Il Laos, ufficialmente conosciuto come la Repubblica Democratica Popolare del Laos (Lao PDR) è uno dei Paesi meno esplorati e snobbati di tutto il sud est asiatico.
Sarà che è l’unico Paese senza accesso al mare di tutta la regione, sarà l’assenza di attrazioni uniche al mondo come potrebbero essere Bagan in Myanmar e Angkor Wat in Cambogia, resta il fatto che il Paese riceve una frazione del turismo rispetto agli altri Paesi, ma ti assicuro che nasconde molte perle che valgono assolutamente la pena di essere viste.
Ho passato sei settimane viaggiando zaino in spalla da nord a sud (qui trovi il video del mio viaggio), e in questa guida troverai molti consigli e informazioni utili per organizzare al meglio il tuo viaggio.
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Bambini in un villaggio nel nord del Laos.
Il Laos, come praticamente tutti gli altri Paesi della regione, ha due stagioni ben distinte: la stagione secca e quella della pioggie. In generale, il periodo migliore per visitare il Laos corrisponde con la stagione secca che va indicativamente da novembre ad aprile, con i mesi di novembre, dicembre e gennaio che sono considerati i migliori in assoluto, vista l’assenza di piogge e le basse temperature che sono senza dubbio le più piacevoli dell’anno. Ovviamente questo periodo corrisponde con l’altissima stagione riflettendosi sui prezzi, soprattutto dell’alloggio e di alcune attività.
A partire da marzo le temperature e l’umidità si alzano notevolmente fino a raggiungere il picco verso maggio, appena prima delle piogge. Questi mesi, seppur non i più piacevoli, restano comunque un buon periodo per visitare il Paese.
La stagione delle piogge, seppur non ideale, ha notevoli vantaggi: il panorama si colora letteralmente di verde, le risaie prendono finalmente colore e le bellissime cascate sono a pieno regime. Le piogge, quasi giornaliere, tendono ad essere concentrate nell’arco di poche ore, soprattutto durante i primi mesi della stagione umida, mentre sono molto più frequenti con l’avanzare della stagione, raggiungendo il picco in agosto.
Durante il picco delle piogge, alcune strade potrebbero essere impraticabili rendendo gli spostamenti via terra difficoltosi, molte attività come trekking e tubing sono praticamente fuori questione. Settembre ed ottobre possono essere dei buoni mesi, c’è infatti un calo delle piogge e un abbassamento delle temperature fino alla transizione verso la stagione secca di novembre.
Luang Prabang.
Dall’estate del 2019 è possibile fare richiesta online, sul sito ufficiale del governo, per il cosiddetto “Evisa”. Al momento viene accettato solo agli aeroporti di Vientiane, Luang Prabang e Pakse più le due frontiere terrestri con la Thailandia a Vientiane e Savannakhet (Friendship Bridge I e Friendship Bridge II). lL costo è di 50$ il che è stranamente più alto del visto all’arrivo, quindi consiglio la seconda opzione.
Il visto all’arrivo, della durata di 30 giorni, può essere ottenuto a tutti i varchi di frontiera internazionali, richiede il pagamento in contanti di 35$ (assicurati che le banconote siano in perfette condizioni) e una foto formato fototessera. In alcune frontiere viene inoltre chiesto un 1$ durante il week end per processare la richiesta, che la cosa sia legittima o meno resta un mistero.
Il visto può essere esteso di 30 giorni per due volte, al costo di 20.000 KIP al giorno (circa 2€) presso qualsiasi ufficio dell’immigrazione. In sostanza puoi decidere di quanti giorni vuoi estendere il visto, fino ad un massimo di 30 giorni, e per ogni giorni il costo è di 20.000 KIP. Se superi la durata del tuo visto, il cosiddetto “overstay” scatta una multa di 10$ al giorno. Se ti trovi vicino al confine con la Thailandia, fare un visa run risulta più conveniente del rinnovo da un punto di vista economico ed è perfettamente accetto.
Il Laos non richiede nessuna vaccinazione obbligatoria ma Epatite A e B sono consigliate.
Per informazioni aggiornate su visti e quant’altro consiglio di consultare il sito viaggiare sicuri messo a disposizione del Ministero degli Esteri.
Punto panoramico a Nong Khiaw.
In questa guida i prezzi sono spesso espressi nella moneta locale. La moneta ufficiale del Laos è chiamata “Lao Kip” abbreviata con “KIP”.
Il cambio, al momento della pubblicazione di questo articolo, è 1€ = 23.500 KIP. Per il cambio attuale ti consiglio di dare un’occhiata a questa pagina.
Visto che moltissimi entrano in Laos dal nord della Thailandia, le destinazioni descritte, per praticità seguiranno l’ordine da nord a sud.
N.b. Più volte nel corso della guida troverai link a https://www.alltrails.com/. Se vuoi utilizzare la navigazione offline direttamente dall’app di Alltrails devi passare alle versione pro. Puoi però aggirare il problema scaricando le coordinate dalla versione desktop del sito in formato “Google Earth KML” e poi caricandole su maps.me che è in assoluto una delle mie app preferite per viaggiare.
Sulle sponde del Mekong, al confine con la Thailandia, la città è per molti un semplice crocevia verso altre destinazioni nel Paese.
La città di per sé non ha molto da offrire, come già detto, la maggior parte delle persone ci passa una sola notte prima di prendere la slow boat verso Luang Prabang. Se proprio cerchi qualcosa per tenerti impegnato, puoi visitare il tempio dal quale si può ammirare un bel tramonto e il forte, quest’ultimo non esattamente impressionante. Oppure puoi semplicemente passare la giornata in uno dei numerosi bar e ristoranti lungo il fiume.
Scale che portano al tempio di Huay Xai.
Slow boat verso Luang Prabang
Personalmente ho optato per un itinerario diverso procedendo via strada verso Luang Namtha ma la slow boat verso Luang Prabang è di gran lunga l’opzione più popolare una volta arrivati a Huay Xai.
Nella slow boat il viaggio viene completato in due giorni facendo sosta a Pakbeng per la notte, si passano circa 7 ore al giorno in barca e ho ricevuto opinioni contrastanti tra chi dice sia un viaggio estremamente piacevole e chi dice di essersi rotto dopo la prima ora del primo giorno di viaggio. In ogni caso sono tutti d’accordo sul cercare di sedersi il più distante possibile dal motore!
Il biglietto per la slow boat può essere acquistato praticamente ovunque in città, il prezzo senza l’alloggio a Pakbeng dovrebbe essere circa 300.000 KIP.
L’alternativa più rapida ed economica, ma senza l’esperienza di navigare lungo il Mekong, è prendere il bus notturno, oppure il minivan diurno, al costo di 180.000 KIP, sono circa dieci ore di viaggio.
Per concludere, per chi avesse budget, ci sono delle crociere di lusso che coprono la tratta e includono una serie di attività lungo il percorso.
Una delle case sugli alberi della Gibbon Experience.
Gibbon Experience
Questa è la seconda ragione per la quale molti finiscono a Huay Xai e questa volta parlo per esperienza personale, avendo personalmente partecipato al tour di tre giorni. Si tratta di un bellissimo progetto di conservazione nato nel 1996 e culminato con l’istituzione del parco nazionale Nam Khan nel 2008. L’intero progetto ad oggi da lavoro a circa 130 persone locali.
Entrando nel dettaglio, ciò che viene offerto è un’esperienza di due o tre giorni nella giungla all’interno del parco nazionale. Al suo interno sono state costruite le case sugli alberi più alte al mondo, dove potrai passare la notte, e una rete di zip lines lunghe oltre 15 km che permettono gli spostamenti all’interno della giungla oltre ovviamente a una serie di sentieri.
Come dice il nome del progetto, Gibbon Experience, la possibilità di vedere i gibboni è più che concreta, personalmente ne ho visto un bel gruppo, sentire il loro richiamo è davvero una figata! L’unica nota negativa di questa bellissima esperienza è sicuramente il prezzo, circa 300€ per tre giorni e due notti, 200€ per due giorni e una notte.
Ovviamente è tutto incluso e il cibo servito è ottimo, le guide sono simpatiche e disponibili ma se viaggi con un budget limitato probabilmente è meglio usare questi soldi per prolungare il tuo soggiorno di qualche settimana extra.
Se invece te lo puoi permettere, non posso consigliarlo abbastanza: non solo è un’esperienza incredibile e unica al mondo ma aiuti anche a sostenere un progetto fantastico di conservazione.
Per concludere, ci sono tre tipi di tour, se vuoi massimizzare la possibilità di vedere i gibboni, o semplicemente non vuoi camminare più di tanto, consiglio il “classic”.
In ogni caso, puoi trovare tutte le informazioni del caso sul sito ufficiale.
Ziplining durante la Gibbon Experiance.
Dove dormire a Huay Xai?
Se viaggi da solo consiglio fortemente Little Hostel, ostello davvero carino e pulito in pieno centro, staff estremamente gentile e disponibile. Va assolutamente prenotato in anticipo in quanto hanno solo otto posti letto. In alternativa ci sono numerose guesthouse che offrono camere private a prezzi modesti. Un amico ha dormito a Oudom Phone Guesthouse 2 e me l’ha consigliata.
