Viaggio in Malesia fai da te

Spesso snobbata in favore di altre destinazioni più popolari nel sud est asiatico, la Malesia ha in verità molto più da offrire di quello che la gente pensa: dalla moderna Kuala Lumpur ai numerosi parchi nazionali, casa di specie uniche sul pianeta, passando per alcune delle spiagge e siti per fare immersioni migliori al mondo. Questo Paese di certo non delude!

Nel corso di più viaggi, ho passato parecchie settimane esplorando la Malesia zaino in spalla e in questa guida troverai un sacco di informazioni utili e consigli per organizzare al meglio il tuo viaggio.

Menu rapido

Monte Kinabalu.

Quando visitare la Malesia

Le temperature variano davvero di poco durante tutto l’anno così come l’umidità che resta sempre alta. Le precipitazioni sono molto più frequenti durante la stagione delle piogge ma possono verificarsi anche durante la stagione secca sotto forma di fenomeni brevi nell’arco del solo pomeriggio. Come regola generale, evita il picco della stagione delle piogge che varia profondamente tra le varie regioni del paese.

In sintesi a grandi linee:

  • Lowlands e Highlands (Kuala Lumpur, Melaka e Cameron Highlands) – Precipitazioni costanti tutto l’anno ma leggermente più frequenti nei mesi di ottobre-gennaio e marzo-aprile.
  • Costa Ovest (Penang e Langkawi) – Picco delle precipitazioni da agosto a novembre e aprile/maggio. Il periodo migliore va indicativamente da dicembre a marzo.
  • Costa Est (Isole Perhentian e Tioman) – Picco delle precipitazione da novembre a febbraio. Il periodo migliore va indicativamente da aprile a settembre.
  • Borneo –  Picco delle precipitazione da novembre a febbraio. Il periodo migliore va indicativamente da maggio a settembre.

Moschea Masjid Jamek a Kuala Lumpur.

Documenti e vaccinazioni per entrare in Malesia

I possessori di passaporto italiano ricevono un visto turistico gratuito della durata di 90 giorni nel momento in cui entrano nel Paese. Dal 1 dicembre 2023 e’ necessario presentare al proprio arrivo nel Paese la Malaysia Digital Arrival Card (MDAC). E’ possibile presentare la domanda online a partire da tre giorni prima dell’arrivo in Malaysia sul sito ufficiale.

È possibile estendere la durata del visto di altri 30 giorni recandosi in un ufficio dell’immigrazione oppure facendo la classica “visa run”, cioè uscendo e rientrando nel Paese, attenzione però perché sembrerebbe preferibile, onde evitare problemi, rimanere fuori dal Paese almeno un paio di giorni altrimenti l’ingresso, e gli ulteriori 90 giorni, non vengono garantiti. Qui trovi una discussione interessante nel caso volessi approfondire la questione.

La Malesia non richiede nessuna vaccinazione obbligatoria ma Epatite A e B sono sempre consigliate.

Per informazioni aggiornate su visti e quant’altro consiglio di consultare il sito viaggiare sicuri messo a disposizione del Ministero degli Esteri.

Vipera verde del Borneo, Mulu National Park.

Cosa fare e vedere in Malesia

Come probabilmente già sai, o comunque vedi dalla mappa qui sotto, la Malesia può essere divisa in due regioni ben distinte: la Malesia peninsulare e il cosiddetto Borneo, un’isola selvaggia che la Malesia condivide con l’Indonesia e il piccolo sultanato del Brunei.

In questa guida troverai informazioni e itinerari per entrambe le regioni convenientemente divise in due sezioni ben distinte, partiremo dalla Malesia peninsulare.

I prezzi sono spesso espressi nella moneta locale. La moneta ufficiale della Malesia è chiamata “Ringgit malesiano” abbreviata con “MYR” o semplicemente “R”.

Il cambio, al momento della pubblicazione di questo articolo, è 1€ = 4,75 MYR. Per il cambio attuale ti consiglio di dare un’occhiata a questa pagina.

Mappa turistica della Malesia, cosa vedere

Malesia Peninsulare

Kuala Lumpur

Con molta probabilità “KL” sarà il tuo punto di partenza, a mio parere un paio di giorni in città sono più che sufficienti, non fraintendermi, la città con il suo contrasto tra antico e moderno è davvero affascinante ma le poche attrazioni turistiche che ha da offrire possono essere viste in poco tempo.

Cosa fare e vedere a Kuala Lumpur

Al contrario di altre città del sud est asiatico, Kuala Lumpur ha una metro estremamente efficiente (ed economica) quindi consiglio di approfittarne, spostarsi all’interno della città è davvero facile.

Visita la città e la sua architettura

Consiglio di partire dal centro città magari visitando la “City Gallery” che è sostanzialmente un centro visitatori dove tra le tante cose è possibile ammirare un modello in 3D di KL con evidenziate tutte le attrazioni principali. L’ingresso è gratuito.

In ogni caso nel centro trovi la maggior parte degli edifici risalenti all’epoca coloniale costruiti dagli inglese. Gli ex uffici del potere e il palazzo del sultano Abdul Samad si trova sulla piazza principale della città, Piazza Merdeka. A circa 10 minuti a piedi consiglio inoltre di dare un’occhiata all’antica stazione dei treni.

Piazza Merdeka.

Sempre sulla piazza principale troviamo il “Royal Selangor Club”, un club usato come punto di incontro dagli alti ranghi della società inglese ai tempi del colonialismo e per concludere, poco distante da Piazza Merdeka, si trova un’affascinante moschea chiamata Masjid Jamek aperta al pubblico tutti i giorni 10:00 – 12:30 / 14:30 – 16:00 eccetto il venerdì. Sempre rimanendo in tema moschee, la moschea nazionale della Malesia, si tratta di un complesso gigantesco che può ospitare fino a 15k fedeli nella sala della preghiera, purtroppo durante la mia visita era temporaneamente chiusa per i visitatori non musulmani. Se decidi di avventurarti da queste parti, allora puoi fare un salto anche ai giardini Botanici Perdana. L’ingresso è gratuito.

Petronas Towers.

Ovviamente un tour della città non può considerarsi concluso senza vedere le famose “Petronas Towers” e la “KL Tower”, quest’ultime si trovano poco distante dal centro ed è meglio visitarle la sera quando scende il sole e sono illuminate da migliaia di luci, davvero suggestivo. Volendo si può pagare per salire sia in cima alla KL Tower (sito ufficiale) che a una piattaforma panoramica all’ottantaseiesimo piano di una delle Petronas Towers (sito ufficiale).

Kampong Bharu.

Per un’esperienza più autentica ricordati di camminare per le strade del quartiere “Kampong Bharusi tratta sostanzialmente di un villaggio tipico all’interno della città a due passi dalle Petronas Towers. Se decidi di fare un giro, Nasi Lemak Wanjo Kg Baru è un ristorante davvero popolare. Come suggerisce il nome, il piatto da provare è il Nasi Lemak. Per concludere, fai un salto al quartiere cinese a due passi dal centro, la via più iconica è probabilmente Petaling street. Il tutto può tranquillamente essere fatto nell’arco di una giornata. Spostarti con la metro è davvero facile, rapido ed economico!

Chinatown a Kuala Lumpur

Chinatown a Kuala Lumpur. 

Grotte di Batu

Le grotte di Batu o “Batu Caves” sono un’altra attrazione popolare di Kuala Lumpur (Google Maps). I sacerdoti indù hanno usato queste grotte come templi sin dalla loro scoperta nel 1878. Contengono numerose statue e due piccole strutture raggiungibili al termine di una scalinata lunga 272 scalini che, con il caldo afoso di Kuala Lumpur, non sono un vero e proprio divertimento ma ne vale sicuramente la pena: la location è davvero suggestiva ma fai solo attenzione alle numerose scimmie che vivono nei paraggi, sempre pronte a rubare cibo e quant’altro riescano a trovare. L’ingresso è gratuito e si possono facilmente raggiungere in metro, gli orari indicati su Google Maps sono affidabili.

Se ti interessa è possibile unirsi a un tour guidato all’ adiacente “Bat Cave”, una grotta piena di pipistrelli dove è spesso possibile vedere altri animali come ragni, serpenti, scorpioni e centinaia di altri insetti che vivono nell’oscurità della grotta, 35 MYR.

Per concludere, se cerchi qualche altro sito da visitare, consiglio il Tempio Thean Hou (Google Maps), particolarmente suggestivo la sera con le lanterne accese.

Ingresso Grotte di Batu.

Dove dormire a Kuala Lumpur?

In generale, usare come base Chinatown è un’ottima idea vista la vicinanza con molte delle principali attrazioni. Se cerchi degli ostelli sociale dai un’occhiata a Hotel 1000 Miles e soprattutto Mingle Highstreet. Durante la mia seconda visita in città ho dormito a Space Hotel @ Chinatown Kuala Lumpur, leggermente più caro ma estremamente confortevole se cerchi solo un luogo dove riposare.

Come raggiungere Kuala Lumpur?

Se arrivi al terminal degli autobus allora sali direttamente in metropolitana per raggiungere qualsiasi destinazione in città; se arrivi invece dall’aeroporto internazionale, il modo più veloce è salire a bordo del KLIA express, un treno ad alta velocità che connette il terminal dell’aeroporto alla stazione KL Sentral, sarai lì in mezz’ora circa e poi puoi salire in metro. Questa è però anche un’opzione relativamente cara, mezz’ora di viaggio, 55 MYR.

Un’alternativa più economica è prendere il bus dall’aeroporto a KL Sentral, da dove si ha accesso alla metro. Le partenze sono frequenti, il biglietto costa 15 MYR e si può pagare con la carta.

Melaka

Melaka o Malacca è una città portuale convenientemente localizzata a metà strada tra Kuala Lumpur e Singapore, la città non è particolarmente ricca di attrazioni ma il suo centro storico è un sito Unesco e, specialmente arrivando in autobus da Singapore, rappresenta un’ottima tappa intermedia.

Cosa fare e vedere a Melaka

Personalmente credo che una giornata passata a passeggiare per il centro dovrebbe essere più che sufficiente, le due vie più caratteristiche sono Jonker e Heeren. Consiglio inoltre di non perdersi il tempio Cheng Hoon Teng, il tempio cinese più antico della Malesia e di salire alla chiesa di San Paolo da dove si hanno delle ottime viste. Il colle, sulla cui cima si trova la chiesa, ha rappresentato per anni il centro amministrativo della città ed è pertanto circondato da alcuni degli edifici storici più importanti di Melaka come lo Stadthuys, l’edificio olandese più antico del sud est asiatico e l’adiacente torre dell’orologio. Dall’altro lato del colle si trova la Porta de Santiago, ovvero uno dei cancelli d’ingresso della cittadella fortificata costruita dai portoghesi prima dell’arrivo degli olandesi.

Tempio Cheng Hoon Teng.

Se vuoi approfondire gli eventi che hanno portato all’indipendenza della Malesia, consiglio di visitare il vicino Memorial della proclamazione di indipendenza, l’ingresso è gratuito. Un altro museo potenzialmente interessante è il Museo Palazzo del Sultanato di Malacca che però era chiuso per restauro durante la mia visita quindi non mi esprimo.

Chiesa di San Paolo.

Appena fuori dal centro consiglio di fare un salto al tempio Poh San Teng, l’ingresso è gratuito e visto che ci sei puoi fare una breve passeggiata nell’adiacente cimitero cinese, il sito non è ben mantenuto ma l’ho trovato comunque interessante. Ci sono circa 12500 tombe, alcune risalgono ai tempi della dinastia Ming. Sempre nei dintorni, lungo il fiume, si trova Villa Sentosa, una casa museo che mi era stata fortemente raccomandata da un’amica in quanto a detta sua sembrava davvero che il tempo si fosse fermato e chi l’aveva accolta era stato gentilissimo. Sono passato due volte e non ho mai trovato anima viva quindi ho rinunciato alla visita però immagino sia stata solo sfortuna.

Una tomba del cimitero cinese.

Per concludere, la moschea galleggiante “Masjid Selat Melaka”, costruita su un’isola artificiale, è particolarmente suggestiva la sera quando è illuminata dalle luci artificiali. Le moschea si trova abbastanza distante dal centro, io ho finito col camminare ma probabilmente faresti meglio a prendere un taxi, 7/8 MYR solo andata. Se opti per il taxi, fatti aspettare. Consiglio di arrivare per il tramonto, ammirare la moschea illuminata e farti riportare in centro. Quasi dimenticavo, c’è una piscina pubblica in pieno centro dove trovare refrigerio dal caldo umido di Melaka, l’ingresso costa solo 5 MYR.

La moschea galleggiante di Melaka.

Dove dormire a Melaka?

Io ho dormito a Ola Hostel e lo consiglio fortemente. La posizione è ottima e in generale la struttura ha tutto quello che un buon ostello dovrebbe offrire. Il propietario Sam è una persona davvero gentile e ospitale.

Come raggiungere Melaka?

Da Kuala Lumpur i bus verso Melaka partono dal terminal Bersepadu Selatan ogni mezz’ora circa, la durata del viaggio è di circa 2 ore e personalmente ho pagato 11.10 MYR per la tratta. Il terminal di Melaka si trova circa a 4-5 km dal centro, il bus da prendere verso il centro è il numero 17, il costo è 2 MYR. Un taxi costa circa 7 MYR.

Da Singapore i bus partono un po’ da tutti i punti della città, io ho viaggiato con KKKL prenotando online e il pick up era in questo punto. Mi hanno scaricato in pieno centro al contrario di altri bus quindi ho risparmiato qualcosa sul trasporto dalla stazione. Il “terminal dei bus” da cui operano molto delle altre compagnie (leggermente più economiche) che coprono la tratta Singapore – Melaka si trova al Golden Mile Complex. Il viaggio è durato 6 ore e mezza inclusa mezz’ora di pausa e quasi un’ora all’immigrazione quasi interamente all’intasato lato malesiano. Se vuoi prenotare il tuo bus online, puoi usare siti come 12Go e Easybooking. È inoltre possibile coprire la prima tratta fino al confine in treno (Woodlands check point) ma credo abbia senso solo se si prosegue verso Kuala Lumpur cambiando treno visto che per andare a Melaka dovresti comunque prendere il bus.

