter o visitare Tumpak Sewu in giornata.

Cosa fare e vedere a Malang

Come anticipato, in città non c’è molto da fare, l’unica vera attrazione è il Kampung Warna Warni Jodipan o “villaggio arcobaleno” (Google Maps). Si tratta di un bel progetto di riqualificazione e valorizzazione di un quartiere molto povero della città dove le abitazioni, i tetti e i vicoli sono stati dipinti di colori vivaci trasformando di fatto il quartiere in un’attrazione turistica. A mio parere nulla di eccezionale ma sicuramente un bel modo per passare un’oretta. L’ingresso costa 10 000 IDR.

Malang è anche un’ottima base per organizzare l’escursione al vulcano Semeru (Google Maps) che a 3,676 m è il più alto dell’isola di Java. Era particolarmente attivo durante la mia ultima visita pertanto non si poteva salire ma un ragazzo locale conosciuto a Yogyakarta, che nel corso degli anni si è fatto tutti i vulcani di Java, me l’ha descritta come la sua ascesa preferita. L’escursione viene normalmente completata in 2-3 giorni (All Trails).

Villaggio arcobaleno.

Dove dormire a Malang?

Io ho passato una notte a Condro Wulan Hostel, ostello molto carino e staff adorabile in una zona residenziale fuori dal centro. La posizione non è molto comoda ma lo consiglierei comunque. Un grab dal centro non è per niente caro. I prezzi dei tour per Bromo, Tumpak Sewu ed Ijen sono molto competitivi.

Come raggiungere Malang?

Malang è via treno ben connessa con le principale destinazioni nei dintorni: Yogyakarta, Surabaya, Probolinggo (Bromo) e Banyuwangi (Ijen). Puoi prenotare online su Traveloka. Se arrivi da Karimunjawa al Terminal Bungurasih di Surabaya (Google Maps), dalla piattaforma 7 ci sono express bus che partono di frequente per 40 000 IDR.

Monte Bromo

Questo è senza dubbio il più famoso tra i vulcani dell’isola di Java nonché uno dei miei panorami preferiti in assoluto di tutti i miei viaggi, tanto che ci sono stato due volte nel corso degli anni, cosa che normalmente tendo ad evitare. Goditi questo paesaggio surreale il più possibile!

Alba sul monte Bromo.

Cosa fare e vedere al Monte Bromo

Prima ancora di arrivare al Monte Bromo, se viaggi in scooter oppure hai un driver privato, puoi considerare l’idea di fermarti alla cascata Air Terjun Madakaripura (Google Maps). Si tratta di una cascata davvero impressionante che purtroppo, un po’ come il resto dell’area, sembra essere stata presa in controllo dalla “mafia locale”. Durante la mia ultima visita, la cascata era addirittura chiusa ufficialmente a causa di forte pioggie che avano danneggiato la strada ma i locali avevano deciso che si poteva visitare comunque a patto di pagare per la guida obbligatoria e il servizio taxi. Leggi qualche recensione recente ma se le cose non sono cambiate, per quanto la cascata sia bella, io eviterei di supportare questi comportamenti.

Una volta arrivato a Cemoro Lawang (dove si trova l’ingresso al parco nazionale e punto di partenza dei sentieri verso i principali punti panoramici) puoi finalmente goderti la vista incredibile del Monte Bromo e del Monte Semeru sullo sfondo. Nel villaggio vengono offerti numerosi tour ma non è necessario partecipare a nessuno per godere appieno di questo luogo straordinario.

Seppur estremamente popolare e spesso sovraffollata, l’alba sul monte Bromo vista dal punto panoramico Seruni è praticamente d’obbligo (Google Maps), se hai voglia di camminare un po’ di più, personalmente consiglio di salire fino a King Kong Hill (Google Maps).

Alba da King Kong Hill.

Nel villaggio viene offerto il trasporto a cavallo o in Jeep (fino ad un certo punto a poca distanza da Seruni) ma sinceramente non è assolutamente necessario. Basta partire per tempo la mattina e si raggiunge tranquillamente il punto panoramico a piedi. Tutti i punti panoramici sono gratuiti e non richiedono il pagamento del biglietto d’ingresso al parco nazionale!

Dopo aver visto l’alba, tutti i tour organizzati vanno poi al cratere vero e proprio del Monte Bromo. Questo lo rende piuttosto affollatto, pertanto, se decidi di passare un’altra notte Cemoro Lawang, il mio consiglio è quello di visitare il cratere nel pomeriggio. In ogni caso, dovrai pagare l’ingresso al parco (220 000 IDR che arriva a 320 000 IDR durante il weekend e le vacanze locali)

Puoi tranquillamente camminare fino al cratere del vulcano (Google Maps), partendo dal villaggio sono circa 45 minuti a piedi. Volendo puoi salire in cima al vicino vulcano Batok (Google Maps). Se vuoi evitare di pagare l’ingresso, ci sono diversi sentieri non ufficiali per entrare nel parco come quello in questo punto (Google Maps) e questo punto (Google Maps).

Cratere del Monte Bromo.

Dove dormire a Cemoro Lawang (Monte Bromo)?

Durante la mia ultima visita ho condiviso una stanza a Gigafa homestay, niente di che, ma in pieno agosto non c’era molta scelta e queste guesthouse, leggermente fuori da Cemoro Lawang, tendono a essere più economiche, se hai il tuo mezzo sono una buona idea. Se viaggi con il trasporto pubblico, consiglio di dormire e Cemoro Lawang.

Come raggiungere Cemoro Lawang (Monte Bromo)?

Raggiungere il vulcano, e più precisamente il villaggio di Cemoro Lawang, è piuttosto facile. Se viaggi in scooter, la strada è in ottime condizioni, l’unico consiglio che mi sento di dare è prendere uno scooter di grossa cilindrata, in particolar modo se lo condividi. La strada che porta al villaggio è a tratti davvero ripida. Da e verso la cascata Tumpak Sewu, puoi guidare attraverso il parco nazionale su quello che viene chiamato “sea of sand”. Si tratta però di una strada sabbiosa che richiede delle buone doti alla guida, ho visto personalmente un sacco di persone finire a terra. Oltretutto, a meno che tu non decida di lasciare Cemoro Lawang il giorno stesso in cui visiti il parco nazionale, dovrai pagare nuovamente l’ingresso perché la strada lo attraversa. In sostanza, considera l’idea di fare il “giro largo”.

Con il trasporto pubblico, la città che funge da crocevia è Probolinggo, che tu sia arrivato da ovest o da est sali sul primo treno diretto a Probolinggo (Google Maps). Puoi prenotare su Traveloka. Una volta arrivato alla stazione dei treni, prendi un Grab verso la stazione degli autobus di Bungurasih (Google Maps). Dall’aeroporto di Surabaya ci sono connessioni frequenti con il bus pubblico direttamente verso la stazione degli autobus di Bungurasih.

Nota bene! Una volta arrivato a Probolinggo, sia in bus che in treno, iniziano i “problemi”. Se arrivi in autobus da Surabaya o Banyuwangi (vulcano Ijen) scendi solo una volta arrivato alla stazione degli autobus di Bungurasih, diffida di chiunque ti dica di scendere in qualsiasi altro punto e questo include anche l’autista. Arrivato alla stazione degli autobus (ma anche dei treni) sarai letteralmente assaltato da persone che all’inizio possono essere amichevoli, ma se non fai come dicono potrebbero in alcuni casi diventare aggressive. Tu ignorale fin da subito e in ogni caso preparati a quella che verosimilmente sarà una situazione poco piacevole.

In ogni caso i minivan diretti a Cemoro Lawang partono da appena fuori il terminal sulla destra (Google Maps) una volta raggiunti i 10/15 passeggeri. Ripeto, ignora chiunque cerchi di aiutarti, o ti dica che gli alloggi a Cemoro Lawang sono tutti esauriti o qualsiasi altra cazzata si inventino, non dare i tuoi soldi in anticipo a nessuno e paga solamente una volta che il bus/minivan è partito. Se il minivan dovesse fermarsi per strada a dei fasulli check point del parco nazionale, non tirare fuori un soldo, la vera entrata si trova alla fine del villaggio, l’unica tassa che devi pagare è di 10.000 IDR per la conservazione del villaggio. Se viaggi in gruppo oppure non hai un budget limitato, considera l’idea di condividere un grab fino al villaggio per evitare qualsiasi tipo di problema.

La strada che attraversa il “sea of sand”.

Cascata Tumpak Sewu

L’iconica cascata Tumpak Sewu (Google Maps) è senza dubbio tra le più famose dell’Indonesia. La situazione può farsi estremamente affollata durante le ore centrali del giorno, soprattutto durante il weekend, ma vale comunque la pena visitarla perché è davvero impressionante. Se si entra da questo lato (Google Maps) chiedono 50 000 IDR per accedere alla terrazza panoramica, da lì si può poi scendere alla cascata vera e propria dove chiedono altri 50 000 IDR. Una volta sul fondo, consiglio inoltre di camminare fino alla cascata Goa Tetes (Google Maps), dove troverai un sentiero che risale attraverso la cascata fino a una piccola grotta. Se entri direttamente dal lato opposto, senza quindi passare per la terrazza panoramica, teoricamente dovresti pagare solo i 50 000 IDR per l’ingresso (Google Maps).

Nonostante molti, compreso il sottoscritto che aveva un treno da prendere, visitino solo Tumpak Sewu, nei dintorni ci sono almeno altre quattro cascate degne di nota che se hai tempo a disposizione vale la pena visitare: Coban Ciblungan (Google Maps), Air Terjun Kabut Pelangi (Google Maps), Air Terjun Kapas Biru (Google Maps) e Coban Sriti (Google Maps).

Cascata Tumpak Sewu.

Dove dormire alla cascata Tumpak Sewu?

Se hai tempo, e soprattutto non vuoi visitare solo la cascata Tumpak Sewu, credo valga la pena passare una notte nei dintorni, magari anche due in base a che ora arrivi. In ogni caso, io ho condiviso una stanza a D’corner Homestay. Hanno però anche un dormitorio. La struttura non è niente di eccezionale ma lo staff è molto gentile. Tutto sommato la consiglio. Una ventina di minuti a piedi dalla cascata e vicino a un buon Warung economico.

Come raggiungere la cascata Tumpak Sewu?

Come già detto, se viaggi in scooter, da e verso Bromo, puoi guidare attraverso il parco nazionale su quello che viene chiamato “sea of sand”. Si tratta però di una strada sabbiosa che richiede delle buone doti alla guida, ho visto personalmente un sacco di persone finire a terra. Per la maggior parte delle persone credo sia preferibile fare il “giro largo”.

Con il trasporto pubblico, credo convenga sempre passare per Malang, dal Terminal Bayangan Gadang (Google Maps) prendi il bus diretto a Lumajang, e scendi lungo la strada in corrispondenza della cascata. Se intendi andare alla cascata in giornata, cerca di partire la mattina presto perché l’ultimo bus per tornare a Malang dovrebbe essere verso le 15:00.

Cascata Tumpak Sewu.

Banyuwangi e Bondowoso (Kawah Ijen)

Kawah Ijen, comunemente chiamato solo “Ijen”, è un vulcano forse non fotogenico come il “vicino” monte Bromo ma indubbiamente spettacolare e vale sicuramente la visita all’interno di un itinerario nell’isola di Java. Si tratta di un vulcano attivo con un miniera di zolfo all’interno del cratere che è in buona parte riempito d’acqua e crea un lago acido di un azzurro davvero particolare.

De Djawatan Forest.

Kawah Ijen

L’escursione al vulcano viene tipicamente fatta di notte in modo da vedere prima il “fuoco blu” causato dalle fuoriuscita di zolfo in fiamme sul fondo del cratere e poi si risale sulla cima per ammirare l’alba: un’esperienza indimenticabile.

L’unica nota negativa di tutta l’esperienza è vedere i poveri minatori locali che trasportano su è giù dal vulcano enormi quantità di zolfo e devono schivare i numerosi turisti che affollano il sentiero.

Banyuwangi è il crocevia principale per visitare il vulcano Ijen, vista la vicinanza con Bali e l’accesso alla comoda rete ferroviaria che collega la città al resto dell’isola. Volendo potrebbe comunque essere visitato anche da ovest passando per Bondowoso. In ogni caso, la scelta più pratica ed economica per visitare il cratere del vulcano è affidarsi a un tour, partendo da una delle due città. Il trasporto pubblico è inesistente.

Che tu decida di usare Banyuwangi o Bondowoso come punto di partenza, fa poco differenza, dovrebbe essere esclusivamente una scelta logistica; se per esempio arrivi da ovest e prosegui verso est (Bali) potresti scegliere Bondowoso e tramite il tour organizzare il trasferimento a Banyuwangi da dove poi si prende il traghetto verso Bali. Di fatto potresti anche semplicemente andare direttamente a Banyuwangi e organizzare tutto da lì. Io sceglierei questa opzione, se non altro perché così ti puoi spostare comodamente in treno.

Alba sul Monte Ijen.

Qualunque sia la tua scelta, il tour al vulcano può costarti ovunque tra i 500.000 IDR e 750.000 IDR, il prezzo tipicamente include trasporto, guida, entrata al parco e maschera antigas (il cratere è a tutti gli effetti una miniera di zolfo e le emissioni di gas sono estremamente nocive). Se organizzi il tour da Banyuwangi a volte viene inclusa la visita anche di due cascate che si trovano lungo la strada.

Il sentiero che porta al cratere è lungo 3 km circa, è abbastanza ripido e se sei in forma puoi coprire la distanza in meno di un’ora. In ogni caso ricorda di portare con te almeno una felpa per quando arrivi sulla cima e una torcia nel caso non sia fornita dal tour. Se vuoi risparmiare qualcosa, potresti organizzare il solo trasporto, la guida non è assolutamente necessaria.

Per concludere, se decidi di alloggiare a Banyuwangi, potresti considerare l’idea di visitare la De Djawatan Forest (Google Maps). Qui ci sono degli alberi secolari davvero affascinanti. Niente di eccezionale, ma se hai qualche ora a disposizione prima o dopo essere salito al vulcano, vale sicuramente la pena farci un salto. L’ingresso costa 17 000 IDR. Per andarci ho condiviso un Grab con un’amica e poi ci siamo fatti portare direttamente al molo per prendere il traghetto verso Bali.

De Djawatan Forest.

Dove dormire a Banyuwangi e Bondowoso?

Banyuwangi: Io ho condiviso una stanza a Good Feeling Ijen Banyuwangi, stanze pulite ed economiche, staff gentile e disponibile. Ijen Backpacker e Ninap hostel sembrano due ottime opzioni se cerchi un dormitorio.

Bondowoso: Qui ci sono molte meno opzioni per dormire, Ijen Bondowoso Home Stay non sembra poi così male.

Come raggiungere Banyuwangi e Bondowoso?

Banyuwangi: da e verso Probolinggo ci sono bus diretti ma, come avrai letto in precedenza, il terminal degli autobus di Probolinggo è semplicemente un incubo. Se vuoi evitare discussioni inutili, prendi il treno, è più comodo, costa meno e non devi avere a che fare con i truffatori di cui ho parlato in precedenza. Puoi prenotare online su Traveloka.

Da e verso Bali ci sono connessioni frequenti dal terminal Mengwi Bus Terminal di Denpasar (Google Maps) al terminal Terminal Bus Pelabuhan Gilimanuk (Google Maps). Puoi prenotare tramite whatsapp con Sehati Bus, trovi numeri e orari sulla loro pagina instagram, io ho pagato 50 000 IDR. Dal porto di Gilimanuk (Google Maps) il traghetto fa avanti e indietro verso il porto di Ketapang (Google Maps) di frequente giorno e notte, costa 15 000 IDR e puoi prenotare online su questo sito. Perlomeno al momento della scrittura di questa guida, bisognava avere una banca locale per effettuare il pagamento. Nei pressi del porto c’è chi può farlo per te in cambio di una piccola commissione.

Bondowoso: da e verso Probolinggo l’unica opzione disponibile è il bus. Se arrivi da Bali e vuoi proseguire verso Bromo, dopo essere salito al cratere, puoi organizzare il tour in modo da essere poi scaricato a Bondowoso. Da lì poi puoi prendere il bus verso Probolinggo oppure semplicemente tornare a Banyuwangi e prendere il treno.

Il carico che i poveri minatori portano sulle spalle.

BALI

Bali è di gran lunga l’isola più popolare e turistica di tutto l’arcipelago indonesiano. Sono stato a Bali per la prima volta nel 2016 e l’ultima volta nel 2024, dire che l’isola sia cambiata parecchio nel corso degli anni sarebbe molto riduttivo. Chiaramente dipende interamente da cosa cerchi, ma per quanto mi riguarda, Bali Sud è ormai “da evitare”, l’Indonesia e Bali stessa hanno molto di meglio da offrire.

N.b. Viste le dimensioni compatte, Bali si presta davvero bene per essere esplorata in scooter. Se viaggi sufficientemente leggero, consiglio fortemente di noleggiare uno scooter direttamente al tuo arrivo e di tenerlo per tutta la durata del tuo soggiorno.

Durante la mia ultima visita sono arrivato da Java a Denpasar e ho noleggiato uno scooter con Bali Rental Motor BRM Rent Bike In Bali (Google Maps) e puoi portarlo anche a Lombok. Ho pagato 1 milione per 17 giorni di noleggio. Detto questo, ci sono letteralmente decine di noleggi a Bali sud dove poter noleggiare uno scooter, in base a dove alloggi, una semplice ricerca su Google Maps dovrebbe darti diverse opzioni.

Monte Agung.

Bali Sud (Denpasar, Kuta, Seminyak, Legian e Sanur)

Bali sud è la principale area turistica dell’isola nonché dell’intero Paese. Come anticipato, non sono esattamente una fan di quest’area. È però altrettanto vero che se cerchi comodità, servizi, ristoranti occidentali, vita notturna ecc ecc allora potrebbe fare al caso tuo.

Cosa fare e vedere a Bali Sud (Denpasar, Kuta, Seminyak, Legian e Sanur)

Per comodità in questa sezione troverai informazioni su tutte le destinazioni appena citate che fanno parte di quella che si potrebbe chiamare “area metropolitana di Denpasar”. Quelli che in passato erano piccoli villaggi ben distinti, a seguito dello sviluppo trainato dal turismo, sono infatti ormai indistinguibili l’uno dall’altro.

Kuta

Kuta (Google Maps) è probabilmente la destinazione più occidentalizzata dell’isola, qui puoi aspettarti di trovare innumerevoli bar e locali dove sballarsi per pochi euro, le principali catene come McDonald’s, Starbucks, Hard Rock ma anche una spiaggia per niente male dove è possibile fare surf. Area che è sicuramente sovraffollata soprattutto durante l’alta stagione.

Seminyak e Legian

Seminyak (Google Maps), che si trova poco più a nord di Kuta, è un’altra destinazione popolare nell’area metropolitana di Denpasar, è probabilmente anche la più raffinata della zona, con numerose sistemazioni di lusso e per questo con prezzi leggermente più alti. La spiaggia è carina e meno affollata e piena di bar/chioschi ma al contrario di Kuta, non è adatta al surf. Tra Seminyak e Kuta troviamo infine Legian (Google Maps) che può essere considerato a tutti gli effetti una via di mezzo tra i due.

Tempio Uluwatu.

Canggu

Canggu (Google Maps) si trova a una decina di chilometri a nord, in passato era decisamente la località meno affollata e turistica tra quelle lungo la costa ovest nei dintorni di Denpasar ma negli ultimi anni ha visto una vera e propria esplosione in quanto particolarmente popolare tra i nomadi digitali. Qui puoi aspettarti la classica atmosfera da portatili in ogni cafè, ristoranti vegani, coworking spaces e studi di yoga a ogni angolo.

La spiaggia e il surf non sono affatto male e anche la vita notturna non ha molto da invidiare alle spiagge più a sud.