Come raggiungere Huay Xai?
Se arrivi dalla Thailandia, c’è un bus diretto che parte dal Terminal 2 di Chiang Rai ogni giorno alle 10:00 per 225 THB. Ti aspetta ad entrambi gli uffici dell’immigrazione e ti scarica alla stazione dei bus di Huay Xai.
Un’alternativa più economica è prendere in centro (a Chiang Rai) il bus che parte dal Terminal 1 diretto al confine, da qui dovrebbe esserci una servizio navetta tra i due uffici dell’immigrazione e poi ci sono tuk tuk che ti portano direttamente in centro, arrivando alla stazione dei bus di Huay Xai; con il bus diretto dovresti comunque prendere un tuk tuk verso il centro ad un prezzo fisso di 100 THB a persona.
Per concludere, non è necessario liberarsi di tutti i bath prima di lasciare la Thailandia, il cambio a Huay Xai è ottimo.
Verso Luang Prabang ci sono almeno tre bus al giorno, due di giorno e uno di notte mentre verso Luang Namtha, a nord, ci sono due partenza giornaliere, la mattina alle 9:00 e poi alle 12:30. Mentre invece c’è un unico bus diretto verso Vientiane.
Questa città nel nord del Laos, vicino al confine con la Cina, non è di certo affascinante ma è la base ideale per chi vuole visitare il vicino Nam Ha National Park, per chi arriva o prosegue il proprio viaggio verso la Cina o semplicemente cerca un’alternativa alla slow boat o alla lunga tratta in autobus verso Luang Prabang.
In città ci sono almeno un paio di saune tradizionali, particolarmente popolari nel nord del Paese, l’ingresso costa solo 15.000 KIP, eventuale massaggio si paga a parte. Oltre a questo, in città consiglio di farsi un giro al morning market appena fuori dal centro, mentre la sera il night market si trova in pieno centro.
Lungo i sentieri del parco nazionale Nam Ha.
Trekking e rafting nel parco nazionale Nam Ha
Ci sono almeno cinque o sei agenzie lungo la strada principale in centro, ognuna offre una varietà di tour: trekking di un giorno o fino a cinque giorni con pernottamente nei villaggi etnici, o accampamenti nella giungla in cosidetti “survival tour”, un misto di trekking e rafting. Le offerte sono davvero varie così come i prezzi.
Io ho finito col fare un trekking di due giorni con pernottamento in un villaggio etnico con la compagnia Into The Wild pagando 65$. Era l’unica compagnia ad avere altri partecipanti con cui condividere il costo per il giorno successivo, il tour è stato carino ma assolutamente niente di eccezionale, tornassi indietro avrei optato per l’agenzia Discovering Laos che ha delle recensioni fenomenali, anche se più cara.
Le mie due lamentele più grandi sono il fatto che abbiamo dormito in una struttura ai margini del villaggio, invece che in una homestay, e la nostra guida ha cucinato i nostri pasti invece di partecipare a una lezione di cucina tradizionale, come offerto da altre compagnie.
Se hai un budget limitato, il mio consiglio è quello di fare un giro in centro e vedere quali agenzie hanno prenotazioni per i giorni successivi (hanno tutte una lavagnetta fuori dall’ufficio con eventuali prenotazioni) in modo da abbassare il costo del tour. Ricordati comunque di dare un’occhiata alle recensioni su tripadvisor/google maps.
Per concludere, visto il periodo (marzo) il livello del fiume era troppo basso per fare kayaking ma all’inizio della stagione secca dovrebbe essere un’attività davvero divertente.
Il villaggio dove abbiamo passato la note durante il trekking.
Muang Sing
Muang Sing è letteralmente l’ultima città prima del confine cinese, non è assolutamente un must see ma noleggiare uno scooter e percorrere i 60 km che dividono la città da Luang Namtha è un modo estremamente piacevole per passare la giornata.
La strada poco trafficata è in buone condizioni e attraversa villaggi rurali e la giungla, è davvero scenografica. Guidando con calma sono circa due ore, si può pranzare a Muang Sing e poi tornare in città nel pomeriggio. Consiglio inoltre di fermarsi alla cascata Pha Yueang, si raggiunge al termine di un breve sentiero, non esattamente impressionante ma sicuramente carina e un bel modo per sgranchire le gambe, l’ingresso tecnicamente costa 10.000 KIP ma durante la mia visita non c’era nessuno a controllare e sono entrato gratis.
Ho noleggiato uno scooter semiautomatico in questo negozio per 50.000 KIP, lo scooter automatico costa 70.000 KIP, è richiesto il passaporto come deposito.
La cascata Pagnueng.
Come raggiungere Luang Namtha?
La stazione dei bus si trova a circa 10 km a sud della città, il prezzo fisso dei tuk tuk è di 20.000 KIP. Da qui ci sono collegamenti diretti verso Luang Prabang 8 ore circa, Nong Khiaw 6 ore circa e Huay Xai 4 ore circa. Ci sono inoltre diverse partenze verso il confine con la Cina e collegamenti aerei da e verso la capitale Vientiane. La nuova stazione ferroviaria di Nateuy (Google Maps), che ha collegamenti verso Luang Prabang, Vang Vieng e Vientiane, è facilmente raggiungibile. I minivan condivisi da e per Luang Namtha dovrebbero costare circa 50.000 KIP. È possibile acquistare i biglietti del treno online tramite 12go.
Dove dormire a Luang Namtha?
Se cerchi l’opzione più economica in assoluto, Manychan Guesthouse sembra l’unica l’opzione con un dormitorio, 30.000 KIP a notte. Io ho dormito ad Adounsiri Guesthouse, distante dalla strada principale, camera spaziosa e pulita per 70.000 KIP anche se all’inizio voleva 80.000, ho dato un’occhiata anche a Thoulasith Guesthouse, ottima soluzione in pieno centro. Se invece cerchi una soluzione comunque economica ma in contesto davvero carino fuori dal centro sulle rive del fiume dai un’occhiata a Taidam Guesthouse.
Nong Khiaw non fa parte del classico itinerario in Laos ma trovandosi a sole tre ora da Luang Prabang sta diventando particolarmente popolare. Si tratta di una piccola città sulle sponde del fiume Nam Ou, circondata da montagne di pietra calcarea con un paesaggio simile a Vang Vieng ma con un’atmosfera nettamente più rurale e rilassata.
Nong Khiaw vista da Nang None Mountain.
È un luogo decisamente tranquillo dove si potrebbero passare un paio di giorni di relax, affittando un bungalow in riva al fiume, ma ci sono comunque anche molte escursioni e attività da fare in città e dintorni.
Sali sui punti panoramici che dominano la città
Ci sono almeno tre punti panoramici davvero fighi nei dintorni della città. Phadeng Peak, si raggiunge in circa 40 – 60 minuti in base al passo, ottima vista sia all’alba che al tramonto, volendo si può campeggiare sulla cima, il sentiero è facile da seguire e ben mantenuto, l’ingresso costa 20.000 KIP. Traccia Gps su All Trails.
Il secondo punto panoramico sul quale sono salito è Nang None Mountain, dove in realtà ci sono due punti panoramici ben distinti: il primo leggermente più basso mentre il secondo si trova più in alto e a mio parere offre una vista migliore, l’ingresso costa 15.000 KIP.
Tra i due appena citati, Phadeng è il più bello. C’è infine un terzo e ultimo punto panoramico, che però non ho visitato ma a giudicare dalle foto non sembra affatto male, è stato aperto recentemente quindi non è popolare come gli altri due ma sembra in assoluto il più alto, quindi immagino ci voglia ben più di un’ora per salire, l’inizio del sentiero dovrebbe essere questo, l’entrata costa 20.000 KIP. All Trails.
In tutti i casi è consigliabile portare una headlamp, soprattutto se si decide di salire per il tramonto.
Phadeng Peak Nong Khiaw.
Pha Kuang Cave
La grotta si trova leggermente fuori città ma può tranquillamente essere raggiunta a piedi, le recensioni sono alquanto contrastanti ma ti assicuro che se ti piace l’esplorazione ne vale assolutamente la pena. L’ingresso costa 10.000 KIP e, nel caso non ce l’avessi, viene fornita una headlamp.
Si tratta di una grotta usata durante la guerra come rifugio antibomba e i cunicoli sono a tratti estremamente stretti, bisogna letteralmente strisciare a terra per farsi strada tra la varie camere, estremamente divertente ed avventuroso per quanto mi riguarda ma se non sei pronto a sporcarti e fare della manovre da contorsionista, probabilmente eviterei.
Un’altra caverna nei pressi della città è Pha Tok Cave, non ci sono stato personalmente ma stando alla recensione non sembra niente di che.
Per concludere, tra le varie attività offerte a Nong Khiaw ci sono il kayaking lungo il fiume, la visita di villaggi etnici che potresti fare in autonomia noleggiando uno scooter, zip lining e infine un trekking abbastanza popolare offerto da Tiger Trails chiamato “100 Waterfalls” di cui puoi leggere su tripadvisor.
Io che mi faccio strada nella Pha Kuang Cave.
Dove dormire a Nong Khiaw?