Lungo il fiume che attraversa Melaka.

Parco Nazionale Taman Negara

Si tratta del parco più grande della Malesia peninsulare, famoso per la sua foresta pluviale che ospita una flora e fauna davvero variegate. L’entrata più popolare è quella che passa per Jerantut. In passato questa era la base di esplorazione prediletta da molti visitatori ma ora ci sono numerosi alloggi nel vicino villaggio di Kuala Tahan, dove si trova il vero e proprio punto di accesso al parco.

Cosa fare e vedere al Parco Nazionale Taman Negara

All’interno del parco è possibile fare delle semplici escursioni giornaliere a piedi o in barca, fino a trekking di più giorni. L’ingresso al parco costa 1 MYR, mentre la licenza per scattare foto costa 5 MYR. Tecnicamente quest’ultima è richiesta anche per gli smartphone. Per attraversare il fiume che separa il villaggio di Kuala Tahan dall’ingresso del parco, dove si trova il quartier generale, bisogna pagare 1 MYR.

Canopy walk.

Trekking in autonomia

Se viaggi al risparmio, o semplicemente non ti va di unirti a un tour organizzato, consiglio di completare il circuito che parte dal quartiere generale e trovi descritto a questa pagina (All Trails). Per soli 5 MYR consiglio inoltre di fare la Canopy Walk (Google Maps), considerando il prezzo non è affatto male. L’ingresso va pagato al quartier generale (Google Maps). In sostanza, paghi prima di iniziare il percorso a piedi.

Trekking di due giorni con notte nella grotta

Questo trekking di due giorni è relativamente popolare tra i viaggiatori. Io l’ho trovato carino ma di certo non eccezionale. In ogni caso, il primo giorno dopo una breve visita al quartier generale, si completa la canopy walk menzionata in precedenza prima di risalire il fiume in barca per un’ora circa. Seguono poi circa quattro ore di trekking nella giungla fino alla grotta dove si passa la notte. 

Il giorno successivo si camminano altre tre ore circa, ci si ferma brevemente in un villaggio di “indigeni” dove viene mostrato come si accende il fuoco nella giungla e come si fabbricano i dardi per le cerbottane che usano per cacciare (chi è interessato può anche sparare qualche colpo di prova!), dopodichè si torna a Kuala Tahan. Io ho pagato 250 MYR. Viene fornito davvero tutto, incluso il materassino e il sacco a pelo per dormire, ma ti devi arrangiare a portare il tutto nello zaino.

Grotta dove abbiamo passato la notte.

Altri tour nel parco

La mia esperienza nel parco si è conclusa con il tour appena descritto ma vengono offerte un sacco di altre opzioni come la camminata notturna all’interno del parco, l’escursione a Lata Berkoh (Google Maps), ovvero una piccola cascata dove si può fare il bagno, che può essere raggiunta sia a piedi (tecnicamente il sentiero può essere percorso solo se accompagnati da una guida ma nessuno controlla) che in barca. E ancora Teras waterfall (Google Maps), un’altra cascata che anche in questo caso si può raggiungere sia in barca che a piedi (ufficialmente la guida è necessaria). Infine, si può raggiungere il Gunung Tahan in 6/7 giorni di trekking che a 2,187 m è il picco più alto della Malesia peninsulare.

Questi sono i tour più popolari o comunque pubblicizzati, ma ci sono pure altre opzioni e di fatto potresti costruire un tour privato su misura in base ai tuoi interessi. 

Taman Negara.

Come raggiungere il Parco Nazionale Taman Negara?

Da Kuala Lumpur, ma non solo, ci sono bus diretti che partono ogni giorno direzione Jerantut (Google Maps). Prima del covid c’erano dei bus pubblici che proseguivano poi verso Kuala Tahan ma durante la mia ultima visita nel 2023, non avevano ancora ripreso ad operare o perlomeno così mi è stato detto chiedendo in giro. L’unica opzione erano dei minivan privati per 35 MYR a persona. Se viaggi in gruppo, Grab dovrebbe essere più economico.

Da e verso Kuala Tahan ci sono inoltre partenze giornaliere con minivan turistici verso tutte le principali destinazioni turistiche della penisola. Si possono prenotare tramite l’alloggio o le varie agenzie turistiche del paese (non sembra si possano prenotare online). Questi ultimi sono più cari rispetto al trasporto pubblico ma possono farti risparmiare un bel po’ di tempo. Consiglio di confermare prezzi e orari una volta sul posto ma nel 2023 c’erano due partenze giornaliere verso Kuala Besut Jetty (molo dove partono le barche per le isole Perhentian) alle 8:00 e 15:30, 115 MYR a persona. Cameron Highland alle 10:00 e 14:30, 90 MYR a persona e infine Kuala Lumpur alle 10:00 e 14:30 per 90 MYR a persona.

Dove dormire al Parco Nazionale Taman Negara?

Come anticipato, la maggior parte dei viaggiatori dorme a Kuala Tahan, che si trova letteralmente dall’altro lato del fiume rispetto al parco. Io ho preso una stanza a Fatehah Inn, guesthouse carina e molto economica, staff gentile. Volendo potresti dormire all’interno del parco ma onestamente, al di là dei costi, non vedo la grossa convenienza.

Ipoh

Ipoh, la capitale dello stato malese del Perak, è una città nota per il suo fascino coloniale, l’arte di strada e il cibo delizioso. Una destinazione interessante per chi vuole uscire in parte dal classico circuito turistico, magari spezzando il viaggio verso le Cameron Highland o George Town.

Graffiti ad Ipoh.

Cosa fare e vedere a Ipoh

Il piccolo centro storico è davvero compatto e si può tranquillamente girare a piedi, qui si trovano anche i murales dipinti da Ernest Zacharevic, lo stesso artista lituano che ha conquistato le strade di George Town. Purtroppo sono per lo più in pessime condizioni, in ogni caso, alcuni dei più popolari sono An Old Uncle Drinking Coffee (Google Maps), A paper plane (Google Maps), Motor Wall Art (Google Maps), Hummingbird (Google Maps), Evolution (Google Maps), Old Town Relieves Nostalgia with Trishaw (Google Maps). 

Consiglio inoltre di fare un salto a Little India (Google Maps) e Mural Art’s Lane (Google Maps). Per quanto riguarda il cibo, consiglio di fare un salto al Restaurant Haji Yahya (Google Maps) e poi prendere un egg tart dall’altro lato della strada (Google Maps). 

Templi

Nei dintorni della città ci sono alcuni templi degni di nota che hanno la particolarità di trovarsi all’interno delle numerose grotte naturali. Io sono stato al Perak Tong (Google Maps) che ospita oltre 40 statue di Buddha e molti murales. All’interno della grotta si trova una ripida scalinata che conduce alla cima di una collina, offrendo una vista panoramica di Ipoh. La grotta contiene anche la statua di Buddha più alta e più grande della Malesia.

Un altro tempio popolare è il Kek Look Tong (Google Maps), personalmente non ci sono stato ma se decidi di andarci c’è una serie di templi nei dintorni che può essere tranquillamente visitata a piedi: Sam Poh Tong Temple (Google Maps) Perak Guanyin Cave (Google Maps) Nam Thean Tong Temple (Google Maps) e infine Ling Sen Tong Temple (Google Maps).

Tempio Perak Tong.

Kellie’s Castle

Kellie’s Castle (Google Maps), che si trova a mezz’ora da Ipoh, è una villa abbandonata di un ricco scozzese famosa perché si dice ci siano passaggi segreti e apparizioni di fantasmi. Non ci sono stato quindi non mi esprimo ma sembra essere un escursione relativamente popolare. L’ingresso costa 5 MYR, se usi Grab assicurati che l’autista ti aspetti, perché può essere difficile trovarne uno per il ritorno.

Per concludere, Kledang Hill (Google Maps) offre una serie di sentieri popolari tra i locali. Non ci sono stato e onestamente non credo sia nulla di che, ma mi è stata consigliata da un tassista.

Dove dormire a Ipoh?

Io ho dormito a Dé Cafe & Rest House e lo consiglio. Posizione centrale, ambiente comodo e pulito. Nel caso fossi interessato, si può pure usare il cafè al piano terra come coworking space.

Come raggiungere Ipoh?

Se arrivi da sud cioè da Kuala Lumpur o da nord come George Town, consiglio di prendere il treno (sito ufficiale). Sono treni nuovi, comodi, puliti ed economici. Inoltre la stazione è in pieno centro (Google Maps). La nuova stazione dei bus si trova invece distante dal centro (Google Maps) quindi a maggior ragione consiglio il treno. In ogni caso Grab non è poi così caro e volendo ci sono dei bus del trasporto pubblico che collegano il terminal al centro città, trovi gli orari su Google maps.

Graffiti ad Ipoh.

Cameron Highlands

Questa regione montagnosa, che si trova circa 200 km a nord di Kuala Lumpur, è famosa per le sue piantagioni di tè e il clima decisamente piacevole rispetto al caldo torrido che caratterizza gran parte del Paese.

Con altitudini che vanno dai 1135 m ai 1829 m è infatti la regione più alta del Paese che può essere raggiunta via strade e, vista l’altitudine, le temperature di notte possono avvicinarsi anche ai 10 gradi, il che può essere davvero piacevole!

Piantagioni di tè a Cameron Highlands.

Cosa fare e vedere alle Cameron Highlands

Molte delle attrazioni si trovano nei dintorni di Tanah Rata e Brinchang, i due paesi che ospitano gran parte degli alloggi all’interno delle Cameron Highlands.

Trekking nella giungla

Il trekking è una delle attività più popolari da fare nelle Cameron Highlands tanto che molte persone vengono solo per quello. I sentieri sono in linea di massima ben segnalati e possono essere quindi seguiti in autonomia (per ulteriore sicurezza scarica organic maps). Nei dintorni di Tanah Rata e Brinchang ce ne sono un po’ per tutti i livelli di forma e sono numerati da 1 a 14.

Purtroppo fatta eccezione per il sentiero numero 10, tutti gli altri da qualche anno richiedono il permesso giornaliero che costa 10 MYR e va ottenuto all’ufficio forestale (Google Maps). Di fatto non c’è nessuno a controllare lungo i sentieri però i cartelli ci sono e se ti beccano rischi di pagare una multa salata.

Se hai poco tempo a disposizione, consiglio di fare proprio il sentiero 10 così non devi pagare nemmeno il permesso giornaliero. Il sentiero inizia in questo punto, il vecchio accesso non esiste più a causa di un cantiere (All Trails). Lo consiglio perchè oltre a una buona dose di “jungle trekking” si attraversa una piantagione di tè (Google Maps), quindi si prendono due piccioni con una fava! Una volta arrivato alla piantagione potresti tornare a Tanah Rata camminando lungo la strada dove trovare un taxi non dovrebbe essere troppo difficile e l’autostop rimane sempre un’opzione.

Un altro bel circuito che si può completare partendo a piedi da Tanah Rata è quello che trovi descritto a questa pagina (All Trails). Volendo puoi tagliare corto prendendo il sentiero numero 5 invece del numero 8. Questa (All Trails) è una versione leggermente più breve.

Infine, se vuoi una mossy forest (una foresta caratterizzata da una densa presenza di muschio) meno affollata, dai un’occhiata al sentiero che sale al Mount Siku Peak (All Trails). Per raggiungerlo devi per forza noleggiare uno scooter, organizzare un taxi o fare l’autostop.

Robinson Falls.

Altre attrazioni 

La Mossy Forest (Google Maps) più popolare è estremamente commercializzata e considerando che questo affascinante tipo di foresta può essere osservato altrove nei dintorni, non sono convinto ne valga la pena. 

In ogni caso, negli ultimi anni i locali sembrano “costringere” tutti i turisti a prendere una Jeep per circa 60 MYR persona per salire lungo la strada principale. Anche se decidi di salire a piedi fino alle Mossy Forest vera e propria, magari prendendo il sentiero numero 1 (Google Maps) che trovi descritto qui, (All Trails), i ranger permettono la visita solo ai tour guidati, questo perlomeno nel 2024. Ti invito a leggere qualche recensione più recente o chiedere una volta sul posto, le cose potrebbero cambiare in futuro, anche se personalmente lo dubito. 

Detto questo, l’intera area è molto scenografica, con ampie piantagioni di tè che si possono osservare lungo la strada e numerosi punti panoramici, come questo (Google Maps) e questo (Google Maps) solo per citarne alcuni.

Altre attività popolari sono la visita all’allevamento di farfalle (Google Maps), dove non solo è possibile ammirare le farfalle, ma anche numerosi tipi di insetti come per esempio l’insetto stecco; l’entrata costa solo 10 MYR. Ci sono poi molte aziende che permettono la visita ai loro stabilimenti dove si producono per esempio tè, fragole e rose.

Per concludere, seppur non credo sia assolutamente necessario, vengono offerti un sacco di tour guidati che includono tutte le attrazioni principali e semplificano non poco gli spostamenti, in particolar modo se non intendi noleggiare uno scooter. Il costo è di circa 100 MYR.

Mossy Forest.

Dove dormire alle Cameron Highlands?

De’Native GuestHouse è una bella struttura immersa nel verde appena fuori Tanah Rata, quasi ogni sera viene organizzata una cena con tutti gli ospiti e poi ci si siede attorno al fuoco. In sostanza un bel ambiente estremamente sociale, l’unica pecca è che forse manca un po’ di manutenzione. Durante la mia più recente visita ho soggiornato a The Rustique Guest House, l’atmosfera è decisamente meno social ma la posizione è ottima, le camere sono economiche e il proprietario è una persona splendida.

