La Cambogia, ufficialmente Regno di Cambogia è spesso snobbata in favore di altre mete nel sud est asiatico ma il Paese ha più di qualche destinazione interessante.
Angkor Wat, il complesso di templi più grande al mondo, nonché il sito archeologico più visitato del sud est asiatico, le isole paradisiache nel sud del Paese, le foresta incontaminata ma anche tanta storia recente che purtroppo riguarda uno dei peggiori genocidi di sempre. Il Paese da davvero molto da offrire.
Ho passato due mesi viaggiando zaino in spalla per il Paese. Che tu voglia fare lo stesso o semplicemente fare qualche ricerca per poi affidarti a un tour organizzato, in questa guida troverai molti consigli e informazioni utili per pianificare al meglio il tuo viaggio.
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Tramonto ad Angkor Wat.
La Cambogia, come praticamente tutti gli altri Paesi della regione, ha due stagioni ben distinte: la stagione secca e quella della pioggie. In generale, il periodo migliore per visitare la Cambogia corrisponde con la stagione secca che va indicativamente da novembre ad aprile, con i mesi di novembre, dicembre e gennaio che sono considerati i migliori in assoluto, vista l’assenza di piogge e le basse temperature che sono senza dubbio le più piacevoli dell’anno. Ovviamente questo periodo corrisponde con l’altissima stagione riflettendosi sui prezzi, soprattutto dell’alloggio e di alcune attività.
A partire da marzo le temperature e l’umidità si alzano notevolmente fino a raggiungere il picco verso maggio, appena prima delle piogge. Questi mesi, seppur non i più piacevoli, restano comunque un buon periodo per visitare il Paese.
La stagione delle piogge che va da maggio a ottobre ha però alcuni vantaggi: il panorama si colora letteralmente di verde, le risaie prendono finalmente colore e le cascate sono a pieno regime. Le piogge, quasi giornaliere, tendono ad essere concentrate nell’arco di poche ore, soprattutto durante i primi mesi della stagione umida, mentre sono molto più frequenti con l’avanzare della stagione, raggiungendo il picco in agosto.
Durante il picco delle piogge, alcune strade potrebbero essere impraticabili rendendo gli spostamenti via terra difficoltosi, molte attività come trekking e tubing sono praticamente fuori questione. Settembre ed ottobre possono essere dei buoni mesi, c’è infatti un calo delle piogge e un abbassamento delle temperature fino alla transizione verso la stagione secca di novembre.
Alba a Saracen Bay, Koh Rong Samloem.
I possessori di passaporto italiano (con scadenza inferiore ai 6 mesi) ricevono un visto turistico on-arrival della durata di 30 giorni dal momento in cui entrano nel Paese. Il visto in questione è il Type “T” e costa normalmente 30 dollari americani, ma alcuni valichi di frontiera lo fanno pagare 35$. In alcune frontiere viene inoltre chiesto un 1$ durante il week end per processare la richiesta, che la cosa sia legittima o meno resta un mistero.
Io ho attraversato il confine a Ban Laem (dove ho pagato 35$) arrivando quindi dalla Thailandia e non mi hanno chiesto nessuna foto tessera ma, da quanto si legge, a volte le chiedono. Volendo accettavano anchee Thai Baht a un cambio però molto sfavorevole. Avevo con me dei dollari americani quindi ho semplicemente usato quelli.
Da qualche anno è inoltre possibile ottenere il visto online (E-visa) ma quest’ultimo non è accettato a tutti i valichi di frontiera via terra. Al momento della scrittura di questa guida nemmeno il sito ufficiale è chiaro a riguardo e si limita a menzionare che non è accettato ovunque: “Not all border checkpoints support e-Visa. Please check before you apply. You can apply on-arrival Visa for those checkpoints not supporting e-Visa.” Di certo c’è che viene accettato all’aeroporto di Phnom Penh. Ti invito a verificare ma stando a fonti non ufficiali. il visto è inoltre accettato a Preah Sihanouk International Airport, Cham Yeam (Koh Kong) – confine Thailandia, Poi Pet (Banteay Meanchey) – confine Thailandia, Bavet (Svay Rieng) – confine Vietnam e Tropaeng Kreal Border Post (Stung Treng) – confine Laos. Il costo è 36$ quindi leggermente più caro rispetto al classico visa on-arrival.