Io ho dormito a Khamphan Guesthouse Riverview dove, dopo aver contrattato, sono riuscito ad avere una stanza privata sul retro per 50.000 KIP a notte. Mi è stato detto che Delilahs ha un buon dormitorio per 35.000 KIP. Durante l’alta stagione probabilmente i prezzi sono più alti, in ogni caso ci sono parecchie guesthouse e trovare una buona opzione non dovrebbe essere un problema, anche perchè la città è davvero compatta.
Come raggiungere Nong Khiaw?
Da Luang Prabang sono circa 3 ore, 40.000 KIP, da Luang Namtha sono circa sei ore, 100.000 KIP. Tecnicamente ci sono anche bus notturni verso Vientiane e Phonsavan. Io ho camminato dalla stazione di Nong Khiaw al centro ma, volendo, un tuk tuk costa solo 5.000 KIP.
Questo piccolissimo villaggio incastonato tra le montagne si trova sulle rive del fiume a nord di Nong Khiaw e può essere raggiunto esclusivamente in barca. Fino al 2013 non aveva nemmeno l’elettricità tutto il giorno, oggi è diventato in un certo senso una destinazioni popolare ma resta comunque un luogo tranquillo dove poter staccare la spina.
Si potrebbe tranquillamente trascorrere le giornate ad oziare su un’amaca con vista fiume ma, nel caso volessi rimanere attivo, ecco alcune proposte.
Phanoi viewpoint
Questo punto panoramico si trova in qui, a due passi dal villaggio, e offre delle ottime viste sul paesello sottostante e il fiume, il sentiero inizia in questo punto, l’ingresso costa 10.000 KIP, ci vogliono tra i 20 e i 40 minuti per salire, in base al proprio passo. A questa pagina trovi la traccia GPS.
Volendo c’è un altro punto panoramico, leggermente più in basso, il cui accesso si trova in questo punto, la vista è simile a quella dell’altro viewpoint ma il percorso è più breve e ci sono anche due grotte che si possono esplorare, anche qui l’ingresso costa 10.000 KIP.
Phanoi viewpoint.
Pha Boom Viewpoint
Questo punto panoramico si trova dal lato opposto del villaggio, non ci sono salito in quanto a metà marzo il meteo non è l’ideale (c’è praticamente sempre foschia all’orizzonte) ma a giudicare dalle foto scattate in altri periodi dell’anno credo ne valga assolutamente la pena. Il sentiero inizia in questo punto e da quello che c’è scritto l’ingresso che costa 30.000 KIP da pagare al Gecko Restaurant.
Stando alle recensioni, il sentiero è abbastanza duro soprattutto nell’ultimo tratto, 4-5 ore tra andata e ritorno. A questa pagina trovi una descrizione del sentiero.
Houay Bo, Houay Sen e Ban Na
Houay Bo, Houay Sen e Ban Na sono tre villaggi che si possono raggiungere a piedi da Muang Ngoy, è un bel modo per passare la giornata camminando tra le risaie e osservando la vita rurale. Tutti e tre i villaggi hanno guesthouse dove trascorrere la notte. Io ho visitato Ban Na e Houay Bo, niente di eccezionale specialmente a stagione secca inoltrata, quando le risaie sono completamente secche ma se ti va di fare una camminata e fermarti a pranzare o anche solo a bere un tè mentre osservi la vita autentica di villaggio, è sicuramente un bel modo per passare la giornata.
Le risaie lungo il percorso.
Tad Mook
Questa cascata si trova circa 10 km a sud di Muang Ngoy e può tranquillamente essere raggiunta a piedi in circa due ore (il sentiero è tracciato su maps.me). Non è esattamente la cascata più impressionante al mondo, specialmente a stagione secca inoltrata, ma è comunque un luogo piacevole. Volendo si possono noleggiare kayak (80.000 KIP al giorno) e scendere lungo il fiume per percorrere a piedi solo l’ultimo tratto che porta al villaggio di Sop Keng.
Per concludere, si può tornare a Nong Khiaw in kayak, si segue la corrente per circa 3-4 ore, il costo varia tra 100.000 e 200.000 KIP, in base al numero di persone, ed include il trasporto del tuo bagaglio. Alcuni viaggiatori decidono inoltre di proseguire il viaggio verso nord lungo il fiume invece di tornare a Nong Khiaw raggiungendo la città di Muang Khua da dove poi ci sono bus verso le principali città della regione, la città a quanto pare non ha però molto da offrire quindi non so se valga la pena.
Come raggiungere Muang Ngoy?
Durante la bassa stagione, indicativamente da marzo in poi, c’è una sola barca al giorno che parte da Nong Khiaw alle 10:30, il costo è di 25.000 KIP, in alta stagione c’è una seconda barca alle 14:30.
Al ritorno la barca parte alle 9:30 da Muang Ngoy, all’arrivo ci sono tuk tuk pronti per andare in stazione e si riesce tranquillamente a prendere i bus verso Luang Prabang (40.000 KIP) e Luang Namtha (100.000 KIP) che, prima di partire, aspettano sempre i passeggeri della barca.
Dove dormire a Muang Ngoy?
Riverview Bungalows offre bei bungalow con vista sul fiume, la proprietaria è simpatica e parla un ottimo inglese. Se cerchi un’opzione economica è meglio guardare altrove, io ho dormito a Sabaydi Guesthouse, bungalow un po’ più spartani ma visto il prezzo pagato (50.000 KIP a notte) è un’ottima opzione. In ogni caso le opzioni soprattutto fuori dall’alta stagione non mancano sicuramente e visto le dimensioni del villaggio si può tranquillamente cercare qualcosa sul posto.
Il viaggio in barca verso Muang Ngoy
Non ho personalmente visitato questa città ma a quanto pare è un’ottima destinazione soprattutto per chi prosegue il proprio viaggio o arriva del Vietnam e per chiunque sia interessato alla cosiddetta “Guerra segreta del Laos”, si tratta di una guerra civile che si è combattuta nel Paese tra 1953 e il 1975. Ci sono infatti centinaia di grotte e cunicoli usati come rifugio da oltre ventimila persone tra soldati e civili durante i bombardamenti concentrati in questa regione, visto che la città ospitava il centro di comando del Pathet Lao.
Per una breve storia sulla città e su cosa fare e vedere, ti rimando a questo interessante articolo. Come già detto ci sono collegamenti verso il Vietnam, mentre per altre destinazioni sempre in Laos, bisogna prima raggiungere Sam Neua da dove ci sono poi collegamenti diretti verso Luang Prabang e Phonsavan.
Situata sulla confluenza dei fiumi Mekong e Nam Khan, la piccola città di Luang Prabang è stata la capitale del Laos fino al 1975 ed è senza dubbio la destinazione più turistica del Paese, nonché uno dei pochi siti Unesco in Laos.
La città è famosa per i numerosi edifici risalenti all’epoca coloniale ben conservati che si fondono alla tipica architettura laotiana.
Tramonto lungo il fiume a Luang Prabang.
Cosa vedere in città
Il centro città e gli edifici più belli si trovano nella parte della città che forma una sorta di penisola ai piedi di Phousi Hill, da dove si hanno delle ottime viste sulla città. E’ estremamente popolare al tramonto, l’ingresso costa 30.000 KIP, a quanto pare durante l’alta stagione se si vuole avere un posto in “prima fila” bisogna salire con largo anticipo, io mi sono trovato un bel posto tranquillo lungo il fiume, consiglio se vuoi evitare le folle.
Si può entrare gratuitamente nel cortile del palazzo reale dove si trova anche un museo dedicato al periodo in cui il Paese era governato dalla monarchia, l’ingresso al museo costa 30.000 KIP. Raccomando invece il Museo Uxo, piccolino ma estremamente interessante, dedicato a quello che è un problema purtroppo ancora attuale, cioè le migliaia di bombe inesplose risalenti alla “guerra segreta”. L’ingresso è gratuito e vengono mostrati due documentari davvero interessati, a tratti commoventi, fortemente consigliato.
Per le strade di Luang Prabang.
Consiglio inoltre di visitare Utopia, un bar/ristorante davvero figo con vista sul fiume e delle belle zone relax, si possono tranquillamente passare giornate intere, il cibo seppur più caro rispetto alla norma è ottimo. Nel caso volessi fare un’opera di bene o semplicemente interagire con i locali, segnalo la scuola di lingue Big Brother Mouse, gli stranieri che vogliono conversare in inglese sono i benvenuti.
Per concludere, ogni mattina all’alba prende luogo l’elemosina mattutina, in pratica gli abitanti di Luang Prabang donano cibo ai monaci della città che passano in una specie di processione lungo le strade, la pratica può essere osservata un po’ ovunque ed è chiaro dove passeranno i monaci visto che i locali aspettano pazientemente a lato della strada, qui trovi una mappa.
Utopia a Luang Prabang.
Kuang Si Waterfall
Questa è la cascata che compare in moltissime foto di viaggio del Laos, al contrario di molte altre cascate nel Paese, quest’ultima ha un’ottima portata tutto l’anno e le numerose piscine naturali sono a dir poco fantastiche, senza dubbio una delle cascate più belle che abbia visto durante i miei viaggi.