Come raggiungere le Cameron Highlands?

Ci sono bus diretti sia verso Kuala Lumpur a sud, sia verso Penang a nord ma anche altre destinazioni come per esempio la vicina Ipoh o Jerantut (Parco Nazionale Taman Negara). Come sempre in Malesia, se vuoi prenotare online consiglio Easybooking. Nel caso fossi interessato, alla stazione dei bus di Tanah Rata (Google Maps) puoi noleggiare subito uno scooter per il tuo soggiorno alle Cameron Highlands.

Piantagioni di tè a Cameron Highlands.

Isola Pangkor

A metà strada tra Kuala Lumpur e Penang, questa piccola isola è decisamente meno conosciuta di Penang e Langkawi soprattutto tra gli stranieri ma è frequentata dai locali durante il weekend, il resto della settimana le spiagge si svuotano e lasciano spazio ad un’atmosfera autentica con villaggi di pescatori che sono cambiati davvero pochi negli ultimo 50 anni.

Ci sono alcune delle spiagge più carine della costa occidentale della penisola, se cerchi una destinazione fuori dal classico itinerario turistico, vale sicuramente la pena considerare quest’isola. Per raggiungerla, ci sono collegamenti frequenti in barca dalla città di Lumut verso la quale ci sono numerosi bus ogni giorno sia da Kuala Lumpur che da Penang.

Per attività da fare sull’isola consiglio di dare un’occhiata a questo articolo.

Penang (George Town)

Penang è un’isola a nord della Malesia collegata alla terraferma da due ponti. Penang è anche il nome dello stato la cui capitale, Georgetown, si trova sull’isola. E’ una città davvero affascinante, ricca di storia e cultura nata dalla fusione tra la cultura indiana, malesiana e cinese, il tutto all’interno di una città amministrata a lungo dagli inglesi i quali hanno lasciato una grossa impronta sull’architettura degli edifici coloniali.

Blue Mansion.

Cosa fare e vedere a Penang

La città è davvero compatta e facilmente esplorabile a piedi, consiglio letteralmente di perdersi tra le strade del centro storico alla ricerca dei centinaia di murales (qui trovi una lista completa) e ovviamente ammirare l’architettura dei numerosi edifici d’epoca coloniale. Uno su tutti è probabilmente la Cheong Fatt Tze Mansion conosciuta anche come “Blue Mansion”. L’abitazione signorile è ora un hotel ma vengono offerti tour quotidiani per visitarla. Il tour guidato dura un’ora circa e tutto sommato lo consiglio ma va prenotato con almeno qualche giorno di anticipo. Non ci sono stato ma un’altra visita spesso consigliata è quella alla Pinang Peranakan Mansion (Google Maps).

Murales per le strade di Georgetown

Uno dei tanti murales per le strade di Georgetown. 

Penang Hill ( Bukit Bendera)

Si tratta della collina che domina la città (Google Maps), da qui la vista è ottima, consiglio di salire nel tardo pomeriggio in modo da vedere il panorama sia con la luce del giorno sia con la città illuminata di notte.

C’è un comodo treno/funivia (Google Maps) che sale fino alla cima dove ci sono un paio di strutture tra ristoranti, templi e altro ancora. La corsa dura 5 minuti circa e il prezzo è di 30 MYR andata e ritorno, aperto dalle 6:30 alle 21:00 ogni giorno. Per raggiungere la stazione del treno puoi prendere un taxi oppure il bus pubblico (orari e linee su google maps). Volendo puoi pure salire a piedi (Google Maps). Specialmente se decidi di salire in funivia, se possibile, evita i giorni festivi perché rischi di fare la fila per ore.

Vista dalla cima di Penang Hill

Vista da Penang Hill. 

Tempio Kek Lok Si

Ho visto centinaia di templi durante il mio viaggio in Asia ma questo è davvero impressionante (Google Maps) . Si tratta del tempio buddista più grande del sud est asiatico. Si possono letteralmente passare ore esplorandolo. Grazie a una specia di funivia/ascensore (3 MYR) si ha un’ottima vista sulla città in compagnia di una gigantesca statua di Kuan Yin (dea della compassione) alta ben 36 metri! Se vuoi risparmiare, volendo si può salire a piedi.

L’ingresso del tempio può essere raggiunto in taxi oppure prendendo il bus, trovi linee e orari su google maps.

Penang National Park

Per concludere, se vuoi passare qualche ora di relax, l’isola offre alcune spiagge non male nella parte nord-ovest all’interno del parco nazionale Penang, in ogni caso non aspettarti niente di paradisiaco. L’ingresso costa ben 50 MYR, durante la mia ultima visita non era possibile raggiungere Monkey beach (Google Maps) a piedi ma solo in barca per ben 100 MYR. Volendo si può camminare fino a Turtle beach conosciuta anche come Pantai Keracut (Google Maps) dove però non è possibile fare il bagno a causa delle meduse. C’è però un piccolo centro informazioni (Google Maps) dove è spesso possibile vedere le tartarughe.

Infine, se vuoi scattare qualche foto divertente visita l’upside down museum.

Una parte dell’enorme tempio Kek Lok Si. 

Dove dormire a Penang?

Some Place Else è un ottimo ostello di recente apertura in un’ottima posizione vicino al centro. Se viaggi leggero puoi tranquillamente camminare dal porto dove arriva il traghetto. C’è pure un’ampia stanza per il coworking nel caso fossi interessato.

Come raggiungere Penang?

Se arrivi da Ipoh o Kuala Lumpur, consiglio di prendere il treno (sito ufficiale) direzione “Butterworth Penang Sentral” (Google Maps). In ogni anche anche la stazione degli autobus è ben localizzata in quanto si trova letteralmente a fianco (Google Maps). Entrambe le stazioni sono connesse al Ferry Terminal (Google Maps) dove ci sono connessioni frequenti verso GeorgeTown, gli orari sono pure su Google Maps. La traversata in traghetto dura 10 minuti circa e si può pagare il biglietto con la carta, il costo è di 2 MYR. Lo stesso discorso vale pure in senso opposto dal Terminal di Georgetown (Google Maps).

Dall’isola di Langkawi a nord ci sono connessioni giornaliere in traghetto. Se invece arrivi via terra dalla Thailandia, senza quindi passare per Koh Lipe e Langkawi, devi prima raggiungere la ben connessa città di Hat Yai che volendo ha pure collegamenti diretti in treno fino a Bangkok. Da Hat Yai puoi optare per un transfer diretto offerto da qualsiasi agenzia in città oppure optare per il fai da te. In questo caso ci sono poi un paio di collegamenti in treno verso la città di confine “Pedang Basar” oppure minivan che partono di frequente dalla stazione dei bus. Una volta attraversato il confine, ci sono sia treni che bus diretti a Penang. A questa pagina trovi un sacco di informazioni. Per concludere, Penang ha un aeroporto internazionale abbastanza trafficato con tariffe vantaggiose.

George Town World heritage day.

Langkawi

A solo un paio d’ore di traghetto da Penang si trova questo arcipelago formato da 99 isole nel mare andamano al confine con la Thailandia, è una destinazione popolare per passare qualche giorno di relax in spiaggia e approfittare dei numerosi negozi duty free che si trovano sull’isola (l’alcol è particolarmente economico).

Cosa fare e vedere a Langkawi

L’isola non è esattamente gigantesca ma per goderne a pieno consiglio fortemente di noleggiare uno scooter per esplorarla in completa libertà.

Il ponte sospeso (sky bridge)

Questa è probabilmente l’attrazione più popolare dell’isola, si tratta di un ponte sospeso lungo 125 metri a 660 metri sul livello del mare. Per raggiungerlo bisogna salire a bordo di una funivia (55 MYR) che porta a una stazione intermedia da dove si hanno due opzioni: prendere un ulteriore ascensore per 15 MYR oppure proseguire a piedi per dieci minuti circa pagando 5 MYR.

La vista a 360 gradi dell’isola è a dir poco mozzafiato, così come la sensazione di camminare su un ponte sospeso a quell’altezza. Nonostante non sia esattamente un’attività low cost lo consiglio. Consiglio di combinare la visita al ponte con la vicina cascata Telaga Tujuh (Seven Wells); il parcheggio per andare alla cascata si trova a meno di un chilometro da quello della funivia che porta al ponte sospeso, per raggiungerla basta camminare una decina di minuti attraverso la foresta, non particolarmente impressionante ma vale sicuramente la pena.

Sky bridge a Langkawi

Lo sky bridge di Langkawi. 

Le spiagge

La spiaggia più popolare, dove si trova anche la maggior parte degli alloggi, è indubbiamente Pantai Cenang. La spiaggia non è male ma nulla di paradisiaco, inoltre è particolarmente affollata. Il mio consiglio è di salire in sella a uno scooter e dirigerti verso nord, le due spiagge più belle sono Tanjung Rhu e Pasir Tengkorak. Se vuoi vedere qualcosa di particolare vai alla “spiaggia nera” Pantai Pasir Hitam.

Il mercato notturno

Si tratta di un mercato itinerante che cambia location ogni notte. È possibile mangiare del cibo tipico a prezzi ottimi o comprare prodotti locali. Chiedi al tuo alloggio la location del giorno e se possibile facci un salto!

Per concludere, un tour in giornata delle numerose isole circostanti che prevede attività come snorkeling è estremamente popolare, personalmente non l’ho fatto ma mi è stato detto che non è affatto male.

Dove dormire a Langkawi?

Soluna GuestHouse: non guardare altrove e cerca di prenotare in anticipo, questo posto è sempre pieno. I prezzi sono ottimi così come la struttura, la location è a due passi dalla spiaggia e allo stesso tempo distante dal casino. Uno dei due soci è una ragazza italiana estremamente gentile e disponibile.

Come raggiungere Langkawi?

Ci sono collegamenti giornalieri in traghetto verso l’isola paradisiaca di Koh Lipe in Thailandia e Satun sulla terra ferma da dove è possibile proseguire verso qualsiasi altra destinazione in Thailandia. Verso sud ci sono collegamenti frequenti con l’isola di Penang. A Langkawi c’è inoltre un aeroporto internazionale che offre tariffe davvero interessanti, per esempio tornare a Kuala Lumpur in aereo è spesso più conveniente di usare la combinazione bus+traghetto sia in termini di tempo che di soldi.

Isole Perhentian

Le isole Perhentian sono una altro arcipelago di isole che si trova vicino al confine con la Thailandia ma questa volta sul lato opposto della penisola malesiana, lungo la costa est.

Turtle bay isole Pernhentian

Turtle bay alle isole Pernhentian. 

Cosa fare e vedere alle isole Perhentian

Non ho personalmente visitato l’arcipelago ma le isole sono largamente riconosciute come uno dei migliori siti al mondo per fare immersioni e snorkeling.

Le due isole principali sono Pulau Perhentian Besar (“Big Perhentian Island”) e and Pulau Perhentian Kecil (“Small Perhentian Island”). Kecil attrae più viaggiatori in quanto è leggermente più economica, mentre Besar è in linea di massima più cara e attira più famiglie.

Mentre le isole minori, come Susu Dara, Seringgi e Rawa, sono invece inabitate e fanno parte del parco marino.

In sostanza, se sei alla ricerca di un luogo dove rilassarti, goderti la spiaggia e fare qualche immersione o snorkeling in un ambiente paradisiaco allora non guardare oltre. Qui trovi un’ottima guida dedicata alle immersioni. Più di qualche viaggiatore mi ha raccomandato OhLaLa Divers come sistemazione economica e centro immersioni. A quanto pare se fai immersioni ogni giorno includono l’alloggio gratuitamente. Mi è stato inoltre segnalato che sull’isola non ci sono atm quindi è consigliabile arrivare con una buona dose di contanti. Infine, più di qualcuno mi ha detto che il costo dei vari brevetti per fare immersioni è estremamente competitivo come a Koh Tao se non addirittura di meno.

Come raggiungere le isole Perhentian?

Il crocevia per le isole Perhentian è la città di Kuala Besut da dove parte il traghetto che connette l’arcipelago alla terra ferma (Google Maps). Per informazioni su come raggiungere Kuala Besut con il trasporto pubblico dai un’occhiata a questo articolo (in inglese).

Borneo Malesiano

La gigantesca isola del Borneo divisa tra Malesia, Indonesia e il piccolo sultanato del Brunei è ancora relativamente distante dal turismo di massa nonché una delle mie regioni preferite nel sud est asiatico.

L’itinerario viene generalmente seguito partendo da Kuching e arrivando a Semporna o viceversa. In linea di massima l’opzione più pratica ed economica per raggiungere il Borneo consiste nel passare da Kuala Lumpur/Singapore (ma dai un’occhiata anche ai voli da Penang!) da dove ci numerosi voli ogni giorno da e verso le principali città nel Borneo.

Orangotango, l’animale simbolo del Borneo.

Kuching

Kuching è la capitale dello stato di Sarawak, nonché la città più grande dell’isola del Borneo. Resta comunque una città relativamente piccola e un’ottima base per esplorare quello che la regione di Sarawak ha da offrire.

Sarawak Legislative Assembly.

Cosa fare e vedere a Kuching

La città di per sé non è particolarmente interessante ma assicurati di camminare lungo il fiume (Google Maps) e di attraversare il famoso ponte Darul Hana (Google Maps) a forma di “S”. Dall’altro lato del ponte consiglio di fare un salto all’Orchid Garden (Google Maps), l’ingresso è gratuito e il giardino è molto curato, merita sicuramente una visita. Io ci sono stato la mattina appena aperto e non c’era praticamente nessuno. Per sfuggire dal caldo consiglio poi di andare al Borneo Cultures Museum (Google Maps), l’ingresso costa 50 MYR ma volendo ti puoi spacciare per studente, non hanno chiesto alcuna prova a nessuno di noi. Il museo è di recente costruzione e l’ho trovato molto interessante.