Alba ad Angkor Wat.
Il visto turistico (Type “T”) di cui ho parlato finora si può facilmente rinnovare per altri 30 giorni. La procedura è davvero semplice ma purtroppo richiede una settimana. L’unico ufficio dell’immigrazione dove è possibile procedere con il rinnovo è quello di Phnom Phen che si trova di fronte l’aeroporto (Google Maps, Maps.me). Per raggiungerlo consiglio di prendere la linea 3 dei bus della quale puoi facilmente identificare la fermata più vicina con l’app ufficiale (iOS, Android). Gli autobus passano davvero di frequente, sono puliti, hanno l’aria climatizzata e per quella che è stata la mia esperienza, non sono mai affollati. Il tutto per 1500 real. Ricordati solo di portare con te i soldi esatti perché non viene dato il resto.
All’ufficio dell’immigrazione viene dato un modulo che va compilato e consegnato insieme al passaporto, una foto tessera e il pagamento di 30$. Si riceve un documento provvisorio e un appuntamento per ritirare il passaporto una settimana dopo.
Per informazioni aggiornate su visti e quant’altro consiglio di consultare il sito viaggiare sicuri messo a disposizione del Ministero degli Esteri.
La Cambogia non richiede nessuna vaccinazione obbligatoria ma Epatite A e B sono consigliate. Alcuni medici potrebbero consigliare anche la profilassi antimalarica in particolare se visiti il Paese durante la stagione delle piogge o ti avventuri fuori dalle grandi città. Parlane con il tuo medico.
Le saline di Kampot.
Nel corso di questa guida troverai spesso i prezzi espressi in dollari americani ma non solo. La Cambogia ha infatti due monete ufficiali: il dollaro americano e il Riel cambogiano. Potresti per esempio pagare un conto di 3$ con una banconota da 10$ e ricevere una banconota da 5$ più l’equivalente di 2$ in real e così via. Questo sistema può creare un po’ di confusione agli inizi.
In generale, il Riel viene usato in particolar modo per cifre sotto il dollaro ma anche in zone rurali e business di piccole dimensioni sembrano preferirlo o perlomeno esprimere i prezzi direttamente in Riel, mentre business di grandi dimensioni e il settore del turismo sembra preferire il dollaro o comunque esprimere il costo dei propri servizi in dollari.
Fortunatamente il cambio non ufficiale usato da molti è 1$ = 4000 real il che rende i conti molto più semplici. Detto questo, perlomeno durante il mio soggiorno, il cambio ufficiale offerto dai vari cambio valuta era attorno a 1$ = 4100 real. Questo significa che era spesso possibile abusare del cambio non ufficiale cambiando i propri dollari a 4100 real per poi pagare usando il cambio 1$ = 4000 real risparmiando circa un 2.5% a transizione. Questo trucchetto però non sempre funzionava perché soprattutto i business più grossi, seppur accettino volentieri i real nonostante i prezzi espressi in dollari, usavano giustamente il cambio ufficiale.
Infine, le destinazioni descritte sono elencate partendo dalla capitale Phnom Penh proseguendo verso nord per poi spostarsi a ovest prima di scendere verso sud. Se decidi di volare su Phnom Penh questo è probabilmente il modo migliore per ottimizzare gli spostamenti, ma chiaramente dipende molto da dove arrivi, in che direzione intendi proseguire il tuo viaggio e quali destinazioni intendi visitare all’interno del Paese. Io per esempio ho iniziato il mio viaggio a Battambang arrivando dalla Thailandia.
N.b. Più volte nel corso della guida troverai link a https://www.alltrails.com/. Se vuoi utilizzare la navigazione offline direttamente dall’app di Alltrails devi passare alle versione pro. Puoi però aggirare il problema scaricando le coordinate dalla versione desktop del sito in formato “Google Earth KML” e poi caricandole su maps.me che è in assoluto una delle mie app preferite per viaggiare.
Phnom Penh, capitale della Cambogia, rispetto ad altre capitali del sud est asiatico, non è esattamente una destinazione interessante o una bella città, tanto che molti viaggiatori decidono di saltarla in tronco. A meno che tu non abbia i giorni letteralmente contati credo valga comunque la pena passarci almeno una giornata per visitare alcuni luoghi simbolo del terribile genocidio avvenuto sotto il regime dei Khemer Rossi negli anni settanta.