L’entrata costa 25.000 KIP e vengono offerti minivan organizzati per 60.000 KIP, aspettano un paio d’ore e poi tornano in città. Io ho deciso di noleggiare uno scooter per 70.000 KIP così da poter raggiungere le cascate in autonomia e trascorrere tutto il tempo che volevo, sono rimasto fino a tardi quando orami non c’era più nessuno, le ore centrali del giorno possono essere estremamente affollate specialmente durante l’alta stagione. È possibile fare il bagno quindi non dimenticare il costume. Se ti trovi da questi parti durante la stagione delle piogge, o all’inizio della stagione secca, a quanto pare vale la pena dare un’occhiata anche a Tad Sae Waterfall.
Se decidi di noleggiare uno scooter si possono inoltre includere due fermate, Laos Buffalo Dairy, un bel progetto che oltre a dar lavoro ad alcuni locali, fornisce una fonte di guadagno costante ai contadini che affittano i loro bufali invece di venderli. Viene offerto un tour della fabbrica per 50.000 KIP, oppure puoi semplicemente acquistare i prodotti, il gelato non è per niente male! L’altra fermata è il parco delle farfalle, non ci sono stato ma mi hanno detto essere davvero carino, l’ingresso costa 40.000 KIP.
Una delle cascate minori di Kuang Si.
Pak Ou Cave
Si tratta di una grotta lungo il fiume a nord di Luang Prabang con all’interno numerose statue del buddha. Non ci sono stato quindi non mi esprimo, ma nonostante per molte guide sia un “must see”, in realtà molti dicono si tratti di una farsa e non ci sia molto da vedere, a te la scelta. Per qualcosa di più autentico potresti semplicemente prendere una barca per attraversare il fiume e visitare alcuni dei villaggi che si trovano sull’altra sponda rispetto a Luang Prabang.
Dove dormire a Luang Prabang?
Io ho dormito a Downtown Backpackers 2, bella area comune e colazione, ottimo il prezzo, l’unica lamentela è la dimensione dei dormitori che nel mio caso era davvero modesta, hanno anche camere private ad ottimi prezzi. Downtown Backpacker sembra avere dormitori più grandi mentre Smile Luang Prabang è un’ottima alternativa.
Come raggiungere Luang Prabang?
I minivan da e verso Vang Vieng costano 80.000 KIP e includono il pick up al tuo ostello/hotel, 5 ore circa. Vientiane sono 10 ore, 160.000 KIP circa con pick up in ostello/hotel. Nong Khiaw 4 ore, 70.000 KIP con pick up in ostello/hotel. Ci sono inoltre collegamenti verso numerose altre destinazioni come Luang Namtha, Phonsavan, Chiang Mai e Chiang Rai in Thailandia, Hanoi in Vietnam.
Bus e minivan in arrivo a Luang Prabang si fermano alla stazione nord, da qui al centro in prossimità del night market i tuk tuk hanno un prezzo fisso di 35.000 KIP. Luang Prabang ha anche un piccolo aeroporto con voli verso Vientiane e Hanoi.
Luang Prabang è una delle stazioni (Google Maps) lungo la nuova linea ferroviaria pertanto ci sono rapide connessione giornaliere verso Luang Namtha (Nateuy Train station), Vang Vieng e Vientiane. È possibile acquistare i biglietti del treno online tramite 12go.
Elemosina della mattina a Luang Prabang.
La città fa parte del classico itinerario in Laos e per diversi anni è stata la destinazione ideale per chiunque cercasse qualche giornata di sballo. Proprio qui il famigerato tubing da ubriachi era arrivato ad uccidere circa trenta persone all’anno, ora le cose sono cambiate notevolmente, la città è stata “ripulita” e si respira un’atmosfera decisamente rilassata.
Nei dintorni della città ci sono letteralmente decine, se non addirittura centinaia, di punti panoramici, grotte e lagune. Visitarli tutti è impensabile quindi di seguito elenco esclusivamente i siti che ho visitato personalmente o che mi sono stati consigliati.
N.b. Praticamente tutte le attrazioni si trovano dall’altro lato del fiume rispetto alla città, per attraversare il ponte principale gli stranieri devono pagare 4.000 KIP a piedi, 6.000 KIP in bicicletta, 10.000 KIP in scooter e 15.000 KIP con i dune buggies, che la cosa sia legittima o meno non lo so ma si può tranquillamente evitare di pagare prendendo il ponte che si trova a circa 200 metri più a nord, in questo punto, si può attraversare anche con scooter e bicicletta.
Punto panoramico Nam Xay.
Laguna numero 3
Già dal fatto che siano numerate si capisce che le opzioni non mancano quando si tratta di lagune. Ho conosciuto una coppia svedese che ha visitato tutte le lagune dalla 1 alla 5 e questa è stata la loro preferita. Io sono stato solo qui, quindi non mi esprimo sulle altre ma in effetti è carina, l’entrata costa 20.000 KIP, ci sono piattaforme da cui saltare, salsicciotti per stare in ammollo, un ristorante e si può anche giocare a bocce. Consiglio fortemente di visitare la grotta che si trova poco distante, è davvero lunga e divertente da esplorare, c’è un filo di arianna da seguire che porta ad un piccolo laghetto al termine del percorso, se possibile porta una headlamp con te o perlomeno il cellulare.
Questa è la posizione della laguna, io ci sono andato in scooter, l’ultimo tratto di strada non è in ottime condizioni e probabilmente da evitare se non hai un minimo di dimestichezza al volante, un tuk tuk se condiviso con altri ragazzi non dovrebbe costare molto di più.
Laguna numero 3.
Punti Panoramici
Di punti panoramici ce ne sono davvero molti, io sono salito a Nam Xay, carino e non troppo estenuante, a passo sostenuto si può raggiungere la cima in una ventina di minuti, ottimo panorama a 360 gradi e soprattutto due moto per scattare delle foto ricordo davvero fighe.
L’altro punto panoramico che ho visitato è il Pha Ngeun, è una montagna che si trova a circa 4km dal centro e offre il punto panoramico più alto dell’area. In realtà i punti panoramici lungo il percorso sono due, il primo si raggiunge in mezz’ora circa ed è chiamato Silver Cliff, offre un’ottima vista soprattutto all’alba e c’è un dune buggie per scattere delle foto di rito. Non è il massimo al tramonto in quanto il sole sparisce dietro la parte della montagna dove si trova il secondo punto panoramico chiamato Pha Ngeun. Noi siamo partiti troppo tardi e ci siamo dovuti fermare al primo (Silver Cliff) ma immagino che da lassù la vista sia ottima e soprattutto si riesce a vedere il sole al tramonto.
Sulla cima di Silver Cliff.
Tubing
L’esperienza rispetto agli anni passati è totalmente differente, in passato c’erano bar uno di seguito all’altro e il tasso alcolico era davvero alto. Oggi per limitare che la situazione sfugga di mano, solo tre bar al giorno possono rimanere aperti, le piattaforme, gli scivoli e le altalene che avevano fatto parecchi morti e feriti sono completamente sparite.
In sostanza è un’esperienza ora molto più rilassata e meno hardcore party, si possono comunque sorseggiare un paio di drink e lasciarsi trasportare dalla corrente ma in un contesto più “sicuro”. Il costo è pressochè standard ovunque, 60.000 KIP per trasporto e noleggio del tube.
Giro in Mongolfiera
A quanto pare Vang Vieng è il posto più economico al mondo dove fare un giro in mongolfiera, il prezzo anche durante l’alta stagione si aggira intorno ai 90$. A fine marzo quando ho visitato la città il prezzo era reclamizzato addirittura a 65$, davvero poco se si considera che a Bagan in Myanmar vengono chiesti circa 300$.
Personalmente non l’ho fatto ma immagino che il panorama sia ottimo considerando la conformazione del territorio, e di nuovo, se è un’esperienza che ti piacerebbe fare, difficilmente si riesci a spendere meno. Il volo dura mediamente 40 minuti, e perlomeno in alta stagione il servizio viene offerto sia all’alba che al tramonto.
Per concludere, se non ne hai ancora avuto abbastanza di templi, puoi dare un’occhiata a Wat That, Wat Kang e Wat Si Sou Mang nei dintorno della città e se ti mancasse una buona pizza, fai un giro alla pizzeria il tavolo.
Vang Vieng in mongolfiera.
Dove dormire a Vang Vieng?
Freedom View Hostel ottimo ostello estremamente pulito e davvero economico in pieno centro, staff gentile e disponibile, consigliatissimo.
Come raggiungere Vang Vieng?
Da Vientiane sono circa 3-4 ore, 50.000 KIP. Da Luang Prabang sono 5 ore circa, 80.000 KIP. Vang Vieng è una delle stazioni (Google Maps) lungo la nuova linea ferroviaria pertanto ci sono rapide connessione giornaliere verso Luang Namtha (Nateuy Train station), Luang Prabang e Vientiane. È possibile acquistare i biglietti del treno online tramite 12go.
Eccoci arrivati alla capitale del Laos che per molti è semplicemente un crocevia verso altre destinazioni all’interno del Paese. La città, infatti, non ha molto da offrire in termini di attrazioni e, rispetto ad altre capitali della regione asiatica, come Bangkok e Hanoi, non ha nemmeno quella frenesia e caos che per alcuni potrebbero essere affascinanti.