Ponte Darul Hana.

Riserva naturale Semenggoh

Qui è possibile vedere gli orangotango (Google Maps), l’avvistamento è praticamente garantito durante tutto l’anno in quanto gli animali vengono nutriti dai rangers del parco. Il periodo novembre-febbraio è considerato meno favorevole in quanto la frutta abbonda nella giungla e gli animali sostanzialmente si procacciano il cibo da soli.

Riserva naturale Semenggoh.

In ogni caso gli animali vengono nutriti ogni giorno dalle 9:00 alle 10:00 e poi nel pomeriggio dalle 15:00 alle 16:00. L’ingresso costa 10 MYR ed è necessario registrarsi sul sito ufficiale, se hai una sim puoi farlo sul posto altrimenti potresti farlo prima di arrivare. Consiglio di prendere il bus K6 (Google Maps) alle 7:20 che costa solo 1 MYR, scendi all’ingresso del parco (Google Maps) e cammina per un 1 km circa fino all’area dove vengono nutriti gli orangotango. Se non vuoi camminare, c’è un trenino elettrico a pagamento che per 15 MYR fa da spola per questo ultimo tratto. Io ho camminato e sono comunque arrivato alla feeding area per le 8:30,  il ranger stava già dando del cibo a uno degli orangotango, quando dieci minuti dopo e arrivata la folla quest’ultimo se ne è andato.

Per tornare a Kuching prendi il bus numero 103 delle 10:00, che è anche gratuito! Se invece ti vuoi fermare più a lungo, in teoria il K6 passa alle 11:00 ma consiglio di confermare. Se non sei una persona mattiniera puoi assistere alla sessione pomeridiana, il bus dovrebbe partire da Kuching alle 13:15 e tornare alle 16:00. Ovviamente Grab è sempre un’opzione.

Riserva naturale Semenggoh.

Parco nazionale Bako

Il parco si trova a soli 45 minuti di autobus da Kuching e ospita una straordinaria diversità di flora (incluse alcune piante carnivore!) e fauna oltre che di paesaggio, in un’area relativamente piccola dove la foresta pluviale incontra il mare. Qui, con un po’ di fortuna, potresti avvistare le rare scimmie proboscide e altre numerose specie di primati (circa 150 specie in totale!).

Purtroppo durante la mia visita una grossa fetta del parco era chiusa al pubblico per lavori di manutenzione, inclusa la famosa escursione di due giorni verso la spiaggia che si trova nell’estremo est del parco. In ogni caso lo staff fornisce mappe ed istruzioni precise sui percorsi che si possono completare in autonomia. Io li ho letteralmente fatti tutti nel corso del mio soggiorno di 2 giorni e una notte. Tutto sommato consiglio anche la camminata notturna guidata per 15 MYR. 

Tramonto al Parco nazionale Bako.

Anche nel caso del parco nazionale Bako, bisogna registrarsi sul sito ufficiale prima della propria visita. L’ingresso costa 20 MYR. Se decidi di dormire all’interno del parco, consiglio di prenotare l’alloggio con almeno qualche giorno di anticipo, soprattutto in alta stagione (sito ufficiale). Il ristorante al quartier generale del parco non è poi così male e i prezzi sono onesti.

Il parco si può tranquillamente raggiungere con il trasporto pubblico, la linea da prendere è la numera uno, il bus parte ogni ora dalle 7:00 del mattino in poi in questo punto (con diverse fermate lungo il fiume) e impiega un’ora circa per raggiungere il mercato di Bako. Di fronte al mercato si trova il centro visitatori (Google Maps) dove ci si registra e si ricevono tutte le informazioni del caso, si paga l’entrata (20 MYR) e si organizza il trasporto in barca fino al parco (200 MYR da dividere per il numero di persone, massimo 5), il viaggio dura 20 minuti circa. L’ultima barca dovrebbe partire alle 15:00.

Parco nazionale Bako.

Fairy Caves e Wind Caves

Fairy caves (Google Maps) e Wind caves (Google Maps), purtroppo sono complicate da raggiungere con il trasporto pubblico, l’opzione più semplice è noleggiare uno scooter. Personalmente dopo aver visitato le grotte di Mulu National Park non ho sentito il bisogno di andarne a vedere altre due a distanza di pochi giorni ma può indubbiamente essere un bel modo per passare la giornata.

Mount Santubong e Sarawak Cultural Village

La sera del giorno precedente a quello che sarei dovuto salire sul monte Santubong ha diluviato per ore. Leggendo vari commenti online, ho scoperto che il sentiero non solo diventa pericoloso ma spesso i ranger non permettono nemmeno l’ascesa, quindi ho preferito non rischiare un viaggio inutile. Sembra comunque un’escursione interessante da prendere in considerazione. Ci sono due possibili sentieri che trovi descritti qui (All Trails) e (All Trails).

A poco distanza dal Mount Santubong c’è il Sarawak Cultural Village (Google Maps). Si tratta di un museo vivente che presenta abitazioni tradizionali, spettacoli culturali e attività delle comunità indigene del Sarawak. Non ci sono stato quindi non mi esprimo, ma se decidi di andarci comprando il biglietto online sul sito ufficiale risparmi qualcosa e penso possa essere una visita interessante. Da quanto ho capito ci sono anche degli shuttle gratuiti che partono dal Grand Margherita Hotel (Google Maps). 

Borneo Cultures Museum.

Gunung Gading National Park

Gunung Gading National Park (Google Maps) si trova a circa due ore da Kuchin. Ho conosciuto alcuni ragazzi che ci sono stati pagando un autista 300 MYR per tutta la giornata. Volendo potresti noleggiare uno scooter. Ci sono alcune cascate ed è possibile vedere il raflesia (il fiore più grande al mondo), se si becca il periodo della fioritura. Questi ragazzi mi hanno descritto il parco come “niente di che” quindi ho deciso di non andarci ma resta comunque un’opzione per una gita fuori porta. 

Dove dormire a Kuching?

Io ho passato un paio di notti a Sunset Homestay – Backpacker Hostel, manca un po’ l’atmosfera da ostello ma la posizione è ottima e tutto sommato lo consiglio. Al ritorno dal parco nazionale Bako, ho passato una notte a Marco Polo Guest House, la posizione è meno centrale ma lo staff è davvero cordiale e di certo si tratta di un ambiente più socievole. Consiglio anche questo.

Come raggiungere Kuching?

Che sia Miri, il parco nazionale Mulu (con Maswings) o la Malesia peninsulare, io consiglio di volare, se prenotati in anticipo i voli sono davvero economici. In ogni caso, l’unico vero collegamento via terra che si potrebbe considerare è il bus notturno verso Miri che volendo puoi prenotare su Easybooking. Da e verso l’aeroporto si può prendere il bus 103, è gratuito ma fa un giro larghissimo e se non hai un budget estremamente limitato fai molto prima a prendere un Grab.

Vipera nel Parco nazionale Bako.

Miri

Miri è generalmente la tappa successiva di un itinerario in Borneo. La città è infatti usata principalmente come base per esplorare il famoso parco nazionale Gunung Mulu e le meno turistiche Kelabit Highlands. Onestamente, se hai poco tempo a disposizione credo faresti meglio a volare da Kuching o Kota Kinabalu direttamente a Mulu National Park. Se invece i voli, facendo tappa a Miri, dovessero essere più economici o semplicemente vuoi visitare il Brunei, allora passare per Miri può avere senso.

Miri.

Cosa fare e vedere a Miri

La mattina potresti salire a Canada Hill e scattare la foto di rito al The Grand Old Lady (Google Maps), che è stato il primo pozzo petrolifero commerciale della Malesia, perforato nel 1910. Il pozzo ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo dell’industria petrolifera in Malesia e ha contribuito alla crescita di Miri come città petrolifera. A lato c’è un museo dedicato all’industria petrolifera che puoi visitare gratuitamente (Google Maps).   

The Grand Old Lady.

Nel pomeriggio potresti salire sul tetto del City Hall (Google Maps). Io non ci sono stato perché ho visitato Miri a cavallo tra week end e public holiday quindi era chiuso, ma da quanto mi è stato detto l’ingresso è gratuito, basta registrarsi alla reception. Chiude alle cinque quindi dopo aver visto il panorama puoi andare a Coco Cabana per vedere il tramonto (Google Maps). La sera c’era pure un night market sul piazzale ma forse era dovuto al weekend/vacanze. Infine, potresti visitare il tempio Lian Hua San San Ching (Google Maps). Purtroppo era chiuso per le festività quindi l’ho solo visto dell’esterno.

Dove dormire a Miri?

Io ho dormito a Super OYO 976 Dragon Inn, non proprio economico ma neanche così male considerando che di opzioni davvero economiche a Miri non ce ne sono.

Come raggiungere Miri?

Come anticipato, via terra ci sono collegamenti in bus da e verso Kuching che puoi prenotare su www.easybook.com. Verso Bandar Seri Begawan in Brunei c’erano dei bus diretti prima del Covid ma perlomeno durante la mia visita non avevano ancora ripreso le corse. Qui trovi un articolo che viene aggiornato di frequente con le varie opzioni. Io ho fatto il viaggio con Pauline che è andata ben oltre le mie aspettative, ci abbiamo messo 5 ore ma ci siamo fermati a fare colazione e pranzare (ha pagato lei!!), visitato un hotel di lusso e la zona dove si trovano le raffinerie. È una persona davvero gentile e di compagnia che oltretutto parla un ottimo inglese.

Lian Hua San San Ching.

Parco nazionale Gunung Mulu

Il parco è famoso per il suo terreno carsico e le sue curiose formazioni rocciose sopra e sotto la superficie terrestre. All’interno del parco si trova infatti il sistema di grotte a noi conosciuto più grande del mondo (circa 12 milioni di metri cubi) e al suo interno la decima grotta più lunga al mondo, scoperta solo nel 2007.

Mulu National Park.

Cosa fare e vedere a Mulu National Park

Purtroppo molti dei trekking e tutte le grotte richiedono la presenza di una guida certificata. In ogni caso i prezzi delle escursioni sono davvero ragionevoli se prenotate direttamente tramite il sito ufficial. Il parco organizza diversi tour ed escursioni che puoi trovare a questa pagina.

In sostanza, il mio consiglio è quello di raggiungere il parco in autonomia e organizzare i tour guidati tramite il quartier generale del parco stesso (magari contattandoli con un po’ di anticipo, in quanto alcuni dei tour meno popolari richiedono un numero minimo persone). Evita quindi di rivolgerti ad agenzie esterne, così facendo non solo sostieni direttamente il parco ma risparmi pure. Il pass di accesso costa 30 MYR e dura 5 giorni. 

Di seguito elenco le escursioni che ho personalmente completato ma l’offerta è davvero ampia quindi ti invito a consultare il sito ufficiale per una panoramica completa.

Deer Cave.

Deer Cave, Lang Cave e Bat exodus

Se hai i giorni contanti, consiglio di fare come minimo questa escursione che trovi descritta a questa pagina. Per farla breve, partendo a piedi dal quartier generale si visitano due impressionanti grotte e il tour si conclude con l’affascinante esodo dei pipistrelli che al tramonto escono per cacciare. Tour molto carino e accessibile a tutti visto che all’interno delle grotte, così come lungo il percorso nella giungla, c’è un sistema di passerelle ben mantenuto.

Sempre se hai i giorni contati e cerchi delle escursioni non troppo impegnative, consiglio di fare la Night walk e la Canopy walk.

Deer Cave.

Clearwater Cave e Wind Cave

Queste sono le altre due grotte attrezzate di passerelle che consiglio di visitare. Per raggiungerle è necessario risalire il fiume in barca. Trovi il tour descritto nel dettaglio a questa pagina. Se decidi di fare l’escursione ai Pinnacles di cui parlo qui sotto, è bene sapere che puoi combinare i due tour come fanno in molti (incluso il sottoscritto). In sostanza, la mattina si visitano le due grotte e poi, invece di tornare al quartier generale, si prosegue verso il campeggio dove si passa la notte prima di affrontare il sentiero che porta ai pinnacoli.  

Wind Cave.

Pinnacles

I pinnacoli sono forse la vista più iconica di tutto il parco. Trovi la descrizione dell’escursione in dettaglio a questa pagina. L’escursione viene normalmente completata in 3 giorni. Come appena scritto, il primo giorno puoi decidere di visitare la Clearwater Cave e Wind Cave prima di proseguire lungo il fiume (se il livello dell’acqua del fiume è basso potresti dover scendere dalla barca, quindi magari sali in infradito) e camminare per circa 2 ore fino al “camp 5” dove si passa la notte. A questa pagina trovi la descrizione dettagliata su AllTrails dell’interno percorso (sentiero fino al campeggio + sentiero fino al punto panoramico).

Il campeggio è ben attrezzato e c’è una cucina dove si può preparara da mangiare, nel negozio all’interno del quartier generale si possono comprare provviste per i trekking come noodles, scatolette di tonno/sardine, biscotti ecc ecc. Detto questo, se viaggi particolarmente al risparmio, credo valga la pena fare la spesa prima di volare a Mulu.

Tramonto al camp 5.

Il giorno seguente si sale per circa 4 ore fino al punto panoramico, l’ultimo tratto è piuttosto “tecnico” con scalette e quant’altro, ci vogliono poi circa 3 ore per scendere. Il sentiero è bello ripido e non molla un attimo, unito al caldo e all’umidità non va di certo sottovalutato. Noi abbiamo passato una seconda notte al campeggio e siamo tornati al quartier generale il giorno successivo ma se hai un tour privato, o tutti i membri del gruppo sono d’accordo, potresti tornare indietro nel pomeriggio ed evitare una seconda notte al camp 5. 