Sanur

Sanur (Google Maps), al contrario di tutte le località appena citate nei dintorni di Denpasar, si trova lungo la costa est ed è una delle aree resort più vecchie dell’isola, è considerata una destinazione per anziani e famiglie. L’atmosfera è di gran lunga più rilassata rispetto alla costa ovest, la spiaggia è carina e decisamente meno affollata ma non adatta al surf, ha invece buone condizioni per il Kitesurf. Sanur è inoltre la base ideale per escursioni verso le isole Nusa Penida, Lembongan e Ceningan (le barche partono dal porto di Sanur) oltre a numerose altre destinazioni nell’est dell’isola, nel caso volessi fare solo escursioni giornaliere senza cambiare base.

Tanah Lot al tramonto.

Attrazioni a Bali Sud

Per concludere questa sezione dedicata a quella che a me piace chiamare l’area metropolitana di Denpasar, qualunque delle destinazioni appena descritte può essere usata come base per esplorare le attrazioni nei dintorni di Bali Sud. Molti organizzano escursioni in giornata verso tutto il resto dell’isola senza mai lasciare quest’area ma io lo trovo poco sensato.

Tanah Lot (Google Maps), uno dei più iconici dell’isola e particolarmente suggestivo (e popolare) al tramonto, si trova lungo la costa circa 10 km a nord di Canggu. Taman Ayun (Google Maps) si trova invece circa 25 km a nord di Denpasar e solitamente è meno affollato. Consiglio di noleggiare uno scooter o spostarsi in taxi e visitare il secondo nel pomeriggio prima di dirigersi a Tanah Lot per il tramonto. In base a dove alloggi, potresti anche fare un salto alla cascata Tegenungan (Google Maps).

La Penisola Bukit, che si trova a sud di Denpasar, è particolarmente famosa per il tempio Uluwatu (Google Maps), senza dubbio uno dei più spettacolari dell’isola, posizionato sulla cima di una scogliera a strapiombo sul mare è davvero scenografico e vale sicuramente una sosta. Consiglio di fare un salto a Suluban Beach (Google Maps), una piccola spiaggia che si raggiunge scendendo delle scalinate, non è particolarmente adatta al bagno ma è incastonata tra la scogliera ed è davvero carina. In cima alla scogliera ci sono poi numerosi bar e locali dove è possibile osservare i surfisti o semplicemente ammirare il tramonto. Delpi Cafe è particolarmente carino. L’area è chiamata “Blue Point”. Altre spiagge che meritano sulla penisola sono sicuramente Balangan Beach, Bingin Beach e Padang Padang.

Tempio Taman Ayun.

Dove dormire a Bali Sud (Denpasar, Kuta, Seminyak, Legian, Canggu e Sanur)?

Ci sono letteralmente migliaia di alloggi in questa parte di Bali, ma se non ti interessa la vita notturna e cerchi solo una location tranquilla e strategica sia per raggiungere l’aeroporto che per prendere le speed boat verso le isole Nusa e Gili, mi sento di consigliare Suwardika Homestay & Dormitory. Questa è una vera e propria homestay all’interno di una casa balinese tradizionale con tanto di tempietto. La famiglia è davvero gentile ed ospitale. Altri alloggi dove sono stato di persona condividendo una stanza e mi sento di consigliare sono Nakula Familiar Inn a Denpasar, Kampoeng Saya a Seminyak e New Mekar Jaya Hotel a Kuta.

Come raggiungere Bali Sud (Denpasar, Kuta, Seminyak, Legian e Sanur)?

Per collegamenti da e verso l’aeroporto di Bali, se viaggi leggero, c’è un comodissimo ingresso pedonale (Google Maps) dove puoi prendere un mototaxi o farti scaricare per due spicci rispetto ai prezzi che chiedono dentro l’aeroporto. Sono letteralmente 5 minuti a piedi dall’uscita del terminal. In caso contrario, normalmente prenotare il transfer con Klook è più conveniente rispetto ad un taxi normale e c’è una sorta di lounge ufficiale dove aspettare con lo staff di Klook che può aiutarti a contattare l’autista, in caso ne avessi bisogno. Il trasporto pubblico da e verso l’aeroporto è praticamente inesistente.

Performance di danza e musica tradizionale.

Ubud

Resa celebre dal libro Mangia, Prega, Ama, la piccola cittadina che agli occhi dei visitatori sembra un unico agglomerato di edifici, in realtà è formata da ben 14 villaggi diversi che però, vista la forte espansione dovuta al turismo, è ormai difficile distinguere. Un po’ come il sud di Bali, a mio parere, l’atmosfera autentica se n’è andata da tempo ed ha lasciato spazio a orde di turisti, strade congestionate e negozi di souvenir. Ubud resta comunque un’ottima base per esplorare i numerosi punti d’interesse nei dintorni.

Tempio Pura Tirta Empul.

Cosa fare e vedere a Ubud

Quando si parla di Ubud e in particolare del suo centro, si fa riferimento all’area dove si trovano il mercato centrale (Google Maps) ormai trasformato in un mercato di souvenir e il Palazzo di Ubud (Google Maps). Nei dintorni ci sono numerosi templi che vale la pena visitare tra cui Taman Saraswati (Google Maps) e Pura Gunung Lebah (Google Maps), qui volendo si può completare un breve percorso che meteo permettendo offre delle viste sul Monte Agung (Google Maps).

Ovviamente la visita di Ubud non può considerarsi conclusa senza passeggiare nella famosa Monkey forest (Google Maps): una foresta/santuario dove ci sono decine di scimmie che vagano libere tra gli alberi e alcune rovine. Seppur estremamente turistico, non è poi così male. Oltretutto durante la mia visita c’erano delle belle performance di danza e musica tradizionale L’entrata costa 100 000 IDR, evita di portare cibo con te in quanto le scimmie cercherebbero sicuramente di rubarlo, spesso in modo aggressivo.

Monkey Forest.

Altri templi che richiedono un po’ più di strada ma che possono essere tranquillamente visitati in giornata da Ubud sono il Goa Gajah (Google Maps), Gunung Kawi Tampaksiring (Google Maps), Pura Kehen (Google Maps) e Pura Tirta Empul (Google Maps). Quest’ultimo è il tempio dove si può partecipare al tradizionale rito di “purificazione” con l’acqua.

Se parti la mattina presto per il tour appena descritto, potresti aggiungere una visita alle famose terrazze di riso di Tegalalang (Google Maps) come prima tappa in modo da evitare le folle di turisti, la cascata Tukad Cepung (Google Maps) che si trova a pochi chilometri da Pura Kehen e il villaggio tradizionale Desa Wisata Penglipuran (Google Maps). Altre cascate nei paraggi di Ubud che vale la pena visitare sono Tibumama (Google Maps) e Kanto Lampo (Google Maps).

Terrazze di riso di Tegalalang.

Dove dormire ad Ubud?

Durante la mia ultima visita ho condiviso una stanza a Bulan Bali Guest House. Nulla di eccezionale ma se cerchi qualcosa di economico, non è poi così male.

Come raggiungere Ubud?

Se non ti sposti in scooter, Grab, Gojek e Indrive sono sempre un’opzione valida e tutto sommato economica se condivisa. Perama offre degli shuttle a prezzi onesti. Infine potresti prendere un bemo (trasporto locale) dal Terminal Batubulan (Google Maps).

Bali Centro (Munduk e Bedugul)

Bedugul è il nome usato per indicare l’area che si trova al centro dell’isola formata da alcuni villaggi tra i quali il villaggio di Bedugul e Munduk poco distante. L’intera area si estende attorno a tre crateri di origine vulcanica.

Le risaie di Jatiluwih.

Cosa fare e vedere a Bali Centro (Munduk e Bedugul)

Prima ancora di arrivare a Bedugul da Bali sud o Ubud, ci sono un paio di stop interessanti come le risaie di Jatiluwih (Google Maps), che sono senza dubbio tra le più belle ed estese di tutta l’isola. Lungo la strada principale, in questo punto (Google Maps) chiedono 50 000 IDR per accedere al villaggio e le terrazze di riso. Se vuoi evitare di pagare puoi parcheggiare al tempio Pura Luhur Besikalung (Google Maps) e risalire a piedi. Poco distante ci sono le sorgenti termali Air Panas Angseri (Google Maps). Ci sono inoltre due cascate carine lungo la strada: Air Terjun Leke Leke (Google Maps) e Air Terjun Nungnung (Google Maps).

A Bedugul vera e propria, l’attrazione numero uno è senza dubbio il Tempio Ulun Danu Beratan (Google Maps) che si trova sulle sponde del lago Beratan ed è indubbiamente uno dei templi più belli, iconici e purtroppo affollati dell’isola. Durante la mia ultima visita a Bali sono passato in scooter e c’era il parcheggio pieno di corriere, non sono immaginare come fosse la situazione all’interno. Onestamente non sono convinto valga la pena andarci. Stesso discorso vale per il popolare cancello balinese (Google Maps) poco distante dove bisogna letteralmente mettersi in fila (e pagare) per fare una foto. Mah.

Air Terjun Melanting.

Seppure non esattamente a Bedugul, Sekumpul Waterfall (Google Maps) è relativamente accessibile da qui. È una delle cascate più belle di Bali ma purtroppo ora ti obbligano a prendere una guida per 150 000 IDR a persona più altri 20 000 IDR per l’ingresso. Nella stessa area ci sono altre due cascate: Hidden Waterfall (Google Maps) e Fiji (Google Maps) i sentieri sono tracciati su organic maps. Non c’è assolutamente bisogno di una guida. Personalmente eviterei di supportare questa gente.

A Munduk la situazione è invece decisamente meno affollata e potresti letteralmente spendere giornate intere a passare da una cascata all’altra. Consiglio di iniziare con Air Terjun Munduk (Google Maps) e poi scendere verso le altre cascate a piedi, i sentieri e le varie cascate come Golden Valley Waterfalls (Google Maps) sono tracciati su organic maps. Volendo potresti scendere fino a Air Terjun Melanting (Google Maps). Altre cascate non troppo distanti da Munduk sono le impressionanti Cascate gemelle Banyumala (Google Maps).

Per concludere, potresti esplorare le terrazze di riso (Google Maps) al tramonto e cenare all’iconico Warung Heaven (Google Maps).

Air Terjun Munduk.

Dove dormire a Munduk?

Durante la mia ultima visita ho condiviso una stanza a Taman Ayu Homestay. Ottimo rapporto qualità prezzo e bella vista sulla vallata direttamente dalla camera. Staff gentile e disponibile.

Come raggiungere Munduk?

Se non ti sposti in scooter, Grab, Gojek e Indrive sono sempre un’opzione valida. Perama offre degli shuttle a prezzi onesti.

Risaie di Munduk.

Lovina

Lovina sulla costa nord dell’isola è una delle mie destinazioni preferite a Bali, l’area è relativamente poco turistica e l’atmosfera decisamente rilassata, la spiaggia non è tra le migliori ma neanche poi così male.

Cosa fare e vedere a Lovina

Prima ancora di arrivare a Lovina, lungo la strada che scende verso Lovina potresti fermarti alle cascate Gitgit (Google Maps) e Aling-Aling (Google Maps).

Le acque al largo di Lovina sono frequentate dai delfini che vengono avvistati praticamente ogni giorno, motivo per cui nel centro della piazza principale si trova un’enorme statua dedicata a questi bellissimi animali e, non a caso, ogni attività turistica del paese propone escursioni per vederli.

Da Lovina è anche possibile organizzare tour per immersioni e snorkelling al non lontano parco nazionale Taman Nasional bali Barat, fondale davvero variopinto e condizioni ottime. Considerando però che si tratta di un parco nazionale, sono rimasto davvero deluso dalla quantità di rifiuti presenti sulla spiaggia.

Un’altra attrazione popolare nei dintorni di Lovina, tanto per cambiare, sono le numerose cascate. Se sei già stato a Gitgit e Aling-Aling, potresti visitare Sing Sing (Google Maps) e Blahmantung (Google Maps) fermandoti poi al Brahma Vihara Arama (Google Maps), il più grande tempio buddista dell’isola. Non distante ci sono le sorgenti termali Banjar (Google Maps).

Come raggiungere Lovina?

Se non ti sposti in scooter, Grab, Gojek e Indrive sono sempre un’opzione valida. Perama offre degli shuttle a prezzi onesti.

Compra della frutta dalla signora simpatica che si trova in piazza!

Bali Est (Padang Bai, Kintamani, Amed e Amlapura)

La parte ovest dell’isola è di gran lunga la mia preferita. Distante dal caos di Bali sud, offre non solo un’atmosfera più tranquilla e prezzi più bassi ma anche un sacco di attrazioni interessanti.

Cosa fare e vedere a Bali Est (Padang Bai, Kintamani, Amed e Amlapura)

Parliamo di un’area molto estesa con molte attrazioni che si trovano tra una destinazione e l’altra, cercherò di usare una certa logica ma poi lascio a te ottimizzare gli spostamenti in base ai tuoi interessi.

Padang Bai

Padang Bai è una piccola città portuale visitata principalmente perché dal suo porto partono le imbarcazioni verso le isole Gili e l’isola di Lombok, anche se per molti è semplicemente una località di passaggio, se hai tempo vale la pena passarci un paio di giorni. La spiaggia principale, dove si trova il porto, non è per niente carina ma basta spostarsi alla baia successiva verso est o verso ovest per trovare delle ottime spiagge. Blue Lagoon (Google Maps) a est non è male e offre dell’ottimo snorkeling mentre Bias Trugel (Google Maps) a ovest è una bellissima spiaggia di sabbia bianca adatta per fare il bagno. Ci sono infine un paio di templi che potresti visitare, Pura Luhur (Google Maps), mentre fuori città Pura Goa Lawah (Google Maps) ha una caverna piena di pipistrelli che lo rende un po’ più interessante ma niente di eccezionale.

Spiaggia Bias Tugel.

Kintamani (Monte Batur)

Prima ancora di arrivare a Kintamani, spostandosi verso nord da Padang Bai, potresti fermarti alla cascata Gembleng (Google Maps) dove c’è l’iconica infinity pool naturale. La cascata di per sé non è niente di che ma a parer mio è forse la meglio gestita dell’isola: nessuna mafia o guida obbligatoria, viene richiesta una semplice donazione all’ingresso e c’è un bel ristorante con un ottimo panorama e del buon cibo. Poco distante lungo la strada puoi fermarti alle risaie Sidemen (Google Maps). Infine credo valga la pena visitare il Tempio Besakih. A mio parere il più impressionante dell’isola.

Fatta questa premessa, Kintamani è un’area montagnosa a nord est di Bali è particolarmente famosa grazie al Monte Batur e all’omonimo lago che troviamo alle sue pendici. Tra i due sorge il piccolo villaggio di Toya Bungkah che ospita la maggior parte delle strutture turistiche dell’area e funge da punto di partenza per le escursioni, in particolare per la popolare ascesa per vedere l’alba al Monte Batur (Google Maps)

Nonostante molti preferiscano unirsi a un tour organizzato, al contrario di quello che la gente del posto vuole farti credere, non è illegale salire sulla cima senza essere accompagnati da una guida. Ci sono un sacco di sentieri diversi (All Trails) (All Trails) (All Trails). Purtroppo molti commenti recenti sembrano indicare che la mafia locale abbia preso il controllo e obbliga a pagare cifre esorbitanti per un’inutile guida. Io eviterei di supportare questo atteggiamento. In ogni caso, aspettati un sacco di gente per ammirare l’alba specialmente durante l’alta stagione. Se non ti va di faticare, ci sono diversi bar/ristoranti che offrono delle fantastiche viste sul vulcano e aprono convenientemente all’alba come AKASA Specialty Coffee (Google Maps), o volendo ti puoi semplicemente fermare lungo la strada.

L’ascesa al Mount Batur è di gran lunga la principale attrazione dell’area, ma visto che ti trovi da queste parti potresti visitare anche il Pura Ulun Danu Batur, uno dei templi più importanti di Bali.

Alba dal Monte Batur.

Amed

Amed e dintorni è stata una delle ultime regioni di Bali a vedere la spinta economica del turismo e tuttora resta una delle aree meno turistiche. Anche durante la mia ultima visita in pieno agosto, non dava l’idea di essere poi così affollata.

In ogni caso, il motivo per cui la grande maggioranza dei turisti si reca ad Amed è per gli ottimi siti dove fare immersioni e snorkelling.

Il più popolare è quello del relitto Liberty a Tulamben, una nave della marina americana affondata nel 1942 da un sottomarino giapponese. Non ho personalmente fatto immersioni ad Amed ma un paio di amici appassionati mi hanno detto che merita assolutamente. Se vuoi fare snorkeling, puoi farlo in autonomia a Pantai Jemeluk (Google Maps) e Lipah (Google Maps).

Il relitto della Liberty.

Amed può inoltre essere usata come base per visitare il vicino Tempio Pura Penataran Agung Lempuyang (Google Maps) diventato particolarmente popolare su Instagram grazie ai famosi “cancelli del paradiso” con il Mount Agung sullo sfondo. Mi sono sempre rifiutato di visitarlo, quindi non parlo per esperienza personale ma un amico mi ha detto che in alta stagione la gente rimane in fila per ore pur di scattare l’iconica foto. Sono invece stato al vicino Lahangan Sweet (Google Maps) dove tra le varie piattaforme hanno costruito una replica dei “cancelli del paradiso”. L’ingresso costa 50 000 IDR, fantastico panorama sul Monte Agung e sorprendentemente poco affollato anche a fine agosto.

Parlando del Monte Agung, volendo puoi salire sulla cima che a 3148 metri è il punto più alto dell’isola, il sentiero più breve (All Trails), che prevede comunque 1300 metri di dislivello, parte dal tempio Pura Pasar Agung (Google Maps). Contavo di salirci durante la mia ultima visita a Bali ma per una serie di motivi ho dovuto cambiare programma quindi non parlo per esperienza personale, ma un amico me l’ha descritta come una bellissima ascesa. Purtroppo, stando alle ultime recensioni, la mafia locale chiede 200 000 IDR per salire anche senza guida il che è completamente illegale. Come avrai ormai capito, io eviterei di supportare questo atteggiamento (leggi le recensioni del tempio su Google Maps per farti un’idea del tipo di persone con cui si ha a che fare).

Tramonto a Lahangan Sweet.

Amlapura

Questa regione a metà strada tra Amed e Padang Bai offre più di qualche attrazione interessante. Prima di tutto consiglio di andarsi a vedere l’alba a Bukit Cinta (Google Maps), la vista dei campi di riso con il Monte Agung sullo sfondo è molto carina.

Alba a Bukit Cinta.

Sconsiglio fortemente invece il Tirta Gangga (Google Maps) dove chiedono 70 000 IDR, non capisco davvero come la gente possa consigliarlo. Non c’è letteralmente nulla da fare. Solo orde di turisti che fanno foto. Non ci sono stato ma il Taman Ujung (Google Maps) sembra molto più interessante.

Tirta Gangga.

Consiglio infine di fare un salto al villaggio tradizionale Bugbug (Google Maps), in questo punto (Google Maps) c’è una stradina carina tra i campi di riso. Dal checkpoint dove si paga l’ingresso (Google Maps) c’è un’ottima vista dall’alto sul villaggio. Anche Virgin Beach (Google Maps) stessa non è affatto male.

Villaggio tradizionale Bugbug.

Come spostarsi a Bali Ovest (Padang Bai, Kintamani, Amed e Amlapura)?

Qui ancora di più che in altre parti di Bali credo valga davvero la pena avere il proprio mezzo. Detto questo, Grab, Gojek e Indrive sono sempre un’opzione valida per spostarti tra una destinazione e l’altra. Perama offre degli shuttle a prezzi onesti.

Dove dormire a Bali Ovest (Padang Bai, Kintamani, Amed e Amlapura)?

L’unica struttura che mi sento davvero di consigliare è LinkeesHome Bungaya, ottimo rapporto qualità prezzo e il proprietario è semplicemente una persona adorabile. Per il resto, questa regione dell’isola lascia un sacco di libertà, puoi letteralmente prenotare il giorno stesso in base a come ti gira, anche in pieno agosto non ho mai avuto problemi a trovare qualcosa.