Pha That Stupa.
Come già detto non c’è molto da fare o vedere ma, se dovessi fermarti in città un giorno o due, consiglio di fare un giro al Pha That Luang, conosciuta anche come la Golden Stupa, se ti trovi da queste parti vale sicuramente la pena farsi un giro.
Un’altro sito che potrebbe tenerti occupato una mezza giornata è il Buddha Park. Si trova leggermente fuori città ma si può facilmente raggiungere in taxi o anche usando i mezzi pubblici prendendo il bus numero 14, chiedi al tuo ostello/hotel dov’è la fermata più vicina. All’interno del parco ci sono centinaia di sculture indù e buddiste.
Infine, passeggiare la sera sul “fronte mare” del Mekong è davvero piacevole, così come mangiare o semplicemente fare un giro al night market.
Buddha Park.
Dove dormire a Vientiane?
Bed Terminal Hostel & Cafe, ottimo ostello in pieno centro, letti estremamente comodi e spaziosi, wifi super veloce, staff gentile e disponibile. Se cerchi un’opzione più economica dai un’occhiata ad Hive Hostel. Prima di rientrare a casa mi sono concesso qualche notte di “lusso” a Viryla Hotel, le camere se condivise non sono neanche troppo costose, se il budget lo permetto lo consiglio fortemente, camere davvero belle e moderne, staff fenomenale.
Come raggiungere Vientiane?
Da e verso Vientiane ci sono collegamenti diretti in bus e in aereo verso praticamente tutte le principali città del Paese. Ci sono inoltre bus diretti verso Hanoi e Hue in Vietnam, Phnom Penh e Siem Reap in Cambogia e Bangkok in Thailandia. L’aeroporto ha molti voli giornalieri verso le principali città del sud est asiatico. Vientiane è una delle stazioni (Google Maps) lungo la nuova linea ferroviaria pertanto ci sono rapide connessione giornaliere verso Luang Namtha (Nateuy Train station), Luang Prabang e Vang Vien. È possibile acquistare i biglietti del treno online tramite 12go.
Phonsavan è la capitale della provincia Xieng Khouang, nel Laos centrale, crocevia per chiunque voglia visitare la piana delle giare, “Plain of jars” in inglese.
Non ho personalmente visitato la città, perchè davvero distante rispetto alla maggior parte delle altre destinazioni, ma se ti affascina l’archeologia o il ruolo che il Laos ha avuto durante la guerra in Vietnam, la città merita sicuramente una visita.
La piana delle giare
La piana delle giare è composta da circa 90 siti archeologici. Riguardo alla civiltà che ha create queste giare e il loro utilizzo si sa davvero poco cosa che rende rende il tutto estremamente misterioso. Dei tanti siti, Jar Site 1 è considerato il più impressionante ed accessibile, si trova a soli 7 km dalla città e si può quindi tranquillamente raggiungere in scooter, seguono il sito 2 e il sito 3. Quest’ultimi si trovano leggermente più distanti e a quanto pare la strada non è in ottime condizioni ma comunque fattibile in scooter. L’ingresso costa 15.000 KIP.
Se invece sei interessato alla vicende della guerra in Vietnam, la Guerra segreta e il problema legato agli ordigni inesplosi, puoi visitare Uxo information centre e il Mag Visitors Centre.
N.b. La regione è stata una delle più bombardate durante la Guerra segreta, ogni anno numerose persone muoiono a causa delle bombe inesplose, se decidi di esplorare aree meno battute è pertanto fortemente consigliato evitare di camminare al di fuori di sentieri e strade.
Piana delle giare.
Come raggiungere Phonsavan?
Sfortunatamente la città si trova distante dalle altre destinazioni turistiche del paese e richiede parecchie ore di viaggio, senza per forza offrire moltissimo da vedere. In ogni caso ci sono collegamenti diretti sia verso Vientiane che Luang Prabang e Vang Vieng, quindi, volendo, potresti inserirla come tappa intermedia tra Luang Prabang e Vang Vieng. Ci sono inoltre collegamenti aerei verso Vientiane e Luang Prabang.
Dove dormire a Phonsavan?
Nice Guesthouse e Sipanya Guesthouse sembrano un buon compromesso qualità prezzo.
La città sulle sponde del Mekong non è nulla di eccezionale ma è diventata una meta popolare da quando i viaggiatori hanno iniziato ad usarla come base per quello che viene ora chiamato il “Thakhek Loop”: un circuito di più giorni che viene generalmente completato in scooter/moto e culmina con la visita della Konglor Cave, una grotta navigabile lunga ben 7 km estremamente impressionante.
Konglor Cave, quando il livello dell’acqua è troppo basso.
Nulla di particolare da segnalare in città. Puoi passeggiare lungo il fiume e magari dare un’occhiata al tempio Wat Nabo, la sera devi assolutamente provare il ristorante Six Friends, frequentato da turisti e locali, il cibo è ottimo e tutti i piatti costano solamente 10.000 KIP, consigliatissimo!
Il circuito può tecnicamente essere completato in tre giorni e due notti, ma personalmente consiglio almeno un soggiorno di tre notti. Volendo si potrebbe allungare anche di qualche altro giorno se ci procede con calma. Quasi tutti, io compreso, completano il circuito in scooter ma ho conosciuto viaggiatori che hanno noleggiato una macchina con un gruppo di amici, le strade sono per la maggior parte in ottime condizioni; insomma, se non te la senti di girare su due ruote resta pur sempre un’opzione.
Partiamo dal noleggio dello scooter. I due principali negozi sono Wang Wang e Mad Monkey, il primo ha scooter più vecchi ed è più economico, mentre il secondo ha mezzi più nuovi ma è più caro, noi ovviamente abbiamo optato per la soluzione più economica noleggiando gli scooter da Wang Wang e in tutta onestà erano in ottime condizioni, il mio aveva solo 18.000 km.
Io, i miei due compagni di viaggio e i nostri bolidi.
Inoltre, uno dei ragazzi con cui ho viaggiato è caduto rompendo qualche plastica dello scooter e devo dire che il proprietario è stato davvero onesto per quanto riguarda i costi dei danni, nonostante avesse i nostri passaporti cosa che spesso nel sud est asiatico si traduce in un ricatto. Il prezzo varia in base allo scooter scelto, si parte dai 35.000 KIP al giorno per 100cc semiautomatici cinesi, fino a salire a vere e proprie motocross. Noi abbiamo optato per dei 110cc semiautomatici Yamaha a 60.000 KIP al giorno.
Di seguito illustro l’itinerario che ho seguito personalmente, credo sia un buon compromesso, ma come già detto potresti accorciare o allungare le tempistiche a piacimento.
Giorno 1 del loop
Il primo giorno è quello che può variare di più in assoluto a seconda delle preferenze. Noi ci siamo diretti alla Paseum cave per scoprire che si può raggiungere solo l’entrata, mentre per esplorare la grotta bisognerebbe noleggiare dei kayak. Poco distante si trova la Buddha Cave che però non sembra essere nulla di eccezionale.
Partiti un po’ tardi e con uno dei due miei compagni di viaggio che era già finito a terra con conseguenti medicazioni e ulteriori perdite di tempo, abbiamo deciso di guidare fino alla Song Sa Waterfall, davvero carina, consiglio di risalire il corso d’acqua fino alla base della cascata principale, super divertente!
Cascata Tad Song Souk.
In alternativa potresti passare la mattinata esplorando le grotte Tham Nang Ene, Xien Liap, facendo il bagno lungo il fiume a Tha Falang o magari un po’ di arrampicata a Green Climbers Home, di cui puoi consultare il sito ufficiale, solo qui si potrebbero passare parecchi giorni.
Noi abbiamo concluso la giornata con questo punto panoramico dove c’è una bella vista sul lago e un piccolo bar che serve bevande, un’alternativa è il cosiddetto Sanseda Viewpoint.
Abbiamo passato la notte a Sabaidee Guesthouse, nel villaggio di Thalang dove moltissimi passano la prima notte del loop ma anche qui le alternative non mancano, ci sono numerose guesthouse nei villaggi precedenti e anche a Thalang, come per esempio Phosy Thalang Guesthouse.
Tramonto del giorno uno.
Giorno 2 del loop
Le prime ore di guida sono estremamente piacevoli, la strada corre lungo le sponde del lago e ci sono diverse opportunità per scattare qualche foto. La prima vera attrazione è la Dragon Cave (Mangkone Cave) l’ingresso costa 20.000 KIP. Da qui si prosegue verso le Cool Springs, anche qui l’ingresso costa 20.000 KIP ma ti assicuro che ne vale la pena, acqua cristallina ed estremamente rinfrescante.
Cool springs.
Dopo aver fatto il bagno, dirigiti verso il villaggio di Khoun Kham dove trascorrere la notte, lungo la strada ci sono due bei punti panoramici (1 e 2) una volta arrivato al villaggio, le due guesthouse consigliate sono Sanhak Guest House e Khounthavy Guest House.
Lascia le tue cose alla guesthouse e vai ad ammirare il tramonto dal Limestone Peaks Lookout, bellissimo punto panoramico, con tanto di bar e ristorante davvero fancy dove comunque non sei obbligato a consumare.
Limestone Peaks.