Come anticipato, credo che una giornata sia sufficiente per visitare i principali siti di interesse: ovvero Tuol Sleng e Choeung Ek. Molti ostelli organizzano tuk tuk condivisi per visitare entrambi i siti. Personalmente ho camminato fino a Tuol Sleng insieme a un altro ragazzo e poi abbiamo condiviso un tuk tuk per andare a tornare da Choeung Ek.
Tuol Sleng (S-21)
Tuol Sleng chiamato anche S-21 (Google Maps, Maps.me) era il centro di massima segretezza di una rete di circa 200 prigioni dove la gente veniva torturata dai Khmer Rossi. Tra 12000 e 20000 persone vennero imprigionate qui. Vi sono solo 12 sopravvissuti confermati. L’ingresso costa 5$ ma se si vuole l’audioguida bisogna pagare 10$, è disponibile anche in italiano e consiglio fortemente di prenderla. Se si ascoltano tutte le tappe dell’audioguida la visita dura due ore circa. Dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 10:15 viene inoltre mostrato un documentario, che non ho personalmente visto, ma potrebbe essere interessante combinarlo con la propria visita.
Si tratta di una visita che alcuni potrebbero trovare difficile, quasi traumatica. Si inizia con le stanze dove furono uccisi gli ultimi prigionieri, letteralmente squartati vivi per evitare di fare rumore sparando, visto che l’esercito di liberazione era ormai davvero vicino e lo staff in fuga voleva evitare di attirare la loro attenzione. Il ragazzo con il quale ho visitato il museo ha saltato più di qualche tappa dell’audioguida e la notte mi ha detto di non aver dormito bene, quindi se sei una persona particolarmente sensibile, regolati di conseguenza. A tutti gli altri consiglio fortemente la visita (con l’audioguida).
Una delle stanze dove furono uccisi gli ultimi prigionieri.
Choeung Ek (Killing Fields)
Choeung Ek (Google Maps, Maps.me) è il più noto dei 300 campi della Morte o campi di sterminio presenti in Cambogia, si trova a circa 15 km a sud-est di Phnom Penh ed è qui che i prigionieri di Tuol Sleng venivano condotti, giustiziati e sepolti in fosse comuni. Oggi è un museo e un luogo della memoria. L’ingresso con audioguida costa 6$. Se si ascoltano tutte le tappe e si visita il piccolo museo la visita dura due ore circa. Il documentario che dura una decina di minuti circa e viene mostrato a ripetizione a lato del museo, seppur interessante, non racconta nulla che non sia già nell’audio guida.
Anche in questo caso si tratta di una visita “pesante”, è ancora possibile vedere ossa e vestiti che affiorano dal terreno soprattutto durante il periodo delle piogge e il percorso guidato si conclude con una stupa buddista piena di crani umani recuperati dalle fosse comuni. Anche in questo caso, se sei una persona particolarmente sensibile, valuta se visitare o meno il sito. A tutti gli altri consiglio fortemente la visita. Come detto in precedenza, consiglio di prendere un tuk al termine della visita a Tuol Sleng.
Pagoda a Choeung Ek.
Palazzo reale
Il palazzo reale (Google Maps, Maps.me) viene spesso consigliato durante una visita a Phnom Penh ma personalmente ho deciso di non visitarlo perché era in fase di restauro e pertanto solo parzialmente visitabile. Costruito nel 1886 è considerato un fantastico esempio di architettura Khmer e’attuale residenza ufficiale del re Sihamoni. All’interno del perimetro, oltre al palazzo reale vero e proprio, ci sono altri siti di interesse come la Pagoda d’argento e il Tempio del Buddha di Smeraldo. L’ingresso costa 10$. Che tu decida di visitare il complesso o meno, consiglio comunque di fare un giro all’ingresso durante la sera quando è illuminato. È davvero affascinante nonché un ottimo modo per sfuggire dal caos della città perché l’area è interdetta al traffico. Anche il museo nazionale (Google Maps, Maps.me), a lato del palazzo reale, è spesso consigliato ma stando alle mie ricerche si tratta più che altro di una collezione di statue. Ho deciso di non visitarlo ma sono certo che alcune persone potrebbero trovarlo interessante. L’ingresso costa 10$.