Virgin Beach.

Isole Nusa (Nusa Lembongan, Nusa Ceningan e Nusa Penida)

Queste sono le tre isole al largo di Sanur a sud est di Bali. Conosciute anche come le isole Nusa, nonostante la prossimità all’isola di Bali (si trovano solo a 15 km) per moltissimi anni sono state di gran lunga meno turistiche ed affollate. Sebbene la situazione sia cambiata parecchio di recente penso possano essere comunque una meta interessante per chi cerca una fuga dal “caos” di Bali sud.

Blue Lagoon.

Tutte e tre le isole offrono ottime opportunità per fare immersioni ma anche snorkelling. Ci sono letteralmente decine di dive shops, io non ho mai fatto immersioni qui ma nel corso degli anni un paio di amici mi avevano consigliato Scuba Junkie Penida e Mambo Dive Center. Durante la stagione secca la visibilità è migliore ma si possono osservare manta e pesci luna con molta frequenza tutto l’anno. Io ho fatto uno snorkelling tour con l’ostello a Nusa Penida e sono riuscito a vedere un paio di manta.

Devil’s Tears.

Nusa Lembongan e Nusa Ceningan

L’isola di Lembongan, la più vicina alla costa di Bali, è anche la più sviluppata, segue poi Ceningan che è connessa a Lembongan tramite un ponte e di fatto si può parlare di “una sola isola” piuttosto compatta che si può tranquillamente girare nell’arco di una giornata. Onestamente non ci sono chissà quali attrazioni sulle due isole. A mio parere la spiaggia più carina è Dream Beach (Google Maps), a lato della spiaggia c’è anche l’accesso ufficiale a Devil’s Tears (Google Maps), un tratto di costa dove le onde si infrangono sulla scogliera creando spettacolari spruzzi d’acqua. Questo è anche un bel posto per guardare il tramonto. I locali chiedono 25 000 IDR. Se vuoi evitare di pagare puoi passare per Sandy Bay Beach (Google Maps). Un altro luogo simile a Nusa Ceningan lo trovi in questo punto (Google Maps), consiglio inoltre di fare un salto alla vicina Blue Lagoon (Google Maps). Infine, se non hai mai visto una foresta di mangrovie, da Mangrove Point (Google Maps) puoi noleggiare un kayak ed esplorare in autonomia oppure partecipare a un tour guidato.

Mangrove Point.

Nusa Penida

Nusa Penida è a mio parere la più bella delle tre isole e nettamente la più grande, credo valga la pena passarci almeno un paio di giorni. Chiaramente dipende molto da dove decidi di alloggiare, ma noleggiando uno scooter potresti iniziare la giornata visitando il tempio Goa Giri Putri (Google Maps) che trovandosi all’interno di una grotta è davvero particolare rispetto agli altri. Dopodiché dirigiti verso Atuh Beach (Google Maps) e Diamond Beach (Google Maps) prima che arrivino le folle in visita giornaliera da Bali. Chiedono 35 000 IDR per l’ingresso più altri 5000 IDR per parcheggiare.

Diamond Beach.

Io senza neanche volerlo sono entrato da qui Atuh Beach Free Entrance (Google Maps) senza pagare ma in effetti, come si legge nelle recensioni, i locali che si aggirano nel parcheggio non sono esattamente amichevoli. L’ingresso ufficiale è Diamond and Atuh car Park (Google Maps). Da qui puoi proseguire verso il Thousand Islands Viewpoint (Google Maps) e Suwehan Beach (Google Maps), quest’ultima molto carina e perlomeno durante la mia visita era praticamente deserta. Ci vuole un po’ per scendere, ma se cerchi un po’ di pace ne vale assolutamente la pena. Un’altra opzione è Tembeling Beach and Forest (Google Maps) ma non ci sono stato quindi non mi esprimo. Consiglio di finire con un bel punto panoramico per concludere la giornata guardando il tramonto, io sono stato al Banah Cliff Point (Google Maps), la strada è messa parecchio male ma il panorama sulla costa è ottimo, un’altra opzione poco distante è Saren Cliff Point (Google Maps).

Suwehan Beach.

Il secondo giorno potresti iniziare la giornata con l’iconica Kelingking Beach (Google Maps), anche qui prima arrivi meglio è, io sono arrivato praticamente all’alba e me la sono davvero goduta, la spiaggia è spettacolare anche se non particolarmente adatta per fare il bagno. Ho trovato la ripida discesa molto divertente ma per alcuni potrebbe essere un vero incubo. Purtroppo stanno costruendo un ascensore quindi immagino che la situazione sovraffollamente non possa altro che peggiorare.

Kelingking Beach.

Dopo essere stato a Kelingking Beach potresti dirigerti verso Angel’s Billabong (Google Maps), dove si trova una piscina naturale molto bella (con la bassa marea) e la vicina Broken Beach (Google Maps), dove un arco naturale che separa una piccola laguna dall’oceano crea un paesaggio unico. Purtroppo anche qui c’è un botto di gente. Se cammini lungo la costa in direzione di Korawa Beach (Google Maps) potresti vedere delle manta direttamente dalla scogliera, in ogni caso è una passeggiata piacevole.

Angel’s Billabong.

Se ti avanza del tempo potresti andare a Crystal Bay (Google Maps) da dove consiglio di camminare fino a Pandan Beach (Google Maps) o Puyung Beach (Google Maps). Queste due spiagge sono molto meno affollate. Il sentiero è facile da seguire e pure tracciato su organicmaps.

Crystal Bay.

Come raggiungere le Isole Nusa (Nusa Lembongan, Nusa Ceningan e Nusa Penida) ?

Ci sono diversi collegamenti giornalieri dal porto di Sanur (Google Maps) sia verso Lembongan a Mushroom Bay Beach (Google Maps), che verso Nusa Penida, quest’ultima ha due porti di arrivo: Penida Ferry Port (Google Maps) e Buyuk Harbour (Google Maps) da dove ci sono anche collegamenti diretti verso le isole Gili.

Ci sono inoltre collegamenti tra le isole, con barche che fanno da spola tra Yellow Bridge Port (Google Maps) e l’area da dove partono gli snorkelling tour (Google Maps). La maggior parte delle compagnie che operano questo speedboat possono essere prenotate in autonomia su 12Go.

Dove dormire a Nusa Penida?

L’ostello dove ho dormito a Nusa Lembongan sembra aver chiuso quindi non ho alcuna raccomandazione. Se cerchi un ostello economico e per niente male a Nusa Penida, consiglio Hostel Bukit Sangcure. Ottimo panorama, staff davvero gentile e disponibile (ti vengono anche a prendere al porto) e offrono degli ottime prezzi per lo snorkelling e le speed boat.

Pandan Beach.

Se hai trovato questo articolo utile allora considera l’idea di acquistare la tua assicurazione viaggio tramite uno dei link presenti in questo sito, facendolo supporti il mio lavoro senza alcun costo aggiuntivo per te. Per chi se la cava con l’inglese, consiglio True TravellerGlobelink. Per chi preferisce un’esperienza tutta in italiano, consiglio HeyMondo (Sconto del 10%). Grazie!

LOMBOK

Lombok, l’isola che guardando la mappa sta sulla destra di Bali, è meno sviluppata e ancora relativamente poco frequentata dai turisti, fatta eccezione per le tre piccole isole che si trovano a nord ovest, le isole Gili. Bali e Lombok sono connesse da speed boat e traghetti praticamente giorno e notte ma se sei disposto a spendere qualcosa in più, vale anche la pena considerare i voli da Denpasar a Lombok International Airport che se prenotati in anticipo non sono poi così cari.

Gili Air.

N.b. Come per Bali, credo valga la pena considera l’idea di noleggiare uno scooter per esplorare Lombok. In base al tuo itinerario, se per esempio conti di tornare a Bali, potresti noleggiare direttamente a Bali e prendere il traghetto a Padang Bai (Google Maps), puoi controllare gli orari e prenotare online su questo sito. Al momento della scrittura di questa guida, bisognava avere una banca locale per effettuare il pagamento. In ogni caso nei pressi del porto ci sono un sacco di agenzie che possono prenotare per te in cambio di una piccola commissione.

Se invece, per esempio, conti di proseguire il tuo viaggio verso Flores o comunque non intendi tornare a Bali, potresti noleggiare lo scooter direttamente al porto quando arrivi, ci sono noleggi sia a Lembar (Google Maps) dove arriva il traghetto, che a Bangsal (Google Maps), dove arrivano le speed boat che passano anche per le isole Gili.

Isole Gili

Questo gruppo di 3 piccole isole a nord ovest di Lombok sono considerate l’attrazione numero uno dell’isola di Lombok e vengono spesso visitato nel corso di un viaggio a Bali. Non aspettarti un paradiso incontaminato, il turismo di massa è arrivato da tempo, ma se cerchi qualche giorno di mare, le isole non sono poi così male.

Gili Air.

Cosa fare e vedere alle Isole Gili

Ogni isola ha un’atmosfera differente. La principale, Gili Trawangan è considerata la “party island” ed è per questo frequentata soprattutto da viaggiatori zaino in spalla mentre Gili Meno è quella più popolare tra coppie e famiglie. Il giusto compromesso è probabilmente Gili Air.

Al di là di bellissime spiagge, sulle isole non ci sono chissà che grandi attrazioni. Io ho partecipato al classico snorkelling tour e tutto sommato non era poi così male ma neanche eccezionale, la maggior parte della barriera corallina in prossimità delle isole non è per niente in salute. La cosa migliore da fare è semplicemente rilassarsi e godere di questo piccolo angolo di paradiso in compagnia di un buon libro o un drink.

Sulle isole non ci sono mezzi a motore ma viste le dimensioni non è affatto un problema, puoi tranquillamente girare a piedi o magari noleggiare una bicicletta che è la scelta più comune.

Gili Meno.

Dove dormire alle isole Gili?

Io ho soggiornato a Gili Air, per la precisione a Fantastic B”n”B, buona soluzione economica a due passi dal porto. Staff gentile e disponibile.

Come raggiungere le Isole Gili?

Ci sono collegamenti diretti in speed boat dal Buyuk Harbour (Google Maps) a Nusa Penida, Mushroom Bay Beach (Google Maps) a Nusa Lembongan, dal porto di Sanur (Google Maps) e Padang Bai (Google Maps). La maggior parte delle compagnie che operano questo speedboat possono essere prenotate in autonomia su 12Go. Dalle isole Gili al porto di Bangsal (Google Maps) a Lombok ci sono partenze frequenti tutto il giorno.

Gili Air.

Kuta Lombok

Da non confondere assolutamente con la Kuta di Bali, questa località nel sud di Lombok è la destinazione balneare preferita tra i viaggiatori zaino in spalla. Qui ci sono delle belle spiagge ma soprattutto dell’ottimo surf e il turismo di massa è ancora in via di arrivo. Prima ancora di arrivare a Kuta, lungo la strada c’è il villaggio tradizionale Sade (Google Maps), non ci sono stato ma potrebbe essere una fermata interessante se non hai mai visto nulla di simile.

Cosa fare e vedere a Kuta Lombok

Io non faccio surf ma come appena detto, l’intera area è davvero popolare tra i surfisti, quindi immagino che le onde non siano per niente male e di certo le scuole di surf non mancano. Se è qualcosa a cui sei interessato, ti invito a fare qualche ricerca. In ogni caso ti basterà mettere piede in spiaggia e ti verranno offerte lezioni di surf.

Surfisti a Pantai Tanjung Aan.

Spiagge a Kuta Lombok

Ci sono decine, se non addirittura centinaia, di spiagge nei dintorni di Kuta Lombok, ed è impensabile visitarle tutte. Di seguito elenco le mie preferite tra quelle che ho visto.

Pantai Tanjung Aan (Google Maps): è un’ampia baia dove le condizioni per fare surf sembrano non essere male. La spiaggia di per sé non è eccezionale ma piuttosto attrezzata con un sacco di bar, ristoranti e sdrai se questo è quello che cerchi.

Nicole’s Monkey Beach (Google Maps): è di gran lungo la mia spiaggia preferita, è un po’ “remota” e si raggiunge solo a piedi passando per Bukit Merese (Google Maps) o, durante la bassa marea, dalla spiaggia di Tanjung Aan lungo la scogliera. La piccola baia è riparata, quindi perfetta per una nuotata. C’è un solo bar/ristorante che affitta anche gli sdrai, il proprietario è estremamente cordiale. Moha Beach (Google Maps), poco distante, è carina soprattutto con la bassa marea quando si forma una piscina naturale.

Nicole’s Monkey Beach.

Pantai Selong Belanak (Google Maps): è la spiaggia famosa per i water buffalo che normalmente passano al tramonto, io non li ho visti ma la spiaggia è comunque molto bella. Chiedono 10 000 IDR per il parcheggio. Se decidi di andarci, poco distante c’è un ottimo ristorante Warung Corner (Google Maps). Altre due spiagge nei dintorni spesso consisgliate sono Pantai Semeti (Google Maps) e Pantai Mawi (Google Maps)

Punti Panoramici a Kuta Lombok

Ci sono almeno tre punti panoramici davvero carini che offrono un’ottima vista sulla costa frastagliata. Bukit Seger (Google Maps) è il più vicino al “centro”. Qui chiedono 10 000 IDR per entrare. Bukit Merese (Google Maps) già menzionata in precedenza è la penisola dove si trova anche Nicole’s Monkey Beach quindi potresti fermarti a vedere il tramonto dopo aver passato il pomeriggio in spiaggia. Anche qui se arrivi dalla strada chiedono 10 000 IDR per il parcheggio. Infine c’è Bukit Pedau (Google Maps) dove, perlomeno quando ci sono stato io, non c’era nessuno a chiedere soldi. Puoi parcheggiare in questo punto (Google Maps) e risalire lungo il sentiero.

Bukit Pedau.

Goa Bangkang e Goa Sumur

Goa Bangkang (Google Maps) e Goa Sumur Lombok (Google Maps) sono due grotte a poca distanza una dall’altra appena fuori Kuta Lombok. Qui durante il giorno è possibile scattere qualche foto con i raggi di luce che entrano dalle aperture sul tetto della grotta. Da quanto ho capito chiedono 50 000 IDR per entrare. Io ho tirato dritto ma qualcuno potrebbe trovarle interessanti.

Per concludere, a Kuta Lombok viene spesso proposto l’island hopping tour alle “Secret Gilis”. Un gruppo di isole vicine a Lembar che non sono poi così segrete. Non ci sono stato quindi non mi esprimo ma potrebbe essere un bel modo per passare la giornata. A questa pagina trovi più informazioni.

Pantai Selong Belanak.

Dove dormire a Kuta Lombok?

Io ho dormito a Gani Homestay che è leggermente fuori dall’area turistica principale, nulla di eccezionale. Nei dintorni ci sono un sacco di guesthouse economiche, se hai uno scooter l’area è tranquilla e leggermente più economica. In ogni caso ci sono davvero tante opzioni. Se decidi di alloggiare da queste parti o sei di passaggio, consiglio di mangiare a Kiena Warung (Google Maps), cibo economico e delizioso.

Come raggiungere Kuta Lombok?

Se non ti sposti in scooter, Perama offre degli shuttle a prezzi onesti. A Lombok c’è una rete di taxi condivisi che fa da spola tra le principali destinazioni turistiche, qualsiasi guesthouse può organizzare il transfer. Se arrivi al porto di Lembar, preparati ad aver a che fare con la “mafia locale” che controlla i taxi.

Pantai Selong Belanak.

Ekas

Ekas è un villaggio sulla costa occidentale della penisola a sud est di Lombok, ma viene spesso usato per indicare l’intera regione. Non ci sono stato ma è una destinazione che sta diventando sempre più popolare tra i viaggiatori che vogliono uscire dai classici circuiti turistici. Mi è stata descritta come un’area ancora selvaggia, dove spiagge deserte si susseguono una dopo l’altra. Ekas è pure molto più vicina a Pink Beach (Google Maps) rispetto a Kuta Lombok, anche se da quanto si legge, la spiaggia non è poi così rosa. Qui trovi un articolo con qualche informazione in più.

Tetebatu

Tetebatu è un tranquillo villaggio alle pendici del Monte Rinjani dove tra risaie, cascate e un autentico fascino locale, si possono trascorrere un paio di giorni in tranquillità.

Risaie a Tetebatu.

Cosa fare e vedere a Tetebatu

Prima di vedere cosa fare a Tetebatu, ci tengo a menzionare che volendo il villaggio può essere usato come base per salire al cratere del Monte Rinjani. Questo è un sentiero molto meno battuto rispetto a quello che sale da Senaru e Sembalun, quindi se cerchi un’alternativa meno affollata, può sicuramente essere un’opzione. Ci tengo però a precisare che da qui si può salire solo fino al cratere e non alla cima vera e propria.

Trekking a Tetebatu

In tutte le guesthouse vengono offerti dei “trekking tour”, onestamente non credo ne valga la pena ma se preferisci qualcosa di più strutturato sono sicuramente un’opzione. Se invece preferisci l’approccio fai da te, in questo punto (Google Maps) c’è un sentiero carino tracciato anche su organic maps. Il percorso attraversa le risaie e può essere combinato con la visita a Big waterfall (Google maps) e Tetebatu Waterfall (Google Maps), seguendo a grandi linee l’itinerario che ho tracciato qui (All Trails) e terminando con la visita alla Monkey Forest (Google Maps) dove si possono vedere le scimmie nere.

Trasporto eccezionale nella monkey forest.

N.b. Alla Big Waterfall durante la stagione secca non c’è acqua ma puoi comunque fare il bagno, chiedono 10 000 IDR. 10 000 IDR vengono richiesti anche a Tetebatu Waterfall mentre alla Monkey Forest 30 000 IDR. Ci sono comunque diversi accessi laterali dove non c’è nessuno a controllare. Io per esempio arrivavo da Ima’s Cafe & Orchard (Google Maps),che consiglio, e ho parcheggiato in questo punto (Google Maps). Qui si trova un ponte crollato da dove si può scendere a piedi ed entrare nella foresta. Per concludere, un’altra cascata spesso consigliata è Air Terjun Jeruk Manis (Google Maps). Stando però a quanto si legge, la “mafia locale” ti obbliga a prendere una guida per prezzi assurdi. Leggi comunque alcune delle recensioni recenti, magari la situazione è cambiata. Io però ho preferito evitare.

Scimmie nere alla monkey forest.

Cascate Benang Stokel e Benang Kelambu

Benang Stokel e Benang Kelambu (Google Maps) sono due bellissime cascate, e nella stessa area ci sono altre due cascate carine: in sostanza quattro cascate niente male a circa 40 minuti da Tetebatu. Purtroppo, anche qui la mafia locale ha completamente preso il controllo, ufficialmente l’ingresso costa 10 000 IDR ma gli stranieri vengono dirottati verso il “centro informazioni” dove chiedono molto di più e la tariffa varia pure in base a quante cascate intendi visitare. Mi hanno mostrato dei biglietti “ufficiali”. Quando ho chiesto di parlare con il manager e vedere qualche sorta di id ufficiale, mi hanno detto che non c’era nessuno, a quel punto sono entrato senza pagare e li ho completamente ignorati. Non erano per niente felici ma non hanno fatto niente, stando ad alcune recensioni, possono però diventare aggressivi.

Che tu decida di andarci o meno, pagare o meno, di certo non serve nessuna guida, il sentiero che collega le quattro cascate è quasi sempre molto chiaro e in ogni caso chiaramente tracciato su organic maps.

Benang Kelambu.

Come raggiungere Tetebatu?

Se non ti sposti in scooter, a Lombok c’è una rete di taxi condivisi che fa da spola tra le principali destinazioni turistiche, qualsiasi guesthouse può organizzare il transfer.

Dove dormire a Tetebatu?

Tetebatu Sama Sama Bungalows è una bellissima struttura immersa nel verde con piscina e colazione inclusa.

Benang Stokel.