Giorno 3 del loop
Oggi finalmente si visita la Konglor Cave ma prima consiglio di fermarsi alla Tham Nam Non Cave, anche questa è una grotta davvero impressionante e l’ingresso è gratuito, la svolta non è ben segnalata, c’è un misero cartello blu sulla sinistra appena prima di un ponte che si trova più o meno in questo punto. Raggiungi la fine della strada sterrata, segui il sentiero che segue la parete rocciosa verso destra, fino a trovare l’ingresso della grotta.
Ingresso della grotta Tham Nam Non.
Prosegui poi verso la Konglor Cave, lascia le tue cose alla guesthouse, noi abbiamo dormito a Thong Dam Guesthouse, mangia qualcosa al ristorante Konglor, ambiente carino, cibo delizioso, proprietari super gentili e infine dirigiti all’ingresso della grotta al termine della strada.
L’ingresso alla grotta include il tour in barca e costa 200.000 KIP ma ti assicuro che li vale tutti, la grotta è davvero impressionante, a tratti supera i 100 metri di altezza ed è lunga ben 7 km! Si naviga per circa un’ora facendo un breve percorso a piedi tra stalattiti e stalagmiti, quando si sbuca dall’altro lato c’è una specie di villaggio improvvisato con un paio di ristoranti, puoi decidere di fermarti fino a due ore prima di fare il viaggio di ritorno.
Giorno 4 del loop
L’ultimo giorno del loop noi ci siamo semplicemente limitati a tornare a Thakhek, ma volendo, con una piccola deviazione, si può andare a fare il bagno in questa laguna. Nel nostro caso mancava la voglia e il meteo non era il massimo.
Poiché l’ultimo giorno non c’è molto da vedere, ho conosciuto una coppia che si è portata lo scooter a bordo della barca pagando extra. Una volta sbucati dall’altro lato della grotta hanno trovato una strada che porta a Thalang, così facendo l’ultimo giorno di ritorno a Thakhek sono riusciti a vedere alcuni luoghi che avevano dovuto saltare il primo giorno.
Percorso a piedi all’interno della grotta Konglor.
Dove dormire a Thakhek?
Bed & Bike ostello davvero carino e pulito, staff gentile e disponibile con un sacco di informazioni sul loop, ottima colazione inclusa nel prezzo. Consiglio di prenotare in anticipo in quanto hanno pochi posti letto ed è praticamente sempre pieno. Naga Hostel e La casa sono due ottime alternative ma leggermente più cari.
Come raggiungere Thakhek?
Da Vientiane a nord sono 7 ore, ci sono sia bus normali che VIP. Da sud, Savannakhet dista tre ore circa, mentre da Pakse sono 6-7 ore circa, consiglio di prendere il VIP bus in quanto parte dal centro città, per prendere il bus normale dovresti andare alla stazione nord pagando un tuk tuk e ti costerebbe di più.
Savannakhet, anche semplicemente conosciuta come “Savan”, con una popolazione di 120.000 abitanti, è la seconda città del Paese per dimensioni e durante il periodo coloniale francese era un importante porto. Ad oggi rimangono alcuni esempi di edifici coloniale concentrati specialmente nei dintorni di Talat Yen Plaza e la vicina chiesa di Santa Teresa.
Altri siti di interesse sono la That Ing Hang Stupa che però si trova fuori città e dovresti quindi noleggiare uno scooter o prendere un taxi, l’ingresso costa 5.000 KIP. Wat Sainyaphum si trova invece in centro e l’ingresso è gratuito.
Oltre a questo non c’è molto da fare o vedere e per questo la città è raggiunta da poco turismo internazionale. Se però vuoi spezzare il viaggio tra Thakhek e Pakse oppure arrivi o prosegui il tuo viaggio verso la Thailandia (qui si trova il secondo Thai-Lao Friendship Bridge) allora magari ti puoi fermare per un giorno o due.
Per le strade di Savannakhet.
Dove dormire a Savannakhet?
Sala Thongyon ottima guesthouse che offre bungalow a prezzi decenti non distante dal centro.
Come raggiungere Savannakhet?
Da Thakhek sono circa 2-3 ore in autobus, Pakse dista circa 5 ore. C’è un servizio regolare tra Mukdahan (Thailandia) e Savannakhet con partenze ogni mezz’ora circa.
Ennesima città lungo le rive del Mekong, un po’ come Thakhek, la città di per sé non ha molto da offrire, l’unico tempio degno di nota probabilmente è il Wat Luang, la città è però la base ideale per completare il Pakse Loop.
Purtroppo non ho avuto modo di completare questo circuito a causa dell’emergenza coronavirus, molti alloggi erano già chiusi e dopo essere rimasto in città un paio di giorni per capire il da farsi ho deciso di raggiungere le 4000 islands il prima possibile in modo da avere un luogo carino dove passare il mio isolamento.
In ogni caso di seguito illustro quello che è a grandi linee l’itinerario attraverso il Bolaven Plateau.
Per quanto riguarda gli scooter, Miss Noy Motorbike sembra essere l’agenzia con le recensioni migliori ma vale la pena chiedere in giro se cerchi il prezzo migliore in assoluto, lungo la strada principale ci sono parecchi noleggi come per esempio Lao Go Car.
Wat Phu tecnicamente non fa parte del classico Pakse Loop ma, considerando che si trova a solo 40 km dalla città e si tratta di un sito Unesco, probabilmente vale la pena fare una piccola deviazione e visitare questo sito archeologico composto da un complesso di templi Hindu. Da qui potresti semplicemente tornare a Pakse per tornare la notte oppure iniziare il loop vero e proprio.
Wat Phu.
Giorno 1 del Pakse Loop
Inizia la giornata dirigendoti verso la cascata Tad Phasouam, da qui molti si fermano alla piantagione di caffé dove il proprietario Mr Vieng offre delle visite guidate (15.000 KIP) e volendo puoi trascorrere la notte nella guesthouse, anche se normalmente si prosegue verso il villaggio di Tad Lo per ammirare l’omonima cascata e passare la notte.
Giorno 2 del Pakse Loop
La prima tappa del giorno due è il villaggio etnico Katu nelle vicinanze di Tad Lo, dove Captain Hook offre dei tour guidati che a quanto pare variano ogni giorno. Duranti questi tour vengono raccontate le tradizioni “bizzarre” di questo villaggio, i tour iniziano ogni giorno alle 9:30 e alle 13:30 ti lascio alle recensioni perchè credo ne valga assolutamente la pena.
A questo punto ci si dirige verso la cascata Tad Faed, oppure direttamente verso la più impressionante Tad Tayicseua dove si passa la notte.
Cascata Tad Phasouam.
Giorno 3 del Pakse Loop
È consigliabile trascorrere qui una seconda notte e passare la giornata ad esplorare le numerose cascate nei dintorni, ce ne sono sette in totale e ci si può tranquillamente spostare a piedi, seguendo dei sentieri di collegamento tra tutte le cascate.
Giorno 4 del Pakse Loop
Il quarto e ultimo giorno del loop si visitano le due cascate più belle dell’itinerario, Tad Fane in particolare compare in moltissime foto della regione ed è davvero pittoresca, l’altra è Tad Gneuang Waterfall. Da qui si ritorna a Pakse.
Cascata Tad Fane.
Dove dormire a Pakse?
Sanga Hostel è ottimo sia per dormire che per mangiare, il ragazzo alla reception parla un buon inglese e ti aiuta su tutto ciò che ti serve incluso il noleggio dello scooter.
Come raggiungere Pakse?
Come già detto in precedenza, se arrivi da Thakhek or Savannakhet consiglio il bus VIP in quanto arriva in centro città e da lì ti puoi tranquillamente spostare a piedi. Sono 6-7 ore da Thakhek e 2-3 ore da Savannakhet. Si Phan Don si trova a circa tre ore, i minivan costano 65.000 KIP e includono la barca verso Don Det.
Questo arcipelago si trova di isole nel bel mezzo del Mekong, nell’estremo sud del Laos, al confine con la Cambogia. Non saranno forse esattamente quattromila isole ma ti assicuro che sono davvero tante, alcune sono disabitate e completamente sommerse durante la stagione delle piogge. Di tutte le isole le principali sono: Don Kong, Don Som, Don Det e Don Khon.
N.b. Sulle isole non ci sono ATM quindi assicurati di avere abbastanza contanti prima di salire in barca.
Isola Don Khon.
Iniziamo col dire che nonostante parecchie isole siano abitate, la realtà dei fatti è che la grande maggioranza dei viaggiatori si limita a visitare Don Det. Questa è infatti l’isola più sviluppata dove si trovano la maggior parte delle guest house, segue poi Don Khon connessa a Don Det tramite un ponte, le altre isole sono invece molto più rurali e vedono davvero pochi turisti.
Dato per scontato che potresti semplicemente passare le giornate ad oziare sull’amaca del tuo bungalow con vista Mekong leggendo un buon libro, ecco alcune attività da fare alla 4000 islands.
Le cascate Li Phi
Queste sono una serie di cascate davvero impressionanti che si trovano sull’isola di Don Khon e possono essere tranquillamente raggiunte a piedi oppure in bicicletta, l’ingresso alle cascate è completamente gratuito da qualche tempo e ci sono una serie di punti panoramici da cui si possono osservare le varie cascate, davvero impressionante anche durante la stagione secca. Questa è la posizione.