L’ingresso al palazzo reale.
Wat Phnom
Wat Phnom (Google Maps, Maps.me) è una pagoda che si trova sulla cima di un piccolo colle all’interno di un parco nel bel mezzo della città. L’ingresso per gli stranieri costa 1$. Non sono tanti soldi ma onestamente se hai già passato un po’ di tempo in Asia dubito troverai la visita particolarmente affascinante. Per me l’aspetto migliore è stata la pace dal caos della città, ci sono infatti numerose panchine dove sedersi a leggere un buon libro o semplicemente passare un po’ di tempo in relax. A mio parere la vista migliore per le foto è quella dal lato sud e non serve nemmeno entrare. Non sto suggerendo di farlo, ma qui volendo potresti semplicemente scavalcare ed evitare di pagare l’ingresso. Io l’ho fatto per pigrizia quando è stato il momento di uscire.
Wat Phnom.
Ta Prohm e Tonle Bati
Ta Prohm (Google Maps, Maps.me) e Tonle Bati (Google Maps, Maps.me) sono alcuni dei templi meglio conservati al di fuori del complesso di Angkor Wat. Si trovano a circa 30km a sud di Phnom Penh. A quanto pare l’ingresso costa solo un euro ma dopo aver passato una settimana esplorando templi non sono riuscito a giustificare l’ora di strada e in generale la visita ma per alcuni potrebbe essere qualcosa di interessante.
Isola della seta
L’isola della seta o Koh Dach (Google Maps, Maps.me) è un’altra escursione spesso consigliata ma stando alle mie ricerche, quella che una volta era un’isola pacifica dove osservare la vita rurale è ormai diventata la classica trappola turistica che non vale assolutamente la pena visitare. Se decidi di visitarla invece di unirti a un tour organizzato puoi semplicemente raggiungere il molo del traghetto (Google Maps, Maps.me) in tuk tuk e poi noleggiare una bici per girare sull’isola.
Per concludere, più di qualche viaggiatore mi ha consigliato di provare i famosi noodles fatti in casa di David’s restaurant e così mi sono deciso a farlo. Onestamente non li ho trovati così eccezionali e di certo si fanno pagare per la loro notorietà. Più che il cibo in sé, credo sia bello vedere il processo per prepararlo, ma per quello in realtà basta fermarsi qualche minuto di fronte al ristorante.
Scalinata che porta al Wat Phnom.
Come raggiungere Phnom Penh?
Phnom Penh, vista la sua posizione centrale, ha collegamenti diretti almeno una volta al giorno da praticamente tutte le destinazioni turistiche del Paese. Trovare un bus o van diretto a Phnom Penh non è mai un problema. Detto questo, ogni compagnia ha il suo terminal privato, che in alcuni casi si trova leggermente fuori dal centro, il che significa dover prendere un tuk tuk per raggiungere il proprio alloggio. Se decidi di alloggiare nei dintorni del riverfront, come fanno in molti, Virak Buntham, Larryta Express e Giant Ibis hanno il proprio terminal nei dintorni.
Se arrivi dall’aeroporto, invece di prendere un taxi o un tuk tuk – ovviamente se vuoi risparmiare – consiglio fortemente la linea 3 dei bus di cui parlo in dettaglio nella sezione “Documenti e vaccinazioni per entrare in Cambogia” visto che è lo stesso bus da prendere se si vuole rinnovare il visto all’ufficio dell’immigrazione che si trova letteralmente di fronte all’aeroporto. In ogni caso, uscendo a piedi dall’aeroporto, la fermata si trova un centinaio di metri sulla sinistra (Google Maps, Maps.me). 1500 riel, non viene dato il resto.
Dove dormire a Phnom Penh?
Ho passato una notte a Pooltop Phnom Penh che non è poi così male ma consiglio fortemente Onederz Hostel Phnom Penh, leggermente più caro ma è davvero un ottimo ostello. Attenzione però perché da quello che ho capito i dormitori da 12 si trovano dall’altro lato della strada in un altro edificio che a quanto pare non è altrettanto carino. Prenotare sul sito ufficiale è spesso più economico.
Tempio Wat Kandal a Battambang.