Sembalun

Sembalun è un altro villaggio ai piedi del Monte Rinjani che offre dei paesaggi mozzafiato e una base ideale per chiunque voglia salire sulla cima del vulcano.

Cosa fare e vedere a Sembalun Lawang

Bukit Selong

Bukit Selong (Google Maps) è una collina che offre un ottimo panorama sulle fotogeniche terrazze di riso di Sembalun Lawang. Dal parcheggio (Google Maps) alla cima sono solo una decina di minuti a piedi. Particolarmente consigliata al tramonto. Attenzione alle scimmie. Chiedono 10 000 IDR all’ingresso. Non ci sono stato, ma volendo, poco distante c’è la ricostruzione di un piccolo villaggio tradizionale (Google Maps).

Bukit Selong.

Pergasingan Hill

Pergasingan Hill (Google Maps) offre delle fantastiche viste sia sulla vallata tappezzata di risaie che dell’imponente Monte Rinjani. Puoi parcheggiare direttamente all’inizio del sentiero in questo punto (Google Maps). Trovi la traccia gps a questa pagina (All Trails). Il sentiero non è particolarmente lungo ma è abbastanza ripido e non molla un attimo, a passo spedito ci ho messo un’ora scarsa per raggiungere l’area dove la gente campeggia. Sono salito presto per vedere l’alba dalla cima (che consiglio!) quindi non c’era nessuno a riscuotere soldi all’ingresso ma da quanto ho capito normalmente chiedono 10 000 IDR ai locali e 25 000 IDR agli stranieri. Ottimo panorama.

Panorama da Pergasingan Hill.

Monte Rinjani da Sembalun Lawang

Il sentiero che sale al Monte Rinjani da Sembalun è il più breve in assoluto per chiunque voglia arrivare alla cima del vulcano vera e propria. Qui trovi una mappa con i tre sentieri che risalgono il versante nord del vulcano da Sembalun, Torean e Senaru che spero chiarisca cosa intendo.

L’escursione alla cima viene normalmente completata in due giorni, il primo giorno si sale fino al cratere dove si passa la notte in tenda, il secondo giorno all’alba si sale sulla cima vera e propria e poi si scende a Sembalun Lawang.

Dopo una lunga contrattazione con Bukit Senaru Homestay ho pagato 1.4 milioni tutto incluso (incluso il trasporto da e verso Senaru, dove sono andato per incontrare un amico che arrivava dalle isole Gili), chiaramente potresti organizzare il tutto direttamente a Sembalun Lawang. Si tratta di una bellissima escursione che offre paesaggi mozzafiato ma non va assolutamente presa alla leggera, seppur in due giorni, parliamo comunque di circa 2800 metri di dislivello totale, con la cima che si trova a 3726 metri (All Trails). Questa non è assolutamente una passeggiata!

Oltretutto il tratto dal cratere alla cima del vulcano è spesso esposto a forti venti e anche il terreno scivoloso, composto da cenere vulcanica e detriti, non aiuta. Un altro aspetto che purtroppo va segnalato è lo stato pietoso del sentiero e l’area del campeggio, la quantità di spazzatura, carta igienica ed escrementi umani è pietosa.

Rinjani da Pergasingan Hill.

Dove dormire a Sembalun Lawang?

Io ho dormito a Tresno Sembalun Rinjani, una delle opzioni più economiche. Le camere non sono nulla di eccezionale, sicuramente c’è di meglio ma per una notte va più che bene. Lo staff è davvero cordiale.

Come raggiungere Sembalun Lawang?

Se non ti sposti in scooter, a Lombok c’è anche una rete di taxi condivisi che fa da spola tra le principali destinazioni turistiche, qualsiasi guesthouse può organizzare il transfer.

Campi di Sembalun Lawang.

Senaru

Come anticipato, Senaru è un altro villaggio usato come base per organizzare l’ascesa al vulcano Rinjani, in particolar modo per chi vuole solo raggiungere il cratere e non la cima vera e propria. Allo stesso tempo è un ottimo luogo dove passare un paio di giorni di relax esplorando le cascate nei dintorni.

Cosa fare e vedere a Senaru

Senaru non ha molto da offrire, consiglio solamente di vedere le cascate ed organizzare il trekking al Monte Rinjani. Se però hai altro tempo a disposizione, potresti visitare il villaggio tradizionale (Google Maps) e le piantagioni di caffè dove c’è un punto panoramico sulla cascata Tiu Kelep (Google Maps).

Cratere Monte Rinjani.

Cascate a Senaru

A poca distanza dal villaggio ci sono due bellissime cascate che vale assolutamente la pena visitare: Sendang Gile (Google Maps) e Tiu Kelep (Google Maps). Ci sono due accessi: Gate 2 (Google Maps) e Gate 1 (Google Maps), uno vale l’altro, scegli in base a dove alloggi. L’ingresso costa 20 000 IDR.

Chiaramente ti chiedono se vuoi la guida ma non è assolutamente necessaria. Il sentiero è facile da seguire ed è tracciato su organic maps. Se possibile, cerca di visitare le cascate al mattino presto, in particolar modo durante il week end quando c’è un sacco di turismo locale.

Tiu Kelep.

Monte Rinjani da Senaru

Come detto in precedenza, Sembalun è il punto di partenza ideale per chi vuole arrivare alla cima del vulcano vera e propria, mentre Senaru è la scelta più popolare per chi vuole arrivare solo fino al cratere. Per chiarezza, ripropongo la mappa con i tre sentieri che risalgono il versante nord del vulcano.

L’escursione normalmente proposta da Senaru viene completata in tre giorni e due notti: il primo giorno si sale al cratere dove si passa la notte, il giorno successivo chi vuole può salire sulla cima del Mount Sangkareang o “Second Summit” per vedere l’alba e poi si scende al lago dove si passa la seconda notte in prossimità delle sorgenti termali (Google Maps). Il terzo giorno si scende per il sentiero che porta a Torean. Seppur meno impegnativa dell’ascesa alla cima vera e propria, parliamo comunque di un’escursione da non prendere assolutamente alla leggera. Il solo primo giorno si fanno circa 2000 metri di dislivello.

Campo base per l’ascesa alla cima.

Un’altra opzione interessante offerta a Senaru per chiunque non abbia molto tempo a disposizione, o semplicemente non abbia voglia di campeggiare, è il tour in giornata: ovvero cominciare l’ascesa nel cuore della notte in modo da arrivare al cratere per vedere l’alba e poi scendere nuovamente a Senaru, facendo in sostanza il sentiero descritto a questa pagina (All Trails). Ho parlato con un ragazzo che per questa opzione aveva pagato solo 500 000 IDR con Bukit Senaru Homestay.

Per concludere, questi sono gli itinerari più popolari ma puoi letteralmente costruire l’itinerario che più preferisci, ci sono persone che si fanno il “grand tour” salendo sulla cima da Sembalun e poi scendono da Senaru passando per le sorgenti termali o viceversa. In sostanza, un sacco di opzioni per tutti i gusti.

Cima del Monte Rinjani.

Dove dormire a Senaru?

Come anticipato, io ho dormito a Bukit Senaru Homestay, camera modesta ma per niente male. I tour per il Rinjani sono offerti a prezzi molto competitivi.

Come raggiungere Senaru?

Se ti trovi alle isole Gili, una volta arrivato al porto di Bangsal (Google Maps) solitamente dovresti riuscire a trovare un taxi condiviso o magari anche qualche minivan diretto a Senaru, ma preparati ad una dura contrattazione, probabilmente è meglio farsi organizzare il transfer dalla guesthouse. In alternativa potresti noleggiare uno scooter da usare per girare Lombok e da restituire quando torni a Bali o prima di prendere la barca verso Flores. Da qualsiasi altra destinazione, credo convenga farsi prenotare i famosi taxi condivisi.

Cratere del Rinjani.

Senggigi

Senggigi indica l’area a nord di Mataram, che include anche l’omonimo villaggio. Questa è l’area di Lombok più commerciale e sviluppata in assoluto, con numerosi hotel e ristoranti che pullulano di turisti occidentali. Nonostante ciò, siamo comunque a Lombok, quindi l’atmosfera è tutto sommato tranquilla.

Cosa fare e vedere a Senggigi

Onestamente non ho trovato Senggigi una destinazione particolarmente entusiasmante. Più di passare qualche giornata di relax in spiaggia non c’è molto da fare. Senggigi Beach (Google Maps) è la spiaggia principale, niente di eccezionale ma neanche poi così male. In ogni caso il mio consiglio è quello di puntare le spiagge verso nord come Nipah Beach (Google Maps) e Pantai Pandanan (Google Maps), oltretutto la strada costiera offre più di qualche scorcio interessante, come quello a Malimbu Hill (Google Maps).

Senggigi Beach.

Dove dormire a Senggigi?

Io ho passato una notte a Mugeni Homestay, ottimo rapporto qualità prezzo.

Come raggiungere Senggigi?

Se non ti sposti in scooter, a Lombok c’è una rete di taxi condivisi che fa da spola tra le principali destinazioni turistiche, qualsiasi guesthouse può organizzare il transfer.

Tramonto a Senggigi Beach.

SUMBAWA

Sumbawa è decisamente un’isola poco turistica. La maggior parte dei viaggiatori passa direttamente da Lombok a Flores per visitare il famoso parco nazionale Komodo. Contavo di esplorare l’isola nel 2023 ma purtroppo ho dovuto cambiare il mio itinerario in corso d’opera quindi, nonostante avessi fatto più di qualche ricerca, e tutto sommato mi sembrava che l’isola avesse più di qualche destinazione interessante, non posso parlare per esperienza personale. Detto questo, se sei alla ricerca di una destinazione ancora lontana dal turismo di massa e hai tempo a disposizione, raggiungere Flores via terra passando per Sumbawa sono certo possa essere una bella esperienza. Travelfish ha una guida sul proprio sito. Qui trovi un’altra guida anche se non molto dettagliata.

FLORES

Per molti viaggiatori, Flores è sinonimo di Komodo: il famoso parco nazionale, casa del drago di Komodo e alcuni dei siti di immersione migliori al mondo, un vero e proprio paradiso in terra. L’isola ha però molto più da offrire. Le settimane trascorse ad attraversare Flores in scooter da Labuan Bajo a Maumere sono alcune delle più belle di tutti i miei viaggi. Un’isola tutta da scoprire, ancora lontana dal turismo di massa ma allo stesso tempo con un sufficiente livello di turismo da garantire strutture ricettive e infrastrutture.

Cervo a Komodo.

Labuan Bajo

Labuan Bajo non è altro che la città portuale che funge da crocevia per chiunque voglia esplorare il parco nazionale Komodo. Da qui si possono organizzare tutti i tour possibili e immaginabili.

Cosa fare e vedere a Labuan Bajo

Come anticipato, Labuan Bajo di per sé non ha molto da offrire ma se hai qualche ora a disposizione, potresti visitare Rangko Cave (Google Maps), famosa per la sua piscina naturale di acqua salata, illuminata da splendidi giochi di luce quando il sole entra dalla sua apertura nel primo pomeriggio. Per farlo bisogna prendere una barca in questo punto (Google Maps) che si trova a mezz’ora circa da Labuan Bajo. Chiedono 100 000 – 200 000 IDR a seconda di quanto sei bravo a negoziare e dal numero di persone più altri 50 000 IDR per entrare nella grotta.

Parco Nazionale Komodo.

Parco Nazionale Komodo

Molti viaggiatori decidono di esplorare il parco facendo il tour in barca da Lombok a Labuan Bajo o viceversa. Il tour è offerto da diverse compagnie ma il programma è abbastanza standard e si sviluppa nel corso di quattro giorni e tre notti. Io ho fatto il viaggio con Kareem the Explorer in “Deck class” e, seppur non si possa definire confortevole, tutto sommato non ho nulla di cui lamentarmi. Ci sono però diverse compagnie che sostanzialmente offrono lo stesso tipo di viaggio come: Wanua Adventure, Green Rinjani e Travel Wise.

Pink Beach.

Trovi il programma dettagliato che non sto qui a ripetere ai vari link ma sostanzialmente i primi due giorni in barca non sono niente di che: una breve fermata a Pulau Kenawa (Google Maps) il primo giorno, gli squali balena la mattina del secondo giorno (gli danno da mangiare e personalmente l’ho trovato molto triste, non sono nemmeno entrato in acqua) e poi solo un sacco di navigazione che se hai la sfortuna di trovare mare mosso, potrebbero essere una vera e propria tortura. I due giorni all’interno del parco nazionale sono invece stati bellissimi, siamo stati a vedere i draghi di Komodo (Google Maps), Pink beach (Google Maps), qualche tappa per fare snorkelling e tramonto all’iconica Pulau Padar (Google Maps).

Tramonto a Pulau Padar.

In alternativa, potresti semplicemente volare a Labuan Bajo e organizzare un tour in barca di uno o più giorni direttamente da lì. Se il tour da Lombok è diventato così popolare tra i viaggiatori, credo sia più che altro dovuto a una questione di budget. Infatti, il tour in barca costa poco più del solo volo da Lombok a Labuan Bajo e se viaggi al contrario (Labuan Bajo – Lombok), potresti spendere ancora meno visto che in quella direzione c’è molta meno richiesta. Le barche, per forza di cose, devono comunque tornare indietro quindi sono disposti a offrire sconti importanti.

Drago di Komodo.

Per concludere, se sei certificato, consiglio fortemente di fare almeno un giornata di immersioni nel parco, parliamo davvero di uno dei migliori luoghi al mondo. Io ho fatto tre fun dives con Uber Scuba Komodo (Google Maps) e mi sono trovato davvero bene, staff gentile e preparato, barca bella comoda e ottimo cibo. Oltretutto accettano pagamenti con Wise il che è davvero comodo. Se non sei ancora registrato, usando questo link il primo trasferimento fino a 500€ è completamente gratuito. Altri dive shop spesso consigliati sono Wet Frog Divers (Google Maps) e Divers Paradise Komodo (Google Maps). Se invece cerchi un liveaboard economico, un caro amico mi ha consigliato Wunderpus Liveaboard.

Dove dormire a Labuan Bajo?

Io ho dormito a Bajo Nature Backpackers, ottimo ostello ben localizzato, staff molto gentile. Consigliato.

Come raggiungere Labuan Bajo?

Il 99% dei viaggiatori arriva a Labuan Bajo via mare facendo il tour da Lombok o in aereo da Bali. Potresti anche considerare l’idea di volare su Maumere e viaggiare al “contrario” attraversando Flores via terra e prendendo poi il tour in barca verso Lombok. Da e verso Labuan Bajo ci sono connessioni in traghetto verso l’isola di Sulawesi.

Bagno con gli squali balena.

Come spostarti a Flores

Prima ancora di vedere le varie attrazioni a Flores, credo valga la pena spendere due parole sul come spostarsi sull’isola lungo il classico itinerario da Labuan Bajo a Maumere e viceversa.

Flores in scooter/moto

Questa è l’opzione che ho scelto e consiglio a chiunque voglia il massimo grado di libertà e un pizzico di avventura. La “Trans-Flores Highway” è stata ammodernata di recente ed è pertanto in ottime condizioni, oltretutto non c’è molto traffico sull’isola quindi si tratta di una strada tutto sommato piacevole. Le strade secondarie però sono spesso in condizioni pessime. Nulla di impossibile ma è sicuramente consigliabile avere un minimo di dimestichezza sulle due ruote. Se decidi di optare per questa soluzione, che sappia io ci sono solo due opzioni per noleggiare lo scooter a Labuan Bajo e consegnarlo a Maumere o viceversa.

L’opzione più economica è quella offerta da Marian che puoi trovare al Divers Paradise Komodo (Google Maps) a Labuan Bajo e collabora con Lena House (Google Maps) appena fuori Maumere. Quando ci sono stato io chiedevano 100 000 IDR al giorno, 400 000 IDR di deposito e altri 400 000 IDR per la riconsegna dello scooter. Se viaggi pesante, puoi organizzare il trasporto di parte del tuo bagaglio. L’opzione più cara è quella offerta da Motor Adventure Bali (Google Maps), l’ufficio di Maumere si trova qui (Google Maps). Io ho dovuto noleggiare da loro perché Marian non aveva scooter disponibili. Ti invito a consultare il sito ufficiale per prezzi aggiornati ma sono nettamente più cari. È però altrettanto vero che gli scooter/moto sono in condizioni migliori, puoi fare l’assicurazione, accettano pagamenti con la carta ecc ecc. In sostanza una tipologia di servizio completamente diverso.

Monte Inierie.

Autista privato a Flores

Un po’ come a Sumatra, una buona dose di viaggiatori, in particolar modo famiglie o gruppi di viaggiatori, decidono semplicemente di prendersi un autista privato. Questa è sicuramente un’opzione comoda ma anche nettamente la più cara, aspettati di pagare almeno 30/40€ al giorno più la benzina. Le guesthouse normalmente sono in grado di fornire più di qualche contatto.

Trasporto pubblico a Flores

L’ultima opzione è una combinazione di trasporto pubblico e taxi condivisi. Quasi sicuramente, per visitare i vari punti di interesse o partecipare qualche tour, dovrai comunque noleggiare uno scooter in loco ma per gli spostamenti lunghi il trasporto pubblico è senza dubbio un’opzione valida. Ci sono i classici minivan locali, spesso strapieni e taxi condivisi, ma anche i minibus di Gunung Mas spesso consigliati, che puoi prenotare tramite whatsapp. In ogni caso, qualsiasi guesthouse ti può aiutare a prenotare, indicarti dov’è la fermata e in alcuni casi farti venire a prendere.

Wae Rebo.

Wae Rebo

Wae Rebo (Google Maps) è il villaggio tradizionale più famoso dell’isola se non addirittura dell’intero arcipelago. A oltre mille metri sul livello del mare, circondato da valli e foreste, la parte turistica del villaggio, con le iconiche abitazioni tradizionali, è indubbiamente suggestiva. Tuttavia, a mio parere, ha perso gran parte della sua autenticità, trasformandosi di fatto in un’attrazione commerciale, ma mi sento comunque di consigliarne la visita. Sono arrivato prima di mezzogiorno e ho potuto godermelo in tranquillità: ho giocato a pallavolo con i locali, chiacchierato e fatto altre attività. Nel pomeriggio, però, sono iniziate ad arrivare grandi folle, e la sera sembrava ci fossero più turisti che abitanti. O almeno, questa è stata la mia impressione. In sintesi, visitatelo con aspettative adeguate.

Per raggiungerlo bisogna camminare per due ore scarse lungo un sentiero ben tracciato e mantenuto che inizia in questo punto (Google Maps), non serve assolutamente una guida (All Trails). Io sono rimasto a dormire, chiedono 350 000 IDR inclusa cena e colazione, se vuoi semplicemente visitare il villaggio e scendere in giornata mi sembra chiedano 50 000 IDR.

Dal villaggio ai piedi di Wae Rebo volendo si possono organizzare escursioni alla vicina Mules Island (Google Maps). Io però non le ho visitate.

Wae Rebo.

Dove dormire a Wae Rebo?

Io sono partito nel tardo pomeriggio da Labuan Bajo, quindi ho finito col passare una notte a Parle Zo Cottage (Google Maps) e sono salito a Wae Rebo il mattino seguente. Un’opzione spesso consigliata è Wae Rebo Lodge (Google Maps).

Come raggiungere Wae Rebo?

Se arrivi da Labuan Bajo in scooter, a meno che le cose non siano cambiate di recente, sappi che la strada costiera è in pessime condizioni. Che sappia io non c’è trasporto pubblico che arriva da queste parti ma trovandosi relativamente vicino a Labuan Bajo, è possibile unirsi a un tour organizzato o semplicemente trovare qualcuno con il quale condividere un taxi.

Wae Rebo.

Ruteng

Prima ancora di arrivare a Ruteng, volendo c’è Todo (Google Maps), un altro villaggio tradizionale che si può visitare. Non ci sono stato, in ogni caso qui chiedono 100 000 IDR e stando alle recensioni, più di qualcuno sembra trovarlo poco autentico.