Parte delle cascate Li Phi.
Le cascate Tad Khone Pa Soi
Queste cascate si trovano dall’altro lato di Don Khon rispetto a Li Phi in questa posizione, sono decisamente meno impressionati di Li Phi ma restano comunque carine, l’ingresso è gratuito ma volendo si può lasciare una donazione. Rispetto a Li Phi qui fare il bagno non è per niente pericoloso e c’è una piccola spiaggia dove passare qualche ora di relax.
Tour per avvistare i delfini e cascata Khone Phapheng
Non ho personalmente partecipato a questo tour che è reclamizzato un po’ ovunque sulle isole, dura un’intera giornata, include il cibo e la visita alla cascata Khone Phapheng, la più grande del sud est asiatico per volume d’acqua. Dopo la visita alla cascata si sale in barca per cercare di avvistare i delfini d’acqua dolce che sono ormai estremamente rari – in tutto il Mekong ne vivono meno di 80 esemplari. Il costo del tour si aggira intorno ai 200.000 KIP. Volendo è possibile visitare solo la cascata o partecipare al tour per avvistare i delfini ad un prezzo inferiore.
Cascate Khone Phapheng.
Come raggiungere Si Phan Don?
Da Pakse sono offerti minivan con pick up al tuo ostello/hotel per 65.000 KIP, incluso il biglietto per la barca verso Don Det. Dalla Cambogia ci sono minivan diretti da Kratie e un bus giornaliero da Phnom Penh che impiega circa 7 ore per arrivare a destinazione.
Dove dormire a Si Phan Don?
Io ero di base a Don Det, scelta che fanno in molti. In generale la parte nord dell’isola, dove si trova il molo e il villaggio principale, è quella più movimentata, ci sono numerose guesthouse, bar e ristoranti (Emily’s noodle a Don Khon è consigliato) che comunque chiudono presto e l’atmosfera resta quindi sempre assolutamente rilassata.
Ho trascorso una settimana distante da tutto e da tutti, alloggiano in uno dei bungalow a River garden, nel sud dell’isola vicino al ponte che collega Don Det a Don Khon. Il proprietario è stato davvero gentile e disponibile, hanno un bel ristorante in riva al Mekong e in bassa stagione ho pagato 40.000 KIP a notte per il mio bungalow privato con bagno. Sono circa 40 minuti a piedi dal molo e dal villaggio principale, per me non è stato assolutamente un problema ma se cerchi qualcosa di più vicino, i miei amici hanno optato per bungalow carini da Mr.ky guest house a due passi dal centro, con vista Mekong, per 50.000 KIP a notte. Un’ostello carino consigliato da una lettrice del blog è Easy Go Backpakers. Se cerchi l’aria condizionata in camera e una bella piscina, Little Eden durante la bassa stagione offre prezzi competitivi.
Se hai trovato questo articolo utile allora considera l’idea di acquistare la tua assicurazione viaggio tramite uno dei link presenti in questo sito, facendolo supporti il mio lavoro senza alcun costo aggiuntivo per te. Per chi se la cava con l’inglese, consiglio True Traveller e Globelink. Per chi preferisce un’esperienza tutta in italiano, consiglio HeyMondo (Sconto del 10%). Grazie!
Per visitare tutti i luoghi descritti ci vorrebbero quasi due mesi. Considerando che molti non hanno tutto questo tempo a disposizione, di seguito elenco alcuni itinerari di una o più settimane che toccano le principali destinazioni turistiche e possono essere usati come spunto per costruire un itinerario in base ai propri interessi e alla luce di quanto descritto finora.
Con una sola settimana a disposizione, tenendo conto che molti entrano via terra dalla Thailandia credo che l’itinerario sia obbligato e dovrebbe rispecchiare più o meno quanto segue, includo la slow boat che tanti scelgono ma volendo potresti risparmiare un giorno prendendo il bus verso Luang Prabang, a te la scelta. Dovessi iniziare il tuo viaggio da Vientiane puoi semplicemente seguire l’itinerario al contrario.
Pakbeng (1 notte)
Giorno 1:
Slow boat da Huay Xai a Pakbeng.
Luang Prabang (3 notti)
Giorno 2:
Slow boat da Pakbeng a Luang Prabang.
Giorno 3:
Esplora la città, Phousi Hill, il palazzo reale, Museo Uxo ecc ecc.
Giorno 4:
Giornata alle cascate Kuang Si, dairy farm e butterfly garden.
Vang Vieng (2 notti)
Giorno 5:
Trasferimento da Luang Prabang, visita una laguna nel pomeriggio e magari un punto panoramico per il tramonto.
Giorno 6:
Tubing, giro in mongolfiera, lagune, punti panoramici, a te la scelta.
Vientiane (1 notte)
Giorno 7:
Trasferimento a Vientiane.
Con un paio di giorni extra a disposizione, consiglio di seguire lo stesso itinerario di sette giorni appena descritto, spostandoti con più calma o magari aggiungendo la Gibbon Experience a Huay Xai, nel caso rientrasse nel budget.
Due settimane danno la flessibilità di aggiungere qualche altra destinazione nell’itinerario, personalmente opterei per la Gibbon Experience (sempre budget permettendo), Nong Khiaw e Muang Ngoy facendo quanto segue. Specialmente se decidi di fare la Gibbon Experience consiglio di prendere il bus notturno verso Luang Prabang così da risparmiare tempo.
Huay Xai (3 notti)
Giorno 1:
Primo giorno Gibbon Experience.
Giorno 2:
Secondo giorno Gibbon Experience.
Giorno 3:
Terzo giorno Gibbon Experience. Bus notturno vero Luang Prabang.
Luang Prabang (3 notti)
Giorno 4:
Esplora la città, Phousi Hill, il palazzo reale, Museo Uxo ecc ecc.
Giorno 5:
Giornata alle cascate Kuang Si, dairy farm e butterfly garden.
Nong Khiaw (2 notti)
Giorno 6:
Trasferimento da Luang Prabang a Nong Khiaw. Sali su uno dei punti panoramici per il tramonto.
Giorno 7:
Altri punti panoramici, grotte, kayak, villaggi etnici, a te la scelta.
Muang Ngoy (2 notti)
Giorno 8:
Barca da Nong Khiaw a Muang Ngoy. Sali a uno dei punti panoramici per il tramonto.
Giorno 9:
Esplora i villaggi dei dintorni di Muang Ngoy, noleggia un kayak, rilassati, a te la scelta.
Vang Vieng (3 notti)
Giorno 10:
Barca da Muang Ngoy a Nong Khiaw, minibus verso Luang Prabang, minibus verso Vang Vieng (devi cambiare stazione e se arrivi tardi corri il rischio di perdere l’ultimo bus del giorno).
Giorno 11:
Tubing, giro in mongolfiera, lagune, punti panoramici, a te la scelta.
Giorno 12:
Tubing, giro in mongolfiera, lagune, punti panoramici, a te la scelta.
Vientiane (2 notti)
Giorno 13:
Trasferimento a Vientiane. Buddha park e Pha That Luang.
Giorno 14:
Rientro.
Con venti giorni a disposizione secondo me si hanno due opzioni, concentrarsi esclusivamente sul nord del Paese, seguendo l’itinerario appena descritto con più calma e aggiungendo destinazioni come: Luang Namtha, Phonsavan e Viang Xai in particolar modo se hai intenzione di proseguire il viaggio verso il Vietnam.
Oppure seguire l’itinerario di due settimane appena descritto e poi dedicare una settimana al sud del Paese, scegliendo tra uno dei due loop (Thakhek e Pakse) più qualche giorno di relax a Si Phan Don. Questa versione dell’itinerario è particolarmente consigliato se hai intenzione di continuare il tuo viaggio in Cambogia.
Un mese nel Paese è un lasso di tempo sufficiente per esplorare senza troppa fretta sia il nord che il sud. Nella mappa qui sotto vedi quello che dovrebbe essere un itinerario di massima che puoi seguire.
Il Laos è uno dei Paesi più poveri e meno sviluppati della regione, il che si ripercuote sulle infrastrutture, specialmente in zone rurali dove le strade non sono esattamente in ottime condizioni e spesso sono da asfaltare. I principali collegamenti tra le destinazioni turistiche più popolari sono migliorati notevolmente negli ultimi anni e, per esperienza personale, garantiscono spostamenti relativamente veloci; inoltre, la situazione sta migliorando velocemente soprattutto grazie agli investimenti cinesi.
I minivan sono di gran lungo il modo più rapido ed economico per spostarsi all’interno del Laos. Vecchie guide o articoli potrebbero suggerire spostamenti in barca lungo i fiumi ma la realtà dei fatti è che l’unico spostamento ancora fruibile a lunga distanza in barca è quello da Huay Xai a Luang Prabang. Molte altri collegamenti sono stati interrotti dalla costruzione di dighe e in ogni caso le strade sono migliorate moltissimo rendendo gli spostamenti via terra più rapidi.