Battambang è la terza città del Paese per dimensioni, spesso ignorata in favore di destinazioni più popolari, credo possa essere una meta interessante dove passare un paio di giorni in particolar modo per chi prosegue o arriva dalla Thailandia.
La città è decisamente più tranquilla ed economica rispetto a Phnom Penh e Siem Reap. Già questo credo sia di per sè un’attrazione ma ci sono anche un paio di siti interessanti da vedere.
Wat Piphetthearam.
Templi e tour della città
Se sei nel sud est asiatico da poco e non ne hai ancora avuto abbastanza di vedere templi, puoi fare un tour a piedi dei principali della città. Di nuovo, nulla di imperdibile ma sicuramente un bel modo per passare qualche ora. In ordine: Wat Piphetthearam (Google Maps, Maps.me), Wat Po Cnong (Google Maps, Maps.me), Wat Kandal (Google Maps, Maps.me) e Wat Damrey Sor (Google Maps, Maps.me).
Altri punti di interesse che potresti aggiungere a questo tour a piedi della città sono il Museo di Battambang (Google Maps, Maps.me) e il palazzo del governatore (Google Maps, Maps.me). Per l’ingresso al museo chiedono uno dollaro sotto forma di “donazione”. Ci sono un sacco di sculture in pietra arenaria. Per i non appassionati credo sia una breve visita o perlomeno lo è stato per me. Il palazzo del governatore è invece un esempio ben preservato di architettura francese coloniale, non si può accedere all’edificio vero e proprio ma si può entrare e camminare tra i giardini che lo circondano. L’ingresso è gratuito.
Wat Damrey Sor.
Wat Ek Phnom
Wat Ek Phnom (Google Maps, Maps.me) si trova una decina di chilometri fuori città ed è il sito di un tempio risalente all’undicesimo secolo ormai in rovina ma comunque un luogo interessante per la sua semplicità. L’ingresso costa 1$. Di fronte al tempio antico è stata costruita una bella pagoda nuova di zecca mentre a lato c’è una statua del Buddha gigante.
Wat Ek Phnom.
Wat Ek Phnom, statua buddha e pagoda.
Wat Samrong Knong
Wat Samrong Knong (Google Maps, Maps.me) è un tempio moderno che si trova circa 5 km fuori città e la cui visita può essere facilmente combinata con il Wat Ek Phnom. Si tratta di un luogo significativo perché all’epoca dei Khmer Rouge il tempio originale e i suoi dintorni sono stati usati come prigione e campo di sterminio, oltre diecimila persone hanno perso la vita qui. C’è un piccolo museo non particolarmente interessante e un monumento dove è possibile leggere alcune informazioni su come veniva uccisi i prigionieri. Per accedere all’area dove si trova il monumento viene chiesta una donazione di 2000 real.
Monumento commemorativo a Wat Samrong Knong.
Tempio e Pagoda Baset
Il tempio Baset (Google Maps, Maps.me) e l’adiacente pagoda sono leggermente più scomodi da raggiungere. Ci sono stato ma personalmente non credo ne valga la pena. Le rovine del tempio sono davvero poco impressionanti e anche la pagoda non è niente di che ma se hai tempo e voglia puoi sicuramente includere la visita nel tuo itinerario. A me non è stato chiesto niente ma ho letto di qualcuno a cui è stato chiesto di pagare 1$ di ingresso, non farlo. L’ingresso è gratuito.
Tempio Phnom Banan
Risalente all’XI secolo, il Tempio Phnom Banan (Google Maps, Maps.me) è considerato il meglio conservato dei templi khmer nei dintorni di Battambang. Situato in cima a un colle, si raggiunge al termine di oltre 350 gradini. Davvero carino e perlomeno durante la mia visita assolutamente non affollato. L’ingresso costa 2$. Non ci sono stato ma volendo alla base della montagna ci sono delle grotte da visitare.
Scalinate che portano al Tempio Phnom Banan.
Killing Cave, Phnom Sampov e Bat Cave
Una decina di chilometri a sud di Battambang c’è una montagna sulla cui cima si trova il tempio Phnom Sampov (Google Maps, Maps.me) da dove si hanno delle ottime viste sulla campagna circostante e Battambang in lontananza. È inoltre possibile visitare la Killing Cave (Google Maps, Maps.me) dove migliaia di vittime furono gettate all’epoca dei Khmer Rouge e delle quali è ancora possibile vedere i resti all’interno del memoriale. Infine, assicurati di scendere alla base della montagna prima del tramonto per ammirare i milioni di pipistrelli che ogni sera escono dalla Bat Cave (Google Maps, Maps.me), uno spettacolo davvero impressionante.