Risaie a Ruteng,

Cosa fare e vedere a Ruteng

Tornando a Ruteng vera e propria, in città non c’è molto da vedere, l’unica vera attrazione è il villaggio tradizionale Ruteng Puu (Google Maps) che però ha delle pessime recensione, oltretutto io arrivavo da Wae Rebo quindi ho preferito evitare. Basta però uscire un attimo dal centro per godere di panorami suggestivi. Sun Rice Homestay ogni mattina organizza un’escursione tra le risaie per vedere l’alba ma volendo ti potresti semplicemente fermare lungo la strada (Google Maps) (Google Maps).

Alba con Sun Rice Homestay.

Nel corso di una giornata potresti esplorare i dintorni di Ruteng, le strade spesso e volentieri non sono tra le migliori ma neanche poi così male. Potresti iniziare con la Hobbit cave o Liang Bua (Google Maps), dove è stato scoperto l’ Homo floresiensis e soprannominato “hobbit” per la sua bassa statura, una specie estinta di ominide che visse circa 100.000-50.000 anni fa e si distingue per le sue dimensioni ridotte (circa 1 metro di altezza). A lato della grotta c’è un piccolo museo (Google Maps). Onestamente non c’è molto da vedere ma l’ingresso costa solo 20 000 IDR. Da qui potresti procedere verso la cascata Air Terjun Pangkadari (Google Maps), non ci sono stato, in quanto la strada sembra essere messa davvero male e una volta arrivati bisogna per forza prendere una guida perché il sentiero non è tracciato da nessuna parte e bisogna camminare per un’ora circa.

Hobbit cave.

Sono invece andato alla cascata Air Terjun Tengkulese (Google Maps) per la quale bisogna parcheggiare in questo punto (Google Maps), questa è invece la svolta che porta al parcheggio (Google Maps). La cascata è molto bella, chiedono 10 000 IDR per il parcheggio e ti offrono una guida. Io l’ho rifiutata e non hanno fatto storie. Il sentiero è facile da seguire, la cascata è molto bella e perlomeno durante la mia visita c’erano solo dei bambini locali.

Air Terjun Tengkulese.

Infine, consiglio di visitare le risaie Lingko Spider Web (Google Maps) che, come dice il nome, viste dall’alto hanno la forma di una ragnatela. Questo è dovuto a un metodo di divisione tradizionale portato avanti dagli abitanti del villaggio. Io mi sono limitato a far volare il drone da una laterale ma volendo c’è un punto panoramico (Google Maps) dove i locali chiedono 20 000 IDR.

Ci tengo infine a sottolineare che, anche se ti stai spostando con i mezzi, potresti decidere comunque di noleggiare uno scooter a Ruteng per riuscire a visitare Wae Rebo, come hanno fatto un paio di ragazzi conosciuti alla guesthouse.

Lingko Spider Web.

Dove dormire a Ruteng?

Come anticipato, io ho dormito a Sun Rice Homestay, il proprietario e la sua famiglia sono delle persone incredibilmente gentili e disponibili. Colazione inclusa e la sera si cena tutti insieme a un prezzo molto onesto. Fortemente consigliata. Chacha Homestay & Dormitory è un’altra opzione spesso consigliata tra i viaggiatori anche solo per mangiare al ristorante.

Come raggiungere Ruteng?

Se non hai un tuo mezzo, Ruteng è una di quelle destinazioni servite dai minibus di Gunung Mas.

Lingko Spider Web.

Bajawa

Prima ancora di arrivare a Bajawa, Danau Ranamese o Lago Ranamese (Google Maps) viene spesso consigliato ma il proprietario della guesthouse mi ha detto che non ne vale assolutamente la pena visto che chiedono 100 000 IDR agli stranieri quindi ho tirato dritto. Altre due fermate popolari sono Cepi Watu Beach (Google Maps) e Liang Bala Beach (Google Maps), io non avevo voglia di andare in spiaggia e oltretutto le recensioni parlano di un sacco di spazzatura quindi anche in questo caso ho tirato dritto.

Alba dalla cima del Monte Inerie.

Cosa fare e vedere a Bajawa

Non c’è molto da fare in città. Di fatto Bajawa un po’ come Ruteng: semplicemente un’ottima base per esplorare i dintorni.

Villaggi tradizionali

Nei dintorni di Bajawa si trovano diversi villaggi tradizionali del gruppo entico Ngada, il più famoso è Bena (Google Maps) che sembra essere stato fondato più di mille anni fa. Qui, al contrario di altri villaggi tradizionali, la gente ci vive davvero quindi credo offra un’esperienza un po’ più autentica. L’ingresso costa 25 000 IDR. Potresti poi procedere verso Gurusina (Google Maps), questo è sostanzialmente vuoto quindi ha un’atmosfera un po’ strana, chiedono una donazione all’ingresso. Da qui potresti salire a Tololela (Google Maps), la strada è davvero in pessime condizioni e non avendo voglia di camminare a un certo punto mi sono semplicemente girato senza visitarlo.

Villaggio Bena.

Punti panoramici

Ci sono decine di punti panoramici da dove ammirare il vulcano Inerie. Wolobobo Viewpoint (Google Maps) si può raggiungere in macchina/scooter quindi è particolarmente popolare soprattutto al tramonto. Manulalo Panorama (Google Maps) si trova all’interno del bar/ristorante e credo sia il luogo perfetto dove fermarsi a mangiare qualcosa dopo aver visitato i villaggi tradizionali e le sorgenti termali.

Infine consiglio Bukit Avatar Langa (Google Maps) che si raggiunge al termine di un breve sentiero (a tratti esposto) che inizia dal parcheggio in questo punto (Google Maps). Chiedono 20 000 IDR per l’ingresso.

Wolobobo Viewpoint.

Monte Inerie

Causa maltempo ho dovuto rinviare l’ascesa più volte ma salire sulla cima del monte Inerie all’alba era ormai diventata una questione di principio tanto che dopo qualche giorno a Riung sono tornato a Bajawa esclusivamente per quello e ne è valsa assolutamente la pena!

Ottima escursione, con un bel panorama a 360 gradi dalla cima. Non serve assolutamente una guida, puoi semplicemente lasciare lo scooter all’inizio del sentiero in questo punto (Google Maps) e seguire la traccia gps (All Trails). In ogni caso, fatta eccezione per la parte iniziale che attraversa il cortile di un paio di case, e qualche punto in cui ci sono più tracce, anche in piena notte il sentiero non è poi così difficile da seguire. Se la cosa ti fa stare più tranquillo, potresti sempre prendere una guida, qualsiasi guesthouse può darti qualche contatto o anche solo organizzare il trasporto nel caso non avessi uno scooter.

Alba dalla cima.

Sorgenti termali

Dopo essere salito all’alba in cima al vulcano, potresti goderti qualche ora di relax alle sorgenti termali Manalage (Google Maps). Si trovano alla confluenza di due torrenti, uno di acqua calda e l’altro di acqua fredda quindi la temperatura non è mai costante, un’esperienza davvero unica e molto naturale. Chiaramente consiglio di visitarle anche se decidessi di non salire in cima al vulcano. L’ingresso costa 20 000 IDR. In direzione di Riung ci sono altre sorgenti termali, le Soa Mengeruda (Google Maps), la struttura ha visto tempi migliori ma le varie piscine non sono per niente male. Detto questo, trovandosi a un’altitudine decisamente più bassa rispetto a Bajawa, a meno che non sia una brutta giornata, consiglio di evitare le ore centrali del giorno perché le terme con il caldo non sono per niente piacevoli. L’ingresso costa 20 000 IDR.

Sorgenti termali Manalage.

Per concludere, sono stato anche a Air Terjun Ogi (Google Maps), la cascata di per sé non è male ma non si può fare il bagno e alla base c’è un piccola diga che rovina un po’ l’atmosfera, di certo non imperdibile.

Dove dormire a Bajawa?

Durante i miei due soggiorni a Bajawa ho dormito in ben tre diverse Guesthouse: Cinnamon Guest House, Marselino Bacpacker’s Room e Kristian Homestay. Tutto sommato le consiglierei tutte e tre. Buon rapporto qualità prezzo.

Come raggiungere Bajawa?

Se non hai un tuo mezzo, Bajawa è una di quelle destinazioni servite dai minibus di Gunung Mas.

Sorgenti termali Soa Mengeruda.

Riung

Riung è una destinazione spesso saltata nel corso di un viaggio a Flores. Infatti, la maggior parte dei viaggiatori passa direttamente da Bajawa a Moni, se però hai tempo a disposizione credo valga assolutamente la pena passarci un paio di giorni.

Il motivo principale per venire a Riung è visitare il 17 Islands National Park (Google Maps), come suggerisce il nome si tratta di un parco nazionale composto da diciassette isole. I tour in barca sono abbastanza standard ma volendo puoi organizzare un tour privato e fare un po’ quello che vuoi.

Nunsa Bampa.

Nel mio caso siamo stati a vedere la colonia di pipistrelli della frutta (Google Maps), snorkelling e pranzo a Nunsa Bampa (Google Maps), altro snorkelling e infine Nunsa Rutong (Google Maps), dove si può salire in cima al punto panoramico o semplicemente passare del tempo in spiaggia. Tutto molto bello e davvero poca gente nei dintorni. Tutte le guesthouse collaborano con qualche capitano e possono organizzare il tour, in alternativa potresti andare direttamente al porto o mandare qualche messaggio whatsapp alla varie “agenzie” che trovi pinnate su Google Maps in prossimità del pontile come ADAM BOAT RIUNG (Google Maps), Darno Boat Trip (Google Maps) ecc ecc. Io ho pagato tramite la guesthouse 300 000 IDR tutto incluso.

Per concludere, appena fuori Riung a Watu Mitong Riung (Google Maps) c’è un punto panoramico carino che si raggiunge al termine di un breve sentiero.

Punto Panoramico.

Dove dormire a Riung?

Io ho passato un paio di notti a Riung Guesthouse. Non che avessi molta scelta, visto che prenotando solo un paio di giorni prima e in pieno agosto, era l’unica ad avere disponibilità. In ogni caso mi sono trovato bene, sistemazione molto carina, staff gentile e disponibile.

Come raggiungere Riung?

Che sappia io non c’è alcuna forma di trasporto pubblico da Riung a Bajawa. I viaggiatori senza mezzo con cui ho parlato erano arrivati tutti con un taxi condiviso organizzato dalla propria guesthouse. Se invece hai uno scooter, la strada che collega direttamente Riung a Bajawa a tratti è messa male tanto che alcuni la sconsigliano, personalmente non l’ho trovata poi così disastrata e come accennato in precedenza me la sono pure fatta due volte per tornare a Bajawa e salire in cima al Monte Inerie invece di prendere la strada costiera verso Ende.

Pipistrelli della frutta.

Ende

Ende è la seconda città più grande di Flores, non ha nulla da offrire, ma è una buona tappa se per qualsiasi ragione vuoi spezzare il viaggio da Riung a Moni. Inoltre, da qui parte il traghetto diretto a Sumba e ci sono collegamenti aerei verso Labuan Bajo e Kumpang a Timor.

Una possibile fermata appena fuori città è Pantai Batu Biru (Google Maps) che si traduce come “Spiaggia di pietre blu”. Purtroppo queste pietre sono ormai state completamente rimosse dalla spiaggia per essere vendute e anche solo passando lungo la strada si possono vedere pile infinite in vendita.

Dove dormire a Ende?

Io ho passato una notte ad Apollo Capsule Hotel per spezzare il viaggio verso Moni e poi un’altra notte prima di prendere il traghetto verso Sumba. Classico capsule hotel, pulito ed economico. Consigliato.

17 Islands National Park.

Moni

Moni è un piccolo villaggio lungo la Trans-Flores Highway ai piedi del vulcano Kelimutu.

Cosa fare e vedere a Moni

Parco nazionale di Kelimutu

Il parco nazionale di Kelimutu è senza dubbio l’attrazione numero uno a Moni. I tre laghi craterici sulla cima del vulcano offrono un panorama a dir poco suggestivo. Purtroppo non c’è molto altro da fare all’interno del parco. Dal parcheggio c’è un solo breve sentiero che porta a qualche punto panoramico, ma si tratta davvero di una vista mozzafiato che vale assolutamente la pena vedere.

Il parco apre la mattina presto così c’è modo di vedere l’alba dalla cima, chiaramente se hai un mezzo puoi semplicemente guidare, la strada è in ottime condizioni, in alternativa potresti unirti a un “tour guidato” che normalmente include solo il trasporto. Il punto panoramico più bello da dove si riescono a vedere tutti e tre i laghi si trova qui (Google Maps), dove in sostanza termina il sentiero tracciato pure su organic maps.

Alba dalla cima.

Dopo aver visto l’alba, io ci sono pure tornato nel pomeriggio (basta conservare il biglietto) e perlomeno durante la settimana, non c’era praticamente nessuno. Il colore dei laghi cambia durante il giorno in base alla luce quindi può essere interessante tornarci.

L’entrata al parco nazionale costa 150 000 IDR durante la settimana e 225 000 IDR nel weekend. L’ingresso ufficiale si trova in questo punto lungo la strada (Google Maps) che sale al vulcano. Mi è stato detto che se guidi fino al villaggio di Pemo, in questo punto (Google Maps) c’è un sentiero tracciato anche su organic maps che risale al vulcano facendoti di fatto risparmiare il costo d’ingresso al parco.

Parco nazionale di Kelimutu.

Sorgenti termali

Nei dintorni di Moni ci sono almeno un paio di sorgenti termali. Ad Air Panas Liasembe (Google Maps) hanno costruito delle vasche artificiali che i locali usano come bagno pubblico per farsi la doccia e quant’altro, l’igiene lascia molto a desiderare ma se cerchi un’esperienza molto local, facci un salto la sera, ero letteralmente l’unico straniero.

Se vuoi avere un’esperienza più naturale consiglio Kolorongo Hot Spring (Google Maps), delle sorgenti davvero in mezzo ai campi di riso, purtroppo la piccola piscina naturale non è molto profonda ma il contesto è molto carino.

Cascate

Air Terjun Murundao (Google Maps) si trova in pieno “centro”, chiedono 5000 IDR. Niente di eccezionale ma neanche poi così male per fare un bagno rinfrescante. Air Terjun Murukeba (Google Maps) è a mio parere molto più carina, qui non si può fare il bagno ma il contesto è molto suggestivo, oltretutto durante la mia visita non c’era letteralmente nessuno. Il sentiero inizia in questo punto (Google Maps) lungo la strada dove bisogna risalire il canale d’irrigazione. Non è sempre chiaro ma è tracciato su organic maps quindi non dovresti avere problemi. Poco distante ci sono anche delle fumarole (Google Maps).

Air Terjun Murukeba.

Dove dormire a Moni?

Io ho passato un paio di notti a moni mahalika, camere molto spaziose e sufficientemente distanti dalla strada da non sentire il rumore del traffico. Consigliata.

Come raggiungere Moni?

Se non hai un tuo mezzo, trovandosi lungo la Trans-Flores Highway, Moni dovrebbe essere servita dai minibus di Gunung Mas. Arrivando da Bajawa potresti dover cambiare bus ad Ende.

Fumarole vicine alla cascata.

Koka Beach

Koka Beach o Pantai Koka (Google Maps) è una spiaggia molto carina che si trova a circa metà strada tra Moni e Maumere. È una fermata relativamente popolare tra i tour organizzati che tendono a fare pausa pranzo qui e passare qualche ora prima di proseguire verso una delle due destinazioni. Se hai tempo a disposizione e cerchi un luogo dove passare qualche giorno di relax, credo valga la pena fermarsi più a lungo.

La spiaggia è particolarmente piacevole la sera o il mattino quando non ci sono i visitatori giornalieri che comunque da queste parti in Indonesia non sono mai troppi. Fatta eccezione forse per il weekend quando il turismo locale potrebbe farsi sentire.

Koka Beach.

Dove dormire a Koka Beach?

Io ho dormito direttamente sulla spiaggia a Koka Beach Homestay by Blasius Woda (Google Maps). I Bungalow sono molto spartani ma neanche poi così male. La coppia che gestisce anche il ristorante in spiaggia è davvero cordiale e il cibo è delizioso.

Come raggiungere Koka Beach?

Se non hai un tuo mezzo, potresti farti lasciare lungo la Trans-Flores Highway e poi prendere un mototaxi o semplicemente camminare visto che sono meno di 2km.

Lungo la Trans-Flores Highway.

Maumere

Maumere è la capitale di Flores nonché la città più grande dell’isola. Onestamente non è una destinazione molto interessante ma qui c’è un aeroporto con diverse partenze giornaliere verso Bali e non solo. Per questo motivo è un buon punto di partenza o di arrivo per un itinerario a Flores.

Per il resto, non è certo una città molto interessante, quindi non consiglio di rimanervi a lungo. Tuttavia, ci sono alcune attrazioni in zona che potresti considerare di visitare. Non ci sono stato ma l’escursione in giornata alle isole Pulau Koja Doi (Google Maps), Pulau Pangabatang (Google Maps) e Pulau Babi (Google Maps) sembra relativamente popolare, a quanto pare lo snorkelling non è affatto male. Tutte le guesthouse sembrano offrire il tour.

Se decidi di rimanere nei dintorni per più di qualche giorno, probabilmente ti conviene alloggiare nei dintorni di Hitokalak, qui ci sono alcune guesthouse carine a due passi dalla spiaggia come Lena House e Sunset Cottages ma anche centri immersioni come Santai Divers Maumere e HAPPY DIVE RETREAT. Potresti inoltre organizzare un’escursione al Mount Egon (Google Maps).

Dove dormire a Maumere?

Io ho dormito a Guest House Dorm Floressa, niente di eccezionale ma se cerchi qualcosa di economico, per una notte va più che bene . Come appena detto, se ti vuoi fermare per qualche giorno, credo sia preferibile alloggiare a est della città, cioè a Lena House o Sunset Cottages.

Come raggiungere Maumere?

Come anticipato, Maumere ha un aeroporto con diversi voli giornalieri verso Labuan Bajo, Bali e Kupang a Timor. Ci sono inoltre bus diretti e taxi condivisi che arrivano perlomeno fino a Bajawa. Io per esempio per tornare ad Ende a prendere il traghetto verso Sumba, mi sono fatto prenotare un taxi condiviso tramite la guesthouse.

17 Islands National Park.

SUMBA

Sumba, l’isola che si trova a sud di Flores, è una delle destinazioni meno turistiche che abbia mai visitato nel corso dei miei viaggi. Se vuoi davvero uscire dai classici circuiti turistici in Indonesia e assaporare un’isola ancora molto selvaggia, poco conosciuta e poco visitata, Sumba potrebbe fare al caso tuo.

Tramonto a Sumba.

Come spostarsi a Sumba

Prima ancora di parlare di cosa fare e vedere a Sumba, credo valga la pena spendere due parole sul come spostarsi nell’isola visto che il trasporto pubblico, fatta eccezione per qualche collegamento tra le principali città, non è un’opzione.

Sumba in scooter/moto

A meno che tu non decida di optare per un autista privato, per esplorare l’isola prima o poi dovrai per forza di cose noleggiare uno scooter. Quello che ho fatto io, e consiglio di fare a chiunque voglia il massimo grado di libertà e un pizzico di avventura, è dividere l’isola in tre parti: orientale, centrale e occidentale. Per ogni parte dell’isola noleggia uno scooter, fai i tuoi giri, restituisci lo scooter e poi spostati verso est/ovest con il trasporto pubblico. Le tre basi ideali dove noleggiare uno scooter sono rispettivamente: Waingapu, Waikabubak e Tambolaka.

Le strade principali sono migliorate parecchie negli ultimi anni e tutto sommato sono in buone buone condizioni, oltretutto c’è pochissimo traffico sull’isola quindi guidare è abbastanza piacevole. Le strade secondarie, invece, sono spesso disastrate, così come molti degli accessi a cascate e spiagge varie. Nulla di impossibile ma è sicuramente consigliabile avere un minimo di dimestichezza sulle due ruote.