A titolo informativo, volendo si può combinare l’escursione ai pinnacoli con quella al Mulu Peak che trovi descritta a questa pagina (All Trails). Stando alle guide con cui ho parlato, seppur meno popolare, Mulu Peak sembra essere l’escursione più bella e c’è molta più probabilità di vedere wildlife in quanto il sentiero è meno trafficato e in generale si è in una zona più remota del parco.

I pinnacoli.

Racer Cave

Ci sono una serie di tour categorizzate come “Adventure caving” dove in sostanza si visitano grotte, o comunque tratti di grotte, non attrezzati con passerelle o luci. Viene fornita l’imbragatura in quanto ci sono sezioni dove bisogna arrampicarsi/calarsi ma nulla di troppo complicato. Ho trovato il tour molto carino e divertente. Abbiamo anche visto il serpente da cui la grotta prende il nome. Se cerchi un po’ di avventura, credo sia un’opzione interessante. A titolo informativo, la guida con cui ho fatto l’escursione alla Racer Cave mi ha detto che Clearwater Revival è a suo parere più bella.

I pinnacoli.

Paku Valley loop

Il Paku Valley Loop (All Trails) è un breve circuito che si può completare in autonomia partendo dal quartier generale, ci si impiegano tre ore circa e volendo si può fare il bagno alla piccola cascata. Tecnicamente bisogna registrarsi all’ingresso del parco dove c’è la sicurezza, basta scrivere il proprio nome sulla lavagna con l’orario di partenza. Niente di eccezionale ma sicuramente un bel modo per passare qualche ora immersi nella natura del parco senza dover tirar fuori un soldo.

Per concludere, a titolo informativo, per quanto riguarda le sim card, durante la mia visita Celcom non aveva segnale dentro il parco ma solo nei dintorni dell’aeroporto. Stando a quanto scritto sul sito ufficiale, Digi ha segnale anche al quartier generale. 

Paku Valley loop.

Dove dormire a Mulu National Park?

Qui trovi un paio di opzioni economiche dove dormire appena fuori l’ingresso del parco ma personalmente consiglio di dormire direttamente all’interno dove trovi diversi tipi di alloggio (Sito ufficiale). Io ho dormito nell’ostello che non è affatto male, i prezzi sono onesti e c’è la colazione inclusa. Anche il ristorante non è per niente male. Infine, se cerchi un po’ di refrigerio dal caldo torrido, dentro il Discovery Centre c’è l’aria condizionata e il piccolo museo è piuttosto interessante, con un sacco di informazioni sulla geologia del parco, la sua flora e fauna.

Come raggiungere Mulu National Park?

Per raggiungere il parco consiglio di volare. Ci sono voli sia da Kuching, Miri e Kota Kinabalu. La compagnia che opera i voli è MASwings. Dal piccolo aeroporto io ho camminato fino al quartier generale del parco nazionale ma volendo ci sono taxi per 5 MYR. Se invece vuoi compiere un viaggio più avventuroso, esiste la possibilità di raggiungerlo in barca, si tratta però di un viaggio relativamente lungo e non necessariamente più economico. Trovi più informazioni a questa pagina.

Bat exodus.

Kelabit Highlands

È un’altra destinazione popolare per gli amanti della natura che si trova vicino al confine con l’Indonesia su un altopiano a un’altitudine di 1000 metri circa.

La regione anche in questo caso è estremamente remota e meglio raggiunta sempre grazie alla compagnia aerea MASwings (l’aeroporto principale è quello di “Bario”).

Qui l’attività più popolare è di gran lunga il trekking, è possibile completare diverse escursioni giornaliere oppure affidarsi a un guida locale e addentrarsi nella giungla anche per diversi giorni. Qui trovi un articolo.

Brunei 

Ovviamente, essendo uno stato indipendente, il Brunei non dovrebbe fare parte di questa guida di viaggio per la Malesia ma, essendo di strada tra Miri e Kota Kinabalu, può valer la pena passare un paio di giorni ad esplorare la capitale: Bandar Seri Begawan. Dai un’occhiata alla mia guida di viaggio per il Brunei.

Brueni.

Kota Kinabalu

Kota Kinabalu è la capitale dello stato di Sabah, nel nord del Borneo. La città è in forte crescita e il suo aeroporto è il secondo più trafficato della Malesia grazie a tariffe davvero vantaggiose. Non a caso per molti l’itinerario di viaggio in Borneo termina o inizia proprio a Kota Kinabalu.

Tramonto al porto di Kota Kinabalu.

Cosa fare e vedere a Kota Kinabalu

Per tanti viaggiatori la città è puramente un crocevia per esplorare il Borneo ma nei dintorni ci sono numerose attrazioni davvero interessanti. A Kota Kinabalu vera e propria consiglio di fare un salto alla Moschea moschea galleggiante (Google Maps), il night market (Google Maps) e magari andare a Tanjung Aru Beach (Google Maps) per il tramonto.

Se decidi di noleggiare uno scooter potresti andare alla cascata Ulu Kionsom Waterfall (Google Maps), appena fuori città, e al vicino Mari Mari Cultural Village (Google Maps). Io sono stato solo alla cascata dove chiedono 10 MYR quindi non so se il villaggio culturale meriti o meno. Potresti poi concludere la giornata al Swallow House Cafe (Google Maps) da dove si ha un bel panorama, con Kota Kinabalu sullo sfondo. Se decidi di salire al café, fai attenzione perché la strada è a tratti estremamente ripida.

Ulu Kionsom Waterfall.

Parco Marino Tunku Abdul Rahman

Un insieme di 5 isole (Gaya, Manukan, Sapi, Sulug e Mamutik) che si trova a pochi chilometri dalla terraferma dove sorge la città (Google Maps). Il viaggio in barca dura solo 15-30 minuti, basta prendere una speedboat dal Jesselton Point ferry terminal (Google Maps). All’interno del terminal è possibile scegliere tra una serie di compagnie che sostanzialmente offrono tutte gli stessi pacchetti. Un’isola 35 MYR, due isole 45 MYR, tre isole 55 MYR e quattro isole 65 MYR. Partenze ogni ora circa dalle 8:30 in poi, ultima barca per il ritorno alle 16:00. L’ingresso al parco costa 25 MYR per i turisti stranieri. Per altri 10 MYR è possibile noleggiare maschera e boccaglio direttamente al porto.

Nell’arco della giornata consiglio di visitare due isole al massimo. Io sono stato a Manukan e Mamutik e ho preferito la seconda, più piccola e meno affollata. Un amico che le ha visitate tutte nel corso di più giorni mi ha detto che a parer suo Sapi è di gran lunga la più bella.

Mamutik.

Monte Kinabalu

Il Mount Kinabalu (Google Maps), a 4095 metri, è la montagna più alta della Malesia e una tra le più alte di tutto il Sud est asiatico. Conquistare la vetta non è di certo una passeggiata né tanto meno economico, ma se il budget lo permette, si tratta senza dubbio di una bella esperienza. 

Purtroppo l’unico modo per farlo è tramite un tour organizzato che a seconda dell’alloggio (ci sono quattro diversi rifugi) e l’agenzia scelti, può arrivare a costare anche più di 500€ per gli stranieri, che hanno tutta una serie di sovrattasse, dall’ingresso al parco al pernottamento. L’ascesa viene tipicamente fatta nel corso di due giorni e il prezzo include praticamente tutto, ma resta pur sempre una cifra non da poco.

Lungo il sentiero.

Io ho organizzato il tutto con Borneo Encounter (Google Maps). Olivia è una persona davvero gentile che parla un ottimo inglese ma la cosa più importante è che l’agenzia offre degli ottimi prezzi, se hai un minimo di flessibilità e approfitti delle cancellazioni last minute. Io ho dormito a Panar Laban hut pagando “solo” 1600 MYR per il tour di due giorni e una notte.

Per farla breve, il primo giorno si cammina per circa quattro ore fino all’area dove si trovano i quattro rifugi. Il mattino seguente ci si sveglia nel cuore della notte per raggiungere la cima vera e propria in circa 3 ore ed assistere all’alba Si torna poi al rifugio per fare colazione e dopodichè si scende a valle (All Trails). Tutto molto bello e organizzato, vengono rilasciati massimo 200 permessi al giorno quindi a quanto pare non è mai troppo affollato. Il sentiero è ben mantenuto con tanto di bagni lungo il percorso e i pasti a buffet nel rifugio non sono per niente male. 

Ascesa sotto un cielo stellato.

In sostanza, nulla di cui lamentarsi se non fosse per il prezzo. Personalmente non mi pento di averlo fatto ma se hai un budget limitato, non mi sento di consigliarlo. Oltretutto il meteo è a dir poco imprevedibile, spesso il tratto dal rifugio alla cima viene chiuso per questioni di sicurezza, quindi rischi pure di sborsare una fortuna per sentirti dire che non puoi salire. Io stesso mi sono ritrovato completamente avvolto dalla nubi appena dopo l’alba.

Alba dalla cima.

Dove dormire a Kota Kinabalu?

Io ho passato diversi giorni a Capsule Inn, ottimo rapporto qualità prezzo, personale gentile e disponibile. Se cerchi una sistemazione economica, non guardare altrove. Detto questo, alcuni amici alloggiavano al Homy Seafront Hostel e oggettivamente si tratta di un ostello più carino.

Come raggiungere Kota Kinabalu?

In aereo ci sono collegamenti giornalieri e non troppo costosi sia dalla Malesia peninsulare che da altre destinazioni in Borneo, incluso Mulu National Park. Via terra le destinazioni più vicine sono Bandar Seri Begawan in Brunei a sud, verso la quale ci sono collegamenti in bus tre volte a settimana con Sipitang Express Bus il lunedì, mercoledì e venerdì che puoi prenotare su www.easybook.com. Lo stesso bus viaggia in senso opposto il martedì, giovedì e sabato. 

Da e verso Sandakan a nord ci sono bus più volte al giorno, 7-8 ore di autobus che puoi prenotare su www.easybook.com. Se prenotato in anticipo senza bagaglio in stiva, il volo verso Sandakan potrebbe essere addirittura più economico del bus.

Panorama durante la discesa.

Tip of Borneo Loop

Questo è un giro in scooter niente male che si può completare nell’arco di 4-5 giorni, con partenza ed arrivo a Kota Kinabalu. Si trascorrono un paio di giorni tra Kundasang e Ranau ai piedi del Monte Kinabalu e poi un paio di giorni a Kudat, ovvero la regione dove si trova il punto più a nord del Borneo. Qui ci sono delle spiagge davvero carine e ancora ben lontane dal turismo di massa. 

Tutto sommato è qualcosa che consigli,o ma se hai letteralmente i giorni contanti probabilmente faresti meglio a fare dell’altro. Io ho noleggiato lo scooter a Scooter Rabbit (Google Maps) e mi sono trovato bene. Volendo, Kudat così come Kundasang e Ranau, si possono raggiungere anche con il trasporto pubblico ma che sappia io non c’è nessun collegamento diretto tra Kundasang/Ranau e Kudat quindi se vuoi completare il loop senza tornare a Kota Kinabalu devi per forza avere un tuo mezzo.

Alba a Ranau.

Kundasang e Ranau

Come anticipato, questi sono i due paesi che si trovano sull’altipiano ai piedi del Monte Kinabalu. Offrono un’atmosfera rilassata, una temperatura piacevole e delle fantastiche viste sul Monte Kinabalu.

Cosa fare e vedere a Kundasang e Ranau

Se hai deciso di non salire sulle cima del Monte Kinabalu, potresti comunque esplorare il parco nazionale. Dal quartier generale (Google Maps) ci sono una serie di sentieri che si possono completare in autonomia. Non sono stato in questo lato del parco, se non per salire sulla cima. In ogni caso, una coppia di amici me li ha descritti come niente di eccezionale e spesso non ben mantenuti come nel caso del Liwagu Trail (All Trails), che sembra essere chiuso da un bel po’, In ogni caso se vuoi passare qualche ora immerso nella natura dubito rimarrai deluso. Per gli stranieri l’ingresso al parco costa 50 MYR. Qui trovi altri due esempi: Silau-Silau Trail (All Trails) e Mempening Loop (All Trails).

Langganan Waterfall.

Ho visitato di persona il lato dove si trovano le Poring Hot Spring (Google Maps). Le sorgenti termali non sono niente di che, direi quasi pietose, ma si può fare una bel trekking fino a Langganan Waterfall (All Trails) e per chi non ha voglia di camminare più di tanto ci sono una canopy walk (Google Maps), un piccolo giardino botanico e un’altra cascata più accessibile (All Trails). Per fare tutto ciò si entra nel parco nazionale e si pagano 50 MYR più 3 MYR per il parcheggio dello scooter.

Non c’è nessuno a controllare, ma ufficialmente, seppur non sia richiesta una guida, per camminare fino alla cascata Langganan bisogna entrare nel parco prima delle 10:00 e comunicare le proprie intenzioni allo staff dove si compra il biglietto. Io ci ho messo due ore scarse per salire a buon passo e poco più di un’ora per scendere. Il sentiero è ben mantenuto. Detto questo, tra i commenti molti si lamentavano delle sanguisughe e in effetti ne ho tolta più di qualcuna ma nulla di eccessivo. La cascata è spettacolare ed ho incontrato meno di cinque persone lungo il sentiero.

Kipungit Waterfall.

Punti panoramici

Ci sono un sacco di punti panoramici che offrono delle ottime viste sul monte Kinabalu. Io sono stato solo a Sosodikon Hill Kundasang (Google Maps), chiedono 10 MYR e possibilmente di scendere alle 18:00 ma non sono stati per nulla fiscali. Poco distante c’è Piramid Hill (Google Maps) dove bisogna camminare un po’ di più.

Maragang Hill (All Trails) è forse la più popolare, in particolar modo all’alba, ma purtroppo richiede di essere accompagnati da una guida e bisogna registrarsi nell’ufficio in centro (Google Maps). Stesso discorso vale per l’ AKI-AKI trail (Google Maps.