La polizia ha un checkpoint all’inizio della salita che porta alla Killing Cave/tempio e mi ha fatto pagare 2$ per l’ingresso senza darmi alcun tipo di biglietto. Ho pagato senza pensarci troppo ma poco dopo mi è venuto il dubbio e su maps.me c’era un bel pin con scritto “scam police officer”. Una volta sceso sono riuscito a farmi ridare i soldi ma chiaramente consiglio di non pagare.
Per concludere, per visitare tutti i siti appena descritti consiglio di noleggiare uno scooter per la giornata e visitare Wat Ek Phnom, Wat Samroung Knong, Phnom Banan, Phnom Sampeau e Bat Cave in questo ordine così da poter vedere i pipistrelli che escono al tramonto prima di tornare a Battambang. Io ho pagato 8$ per lo scooter direttamente alla guesthouse. Le strade, come in tutta la Cambogia, non sono esattamente in perfette condizioni. In alternativa so che alcuni ostelli organizzano tour condivisi in tuk tuk ma solitamente si limitano a visitare il Tempio Phnom Banan, Phnom Sampeau (Killing Cave) e la Bat Cave. Infine, potresti semplicemente contrattare con un tour privato con qualche tuk tuk per strada.
Pipistrelli in uscita dalla Batcave.
Battambang Circus
Il circo di Battambang (Google Maps, Maps.me) o Phare Ponleu Selpak (sito ufficiale) è stata una piacevole sorpresa. Si esibiscono gli studenti della scuola di arte non profit di Battambang e la performance è davvero di alto livello. L’ingresso costa 14$ che non è poco ma i soldi vanno direttamente a sostenere un’ottima causa. Lo spettacolo dura un’ora circa e viene fatto ogni lunedì, mercoledì, giovedì e sabato alle 19:00 (consiglio di confermare date e orario sul sito ufficiale) ma è possibile entrare nel perimetro della scuola dalle 18:00. Ci sono un paio di stanze con delle esposizioni da visitare e un piccolo caffè/ristorante. Consigliato. Io l’ho raggiunto a piedi dal centro di Battambang ma credo che la maggior parte delle persone preferirebbe prendere un tuk tuk.
Battambang Circus.
Bamboo Train
Il Bamboo Train (Google Maps, Maps.me) è considerato una delle attrazioni più famose della città, alcune guide lo ritengono imperdibile. Originariamente una forma di trasporto usata dai locali ad oggi penso possa essere considerata a tutti gli effetti una trappola per turisti tanto che ho deciso di saltare in tronco l’esperienza. Seppur datato puoi leggere questo articolo o semplicemente dare un’occhiata a qualche recensione su google maps e trarre la tue conclusioni ma sostanzialmente si pagano 5$ per un viaggio di 40 minuti circa andata e ritorno a bordo di alcuni “carrelli” in bamboo con una breve pausa in un villaggio dove si viene assillati dalla gente per comprare qualcosa.
Crocodile Farm
L’allevamento di coccodrilli (Google Maps, Maps.me) è senza dubbio un’altra attrazione che divide i viaggiatori. Per alcuni è una figata, per altri una vergogna. Personalmente non ci sono stato ma se vuoi osservare centinaia di coccodrilli da vicino e tenere in mano un cucciolo di coccodrillo questo è il luogo da visitare. L’ingresso costa 2$.
Museo di Battambang.
Dove dormire a Battambang?
Io ho preso una camera privata a The Blue Guest House pagando tipo 5$ a notte, se cerchi qualcosa di più social, alcuni ragazzi mi hanno detto che THE PLACE Hostel & Rooftop Bar non è male.
Battambang Circus.
Come raggiungere Battambang?