A Waingapu ho noleggiato uno scooter con Muruhumba Trans (Instagram), sulla pagina trovi il numero whatsapp. La giovane coppia con cui ho avuto a che fare, non solo parla un ottimo inglese ma è anche estremamente disponibile a dare consigli, davvero molto gentile. Mi hanno consegnato lo scooter direttamente in hotel e poi sono venuti a prenderlo senza costi aggiuntivi. Ho pagato 150 000 IDR al giorno per uno Yamaha Fazzio nuovo di zecca.

A Waikabubak invece ho noleggiato lo scooter direttamente alla guesthouse, lo scooter era messo malissimo ma hanno voluto “solo” 100 000 IDR al giorno, che per Sumba è un buon prezzo.

A Tambolaka, infine, ho noleggiato lo scooter da Arinka Scooter Rental Sumba (Google Maps), uno Honda Vario del 2015 in buone condizioni per 200 000 IDR al giorno. Il servizio di noleggio si trova direttamente fuori dall’aeroporto quindi puoi ritirare/consegnare lo scooter al tuo arrivo/partenza. Puoi contattarli direttamente su whatsapp al numero che trovi su Google Maps. Un’altra opzione è Afiv Rent car, Tour & Adventure Sumba (Google Maps), che si trova accanto all’altro servizio di noleggio, anche loro hanno ottime recensioni ma con prezzi più alti.

Lungo le strade di Sumba.

Autista privato a Sumba

Un po’ come a Sumatra e Flores, anche qui la maggior parte dei viaggiatori, in particolar modo famiglie o tour organizzati, decide semplicemente di prendersi un autista privato. Questa è sicuramente un’opzione comoda e pratica ma anche nettamente la più cara. Le guesthouse normalmente sono in grado di fornire più di qualche contatto nel caso fossi interessato o volendo potresti contattare direttamente le agenzie citate in precedenza. Muruhumba Trans (Instagram) e Afiv Rent car, Tour & Adventure Sumba (Google Maps), offrono sicuramente questo tipo di servizio. In alternativa, fai una ricerca su Google Maps scrivendo “Rental mobil” e dovrebbero uscirti diverse opzioni. Se ti va di guidare, potresti noleggiare tu stesso un’auto, anche se personalmente ci penserei due volte.

Trasporto pubblico a Sumba

Come anticipato, fatta eccezione per i collegamenti lungo l’arteria principale che collega Waingapu a Tambolaka passando per Waikabubak, il trasporto pubblico è praticamente assente.

Waingapu (Sumba Orientale)

Waingapu è la principale città nella parte orientale dell’isola. Da qui ci sono collegamenti aerei giornalieri verso Bali ma anche collegamenti in traghetto verso Ende sull’isola di Flores, il che la rende un buon punto di arrivo o partenza. Waingapu di per sé non ha nulla da offrire ai turisti ma può comunque essere usata come base per esplorare i dintorni. L’unica vera attrazione in città è il villaggio Kampung Raja Prailiu (Google Maps), che presenta decine di case tradizionali e alcuni megaliti.

Gli alberi danzanti di Sumba

A circa mezz’ora da Waingapu, per la precisione a Pantai Walakiri (Google Maps), si trovano gli iconici alberi danzanti di Sumba. Questa specie di mangrovie scolpite dal vento offrono una vista a dir poco unica, in particolar modo con l’alta marea quando sembrano galleggiare nell’acqua. Anche la spiaggia stessa non è così male. L’area dove ho scattato le foto è leggermente distante dalla spiaggia principale, per la precisione mi trovano in questo punto (Google Maps)

Gli alberi danzanti di Sumba.

Spiaggia Puru Kambera, Cascata Tanggedu e villaggio Wunga

A ovest della città potresti fare un salto a Pantai Puru Kambera (Google Maps), una spiaggia molto carina e sostanzialmente deserta, da qui prosegui poi in direzione della cascata Air Terjun Tanggedu (Google Maps), lungo la strada c’è un punto panoramico carino, il Savana Puru Kambera (Google Maps).

Pantai Puru Kambera.

In ogni caso, la cascata non è per niente male e ci sono delle belle piscine naturali dove fare il bagno e passare qualche ora in relax. L’ingresso costa 25 000 IDR. Se hai uno scooter puoi guidare fino al parcheggio della cascata vero e proprio percorrendo quello che di fatto più che una strada è un sentiero. L’alternativa è lasciare lo scooter all’inizio di questo sentiero/strada e procedere a piedi per una ventina di minuti, oppure prendere un mototaxi per circa 50 000 IDR.

Infine, potresti procedere verso Kampung Adat Wunga (Google Maps) che, stando alla storia locale, è considerato il più antico dell’isola. Io non ci sono stato perché prima di tutto non sembra ci sia molto da vedere e poi non mi andava di fare tutta quella strada.

Le verdi colline di Sumba

L’intera area nei dintorni di Waingapu è caratterizzata da paesaggi collinari che durante la stagione delle piogge si dipingono di un verde acceso, dando vita a panorami davvero pittoreschi. Io ho visitato l’isola alla fine della stagione secca quindi le condizioni non erano per niente ottimali. Sono stato solo a Bukit Tanau (Google Maps) appena fuori città. Altri punti panoramici popolari sono: Bukit Hiliwuku (Google Maps), Savana Merdeka (Google Maps), Bukit Wairinding (Google Maps) e Bukit Ndapayami (Google Maps). Questi ultimi due sono sulla strada che porta a Tarimbang e Waikabubak, quindi in base a come ti sposti potresti considerare di fare una piccola deviazione. Ti invito a leggere qualche recensione recente perché le strade che portano a questi punti panoramici sono spesso disastrate.

Pantai Tarimbang

La spiaggia di Tarimbang (Google Maps) è una delle più belle che abbia mai visto in vita mia. Una grande baia di sabbia bianca, acqua cristallina e giungla che arriva fino al mare. Ancora ben lontana dal turismo di massa, questa è una vera e propria perla. Alcuni decidono di visitarla in giornata da Waingapu, ma credo valga davvero la pena passarci almeno una notte anche perché parliamo comunque di oltre due ore dalla città lungo una strada a tratti messa piuttosto male.

Pantai Tarimbang.

Per anni c’è stata una sola guesthouse, Marthen Homestay (Google Maps) che anche un sito ufficiale. Io ho dormito qui un paio di notti, bungalows molto semplici, quelli con il bagno privato sono decisamente più carini. Puoi prenotare mandando un messaggio su whatsapp. Mentre ero lì ho conosciuto tre surfisti australiani sulla sessantina che visitano la spiaggia da circa vent’anni e mi hanno detto che il surf è eccellente. Una seconda opzione, nettamente più cara, è il Camp Tarimbang (sito ufficiale). La struttura è stata aperta di recente da un ragazzo tedesco che ho avuto modo di conoscere un pomeriggio in spiaggia e mi è sembrato una persona molto gentile.

In ogni caso, io mi sono limitato a godermi la bellissima spiaggia anche se volendo si possono organizzare escursioni a piedi o in barca alle baie vicine o andare alle cascate Kabubul (Google Maps) e Laputi (Google Maps).

Pantai Tarimbang.

Cascata Wai Marang e sud est di Sumba

La Cascata Wai Marang (Google Maps) si trova a circa due ore da Waingapu. Seppur la cascata di per sé sia piccolina e di certo non impressionante, la piscina naturale ai suoi piedi, immersa nella foresta, la rende davvero molto bella e suggestiva. L’ultimo tratto di strada per arrivare al parcheggio è messo piuttosto male, quindi preparati! In ogni caso, una volta arrivato al parcheggio, non è assolutamente necessaria una guida, il sentiero è facile da seguire e tracciato su organic maps.

Cascata Wai Marang.

Molti visitano la cascata in giornata ma io sono partito da Waingapu nel pomeriggio e ho poi passato la notte a Purnama Kasih Homestay (Google Maps), il negozio accanto funge da “reception”. Sistemazione molto local. Se cerchi qualcosa con degli standard più occidentali ma anche molto più caro, dai un’occhiata a Ecoresort Sumba Dream (sito ufficiale).

Kampung Adat Praiyawang.

Il giorno successivo ho poi proseguito verso l’estremo sud dell’isola facendo una breve tappa al villaggio tradizionale Kampung Adat Praiyawang (Google Maps). Ho passato qualche giorno a Sumba Adventure Resort, ero letteralmente l’unico ospite. L’intera area è ancora meno turistica del resto di Sumba, qui ci sono distese infinite di spiagge deserte e tanta ma davvero tanta pace. Altre due opzioni per dormire nei dintorni sono Wajonata Sumba e Kalala Beach Resort (chiuso per lavori di restauro durante la mia visita). Prima del covid, Sumba Adventure Resort offriva attività come immersioni, pesca e quant’altro ma quando ci sono stato io c’era talmente poco turismo che avevano bloccato tutto, in sostanza ho passato le mie giornate a leggere in spiaggia. Se vuoi fare un giro, puoi andare a Pantai Watuparunu (Google Maps).

Spiaggia di fronte il Sumba Adventure Resort.

Dove dormire a Waingapu?

Io ho passato qualche notte all’Hotel Jemmy (Google Maps), un hotel frequentato più che altro da locali, camere molto basiche ma economiche. Poco distante c’è un ristorante carino dove sono andato a mangiare più di qualche volta: Timoer Cafe (Google Maps). Se cerchi qualcosa con degli standard più occidentali ma comunque non troppo caro, dai un’occhiata a LOPE HOMESTAY, Casa Kandara e Pondok Wisata dan Restoran Elim.

Come raggiungere Waingapu?

Dal porto di Waingapu (Google Maps) ci sono connessioni in traghetto verso il porto di Ende a Flores (Google Maps). Io sono arrivato a Sumba proprio così. Puoi prenotare online su questo sito, perlomeno al momento della scrittura di questa guida, bisogna avere una banca locale per effettuare il pagamento. Di persona puoi comprare il biglietto qui (Google Maps). Come anticipato, dall’aeroporto di Waingapu, ci sono inoltre voli giornalieri da e verso Bali. Da e verso Waikabubak, i ragazzi della guesthouse mi hanno consigliato di prendere il minivan di Travel Sinar lombok (Instagram), me lo hanno prenotato loro tramite whatsapp e sono venuti a prendermi direttamente alla guesthouse. In alternativa puoi andare al terminal dei bus (Google Maps) e almeno durante il giorno non dovresti avere difficoltà a trovare una partenza.

Pantai Watuparunu.

Waikabubak (Sumba Centrale)

Come anticipato, Waikabubak è la base ideale per esplorare la parte centro occidentale dell’isola. Se arrivi da Waingapu, prima ancora di arrivare a Waikabubak, ti potresti fermare al villaggio tradizionale Kampung Adat Pasunga (Google Maps). Qui sembra esserci una bella collezione di tombe Marapu. Io ho fatto questa tratta con il trasporto pubblico quindi fare una breve fermata non era un’opzione.

A Waikabubak vera e propria ci sono comunque un paio di altri villaggi tradizionali che si possono visitare, il più famoso è senza dubbio Prai Ijing (Google Maps) che è molto fotogenico e ben mantenuto, e seppur abbastanza commercializzato, ho trovato gli abitanti davvero cordiali e piacevolmente curiosi. Chiedono 25 000 IDR per entrare. L’altro villaggio spesso consigliato è Kampung Tarung (Google Maps), non ci sono stato ma immagino non sia troppo diverso dagli altri villaggi tradizionali.

Prai Ijing.

Cascate

Le cascate Lapopu (Google Maps) e Matayangu (Google Maps) sono dislocate lungo lo stesso sentiero a poca distanza l’una dall’altro. Il percorso per raggiungerle è disponibile sia su organic maps che All Trails i locali però non solo vogliono 150 000 IDR per l’entrata ma sembrano per forza voler farti prendere la guida per altri 100 000 IDR. Leggi qualche recensione recente ma io a queste condizioni ho preferito evitare.

Sono invece stato a Wee Kacura (Google Maps), purtroppo anche qui sparano alto e offrono una guida che non è assolutamente necessaria. Sono almeno più ragionevoli, chiedendo 50 000 IDR, ma puoi tranquillamente dargli 20 000 IDR. La serie di cascatelle e piscine tra i campi di riso sono davvero molto belle.

Wee Kacura.

Infine sono stato alla cascata Lokomboro (Google Maps) che merita davvero, oltretutto non c’era nessun altro durante la mia visita. Puoi parcheggiare direttamente alla piccola centrale idroelettrica (Google Maps), da lì bisogna risalire il fiume per qualche centinaio di metri. Il custode si è offerto di farmi da guida e onestamente per una volta tanto credo ne sia valsa la pena, se non altro mi ha mostrato come risalire il fiume senza fare il bagno. Gli ho dato 50 000 IDR perché si è rivelato davvero utile e gentile.

Cascata Lokomboro.

Spiagge

In questa parte di Sumba non ho trovato le spiagge particolarmente belle e soprattutto sono spesso poco adatte per fare il bagno. In compenso, per gli amanti del surf, da queste parti sembrano esserci alcune delle migliori spiagge al mondo, come Pantai Marosi. Se, come me, non sei interessato a fare surf, ti solo il bagno, ti consiglio la piccola spiaggia di Pantai Watu Bella, che si trova a lato della precedente ed è raggiungibile attraversando un villaggio. Potrebbero chiederti di comprare un cocco o pagare per il parcheggio. Altre spiagge nei dintorni sono Pantai Kerewei e Nihiwatu, quest’ultima purtroppo, nonostante la legge lo impedisca, è di fatto privatizzata.

Pantai Marosi.

Dove dormire a Waikabubak?

Io ho dormito al Shekinah Homestay & Cafe Waikabubak RedPartner che si trova a Waikabubak. L’ho trovato molto più pratico per gli spostamenti, ma se vuoi passare qualche giorno in spiaggia senza comunque spendere una fortuna, potresti considerare THE VILLAGE INN Rua Beach e Jhony Homestay.

Come raggiungere Waikabubak?

Come scritto in precedenza, da e verso Waingapu, i ragazzi della guesthouse mi hanno consigliato di prendere il minivan di Travel Sinar lombok (Instagram), me lo hanno prenotato loro tramite whatsapp e sono venuti a prendermi direttamente alla guesthouse. Da e verso Tambolaka, durante la settimana ci sono minivan che partono di frequente. Alle guesthouse mi hanno detto che avrebbero potuto farmi venire a prendere ma io mi sono spostato di domenica quindi ho finito con l’andare al “terminal” (Google Maps), dove – con una buona dose di google traduttore e l’aiuto di una passante che parlava inglese – sono riuscito a far partire una sorta di minibus “privato” (ci siamo comunque fermati a far salire altra gente per strada) che per 100 000 IDR mi ha portato fino all’hotel.

Kampung Tarung.

Tambolaka (Sumba Occidentale)

Un po’ come Waingapu, Tambolaka non ha molto da offrire se non un punto di arrivo o partenza a Sumba e una discreta base per esplorare la parte occidentale dell’isola.

La spiaggia più carina, non troppo distante dalla città, è a mio parere Pantai Oro (Google Maps). Ho parcheggiato direttamente a Oro Beach Houses e usato il loro accesso, lo staff mi ha detto che non c’era nessun problema. La spiaggia è molto carina e tranquilla, perfetta per vedere il tramonto.

Pantai Oro.

Scendendo verso sud, consiglio di visitare il Museo Rumah Budaya Sumba (Google Maps) che durante la mia visita era però mezzo chiuso, si poteva visitare una stanza di numero quindi non mi esprimo ma tecnicamente potrebbe essere una visita interessante. Da lì prosegui verso Waikuri (Google Maps), una bellissima laguna dove si può fare il bagno e passare qualche ora di relax. L’ingresso costa 20 000 IDr.

Waikuri.

Potresti anche andare alla vicina Pantai Mandorak (Google Maps), una piccola baia protetta perfetta per fare il bagno. Purtroppo ci sono un sacco di bambini che chiedono soldi, se non vuoi passare per “insensibile” probabilmente faresti meglio ad andare altrove. Un po’ più a sud, Pantai Pero (Google Maps) non è male, chiedono 5000 IDR per il parcheggio.

Pantai Mandorak.

Poco distante c’è l’iconico villaggio tradizionale Ratenggaro (Google Maps), questo è sicuramente il villaggio più fotogenico dell’isola, nonché il più popolare. Anche qui molte recensioni parlano di bambini insistenti che chiedono soldi e quant’altro quindi io ho preferito evitare e andare al vicino Wainyapu (Google Maps). Purtroppo questo villaggio ha preso fuoco di recente quindi non c’era molto da vedere ma i locali si sono rivelati molto gentili e curiosi e stupiti nel vedermi arrivare. Sono poi sceso in spiaggia e ho fatto volare il drone sopra Ratenggaro per scattare l’iconica foto.

Pantai Pero.

Infine, se ti avanza tempo, consiglio di guidare fino a Pantai Mbawana (Google Maps), bellissima spiaggia deserta che si raggiunge al termine di una strada sterrata, l’accesso si trova in questo punto (Google Maps). Sono stato anche a Pantai Watu Malandong (Google Maps) ma a mio parere non ne vale la pena.

Ratenggaro.

Dove dormire a Tambolaka?

Ho dormito all’Hotel Pasola convenientemente localizzato vicino all’aeroporto e per niente male considerando il prezzo. Se preferisci una location nettamente più carina in riva al mare, dai un’occhiata a Oro Beach Houses.

Come raggiungere Tambolaka?

Dall’aeroporto di Tambolaka ci sono voli giornalieri verso Bali. Inoltre, dal vicino porto di Waikelo (Google Maps) ci sono traghetti verso Sape a Sumbawa (Google Maps). Lo stesso traghetto dovrebbe fare tappa anche a Labuan Bajo sull’isola di Flores. Puoi prenotare online su questo sito ma perlomeno al momento della scrittura di questa guida, bisognava avere una banca locale per effettuare il pagamento.

Durante la settimana, da e verso Waikabubak, ci sono minivan che partono di frequente. Alle guesthouse mi hanno detto che avrebbero potuto farmi venire a prendere ma io mi sono spostato di domenica quindi ho finito con l’andare al “terminal” (Google Maps) dove con una buona dose di google traduttore e l’aiuto di una passante che parlava inglese sono riuscito a far partire una sorta di minibus “privato” (ci siamo comunque fermati a prendere su gente per strada) che mi ha portato fino all’hotel per 100 000 IDR. Se viaggi in senso opposto, puoi prendere il minivan di Travel Sinar lombok (Instagram) che volendo puoi prenotare tramite whatsapp, in alternativa, l’ufficio/fermata ufficiale dovrebbe essere questo (Google Maps).

N.b. Qui si conclude la mia esperienza diretta con le isole maggiori dell’arcipelago indonesiano ma per completezza ci sono molte altre possibili destinazioni che credo valga la pena menzionare.

Pantai Mbawana.

Se hai trovato questo articolo utile allora considera l’idea di acquistare la tua assicurazione viaggio tramite uno dei link presenti in questo sito, facendolo supporti il mio lavoro senza alcun costo aggiuntivo per te. Per chi se la cava con l’inglese, consiglio True TravellerGlobelink. Per chi preferisce un’esperienza tutta in italiano, consiglio HeyMondo (Sconto del 10%). Grazie!

TIMOR

Del gruppo delle isole a Sud, Timor è quella più a est in assoluto, non ci sono stato personalmente ma mentre ero Flores ho conosciuto più di qualche viaggiatore che arrivava o era diretto in quella direzione. Nel caso ne avessi bisogno, qui potresti fare una visa-run via terra entrando a Timor – Leste (qui trovi una guida). Detto questo, dei pochi viaggiatori che si avventurano da queste parti, che sappia io, la maggior parte si limita a visitare l’isola Pulau Rote (qui trovi una guida). Il resto di Timor è ancora meno turistico, le infrastrutture sono quello che sono e anche solo pensare di prenotare alloggi online o trovare qualche ristorante aperto al pubblico sembra essere utopia. A questa pagina trovi altre informazioni.