Per concludere ci sono serie di giardini botanici dove con un po’ di fortuna potresti vedere il rafflesia (il fiore più grande al mondo) e consiglio prima di chiamare per assicurasi che ce ne siano in fioritura. Nell’ostello dove sono stato consigliavano il Kokob Rafflesia Conservation Garden (Google Maps).

Sosodikon Hill.

Dove dormire Kundasang e Ranau?

Io ho passato una notte a Ranau Backpackers Hostel, niente di che ma economico e funzionale.

Come raggiungere Kundasang e Ranau?

Alcuni decidono di visitare l’area in giornata partendo in scooter da Kota Kinabalu ma onestamente non sono convinto ne valga la pena, io ci passerei almeno una notta. Con il trasporto pubblico, il bus è lo stesso che va e viene da Sandakan che puoi prenotare su www.easybook.com oppure ci sono dei minibus che partono da questo punto (Google Maps).

Sosodikon Hill.

Tip of Borneo (Kudat)

Lungo la costa ci sono un sacco di spiagge, io consiglio in particolare Kelambu Beach (Google Maps) e soprattutto la spiaggia dove si trova Secret place bar & camping (Google Maps), davvero un bel posto dove passare la giornata ad oziare. Ristorante con prezzi onesti, altalene, tanta ombra, spiaggia pulita e staff molto gentile.

Kalampunian Beach (Google Maps) più a nord è un’altra spiaggia popolare, qui tra l’altro c’è un piccolo ristorante davvero economico dove consiglio di mangiare: Ina Cafe (Google Maps).

Infine, The Tip of Borneo, ovvero la Punta del Borneo (Google Maps), non è niente di che, ma visto che ci sei consiglio comunque di farci un salto, l’ingresso è gratuito. Ci sono un monumento e una serie di punti panoramici.

Secret place bar & camping.

Dove dormire a Kudat?

Io ho dormito a Tampat do Aman. Howard il proprietario è una persona davvero gentile e disponibile. La struttura ha senza dubbio visto tempi migliori ma mi sento comunque di consigliarla. Oltretutto se non hai un tuo mezzo, Howard è disposto a scaricarti in spiaggia la mattina e venire a prenderti nel pomeriggio, il che è davvero conveniente.

Come raggiungere Kudat?

Come anticipato io sono andato in scooter da Ranau ma ti lascio le istruzioni fornite da Howard: “Per arrivare fin qui, il modo migliore è prendere un taxi condiviso da Banderaan Berjaya (Google Maps), nel centro di Kota Kinabalu, diretto a Kudat, farsi lasciare all’hotel Ria e chiamarmi su WhatsApp per mandare un tassista locale. Kota Kinabalu – Kudat RM 50 a persona e da Kudat RM 50 per 2 persone.”

Kalampunian Beach.

Sandakan

La città non è niente di che, non è che mi pento di esserci passato ma di fatto, come scrivo nella sezione “dove dormire”, potresti considerare l’idea di dormire direttamente a Sepilok, visto che a Sandakan non c’è davvero nulla da fare. Detto questo, se interessato, potresti organizzare l’escursione a Turtle Islands National Park (Google Maps). Qui trovi un articolo dettagliato a riguardo. Una coppia di amici che ha fatto il tour non è rimasta particolarmente entusiasta, soprattutto considerando il costo. Personalmente ho deciso di passare oltre, più che altro per questioni di tempo, ma può sicuramente essere un’escursione interessante da organizzare a Sandakan.

Sepilok.

Sepilok

A Sepilok, appena fuori città, si trova il famoso santuario degli orangotango (Google Maps). Se decidi di dormire a Sandakan, ci sono almeno un paio di bus che fanno avanti e indietro durante il giorno, consiglio di controllare sul posto. Durante la mia visita ho preso quello delle 9:00 e sono tornato con quello delle 16:00, il costo è di 10 MYR. La stazione si trova in questo punto (Google Maps) ma ci sono fermate lungo la strada, io per esempio sono salito di fronte all’ostello dove alloggiavo. In alternativa puoi sempre prendere un grab. L’ingresso al santuario costa 30 MYR più altri 10 MYR per la fotocamera. Gli orangotango vengono nutriti alle 10:00 quindi è praticamente garantito vederli, dopodiché consiglio di visitare la nursery (Google Maps). Chiaramente vedere gli orangotango è sempre bello e consiglio assolutamente la visita se ti trovi in Borneo ma se sei già stato a Semenggoh a Kuching oppure intendi andarci, uno dei due santuari credo sia più che sufficiente.

Io sono poi entrato al Bornean Sun Bear Conservation Centre che si trova letteralmente dall’altro lato della strada (Google Maps). L’ingresso per gli stranieri costa ben 50 MYR, a mio parere è davvero troppo per vedere qualche orso malese, ma perlomeno i soldi dovrebbero essere usati per quello che è un bel progetto di conservazione.

Bornean Sun Bear Conservation Centre.

Potresti infine visitare il Rainforest Discovery Centre (Google Maps), qui ci sono una serie di sentieri, ponti sospesi e passerelle che permettono di immergersi nella foresta pluviale. C’è anche un piccolo centro visitatori con qualche informazione interessante. L’ingresso costa 30 MYR. Il minibus che torna a Sandakan ha un fermata di fronte all’ingresso quindi puoi semplicemente aspettare qui verso le 16:00 senza dover tornare al santuario degli orangotango.

Le varie “attrazioni” si trovano a poca distanza una dall’altra quindi ti puoi tranquillamente spostare a piedi, per il pranzo ci sono almeno un paio di ristoranti come Mango Garden Restaurant (Google Maps) e White House Bistro (Google Maps).

Rainforest Discovery Centre.

Kinabatangan River

Con i suoi 560 chilometri di lunghezza, il Kinabatangan River è il secondo fiume più lungo della Malesia, nonché l’habitat naturale degli elefanti pigmei, oranghi e le rare scimmie nasiche solo per citare alcune delle specie che potresti incontrare. Lungo il fiume ci sono un sacco di lodge che bene o male offrono tutte gli stessi pacchetti, oltre al vitto e l’alloggio sono incluse un paio di escursioni in barca lungo il fiume per osservare la fauna e una camminata notturna. 

Coccodrillo.

In quel periodo stavo viaggiando con altri due ragazzi che avevano già prenotato una lodge quindi mi sono limitato a seguirli senza fare tante storie e devo dire che tutto sommato la consiglierei. Abbiamo alloggiato a Borneo Natural Sukau Bilit Resort (prenotando tramite Asia Green Travels) per due notti e tre giorni pagando 411 MYR a testa per il dormitorio con aria condizionata e ottimi pasti a buffet. Personalmente non ho visto gli elefanti (ma ho conosciuto più di qualche viaggiatore più fortunato di me!) ma in compenso ho visto un orangotango selvatico, un paio di coccodrilli, più di qualche Bucero e un sacco di altre scimmie. Tutto sommato una bella esperienza

Altre lodge spesso consigliate tra i viaggiatori sono Bilit Adventure Lodge e Sukau Backpackers B&B.

Orangotango selvaggio.

Dove dormire a Sandakan?

Io ho passato la notte a Sandakan Backpackers Hostel e lo consiglio. Detto questo, a  Sandakan non c’ è niente da vedere quindi potresti considerare l’idea di dormire direttamente nei pressi di Sepilok come per esempio allo Sepilok B&B.

Come raggiungere Sandakan?

Da e verso Kota Kinabalu ci sono diverse partenze giornaliere in bus che puoi prenotare su www.easybook.com. Ci tengo a far presente che se viaggi con il solo bagaglio a mano, se prenotato per tempo, il volo può letteralmente costare meno del bus! Ci sono anche collegamenti diretti verso sud in direzione di Semporna ma perlomeno durante la mia visita non si potevano prenotare online.

Kinabatangan River.

Danum Valley

La Danum Valley è un’area di conservazione nota per la sua ricca biodiversità. L’area protetta si estende per 438 chilometri quadrati ed ospita specie in via di estinzione come gli oranghi del Borneo e gli elefanti pigmei. Le sistemazioni sono limitate al Danum Valley Field Centre, che funge da stazione di ricerca, e ad alcuni eco-lodge come il lussuoso Borneo Rainforest Lodge.

Non ci sono stato perché tra l’ascesa al Monte Kinabalu e le immersioni a Sipadan, il mio budget da backpacker era stato sufficientemente messo alla prova dal Borneo. Ho però avuto modo di passare qualche giorno in compagnia di un ragazzo olandese che aveva appena passato qualche giorno al Field Centre quando lo incontrai. Secondo quanto riportato la sistemazione è molto basica e si fanno più che altro escursione nella foresta a “caccia” di animali selvatici. Se la cosa ti interessa, tramite i contatti che trovi sulle pagine Facebook o Instagram dovresti riuscire a contattare direttamente il Field Centre e bypassare le agenzie terze che gonfiano ulteriormente i prezzi.

Kinabatangan River.

Semporna

Semporna è probabilmente una delle città più brutte che abbia visto in Malesia ma tappa obbligata per chiunque voglia visitare le isole che si trovano a largo della città, inclusa la famosa Sipadan. I vari centri immersioni di Semporna offrono dei prezzi estremamente competitivi per quanto riguarda le certificazioni da sub. Durante la mia visita l’Open Water costava sui 1200 MYR.

Isola Sipadan

L’isola è spesso nominata tra i siti di immersione migliori al mondo. Oggettivamente le due immersioni che ho fatto non sono state affatto male ma il solo ingresso sull’isola più il permesso per immergersi costa sui 90€ per gli stranieri (sito ufficiale). A questo va aggiunto il prezzo delle immersioni vere e proprie più il trasporto in barca. Un po’ come per il Monte Kinabalu, se hai un budget limitato, non mi sento di consigliarla, per il solo prezzo dei permessi puoi farti un paio di immersioni altrettanto spettacolari da qualche parte nel Sud est asiatico.

Ci sono 13 siti sull’isola, ma solitamente si fanno Barracuda Point e South Point dove si possono vedere rispettivamente un banco di barracuda è un banco di jack fish. Io sfortunatamente non ho visto i barracuda ma solo qualche esemplare isolato. Mentre il banco di jackfish è praticamente garantito. Ho pure visto più di qualche reef shark e un paio di tartarughe. Altri siti consigliati sono hanging garden e poi una “blue dive” dove si possono vedere gli squali martello di cui però non ricordo il nome del sito. 

Io ho contrattato ad oltranza con la proprietaria del Mabul Backpackers nell’ufficio che hanno al molo di Semporna (Google Maps) ed ho finito col pagare 1300 MYR per due immersioni a Sipadan, due immersioni a Mabul, due notti in dormitorio al Mabul Backpackers e i vari spostamenti in barca. Ci tengo infine a far presente che i permessi per Sipadan sono limitati e soprattutto durante il weekend fanno il tutto esaurito quindi se ci tieni particolarmente, consiglio di organizzare il tutto con qualche giorno di anticipo.

Mabul Island.

Mabul Island

Se vuoi passare qualche giorno di “island life”, allora Mabul offre più di qualche alloggio e un’atmosfera molto più piacevole rispetto a Semporna. Molti dei centri immersione qui hanno una seconda sede e si possono pertanto organizzare immersioni a Mabul, la vicina Kapalai e pure Sipadan. Come scritto più sotto nella sezione “dove dormire” io ho passato qualche notte al Mabul Backpackers e tutto sommato qualche giorno sull’isola lo consiglio in particolar modo se vuoi fare qualche immersione ma anche solo per fare snorkelling, noleggiare un kayak o semplicemente oziare al sole. Io ho pure passato un pomeriggio al Mabul Water Bungalows (Google Maps). Chiedono 30 MYR per entrare nel resort da visitatore e si ha accesso alla spiaggia bianca a lato del Mabul Backpackers (Google Maps), ma anche l’area dove si trova i bungalows sul mare dove c’è una bella area per fare snorkelling o semplicemente rilassarsi. 

Mabul Island.

Island hopping tour

Se non ti va di soggiornare sull’isola, o magari vuoi visitare qualche altra isola nei dintorni, da Semporna vengono offerti delle escursioni giornaliere in barca. Non ho partecipato a nessun di questi tour quindi non parlo per esperienza diretta ma stando a quanto riferitomi da alcuni amici le escursioni non sono per niente male.

La prima opzione è l’isola Bohay Dulang (Google Maps) dove c’è un punto panoramico molto carino che si raggiunge al termine di un breve trekking. Dopodiché si visita Mantabuan (Google Maps). Chiedono circa 150 MYR per l’escursione con il pranzo più altri 50 MYR per salire al punto panoramico. La seconda opzione è l’escursione a Mataking Island (Google Maps) e Timba Timba Island (Google Maps) dove c’è un ottimo snorkelling. Anche in questo caso chiedono 150 MYR. Infine vengono offerti tour che visitano l’isola di Mabul e Kapalai.

Dove dormire a Semporna?

A Semporna città ho dormito a Island Backpackers e tutto sommato lo consiglio, struttura pulita e ottima posizione a due passi sia della stazione dei bus che dal porto dove partono i tour/transfer verso le isole. Personale gentile e disponibile. Colazione inclusa. Sull’isola di Mabul ho dormito a Mabul Backpackers, il dormitorio fa pena e non lo consiglio ma le stanze fronte mare con l’aria condizionata non sono per niente male. 

Come raggiungere Semporna?

Da e verso Kota Kinabalu ci sono collegamenti diretti più volte al giorno e anche di notte, su consiglio del mio ostello io ho viaggiato con Sentosa Express, puoi prenotare direttamente online su www.easybook.com. Da e verso Sandakan ci sono collegamenti diretti ma perlomeno durante la mia visita non era possibile prenotare online, questi sono gli stessi bus che devi prendere se ti trovi lungo il Kinabatangan River e vuoi andare direttamente a Semporna senza tornare a Sandakan. La lodge ha prenotato il bus per noi e ci hanno scaricato alla fermata del bus lungo la strada principale.