Per alcune tratte vengono offerti i cosiddetti VIP bus, non aspettarti chissà che, questi bus, rispetto ai nostri standard, sono l’equivalente di vecchi bus con l’unico vantaggio di avere, rispetto ai cosiddetti “local bus”, l’aria condizionata, un po’ più di spazio per le gambe e generalmente essere più rapidi perché non si fermano in ogni villaggio per far salire e scendere la gente.
Per tratte notturne ci sono anche gli “sleeping bus”: generalmente comodi in quanto ci si può distendere interamente ma le cuccette sono condivise, quindi a meno che tu non stia viaggiando in coppia, potresti dovere condivide il “letto” con uno sconosciuto!
Tipico minivan in Laos.
Se il budget non è un problema, i voli interni possono farti risparmiare un bel po’ di tempo, la compagnia nazionale Lao Airlines detiene il monopolio e visto anche il poco traffico aereo, i prezzi non sono esattamente economici.
Dalla capitale Vientiane ci sono voli giornalieri verso numerose altre città del Laos, come Luang Prabang, Savannakhet, Pakse, Phonsavan e Luang Namtha ma anche voli Cessna verso destinazioni più remote come Phongsali, Sam Neua e Saint Yabuli.
Infine, ci sono voli internazionali verso altre capitali della regione come Bangkok, Singapore, Kuala Lumpur e Hanoi principalmente da Vientiane ma anche da Luang Prabang.
Come sempre in Asia è bene contrattare il prezzo prima di salire a bordo e partire con l’idea che ti stiano fregando, purtroppo applicazioni come Grab e Uber qui non funzionano ancora. Per esperienza personale, ad eccezione degli spostamenti da e verso le stazioni degli autobus che si trovano fuori città, i tuk tuk sembrano avere un prezzo fisso a persona e non sono assolutamente disposti a contrattare, probabilmente ci sarà un “boss” che si assicura che tutti facciano cartello.
Un po’ come in Vietnam, questo è un metodo davvero popolare per spostarsi all’interno del Paese. Molti infatti attraversano il confine con il Vietnam a bordo della loro moto e proseguono il viaggio on the road anche qui in Laos. Non ci sono, infatti, particolari regolamentazioni quando si attraversa il confine. Non ho molte info a riguardo ma ho scritto abbastanza sul tema all’interno della guida sul Vietnam.
C’è una nuova linea ferroviaria aperta a fine 2021 che offre collegamenti da Vientiane fino al confine con la Cina. Le principali stazioni di interesse per i viaggiatori sono Vang Vieng, Luang Prabang e Luang Namtha (Nateuy Train station). Al momento è possibile acquistare i biglietti del treno online solo tramite 12go. A questa pagina trovi una mappa della linea ferroviaria.
Scooter noleggiato a Luang Namtha.
Quanto costa una viaggio in Laos?
Nonostante non sia al livello di Myanmar e Vietnam, personalmente credo che il Laos sia comunque uno dei Paesi più economici della regione o perlomeno più economica del sud della Thailandia per esempio. In sostanza, viaggiando in modo economico non dovresti avere alcun problema con un budget di 20 euro al giorno.
Stanze private o bungalow sono abbastanza economiche, al di fuori di destinazioni come Luang Prabang, Vang Vieng e Vientiane si può tranquillamente trovare qualcosa di carino per meno di 10 euro.
Spesso complice la fine dell’alta stagione sono riuscito a pagare intorno ai 5 euro, nelle città sopra citate ho dormito in ostello non pagando più di 6 euro a notte con la colazione spesso inclusa.
Il trasporto via terra è davvero economico, come regola generale si paga 1-2€ per ora di viaggio. Cosa che a mio parere è insolitamente cara è il trasporto in tuk tuk dalle stazione dei bus che si trovano fuori città, c’è una sorta di mafia che sembra garantire il pagamento di un prezzo fisso che non rispecchia il costo effettivo del viaggio. Infine, come già detto in precedenza, i voli interni non sono esattamente economici, con tariffe che partono in linea di massima dai 100$ per voli relativamente brevi, anche se prenotati per tempo.
Il cibo, se non si hanno troppe pretese quando si tratta di ristoranti, costa normalmente circa 1-3 euro a piatto ma anche in ristoranti più carini difficilmente si superano i 5 euro.
Laap, piatto tipico laos (carne macinata con spezie e menta).
Partiamo dai costi dei prelievi che purtroppo sono invertibili anche usando le migliori carte per viaggiare. Bisogna fare i conti con le commissioni delle banche locali, nessun atm in Laos permette di prelevare gratuitamente e molti hanno limite di appena 1 milione di KIP (circa 100 euro) per transazione. La miglior banca in assoluto è BCEL, permette di prelevare 1,5 milioni (circa 150 euro) al costo di 20.000 KIP (circa 2 euro).
Per quanto riguarda le sim card, Unitel è il miglior provider in assoluto, la sim 4G costa tra 10.000 – 20.000 KIP, mentre i pacchetti validi per trenta giorni costano circa 10.000 KIP per giga.
Se hai un telefono che supporta le eSIM e vuoi la comodità di navigare fin da subito senza dover comprare una sim locale, allora ti consiglio di usare un servizio come quello offerto da Airalo e Ubigi. Se opti per questa soluzione, ci sono però almeno un paio di considerazioni da fare. Prima di tutto, salvo rara eccezione, i giga si pagano molto più cari rispetto a quello che costerebbero usando una sim locale; in secondo luogo, non sempre il loro partner locale è quello con la miglior copertura sul territorio.
In sostanza, credo che la maggior parte dei viaggiatori farebbero meglio a comprare una sim locale (o magari provare a comprare la eSIM di un provider locale) ma ti invito a fare le tue considerazioni in quanto le eccezioni non mancano. Per esempio, quando ho visitato il Giappone, il piano offerto da Ubigi era più conveniente rispetto a qualsiasi sim locale potessi comprare senza dimostrare di essere un residente.
La situazione sicurezza in Laos rispecchia ampiamente quella che è la situazione nel resto del sud est asiatico, cioè un Paese dove si può viaggiare tranquillamente da soli senza nessun problema, con un livello di criminalità e violenza estremamente basso rispetto ad altre regioni, come per esempio il Sud america.
Ovviamente va usato il buon senso come in qualsiasi altra parte del mondo. ma seguendo i miei consigli validi ovunque, dubito avrai alcun problema.
L’unica problematica che vale la pena evidenziare è quella legata alla fortissima corruzione della polizia. Ti riporto due esempi ma ti assicuro che ne ho sentite di tutti i colori: due ragazze francesi beccate a fumare una canna nella terrazza del loro ostello (quindi c’è stata sicuramente la complicità di qualcuno) sono state portate in caserma, minacciate di finire in prigione e lasciate andare solo dopo aver pagato ben 400€ a testa, a seguito di una richiesta iniziale di 800€ a testa.
Altro esempio è quello di ragazzo italiano con il quale stavo aspettando di prendere un volo in aeroporto a Vientiane: è uscito a fumare una sigaretta nel parcheggio e un poliziotto è arrivato di tutta fretta pretendendo di fargli una multa di 40€. Non avendo documenti o portafoglio con sé, gli ha requisito la gopro in attesa del pagamento. Questi episodi purtroppo non sembrano essere assolutamente rari, il mio consiglio è di eliminare il problema alla radice rispettando le regole e nonostante spesso pagare sia la soluzione più rapida e pratica cerca di non farti mettere i piedi in testa e fai valere i tuoi diritti: sequestrare passaporti e beni personali in cambio di multe sommarie è assolutamente illegale.
Per concludere, vestiti in maniera adeguata, evita canottiere e pantaloni eccessivamente corti quando entri in templi e non dimenticare di togliere le scarpe!
Stai pianificando un viaggio in Laos? Dai un’occhiata a questi post:
Quale zaino da viaggio scegliere
Le migliori carte per viaggiare
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6 commenti
Stefania Ferrari
ciao a novembre partirò per un viaggio in Thailandia/Laos di 3 settimane
dopo aver letto il tuo blog e altri itinerari di viaggio, ho deciso di seguire il tuo esempio, ovvero da Huay Xai proseguire via terra per Lunag Namtha e proseguire , sempre via terra, per Luang Prabang. Non mi ispirava raggioungere Luang Prabang passando da Pakbeng con 2 gg di navigazione in slowboat …il tuo blog cme è utilissimo, mi sembra tutto molto chiaro grazie
ilbackpacker
Ciao, mi fa piacere che il blog ti sia stato utile! Buon viaggio 🙂
Silvio
Ciao ma per il visto al arrivo accettano solo dollari oppure anche euro.La carta di credito e accetta? Grazie
ilbackpacker
Ciao, che sappia io accettano solo dollari. Se entri via terra potrebbero accettare anche paganti con la valuta del paese dal quale stai arrivando come per esempio la Thailandia. Per pagamenti elettronici credo che l’unica opzione sia il visto online. Buon viaggio!
Roberto
Ciao Nicola, grazie per queste guide!
Secondo te avrebbe senso fare il giro “al contrario”? Mi torna molto più comodo partire da Vientiane ma non sono sicuro che tutti i collegamenti di cui hai scritto funzionino alla stessa maniera.
Grazie.
ilbackpacker
Ciao Roberto, non dovresti aver alcun problema. Buon viaggio! 🙂