KALIMANTAN (BORNEO)

Kalimantan non è altro che la parte indonesiana dell’isola del Borneo. Non sono stato neanche qui, ma mentre viaggiavo nella parte malesiana dell’isola, qualche viaggiatore diretto a Kalimantan l’ho trovato. Sono particolarmente popolari le isole Derawan (qui trovi una guida). Considerando che Nusantara, la nuova capitale dell’Indonesia, si trova proprio a Kalimantan, immagino che nel breve futuro l’isola potrebbe vedere un forte sviluppo, soprattutto in termini di infrastrutture che potrebbe portare a un maggior sviluppo del turismo.

SULAWESI

Sulawesi sta diventando relativamente popolare. Nel corso dei miei ultimi viaggi in Indonesia ho incontrato più di qualche viaggiatore che ci era stato o aveva intenzione di andarci. Resta comunque una destinazione il cui settore turistico è ancora agli albori, con tutto quello che ne consegue. Qui trovi un paio di ottime guide per pianificare un itinerario sull’isola: Guida uno e Guida due.

ISOLE BANDA

L’arcipelago delle isole Banda è tra i più remoti e meno esplorati di tutto il Paese, se cerchi una destinazione davvero fuori dai radar, le isole Banda potrebbero fare al caso. Qui trovi una guida relativamente dettagliata.

PAPUA (NUOVA GUINEA OCCIDENTALE)

L’indonesia amministra la parte occidentale della grande isola della Nuova Guinea, nell’estremo est del Paese. Stiamo parlando della provincia di Papua che di fatto è forse la destinazione meno turistica di tutta l’Indonesia.

Ad ovest fa però eccezione l’arcipelago Raja Ampat, considerato l’ambiente marino più biodiverso al mondo. Situato nel cuore del Triangolo dei Coralli, ospita oltre il 75% delle specie di coralli conosciute, più di 1.400 specie di pesci di barriera e una straordinaria varietà di vita marina, inclusi squali, mante e tartarughe. Grazie alla sua posizione remota e agli sforzi di conservazione, Raja Ampat è un paradiso per subacquei e amanti del mare.

Nel corso degli anni ho avuto modo di parlare con più di qualche viaggiatore che fatto diverse immersioni sia a Komodo che a Raja Ampat e molti sembrano preferire Komodo che di certo è molto più accessibile ed economico. In ogni caso, a questa pagina trovi una guida.

Possibili Itinerari in Indonesia

Dopo questa lunga sezione dedicata a cosa fare e vedere in Indonesia, avrai capito che si tratta di un Paese enorme. Anche trascorrendoci quasi cinque mesi, sono riuscito a visitarlo solo in parte. Mi rendo conto che la maggior parte delle persone dispone di ancora meno tempo, quindi, invece di proporre itinerari per l’intero Paese come faccio di solito, qui sotto troverai itinerari dedicati alle singole isole, facilmente combinabili per creare viaggi più o meno lunghi.

Come per ogni Paese, non esiste un itinerario perfetto che vada bene per tutti. Considera quindi ciò che segue come un punto di partenza: adattalo o creane uno personalizzato in base ai tuoi interessi e al tuo budget!

Valle di Harau.

Itinerario di due settimane a Sumatra

In particolar modo se non hai in programma altri giorni di mare nel corso del tuo viaggio in Indonesia, credo valga la pena iniziare il proprio viaggio a Banda Aceh in modo da trascorrere qualche giorno sull’isola Pulau Weh. In caso contrario potresti volare direttamente su Medan.

Banda Aceh (1 notte)

Giorno 1:

In base al tuo orario di arrivo potresti andare direttamente a Pulau Weh, in caso contrario, senza lasciare la città potresti visitare un paio di attrazioni dedicate allo tsunami e la moschea.

Pulau Weh (3 notti)

Giorno 2:

Traghetto da Banda Aceh a Pulau Weh. Passa il resto della giornata in spiaggia.

Giorno 3:

Snorkelling a Pantai Iboih, tour in barca o immersioni.

Giorno 4:

Tour dell’isola in scooter.

Medan (1 notte)

Giorno 5:

Traghetto da Pulau Weh a Banda Aceh. Volo verso Medan o bus notturno. Se arrivi con il volo nel pomeriggio, potresti passare il resto della giornata a Medan, magari visitando la Tjong A Fie Mansion e la moschea Masjid Raya Medan.

Bukit Lawang (4 notti)

Giorno 6:

Bus da Medan a Bukit Lawang. Organizza il trekking per il giorno successivo. Potresti fare un salto al mercato locale, la bat cave o semplicemente passare il resto della giornata al fiume.

Giorno 7:

Primo giorno di trekking.

Giorno 8:

Secondo giorno di trekking.

Giorno 9:

Terzo giorno di trekking.

Berastagi (2 notti)

Giorno 10:

Transfer da Bukit Lawang a Berastagi. Fai un salto al mercato locale e visita il piccolo museo.

Giorno 11:

Escursione al vulcano Sibayak e poi visita le terme.

Lago Toba (2 notti)

Giorno 12:

Transfer da Berastagi al Lago Toba. Passa il resto della giornata in relax.

Giorno 13:

Giornata di esplorazione al Lago Toba.

Giorno 14:

Rientro a Medan.

Tramonto Valle di Harau.

Itinerario di tre settimane a Sumatra

Con una settimana extra, consiglio di seguire l’itinerario di due settimane appena descritto e poi considerare l’idea di volare da Medan a Padang (o prendere il bus) e visitare le isole Mentawai. Se ti avanzano un paio di giorni, vale sicuramente la pena visitare anche la Valle di Harau.

Itinerario di due settimane a Java

Visti i numerosi voli verso Jakarta, questo è un itinerario relativamente popolare e può essere facilmente combinato con qualche giorno nella vicina Bali.

Jakarta (1 notte)

Giorno 1:

Onestamente non credo valga la pena fermarsi più di una notte a Jakarta, in particolar modo se hai i giorni contati. Se hai tempo potresti unirti a un free walking tour.

Yogyakarta (4 notti)

Giorno 2:

Treno o volo interno da Jakarta a Yogyakarta. Se ti avanza tempo, puoi esplorare la città.

Giorno 3:

Tempio Borobudur e Tempio Prambanan.

Giorno 4:

Noleggia uno scooter. Vai alla cascata Air Terjun Kedung Kayang e poi procedi verso Nepal Van Java.

Giorno 5:

Ascesa al Monte Sumbing. Rientra a Yogyakarta.

Karimun Jawa (5 notti)

Giorno 6:

Se non l’hai già fatto, potresti visitare Yogyakarta la mattina e poi prendere il transfer verso Jepara nel pomeriggio. Volendo potresti viaggiare di notte e lasciare Yogyakarta il giorno precedente.

Giorno 7:

Traghetto o speedboat verso Karimun Jawa. Pomeriggio in spiaggia.

Giorno 8:

Giornata di relax in spiaggia.

Giorno 9:

Tour in barca.

Malan (1 notte)

Giorno 10:

Traghetto o speedboat verso Jepara. Transfer verso Malan.

Monte Bromo (1 notte)

Giorno 11:

Potresti visitare il rainbow village la mattina e poi noleggiare uno scooter per fare il circuito Bromo – Tumpak Sewu oppure unirti a un tour organizzato. Potresti andare al cratere del Monte Bromo nel pomeriggio. Passa la notte a Cemoro Lawang.

Cascata Tumpak Sewu (1 notte)

Giorno 12:

Alba da King Kong Hill. Transfer e visita alla cascata Tumpak Sewu nel pomeriggio.

Kawah Ijen (2 notti)

Giorno 13:

Rientro a Malan e treno verso Banjuwangi.

Giorno 14:

Escursione a Kawah Ijen.

Itinerario di tre settimane a Java

Con una settimana in più a disposizione, potresti includere un paio di giorni a Bandung e nel caso fossi interessato a fare surf, una tra Cimaja e Batukaras.

Broken Beach.

Itinerario di due settimane a Bali

Questo credo sia l’itinerario ideale per chiunque visiti per la prima volta l’Indonesia, voglia il giusto compromesso tra templi, spiagge e trekking e non abbia problemi a visitare molti luoghi particolarmente turistici.

Bali Sud (3 notti)

Giorno 1:

Riprenditi dal jet lag e passa una giornata di relax in spiaggia.

Giorno 2:

Esplora la Penisola Bukit e il Tempio Uluwatu.

Giorno 3:

Esplora l’area a nord, la cascata Tegenungan e il Taman Ayun volendo possono essere sostituiti da qualche altra attività. Tanah Lot al tramonto.

Ubud (3 notti)

Giorno 4:

Trasferimento Bali Sud – Ubud nella mattinata, esplora il centro di Ubud, il mercato centrale e il palazzo di Ubud. Nel pomeriggio vai alla Monkey Forest.

Giorno 5-6:

Visita le terrazze di riso di Tegalalang e poi scegli magari un paio di templi o cascate in base ai tuoi interessi e soprattutto a quanto hai voglia di guidare lo scooter.

Bali Centro (2 notti)

Giorno 7:

Visita le risaie di Jatiluwih, la cascata Air Terjun Leke Leke e il Tempio Ulun Danu Beratan. Passa la notte a Munduk.

Giorno 8:

Visita le cascate nei dintorni di Munduk.

Kintamani (2 notti)

Giorno 9:

Transfer a Kintamani.

Giorno 10:

Ascesa al Monte Batur.

Amed (2 notti)

Giorno 11:

Visita il Tempio Besakih. Transfer ad Amed.

Giorno 12:

Snorkelling o immersioni ad Amed. Tramonto a Lahangan Sweet.

Amlapura (2 notti)

Giorno 13:

Transfer ad Amlapura. Visita il villaggio tradizionale Bugbug Giornata e passa il resto della giornata a Virgin Beach.

Giorno 14:

Alba a Bukit Cinta. Rientro a Bali Sud.

Itinerario di tre settimane a Bali

Se hai qualche giorno in più a disposizione potresti aggiungere una visita a Lovina, le isole Nusa o addirittura le isole Gili.

Kelingking Beach.

Itinerario di due settimane Lombok

Se non hai nessuna intenzione di salire in cima al Monte Rinjani, due settimane a Lombok sono decisamente tante.

Isole Gili (3 notti)

Giorno 1:

Speed boat da Bali. Relax in spiaggia.

Giorno 2:

Snorkelling tour.

Giorno 3:

Relax in spiaggia.

Senaru (4 notti)

Giorno 4:

Barca dalle isole Gili a Bangsal. Noleggia uno scooter o organizza un transfer per Senaru. Visita le cascate. Organizza il trekking per il giorno successivo..

Giorno 5:

Trekking al Monte Rinjani.

Giorno 6:

Trekking al Monte Rinjani.

Giorno 7:

Ultimi giorno del trekking. Passa la notte a Senaru.

Sembalun Lawang (1 notte)

Giorno 8:

Transfer da Senaru a Sembalun Lawang. Fai un salto a Bukit Selong nel pomeriggio.

Tetebatu (3 notti)

Giorno 9:

Se le gambe non sono messe ancora male dal Rinjani, sali Pergasingan Hill all’alba. Transfer da Sembalun Lawang a Tetebatu. Relax.

Giorno 10:

Visita le cascate Benang Stokel e Benang Kelambu.

Giorno 11:

Esplora Tetebatu e dintorni. Cascate, monkey forest e risaie.

Kuta Lombok (3 notti)

Giorno 12:

Transfer da Tetebatu a Kuta Lombok. Spiaggia e punto panoramico al tramonto.

Giorno 13:

Surf o giornata in spiaggia.

Giorno 14:

Surf o giornata in spiaggia.

Itinerario di tre settimane a Lombok

Con una settimana in più a disposizione potresti considerare l’idea di passare qualche giorno nella zona di Ekas e Senggigi.

Monte Rinjani.

Itinerario di due settimane a Flores

Molti viaggiatori arrivano a Flores facendo il tour in barca da Lombok, come descritto nella guida, quindi per comodità inizierò l’itinerario proprio in questo modo.

Parco nazionale Komodo (3 notti)

Giorno 1:

Primo giorno del tour.

Giorno 2:

Secondo giorno del tour

Giorno 3:

Terzo giorno del tour.

Labuan Bajo (1 notte)

Giorno 4:

Quarto giorno del tour. Passa la notte a Labuan Bajo.

Wae Rebo (1 notte)

Giorno 5:

Noleggia uno scooter, guida fino al parcheggio alla base di Wae Rebo. Risali il sentiero e passa la notte al villaggio.

Ruteng (2 notti)

Giorno 6:

Guida fino a Ruteng, fermandoti alle risaie Lingko Spider Web.

Giorno 7:

Esplora Ruteng e dintorni.

Bajawa (2 notti):

Giorno 8:

Guida fino a Bajawa. Visita un paio di villaggi e magari uno dei punti panoramici al tramonto.

Giorno 9:

Ascesa al Monte Inerie. Relax alle sorgenti termali.

Riung (2 notti)

Giorno 10:

Guida fino a Riung. Punto panoramico al tramonto.

Giorno 11:

Tour al parco nazionale.

Moni (1 notte)

Giorno 12:

Guida fino a Moni. Esplora le cascate e sorgenti termali.

Koka Beach (1 notte)

Giorno 13:

Alba dalla cima del Kelimutu. Guida fino a Koka Beach. Relax in spiaggia e passa la notte qui.

Maumere (1 notte)

Giorno 14:

Mattinata in spiaggia e poi guida fino a Maumere.

Itinerario di tre settimane a Flores

Con una settimana extra a disposizione, potresti fermarti qualche giorno in più a Labuan Bajo per fare immersioni e magari visitare la Rangko Cave. Altre opzioni potrebbero essere un paio di giorni di relax a Koka Beach o il Tour in barca a Maumere.

Tololela.

Itinerario di due settimane a Sumba

Due settimane a Sumba sono a mio parere il giusto compromosso per vedere tutto ciò che l’isola ha da offrire, concedendoti più di qualche giornata in totale relax.

Waingapu (2 notti)

Giorno 1:

Arrivo a Sumba. Noleggia uno scooter. Passa il resto della giornata a Pantai Walakiri per ammirare gli alberi danzanti.

Giorno 2:

Spiaggia Puru Kambera, Cascata Tanggedu e villaggio Wunga.

Pantai Taribang (2 notti)

Giorno 3:

Guida fino a Pantai Taribang. Resto della giornata in spiaggia.

Giorno 4:

Potresti visitare una delle cascate o semplicemente passare la giornata in spiaggia.

Sud est di Sumba (3 notti)

Giorno 5:

Torna a Waingapu e poi guida fino alla Cascata Wai Marang. Passa la notte nei dintorni.

Giorno 6:

Visita il villaggio tradizionale Kampung Adat Praiyawang e poi guida fino all’estremo sud dell’isola. Sumba Adventure Resort e Wajonata Sumba sono due buone opzioni per dormire.

Giorno 7:

Relax in spiaggia. Potresti fare un salto anche a Pantai Watuparunu.

Waingapu (1 notte)

Giorno 8:

Se parti la mattina presto, potresti lasciare Waingapu in giornata o potresti anche passare la mattinata in spiaggia, tornare a Waingapu nel pomeriggio, consegnare lo scooter e passare la notte qui.

Waikabubak (3 notti)

Giorno 9:

Transfer da Waingapu a Waikabubak. Visita il villaggio Prai Ijing che, in base a dove alloggi, potresti raggiungere direttamente a piedi.

Giorno 10:

Noleggia uno scooter e scendi fino alle spiagge, consiglio Pantai Watu Bella in particolare. Volendo potresti fermarti alle cascate Lapopu e Matayangu.

Giorno 11:

Fai un salto a Wee Kacura e poi procedi verso la cascata Lokomboro.

Tambolaka (3 notti)

Giorno 12:

Transfer Waikabubak – Tambolaka. Noleggia uno scooter e passa il resto della giornata a Pantai Oro.

Giorno 13:

Laguna Waikuri, Pantai Mandorak e Pantai Pero.

Giorno 14:

Villaggio tradizionale Ratenggaro o il vicino Wainyapu e Pantai Mbawana.

Itinerario di tre settimane a Sumba

A meno che tu non voglia passare più di qualche giornata in spiaggia o a fare surf, tre settimane sono probabilmente “troppe” e non saprei davvero quale altra destinazione aggiungere. Già l’itinerario di due settimane potrebbe per qualcuno essere più che sufficiente.

Wainyapu.

Come spostarsi in Indonesia

Prima di tutto, come menzionato più volte nel corso della guida, consiglio fortemente di scaricare Organic Maps. Utilizzo le preziose mappe offline da molti anni e credo siano uno strumento fantastico per viaggiare. In ogni caso, spostarsi in Indonesia è generalmente piuttosto facile, o perlomeno lo è nelle principali isole turistiche.

Bemos in Indonesia

I Bemos sono la tradizionale forma di trasporto per brevi e medie distanze. Si tratta sostanzialmente di minivan, usati soprattutto da locali, e sono la forma di trasporto pubblico più economica in assoluto. Normalmente hanno fermate e terminal designati ma possono sostanzialmente essere fermati ovunque lungo la tratta che coprono.

Shuttle Bus in Indonesia

I servizi di Shuttle bus sono popolari soprattutto a Bali dove qualsiasi alloggio o ufficio turistico è in grado di offrire biglietti. Parema Bus che opera a Bali e Lombok è probabilmente la più popolare, prezzi e orari possono essere tranquillamente controllati online sul loro sito internet.

Bremo tradizionale a Bali.

Autobus in Indonesia

In indonesia c’è una fitta rete di connessioni in bus soprattutto nelle isole più popolate come Sumatra e Java. Al contrario di altri Paesi, di norma ogni città ha un suo terminal da dove operano tutte le compagnie, cosa che rende la vita del viaggiatore più facile. Molti bus a lunga percorrenza si possono prenotare online su siti come RedBus e Traveloka.

Grab, Gojek, Indrive e Taxi

L’utilizzo delle varie app di “ride-hailing” è molto diffuso in tutta l’Indonesia, i costi delle corse, se comparati agli standard europei, sono davvero ridicoli; tutti gli autisti sono registrati tramite app ed è più sicuro dei taxi normali, in più non c’è bisogno di contrattare visto che tendenzialmente i tassisti userebbero tariffe decisamente maggiorate per i turisti. Attenzione però perché appena si esce dalle aree metropolitane e turistiche, il loro uso è pressoché assente, spesso e volentieri la “mafia locale” non consente a nessuno di usarle, facendo di fatto cartello. Se decidi di prendere un taxi normale, assicurati di stabilire il prezzo prima di salire a bordo in modo da evitare discussioni inutili.

Grab e Gojek possono essere usate anche per prenotare mototaxi che i locali chiamano “Ojek”. Questi ultimi, per brevi e medie distanze, non solo sono estremamente economici ma anche molto rapidi. Gli autisti sanno decisamente come muoversi tra il traffico e possono farti risparmiare un bel po’ di tempo. Inoltre, se viaggi abbastanza leggero, potresti usarli anche per i trasferimenti tra una destinazione e l’altra.

Autista privato in Indonesia

Il cosiddetto “driver” è una forma di trasporto relativamente comune in Indonesia tra chi cerca il massimo livello di comfort. Puoi cercare qualche numero online su siti come Reddit, gruppi Facebook oppure sul luogo chiedendo a qualche agenzia o guesthouse. In alcuni casi, un metodo molto più pratico che io stesso ho usato più di qualche volta, consiste semplicemente nel chiamare un taxi con Grab ed Ojek e non appena arriva l’autista contrattare un tariffa fissa al di fuori dell’app per tutta la giornata o più giorni o magari semplicemente farti aspettare durante una visita. Tutte le volte che ho usato questa “tecnica” gli autisti sono sempre stati disponibili e onesti anche perchè risparmiano le commissioni che dovrebbero pagare alle varie app e si assicurano di lavorare più a lungo della singola corsa.