Per concludere, ci sono minibus da e verso aeroporto di Tawau per 30 MYR. Questo è l’aeroporto più vicino a Semporna ed offre voli diretti verso Kota Kinabalu, Kuala Lumpur, Sandakan e pure un paio di destinazioni internazionali.

Se hai trovato questo articolo utile allora considera l’idea di acquistare la tua assicurazione viaggio tramite uno dei link presenti in questo sito, facendolo supporti il mio lavoro senza alcun costo aggiuntivo per te. Per chi se la cava con l’inglese, consiglio True TravellerGlobelink. Per chi preferisce un’esperienza tutta in italiano, consiglio HeyMondo (Sconto del 10%). Grazie!

Masjid Bandaraya Kota Kinabalu.

Possibili itinerari in Malesia

Di seguito elenco possibili itinerari di 2, 3 e 4 settimane, ovviamente prendi ciò che segue come ispirazione e modifica l’itinerario in base ai tuoi interessi/budget e ricorda di tenere in considerazione il periodo dell’anno in cui visiti il Paese. Per esempio visitare le isole Perhentian al di fuori del periodo marzo-ottobre non è per niente consigliato, il mare è generalmente molto mosso e anche molti alloggi/attività chiudono i battenti!

Itinerario di due settimane in Malesia Peninsulare

Questo itinerario di viaggio si concentra esclusivamente sulla penisola senza quindi visitare il Borneo. Alcune semplici modifiche a questo itinerario in base ai tuoi interessi potrebbero essere la visita delle Isole Perhentian partendo da Penang e magari saltando Langkawi, una visita in giornata alla città di Melaka e un paio di giorni al parco nazionale Taman Negara. Oppure combina il tutto per un itinerario di 3 settimane in Malesia Peninsulare.

Itinerario viaggio due settimane in Malesia

Kuala Lumpur (2 notti)

Giorno 1:

Riprenditi dal jet leg e ammira le Petronas Tower e la KL Tower di notte.

Giorno 2:

Visita il centro di Kuala Lumpur e le Batu caves.

Cameron Highlands (3 notti)

Giorno 3:

Bus da Kuala Lumpur alle Cameron Highlands. Visita il piccolo paese di Tanah Rata.

Giorno 4-5:

Trekking nella giungla fai da te, visita qualche piantagione di tè, l’allevamento di farfalle, il tempio Sam Poh o partecipa a qualsiasi altra attività.

Penang (3 notti)

Giorno 6:

Bus da Cameron Highlands a Penang. Goditi la città di sera.

Giorno 7:

Passa la mattinata alla ricerca dei migliori murales della città. Sali a Penang Hill nel pomeriggio e resta fino a sera per vedere la città illuminata di notte.

Giorno 8:

Visita il tempio Kek Lok Si.

Langkawi (4 notti)

Giorno 9:

Traghetto da Penang a Langkawi. Goditi il resto della giornata in spiaggia.

Giorno 10:

Visita il mercato Seven Wells e il ponte sospeso.

Giorno 11-12:

Potresti tranquillamente passare le giornate a oziare in spiaggia o per esempio partecipa a un tour delle vicine isole.

Giorno 13:

Rientro a Kuala Lumpur.

Giorno 14:

Rientro in Italia.

Itinerario di due settimane in Borneo

Considerando che molto probabilmente prima di andare in Borneo dovrai in ogni caso fare scalo a Kuala Lumpur, il mio consiglio è di approfittarne e visitare brevemente la città. Dopodichè vola verso Kuching a sud, oppure Kota Kinabalu o Sandakan a nord, a seconda di quale opzione sia più conveniente (Airasia è la compagnia low cost per eccellenza). In sostanza l’itinerario può tranquillamente essere seguito al contrario e ovviamente adattato alle tue preferenze!

Itinerario viaggio di due settimane in Borneo

Kuala Lumpur (2 notti)

Giorno 1:

Riprenditi dal jet leg e ammira le Petronas Tower e la KL Tower di notte.

Giorno 2:

Visita il centro di Kuala Lumpur e le Batu caves.

Kuching (2 notti)

Giorno 3:

Volo da Kuala Lumpur a Kuching la mattina presto. Visita la riserva naturale Semenggoh il pomeriggio.

Giorno 4:

Visita il parco nazionale Bako.

Parco nazionale Mulu (4 notti)

Giorno 5:

Hai diverse opzioni, potresti volare direttamente a Mulu con MASWings (opzione più pratica ma anche più cara) oppure volare prima a Miri con Airasia e poi prendere un volo verso Mulu con MASWings. O ancora prendere un bus Kuching – Miri e poi o volare o raggiungere Mulu via terra, a te la scelta.

Giorno 6-7-8:

Tre giorni di attività all’interno del parco.

Bandar Seri Begawan – Brunei (2 notti)

Giorno 9:

Aereo Mulu – Miri. Bus Miri – Bandar Seri Begawan.

Giorno 10:

Esplora Bandar Seri Begawan.

Kota Kinabalu (3 notti)

Giorno 11:

Trasferimento Bandar Seri Begawan – Kota Kinabalu.

Giorno 12:

Visita il Parco Marino Tunku Abdul Rahman.

Giorno 13:

Rientro a Kuala Lumpur.

Giorno 14:

Rientro in Italia.

Con tre o più settimane a disposizione potresti passare qualche giorno in più all’interno del parco Mulu, un paio di giorni alle Kelabit Highlands, una visita a Sandakan o l’ascesa al monte Kinabalu, se il tuo budget lo permette.

Itinerario di 3 settimane in Malesia

Con tre o più settimane a disposizione potresti comunque decidere di concentrarti esclusivamente su una delle due regioni (Malesia peninsulare e Borneo) oppure combinare gli highlights di entrambe, in quel caso il mio consiglio è quello di seguire l’itinerario di viaggio per la Malesia peninsulare fino a Penang e da lì volare a Kuching o Kota Kinabalu.

In questo caso, per guadagnare un paio di giorni se dovessi averne bisogno, potresti volare direttamente a Mulu da Kuching o Kota Kinabalu, e poi volare verso Kota Kinabalu o Kuching senza quindi passare per Miri e il Brunei. Così facendo ti sposteresti solo in aereo, spendendo qualcosa di più ma risparmiando un sacco di tempo.

Rainforest Discovery Centre.

Come spostarsi in Malesia

Autobus in Malesia

Il sistema di bus è efficiente, ben diramato e in linea di massima gli autobus sono la forma più economica per spostarsi all’interno del Paese, fatta eccezione per lunghe distanze dove vale sicuramente la pena valutare voli interni.

A meno che non si tratti di week end o festività particolari (ero in Malesia durante il capodanno cinese e sono rimasto bloccato un giorno alle Cameron Highlands perché tutti gli autobus erano pieni) puoi tranquillamente presentarti al terminal senza comprare i biglietti in anticipo e salire a bordo del primo bus in partenza.

Se proprio non sai resistere all’idea di non avere un biglietto già in mano e andare al bus terminal di persona il giorno prima ti è particolarmente sconveniente, allora potresti usare 12go, ricordando che spesso e volentieri non tutte le opzioni disponibili sono presenti online e in genere l’acquisto online da queste parti del mondo è più caro rispetto a quello sul posto.

Treni in Malesia

La rete ferroviaria in Malesia peninsulare è relativamente estesa, in linea di massima gli autobus sono più economici ma con la nuova tratta ad alta velocità, gli spostamenti in treno possono essere nettamente più rapidi e di certo più comodi. Questo è il sito della compagnia nazionale, basta registrarsi per comprare i biglietti direttamente online, tutto molto semplice. Per le tratte più popolari come Kuala Lumpur – Penang (Butterworth Penang Sentral) e Kuala Lumpur – Pedang Besar (confine con la Thailandia) consiglio fortemente di prenotare il proprio biglietto in anticipo. Un tratta interessante non tanto per velocità o efficienza ma bensì per il paesaggio attraversato è il cosiddetto Jungle Train di cui puoi leggere in questo articolo.

Jungle train in Malesia

Il Jungle train. 

Aerei in Malesia

Spostarsi all’interno del Paese in aereo può essere estremamente economico grazie soprattutto a AirAsia che offre tariffe davvero competitive e soprattutto quando si tratta di visitare il Borneo. Consiglio comunque di dare un’occhiata anche ai voli della compagnia nazionale Malaysia Airlines.

Quando si tratta di voli verso regioni remote all’interno del Borneo, come il parco nazionale Mulu e le Kelabit Highlands, MASWings ha invece il monopolio. Per concludere, segnalo Firefly, un’altra compagnia low cost che opera all’interno del Paese a tariffe davvero vantaggiose.

Taxi in Malesia

I taxi sono diffusi in tutto il Paese e per gli standard europei sono decisamente economici, in ogni caso quando possibile il mio consiglio è di usare applicazioni come Grabtaxi e Uber. Il servizio, oltre a essere efficiente, è più economico rispetto ai taxi normali. Per zone rurali o in qualsiasi caso dove non venga usato il tassametro ricordati di contrattare il prezzo prima di salire, in modo da evitare discussioni inutili una volta arrivato a destinazione.

Autostop in Malesia

In Malesia fare l’autostop è una pratica comune specialmente nelle aree rurali. Personalmente l’ho fatto una sola volta alle Cameron Highlands e non sono passati più di 5 minuti prima che una coppia di signore del luogo mi facesse salire insieme a un gruppo di ragazzi conosciuti in ostello.

Moschea Masjid Jamek.

Viaggio in Malesia costi

Quanto costa un viaggio in Malesia? Non molto, per viaggi di breve durata è altamente probabilmente che la spesa più grande sia il volo aereo. Il mio consiglio in questo caso è di dare un’occhiata ai voli non solo per Kuala Lumpur ma anche il vicino Singapore, che si trova a sole poche ore di autobus da Kuala Lumpur, e anche verso Penang che ha un aeroporto internazionale abbastanza trafficato.

Potrebbe interessarti leggere la mia guida su come trovare voli low cost.

Una volta arrivato a destinazione, è ragionevole pensare di rimanere intorno ai 25-30€ al giorno specialmente nella Malesia peninsulare mentre in Borneo probabilmente qualcosa di più. Tutto questo viaggiando low cost cioè: dormire in ostello o hotel basici, mangiare street food o comunque in ristoranti locali, spostarsi con il trasporto pubblico (specialmente evitare i taxi) e infine evitare i tour organizzati quando possibile.

Per quanto riguarda i costi dei prelievi, fortunatamente la maggior parte delle banche locali non applica alcuna commissione. Pertanto, usando le migliori carte per viaggiare, i costi per ottenere contanti possono essere ridotti a zero.

Infine, se per qualsiasi ragione vuoi minimizzare l’uso dei contanti, ci tengo a far notare che moltissimi esercenti anche se non accettano la carta, accettano i pagamenti con QR e usando Grab pay poi semplicemente ricaricare il tuo account usando la carta e quindi senza bisogno di prelevare contanti.

Pasto da un paio di euro.

Viaggio in Malesia sicurezza

Quali sono i pericoli di un viaggio in Malesia? La realtà dei fatti è che in Malesia, come un po’ in tutto il sud est asiatico, si può viaggiare relativamente tranquilli e i crimini violenti nei confronti dei turisti sono estremamente rari.

Detto questo, piccolo episodi di criminalità possono verificarsi qui come in qualsiasi altra parte del mondo e soprattutto nelle grandi città è bene usare il buon senso ed evitare determinati quartieri. Personalmente credo che la Malesia possa considerarsi a tutti gli effetti un Paese sicuro. In ogni caso qui trovi tutti i miei consigli per viaggiare sicuri ovunque nel mondo.

Piccola nota per coloro che non disdegnano qualche spinello o altri tipi di sostanza illegali, la legge in Malesia è estremamente severa e comporta la pena di morte se si viene trovati in possesso di grandi quantità, ma anche il semplice uso personale può essere punito con diversi anni di prigione!

Stai organizzando un viaggio in Malesia? Dai un’occhiata a questi post:

Le migliori carte per viaggiare

Cosa mettere nello zaino

Quale zaino da viaggio scegliere

Hai qualche domanda? Informazioni aggiornate? Non esitare a lasciare un commento oppure scrivimi su Instagram!

Se hai trovato questo articolo utile allora considera l’idea di acquistare la tua assicurazione viaggio tramite uno dei link presenti in questo sito, facendolo supporti il mio lavoro senza alcun costo aggiuntivo per te. Per chi se la cava con l’inglese, consiglio True TravellerGlobelink. Per chi preferisce un’esperienza tutta in italiano, consiglio HeyMondo (Sconto del 10%). Grazie!

Per donazioni/pizze e birre virtuali 🙂

Ti è piaciuto il post? Pinnalo!
come organizzare un viaggio in Malesia  



23 commenti
  • Enrico Ferraris

    Il tuo articolo mi è piaciuto molto ,veramente interessante.Ne farò buon uso .

    • ilbackpacker

      Grazie! Buon viaggio 😀

  • Simona

    complimenti….conciso e chiaro!!! ottimo articolo… mi metto subito in moto per
    costruire la mia vacanzina!!!

    • ilbackpacker

      Grazie! Buon viaggio 😀

  • Sonia

    Ti ringrazio per la tua guida e per gli spunti interessanti! ciao!