Noleggiare Scooter in Indonesia

Per chi se la sente di guidare, credo che noleggiare uno scooter sia l’opzione migliore in assoluto per esplorare isole intere come Bali e Lombok. Lo scooter spesso non solo è il mezzo di trasporto più economico in assoluto, ma anche quello che offre il massimo grado di libertà. I prezzi di noleggio variano profondamente a seconda di dove ti trovi e quanto a lungo intendi noleggiarlo. A Bali, dove la competizione è alta, potresti letteralmente noleggiare lo scooter per un mese a un paio di euro al giorno, mentre a Sumba sono arrivato a pagare anche più di dieci euro al giorno.

Se intendi attraversare l’Indonesia in scooter/moto, vale sicuramente la pena considerare l’idea di comprare un mezzo da vendere poi alla partenza, ho conosciuto più di qualcuno che ha optato per questa opzione. Un servizio molto interessante, di cui ho parlato anche nel corso della guida e ho usato personalmente a Flores, è quello offerto da Motor Adventure Bali che ha uffici a Java, Bali, Lombok e Flores. In sostanza, potresti noleggiare un mezzo a Jakarta e riconsegnarlo a Maumere, attraversando Java, Bali, Lombok, Sumbawa e Flores. I prezzi non sono tra i più economici, si tratta di un servizio a dir poco unico e i veicoli sono in ottime condizioni.

Anche le scimmie girano in scooter!

NB: Tecnicamente per guidare in Indonesia è richiesta la patente internazionale. Nella pratica non è un grosso problema in quanto se fermato, la polizia spesso corrotta si accontenta di pochi spicci. Cerca solo di non avere troppi contanti con te o perlomeno non tenerli tutti nel portafoglio. Il vero problema si pone in caso di incidenti gravi, per i quali la tua assicurazione molto probabilmente non coprirebbe, ma questo è un altro discorso. Se ti trovi già all’estero o semplicemente vuoi ottenere la patente internazionale online, puoi farlo a questo sito.

Sembalun.

Treni in Indonesia

Fatta qualche rara eccezione per brevi tratte a Sumatra, parlare di treni ha senso solo per quanto riguarda l’isola di Java dove la rete ferroviaria, tutto sommato, non è per niente male. Tutte le principali città dell’isola sono connesse tramite la ferrovia e puoi tranquillamente prenotare online su Traveloka. Prendere il bus non è la fine del mondo ma gli spostamenti in treno, dove possibili, non solo sono più comodi e rapidi ma spesso anche più economici. Prenota per tempo.

Voli interni in Indonesia

I voli interni possono essere molto economici e, soprattutto per chi ha i giorni contanti, sono quasi sempre l’opzione migliore per spostamenti tra un’isola e l’altra o anche all’interno della stessa isola. Coprire lunghe distanze via terra in Indonesia a volte può richiedere molti più tempo di quanto si pensi. Ci sono molte compagnie low cost che operano nel Paese e compaiono facendo ricerche sui vari motori di ricerca per i voli.

Tiu Kelep.

Traghetti in Indonesia

Un’opzione più economica rispetto ai voli interni, sono sicuramente i numerosi traghetti che collegano le varie isole dell’arcipelago. La compagnia nazionale ASDP copre la maggior parte delle tratte e negli ultimi anni c’è stato un importante sforzo verso la digitalizzazione, e oggi per molte tratte i biglietti possono essere comprati solo online sulla piattaforma ferizy. Purtroppo, al momento della scrittura di questa guida, per completare il pagamento serve un conto corrente locale. In un paio di occasioni lo staff della guesthouse dove alloggiavo ha accettato in cambio di contanti di pagare per me, comunque in prossimità di ogni singolo porto si trova sempre qualcuno che offre questo servizio in cambio di una piccola commissione.

Ci tengo infine a sottolineare che, seppur per tratte brevi e molte trafficate come Java – Bali o Bali – Lombok, ci sono diverse partenze giornaliere. Mentre per tratte più lunghe come potrebbe essere Flores – Sumba o magari Flores – Sulawesi, il traghetto potrebbero partire anche una sola volta a settimana. In particolar modo durante la stagione delle piogge, quando il mare è generalmente più mosso, le partenze potrebbero essere ritardate o cancellate. In sostanza, cerca di programmare questo tipo di spostamenti con largo anticipo e una volta sul posto cerca conferma degli orari delle partenze.

Gurusina.

Viaggio in Indonesia: costi

Quanto costa un viaggio in Indonesia? Poco, pochissimo. L’indonesia è senza dubbio uno dei Paesi più economici che abbia mai visitato. Chiaramente dipende molto da come viaggi e dove decidi di andare ma per un viaggiatore zaino in spalla è assolutamente possibile mantenere un budget di 30€ al giorno o meno senza davvero farsi mancare niente.

Costo dell’alloggio in Indonesia

In generale si può tranquillamente alloggiare in un buon ostello per meno di 10€ a notte, fuori dalle principali destinazioni turistiche si può facilmente spendere attorno ai 5€. Anche per stanze private in guesthouse e piccoli hotel difficilmente si paga più di 10-15€ a notte.

Costo del trasporto in Indonesia

Spostarsi via terra in Indonesia è piuttosto economico, bus, mini bus e treni offrono spostamenti davvero poco costosi. Nel momento in cui si iniziano a preferire trasporti privati e voli interni i costi lievitano e verosimilmente saranno una voce importante del tuo budget.

Costo del cibo in Indonesia

Chiaramente dipende da che tipo di ristorante cerchi, ma se non hai troppe pretese, i “Warung” – ovvero dei piccoli ristoranti locali dove a volte si sceglie cosa mangiare direttamente dalle pentole o il cibo è servito in stile buffet – sono un’ottima opzione. Si paga in base a quello che si mette nel piatto, un pasto costa solitamente intorno ai 20 000 – 40 000 IDR. Anche in ristoranti meno frequentati da locali, per un piatto di Nasi Goreng o Mie Goreng (riso saltato e noodles saltati) difficilmente si paga più di 50 000 IDR.

Uno dei miei primi piatti in Indonesia per meno di un euro.

Altri costi (prelievi e sim card)

I costi dei prelievi, usando le migliori carte per viaggiare, possono essere ridotti a zero. Ci sono infatti alcune banche locali che permettono di prelevare gratuitamente, a meno che le cose non siano cambiate, io ho sempre prelevato gratis con Mandiri, BSI e Maybank.

Per quanto riguarda le sim card, Telkomsel che ha una forte partecipazione statale, è di gran lunga la compagnia con la miglior copertura sul territorio, e in particolar modo nell’Indonesia rurale, spesso e volentieri si tratta letteralmente dell’unica opzione che funziona. In sostanza, a meno che tu non voglia passare due settimane in Indonesia a Bali sud, non considerare altri operatori.

L’ultima volta che sono arrivato a Bali non sono riuscito a trovare un singolo negozio che mi vendesse una sim senza i pacchetti dati turistici che hanno dei prezzi completamente fuori mercato. Se questa dovesse essere anche la tua esperienza, prendi il pacchetto più economico in assoluto e poi compra i giga direttamente dall’app ai prezzi di mercato. Purtroppo so per certo che se ne approfittano perché nel corso di un altro viaggio in Indonesia iniziato a Sumatra, al negozio ufficiale mi hanno registrato una sim senza obbligarmi a comprare alcun pacchetto dati.

Se hai un telefono che supporta le eSIM e vuoi la comodità di navigare fin da subito senza dover comprare una sim locale, allora ti consiglio di usare i servizii offerti da Airalo e Ubigi. Se opti per questa soluzione, ci sono però almeno un paio di considerazioni da fare. Prima di tutto, salvo rara eccezione, i giga si pagano molto più cari rispetto a quello che costerebbero usando una sim locale; in secondo luogo, non sempre il loro partner locale è quello con la miglior copertura sul territorio.

In sostanza, credo che la maggior parte dei viaggiatori farebbero meglio a comprare una sim locale (o magari provare a comprare la eSIM di un provider locale) ma ti invito a fare le tue considerazioni in quanto le eccezioni non mancano. Per esempio, quando ho visitato il Giappone, il piano offerto da Ubigi era più conveniente rispetto a qualsiasi sim locale potessi comprare senza dimostrare di essere un residente.

Dream Beach.

Viaggio in Indonesia: sicurezza

L’Indonesia è generalmente un Paese considerato sicuro, i fenomeni di criminalità più comuni sono fortunatamente legati a scippi e furti (tieni d’occhio le tue cose soprattutto in luoghi affolatti), mentre i crimini violenti sono estremamente rari un po’ come in tutta l’Asia.

Se decidi di noleggiare uno scooter, fai particolarmente attenzione al traffico che a seconda di dove ti trovi, può essere davvero caotico. Inoltre, spesso le strade non sempre sono in perfette condizioni e la gente sembra ignorare completamente il codice della strada. Un’altra cosa che consiglio di evitare è entrare in contatto con ogni tipo di droga, in Indonesia vige la pena di morte per importazione ed esportazione di droga e anche solo essere beccati in possesso di piccole quantità, può portare a problemi non indifferenti, inclusa la prigione.

Infine, qualcosa a cui fare particolare attenzione sono le truffe, diffida di chi ti approccia per strada offrendo aiuto, “guide obbligatorie”, biglietti d’ingresso fittizi, tariffe maggiorate ecc. Purtroppo queste sono spesso pratiche comuni in Indonesia e seppur di per sé non mettano in pericolo la tua sicurezza, farsi fregare non piace a nessuno.

In ogni caso non aver paura, i Paesi pericolosi sono decisamente altri, usa il buon senso, dai un’occhiata ai miei consigli su come viaggiare in modo sicuro ovunque nel mondo e vedrai che non avrai nessun problema.

Stai pianificando un viaggio in Indonesia? Dai un’occhiata a questi post:

Quale zaino da viaggio scegliere

Le migliori carte per viaggiare

Che cosa portare in viaggio

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Se hai trovato questo articolo utile allora considera l’idea di acquistare la tua assicurazione viaggio tramite uno dei link presenti in questo sito, facendolo supporti il mio lavoro senza alcun costo aggiuntivo per te. Per chi se la cava con l’inglese, consiglio True TravellerGlobelink. Per chi preferisce un’esperienza tutta in italiano, consiglio HeyMondo (Sconto del 10%). Grazie!

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22 commenti
  • elsa

    gentile lombok, sono stata da te per 20 giorni al mare nel 1982d.c.. ti scrivo per dirti che , scusa la mia opinione, la guerra nel vietnam è una diretta conseguenza della seconda guerra mondiale. quindi, sapendo che la 2° guerra mondiale era solo una epidemia di peste( a causa del terremoto), allora era una epidemia di peste anche quella nel viet-nam.2 cose per togliere la peste dal mare e dai fiumi: coltivare alghe a go-gò, e offrire alle acque la liquerizia.3 cose per togliere la peste da flora et fauna: A)bere o mangiare 1 dado da brodo tutti i giorni per sempre per persona(si comprano al supermarket o in farmacia), e B) insaponarsi i piedi con la saponetta per il corpo tutte le sere(o se preferisci di pomeriggio)e poi sciacquare.C)contro vampirismo-cannibalismo-e ulcera mangiare le pastiglie di bicarbonato di sodio comperabili in farmacia.non c’è bisogno di aspettare la malattia, si possono mangiare anche senza la malattia, sono un ottimo sistema per tenere puliti i denti e cioè lo scheletro.perchè non credo in dio, amen.p.s. conosco un signore che mangiava 10 dadi da brodo tutti i giorni ed era diventato alto e bello, e gli erano andati via i tatuaggi, la vita breve, le trasformazioni.

    • ilbackpacker

      omaggio interessante

  • silvia

    terrò assolutamente a mente il consiglio dei dadi da brodo! XD articolo fighissimo! grazie per i consigli

    • ilbackpacker

      hahaha..buon viaggio 🙂

  • Marco

    Ciao Nicola! 🙂 A parere tuo, basandoti sulla tua esperienza a Bali/Lombok, un viaggiatore in solitaria necessita della patente internazionale oppure trova la possibilità di muoversi tramite go-jek o applicazioni simili? Ad esempio per raggiungere Uluwatu Temple oppure le terrazze di riso sopra Ubud..
    Inoltre, la compagnia Perama, è affidabile per muoversi tra le varie città? Esempio Kuta-Ubud Altrimenti pensavo di optare per grab o similari! Grazie mille e continua così! I tuoi consigli sono davvero preziosi! 🙂

    • ilbackpacker

      Ciao Marco, noleggiare uno scooter è a mio parere l’opzione migliore, il 99% dei viaggiatori (io compreso) guidano senza patente internazionale e mal cha vada paghi la multa/corrompi la polizia. Detto questo, se la cosa non ti mette a tuo agio, puoi sicuramente optare per spostarti con go-jek/grab ecc ecc. Non conosco Perama ma onestamente i transfer che vengono offerti dalla varie agenzie/alloggi, bene o male sono tutti validi, non mi preoccuperei sulla scelta di uno piuttosto di un altro. Ti ringrazio per i complimenti e buon viaggio! 🙂

  • Marco

    Grazie Nicola! 🙂 per quanto riguarda gli spostamenti, perfetto! Anche negli ostelli c è la possibilità di organizzare gli spostamenti nelle varie città?

    • ilbackpacker

      Si, la maggior parte degli alloggi può prenotare i transfer tra una destinazione e l’altra.

  • Marco

    Ciao Nicola! Sai se gli ATM in Indonesia hanno commissioni sui prelievi? È consigliato portarsi degli euro da cambiare oppure è meglio prelevare direttamente in loco?
    Grazie

    • ilbackpacker

      Ciao Marco! Se non sbaglio, tutti gli atm hanno commissioni di prelievo in Indonesia. Nonostante ciò, a seconda delle condizione economiche della carta che usi, potrebbe essere comunque più conveniente prelevare rispetto a cambiare contanti. Buon viaggio! 🙂

  • Marco

    Ciao Nicola, uso principalmente Revolut, N26, CURVE.. conviene comunque portare euro secondo la tua esperienza?

    • ilbackpacker

      Leggo online che BCA dovrebbe farti prelevare fino a 15 milioni alla volta ovvero circa 900€ pagando 75k di commissione ovvero circa 4,5€. In sostanza una commissione del 0,5%. Difficilmente si riesce a cambiare contanti pagando una commissione così bassa ma è anche vero che se hai i conti gratuiti di Revolut, N26 e Curve, pagheresti pure una commissione sui 700€ extra di prelievo nel caso di Revolut/Curve visto che solo i primi 200€ sono completamente gratuiti e un ulteriore 1,7% con N26. Detto questo, ho appena letto un commento online di qualcuno che sostiene di non aver pagato alcuna commissione con la sua carta Revolut usando Mandiri bank, BRI e BNI. In quel caso varrebbe sicuramente la pena prelevare.

      Mi dispiace non poterti dare una risposta definitiva ma purtroppo quando ho fatto questo viaggio non badavo troppo a queste cose ma torneò in Indonesia tra un paio di mesi e aggiornerò sicuramente la guida. Buon viaggio! 🙂

  • Francesca

    Ciao,
    devo ringraziarti per le preziose info per i giri che ho effettuato in Sud America
    Ora sono indecisa se andare in Indonesia o Vietnam. Tu hai una preferenza?
    Grazie
    Francesca

    • ilbackpacker

      Ciao Francesca, a me piacciono entrambi, non saprei qualche consigliarti ma ci sono almeno un paio di fattori da tenere in considerazione che magari possono aiutarti nella scelta. In linea di massima i due paesi hanno stagioni opposte, per i prossimi sei mesi l’Indonesia dovrebbe avere un meteo migliore rispetto al Vietnam che sta per entrare nella stagione delle piogge. Un secondo aspetto da tenere in considerazione è quanto importante sia per te il mare, le spiagge del Vietnam sono bruttine mentre quelle dell’Indonesia sono tra le più belle della regione. Inoltre, nel caso facessi immersioni, l’Indonesia ha alcuni dei siti migliori al Mondo. Qualunque sarà la meta, ti auguro buon viaggio! 🙂

  • Francesca

    sei stato perfetto. Per me a questo punto Indonesia (amo le immersioni)
    Seguiro’ i tuoi preziosi consigli
    Grazie

    • ilbackpacker

      Lo scorso anno ho fatto altri due mesi in Indonesia ma purtroppo non ho ancora avuto il tempo di aggiornare la guida quindi ti lascio qualche spunto qui. A Nusa Penida puoi fare le immersioni con le Manta praticamente tutto l’anno, sei vai al parco nazionale Komodo devi assolutamente fare qualche immersione! Di nuovo, buon viaggio! 🙂

  • Francesca

    Ciao Marco
    Avrei bisogno di sapere qual’è il tempio Gunung Kawi (c’è ne sono 2 con stesso nome) inoltre se nello stesso gg posso vedere Tegallalanga + Tirta Empul+ Gunung Kawi (questa di trova in un’altra valle)
    Tu lo hai fatto in scooter?
    Grazie infinite
    Francesca

  • Silvio

    Ciao Nicola innanzi tutto complimenti per il blog e per il tuo modo di viaggiare che mantiene inalterato lo stile “viaggiatore” invece del dilagante stile “Instagram fashion travel blogger”.
    Sto programmando il mio viaggio estivo in Indonesia, ho 20 giorni utili e vorrei dividerli tra Java, Komodo/Flores e se avanza Bali.
    In Agosto secondo te gli alloggi e gli spostamenti si possono prenotare giorno per giorno o devo programmare già anticipatamente già da casa?

    • ilbackpacker

      Ciao, ti ringrazio per i complimenti. Ho trascorso gli ultimi due anni viaggiando in Indonesia ad agosto e non ho mai avuto problemi a trovare un posto dove dormire. Detto questo, prenotare l’alloggio con almeno un paio di giorni di anticipo è sicuramente consigliabile, ma pianificare tutto da casa mi sembra eccessivo. Buon viaggio!

  • Silvio

    Ciao Nicola e grazie per la risposta, per ora questo è la nostra bozza d’itinerario per Flores (siamo una coppia):

    9. Arrivo a Jakarta ore 22.45 notte in aeroporto
    10. Aereo per Labuan Bajo ore 9.25-12.55 notte a Labuan Bajo
    11. Escursione in barca a Komodo notte a Labuan Bajo
    12. Con driver verso Ruteng. Visita a Cunca Wulang Waterfall, Cunca Rami Waterfall, Lingko Spider Web Rice Fields… Notte a Ruteng
    13. Direzione Bajawa. Visita villaggi di Bena e/o Tololela, punti panoramici vari (vedi Il Backpacker). Notte a Bajawa
    14. Salita all’alba al vulcano Inirie, relax alla sorgente termale di Manalage, arrivo pomeriggio/sera a Riung. Notte a a Riung
    15. Escursione a 17 Island Park. Notte a Riung
    16. Vulcano Kelimitu
    17. Aereo Ende-Labuan Bajo ore 8.30-9.20

    È realistico arrivare a Labuan Bajo e trovare un’escursione standard per Komodo per il giorno dopo?
    Ho scartato il motorino per gli spostamenti lunghi, per ottimizzare i tempi di spostamento consigli un driver fisso? Si può contattare direttamente a Labuan?
    Per le notti pensavo di rubarti i tuoi contatti, ci piacerebbe una notte in tenda alle 17 Islands che dici?
    Grazie

    Pomeriggio a Labuan Bajo e aereo per Bali ore

    • ilbackpacker

      Non dovresti avere problemi a trovare una barca per il giorno successivo. Puoi optare per un autista fisso oppure noleggiare uno scooter di volta in volta per esplorare i dintorni e usare il transfer solo per spostarti tra una destinazione e l’altra. A Labuan Bajo troverai sicuramente qualche autista.

      Per l’alloggio, dai un’occhiata alla guida: ho inserito i link con i posti dove ho dormito.

      Per quanto riguarda il pernottamento alle 17 Islands, non sono sicuro che sia possibile. Ti conviene chiedere sul posto o contattare una delle guesthouse.

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