    • ilbackpacker

      Grazie a te per i complimenti! Buon viaggio 🙂

  • Pierandrea

    Ciao,innanzitutto complimenti,articolo davvero esauriente. Avrei bisogno di due dritte in quanto partirò a metà giugno per un viaggio di 5 settimane.L’idea è quella di fare un circuito ad anello del Borneo malese ed indonesiano partendo da Kuching o da Kota Kinabalu passando per la costa ed ogni tanto addentrarmi nell’entroterra.E’ sufficiente il tempo a disposizione o sarebbe meglio concentrarmi sulla parte malese?E’ possibile arrivare senza un biglietto aereo di uscita(se dovessi decidere di rientrare in Italia partendo dall’Indonesia)?Infine,i collegamenti aerei tra la parte Indonesiana e quella malese sono agevoli?Se ci fosse possibilità di ottenere risposta te ne sarei molto grato.Grazie mille

    • ilbackpacker

      Ciao! Cinque settimane sono un buon lasso di tempo, dovresti essere in grado di visitare entrambi i “lati”. Per esperienza personale difficilmente vengono chieste prove di “onward travel” e con ogni probabilità un volo di uscita dall’Indonesia dovrebbe essere sufficiente ma se vuoi stare tranquillo potresti usare un servizio come OnwardTicket.com (https://onwardticket.com/?a=Ilbackpacker). Per quanto riguarda i collegamenti aerei tra la parte malesiana e indonesiana sinceramente non ho idea, ti invito a fare qualche ricerca. Grazie per i complimenti e buon viaggio!

  • giorgio

    grazie per i preziosi suggerimenti

    • ilbackpacker

      Grazie a te per il commento 🙂 buon viaggio!

  • cristiano

    un maestro grazie davvero!

    • ilbackpacker

      Grazie a te per il commento. Buon viaggio! 🙂

  • Ferdinando

    Ciao, i tuoi consigli li seguirò, sicuramente.
    Io avrei deciso di fare un tour dal 30 di settembre all’11 di ottobre, arrivando per lavoro a Kuala Lampur. Cosa mi consiglieresti di fare? Dovrei appoggiarmi ad una agenzia turistica locale per avere tutto organizzato e non perdere tempo visto che ne ho poco?
    Se si quale mi consiglieresti?
    Grazie

    • ilbackpacker

      Ciao Ferdinando, non so che programma tu abbia in mente ma in generale non credo proprio sia necessario appoggiarsi a una agenzia locale. In ogni caso non saprei quale consigliarti. Buon viaggio!

  • Davide

    Carissimo Backpacker, sono stato in Malesia e ho raccolto un po’ di informazioni che spero possano essere utili a te e i tuoi lettori. Sono stato in Malesia per tre settimane tra la fine di Settembre e inizio ottobre, per un totale di 20 giorni. Il clima in quel periodo è abbastanza cangiante perchè è a cavallo tra la stagione secca e quella delle piogge. In generale mi ritengo soddisfatto perchè la pioggia ci ha limitato molto poco. Nonostante il tempo a disposizione fosse poco abbiamo scelto di visitare sia la penisola che il Borneo, è stato un po’ un tour de force ma ne è valsa totalmente la pena.

    Per il volo abbiamo scelto Saudia (milano->jedda->kuala lumpur) e andata e ritorno in totale ci sono costati 650 euro a testa. Causa lavoro abbiamo aspettato Luglio per acquistarli, se ci fossimo mossi ad Marzo/Aprile (quando avevo iniziato a vedermi qualche destinazione) avremmo agevolmente risparmiato tra i 100 ed i 150 euro. Per gli spostamenti interni AirAsia e Malaysia Airlines, due compagnie ottime ed accessibilissime.

    Il viaggio è iniziato a Kuala Lumpur, siamo stati in uno di quegli hotel del centro che sorgono attorno alle Petronas Tower, uno dei simboli della cittá. Kuala Lumpur è una vera e propria metropoli, con tutti i vantaggi e gli svantaggi che ciò comporta. Al di lá del centro è molto difficile spostarsi a piedi e per vedere le varie parti si è costretti a usare la metro. Durante le ore di punta ci sono code lunghissime e ciononostante è preferibile usare i mezzi pubblici perchè il traffico rende lentissimi gli spostamenti in macchina. Per chi comunque preferisse l’auto c’è la possibilità di scaricarsi “Grab” un’applicazione che funziona esattamente come Uber. Di Kuala Lumpur consiglio il “Muzium Negara” ovvero il museo nazionale della Malesia, dove si può approfondire la storia della malesia attraverso i secoli. È culturalmente molto interessante e ti permette di apprezzare di più anche i luoghi che visiti. Costa per i non malesi solo 5 RM (circa 1 euro). A mio avviso nella capitale è bene starci lo stretto indispensabile, una notte per riprendersi dal viaggio e tamponare il jet leg è più che sufficiente.

    La seconda tappa è stata Cameron Highland, a circa 4 ore di Bus da KL, qui si possono visitare le piantagioni di The e la Mossy Forest. Spesso sono gli stessi hostel ad appoggiarsi ai tour operator locali. C’è un parco regionale accessibile tramite acquisto di un biglietto (20 RM=4,3 euro) che si compone di più percorsi di trekking e che consiglio caldamente perchè ti permette in autonomia di esplorare la foresta con paesaggi stupendi. Abbiamo fatto un circuito ad anello a partire da tanah rata e raggiungendo Brinchang. A cameron highland abbiamo avuto la fortuna di finirci durante il “nine god emperor festival”, una celebrazione della comunità cinese in Malesia che consiste in un festival di 10 giorni in cui i cinesi taoisti si riuniscono per sette giorni per invocare queste divinità. Durante questo periodo osservano una dieta vegetariana ed organizzano delle cene collettive a cui tutti, anche turisti, sono invitati. Se da un lato c’è la cena e la musica dall’altro la parte religiosa è celebrata con

    Ci siamo poi spostati a George Town (anche chiamata Penang), dove ci siamo goduti un po’ di vita urbana. Il centro è pieno di locali e si trova in contesto Penang è una delle capitali gastronomiche della malesia quindi non abbiamo lesinato sul cibo.

    La tappa successiva è stata Langkawi, una bellissima isoletta al nord del paese. Al di lá della spiaggia c’è la possibilità di esplorare la montagna dell’isola attraverso molti sentieri, tutti popolati da scimmie. Il modo più comodo per muoversi è sicuramente affittare uno scooter. L’isola è piena di “scooter rental”, i prezzi sono grossolanamente sovrapponibili tra i vari esercizi. È uno dei rari casi in cui vi suggerirei di non andare a risparmio perchè lì non c’è obbligo assicurativo ed in caso di “problemi” dovete vedervela con la controparte. Una delle attrazioni principali è un suggestivo SkyBridge a cui si può arrivare tramite funicolare, da dove il panorama è magnifico. Purtroppo il pomeriggio ha sempre piovuto quindi occhio al periodo in cui andate.

    Da lì siamo poi andati in Borneo, è la prima città visitata è stata Kuching. Sicuramente suggerisco la visita al Borneo Cultures Museum, un complesso su tre piani che approfondisce le radici e la coltura delle popolazioni del borneo suddividendole in tre percorsi sulla base delle appartenenze: le Highland, la costa e la foresta. Da Kuching con l’autobus siamo stati al parco nazionale di Bako. C’è la possibilità di pernottare nel parco e sulla base delle escursioni che si sceglie di fare può convenire. Causa covid alcuni sentieri erano chiusi (è mancata la manutenzione per anni e non erano agibili) quindi noi ci siamo stati in giornata. Ci si arriva in barca (1600 RM) con 4 posti, noi l’abbiamo condivisa con una coppia di spagnoli ma più o meno tutti sono riusciti a dividersela quindi a testa sono circa 200 RM. Noi siamo stati a Pandar Besar e Paku, le guide locali riferiscono che l percorso più spettacolare è quello verso Limau, per cui comunque consigliano di fermarsi lì.

    Sempre da Kuching c’è la possibilità di recarsi in Bus alla Annah Rais Longhouse, un villaggi odi palafitte molto caratteristico, e alla Riserva naturale di Semenggoh, dove c’è un centro di recupero per orangotango. Li abbiamo potuti vedere durante il feeling time, abbiamo avuto la fortuna di beccare anche un cucciolo.

    A questo punto siamo andati a Kota Kinabalu. L’attrazione principale è la scalata al monte kinabalu, un sito UNESCO alla cui cima si può arrivare tramite sentiero oppure tramite via ferrata. Noi abbiamo optato per la prima opzione. Purtroppo si riesce a fare solo tramite agenzia (noi abbiamo usato Amazing Borneo) ed il costo è ingente, 410 euro a testa (Ottobre 2022), però comprensivo di tutto (vitto, alloggio, accesso al parco, trasposto dall’hotel al capo base ed una guida personale). Il primo giorno si parte dal campo base che si chiama Timpohon Gate (1870 slm) e si arriva al rifiugo a metà pomeriggio. La distanza non è molta ma il dislivello è notevole. Si sale attraversando la foresta e costeggiando torrenti, al di lá della fatica vi assicuro che è un’esperienza splendida. Il tramonto dal rifugio è difficilmente descrivibile. Nel rifugio non c’è acqua calda e le stanze vanno necessariamente condivise, per noi non è stato un problema. Il secondo giorno si parte nel cuore della notte e dopo una salitone si arriva in cima. In alcuni tratti devi aiutarti con delle corde ma è alla portata di tutti. Arrivare alla cima è un sogno, noi pensando che fosse più complesso salire siamo partiti troppo presto e abbiamo dovuto aspettare 50 minuti lì in vetta per l’alba. Era buio (portatevi una buona torcia) e faceva un freddo cane ma vedere sorgere il sole in quel luogo toglie il fiato. A mio avviso ne vale assolutamente la pena.

    Dulcis in fundo c’è stato il parco nazionale di Muli, nuovamente in Sarawak. Ha superato tutte le aspettative. Si tratta di un parco nazionale dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità e nel quale ci i dedica fondamentalmente all’escursionismo. Ci sono sia gite accessibili a tutti che l’attività di Caving (trad. speleologia per principianti). Si pernotta all’interno del parco (anche se c’è un hotel esterno, che però viene sconsigliato) e tra pernottamento e attività abbiamo spero circa 150 euro a testa. Siamo stati Rainforest Lodge per avere il bagno privato e ci è costato 55 euro a testa con colazione. Esistono opzioni più economiche. Il pass di accesso costa circa 10 euro per 5 giorni. In tre giorni abbiamo fatto:
    -Skywalk canopy (9,60 euro) : gita di circa 2 ore totale in cui ti portano ad un sistema di passerelle sospese
    -Clearwate cave e Cave of the wind (14,3 euro): passeggiata di circa 2 ore e mezza a cui si arriva tramite battello e che fa esplorare la caverna più grande nel contesto delle caverne di Mulu
    -Deer Cave e bat exodus (7,5 euro): gita che si fa nel pomeriggio in cui si visita la caverna maggiormente popolata dai pipistrelli, alla fine del percorso c’è un punto di osservazione in cui può assistere all’uscita in massa dei pipistrelli al crepuscolo. Bellissimo!
    -Stone horse cave (28,9): escursione con elmetto con luce e imbracatura in cui ci si addentra in una grotta. È stato incredibile!! Bisogna essere un po’ in forma ma nemmeno tanto, l’unica limitazione è per le donne dopo il secondo trimestre di gravidanza. (Ci sono dei passaggi in alcune strettoie!)
    Mi sono molto pentito di essermici fermato solo 3 giorni. Se tornassi indietro mi ci fermerei sicuramente di più e mi godrei la gita più bella del parco: quella ai Pinnacles. Dura 3 giorni e si sta accampati con un guida in un rifugio per due notti (una all’andata ed una la ritorno).

    
Spero di essere stato utile! A presto e buon anno a tutti

    • ilbackpacker

      Ciao Davide, GRAZIE MILLE per le informazioni dettagliate e precise che sfrutterò io stesso visto che verso Maggio visiterò finalmente il Borneo dopo averlo sognato per anni. Grazie ancora e buon anno! 🙂

  • ROSANNA

    Salve, insieme a mio marito stiamo pensando di organizzare un viaggio di circa 25/30 giorni in Malesia pensando anche di usare l’auto propria (per escursioni intorno a Kuala Lumpur o per snellire alcuni spostamenti…alcuni ci hanno detto che non è il caso. Vorrei un’opinione oggettiva e non di parte a questo proposito. La vacanza parte dal 20 aprile 2023.
    Grazie
    Rosanna

    • ilbackpacker

      Ciao, non posso parlare per esperienza diretta ma noleggiare un’auto a Kuala Lumpur con il traffico che c’è non mi sembra una buona idea. Nel resto del paese può sicuramente essere un’opzione valida ma personalmente opterei comunque per bus e soprattutto i treni che sono davvero comodi (vanno prenotati con largo anticipo). Buon viaggio!:)

  • Alessandra

    Ciao complimenti per il tuo sito! Sto pensando di fare un viaggio ad aprile 2023, di circa 17 giorni totali. Mi chiedevo, la Malesia è cara dal punto di vista economico? Non riesco a capirlo molto. Cosa consigli di fare ad aprile con quei giorni? Il mio sogno è il Borneo e la foresta pluviale, ma mi piacerebbe fare anche qualche immersione. In ogni caso non vorrei dei luoghi troppi turistici. Grazie se puoi aiutarmi!

    • ilbackpacker

      Ciao, la Malesia non è assolutamente cara. Detto questo, dipende molto da come viaggi e quali attività intendi fare. Aprile è un buon periodo per andare in Borneo e nella regione del Sabah ci sono letteralmente alcuni dei siti migliori al mondo per fare immersioni come per esempio l’isola di Sipadan ma non solo.

  • Laura

    Ciao le informazioni sono molto complete,
    il viaggio di 20 giorni che parte da Singapore e riparte da Kwala Lumpur
    Volevamo fare dei giorni di relax alle isole Isole Perhentian sono pericolose?
    grazie Mille

  • Laura

    dovevo scrivere semporna

    grazie Mille

    • ilbackpacker

      Ciao, a Semporna ci sono stato lo scorso anno e la città non è il massimo ma non lo definirei pericolosa. Le isole nei dintorni sono tranquille. Buon viaggio! 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

*

*