Da Chanthaburi in Thailandia ci sono quattro partenze giornaliere 8:00, 11:00, 14:00 e 17:00 verso il confine di Bae Lem, da qui un taxi condiviso verso Battambang costa sui 10$ o 300 Baht. Da Siem Reap e viceversa ci sono collegamenti in van abbastanza frequenti con Vireak Buntham e taxi condivisi per 10$ circa, 3-4 ore circa. Allo stesso modo ci sono collegamenti frequenti verso Phnom Penh, 6-7 ore circa, inclusi dei bus notturni. Infine, c’è l’opzione di prendere la barca con Angkor Express che copre la tratta Battambang – Siem Reap e viceversa per 30$ in 6-7 ore circa. Volendo puoi prenotare direttamente sul loro sito ed è incluso il pick up. Io mi sono limitato a prendere il van ma si tratta di un’esperienza che alcuni viaggiatori mi hanno consigliato in particolar modo se non hai intenzione di visitare alcun villaggio galleggiante a Siem Reap visto che prendendo la barca avresti modo di vederne qualcuno lungo il percorso in quanto la prima parte del viaggio si naviga sul Lago Tonle Sap.
Palazzo del governatore.
Siem Reap è il crocevia per chiunque voglia visitare il complesso di Templi di Angkor Wat. La città si trova infatti a pochi chilometri dall’ingresso del parco archeologico ed è pertanto la base ideale per quella che è senza dubbio l’attrazione numero uno della Cambogia.
Come anticipato, per molti Siem Reap è sinonimo di Angkor Wat, assolutamente un must see per chiunque si trovi in Cambogia ma nei dintorni della città ci sono sicuramente altri siti da tenere in considerazione per chi ha tempo a disposizione. Per chi fosse interessato, Siem Reap ha una vita notturna degna di nota in particolar modo lungo la famigerata Pub Street (Google Maps, Maps.me).
Pub Street.
Angkor Wat
Completate le scansioni laser aeree 3D nel 2016, si è capito che il sito archeologico non solo era il più grande monumento religioso al mondo, ma anche un’enorme città nel cuore del Regno Khmer. Si pensa che per la sua costruzione siano stati coinvolti 300.000 operai e 6.000 elefanti. Angkor Wat è infatti un sito enorme. Il tempio principale che appare nella maggior parte delle foto e dal quale l’intero sito archeologico prende il nome è di fatto solo una piccola parte del sito che ricopre un’area di oltre 400 chilometri quadrati. Di questa gigantesca città ad oggi rimangono quasi esclusivamente gli impressionanti templi ovvero gli unici edifici che furono costruiti in pietra.
Scimmie al tempio Bayon.
Dove comprare i biglietti per Angkor Wat?
Per l’ingresso al parco vengono offerte tre tipologia di pass: un giorno per 37$, tre giorni per 62$ e infine sette giorni per 72$. Consiglio fortemente di comprare il biglietto online sul sito ufficiale, non si paga alcuna commissione a patto che usi una carta senza commissioni di cambio valuta. Basta poi scaricare il biglietto sul telefono e mostrarlo in formato digitale ai vari checkpoint. Se per qualsiasi ragione vuoi comprare il biglietto fisico o pagare in contanti, la biglietteria si trova in questo punto.
Personalmente credo che il pass di tre giorni sia il giusto compromesso. Io ho passato cinque giorni all’interno del parco e onestamente non mi sarebbe dispiaciuto fermarmi ancora qualche giorno ma come già detto credo che per la maggior parte delle persone tre giorni siano più che sufficienti. Se proprio non hai tempo o viaggi estremamente al risparmio, passare un solo giorno all’interno del parco non è la fine del mondo. Ci tengo inoltre a precisare che gli ingressi non vanno per forza utilizzati consecutivamente. Il pass di tre giorni è infatti valido per dieci giorni mentre quello di una settimana può essere usato nel corso di un intero mese.
Alba ad Angkor Wat.
Come visitare Angkor Wat?
Una volta acquistato il biglietto ci sono diverse opzioni per visitare il parco archeologico, le più popolari sono senza dubbio tuk tuk, scooter e bicicletta. Io ho fatto due giorni in tuk tuk, due giorni in bicicletta e un giorno in scooter. Specialmente se viaggi solo, consiglio di unirti ai vari tour in tuk tuk organizzati dagli ostelli, i due tour “standard” sono il sunrise tour e il sunset tour, il prezzo varia a seconda dei partecipanti, io li ho fatti entrambi con altri tre ragazzi pagando solo 5$ per il sunrise e 6$ per il sunset. Completando questi due tour sostanzialmente si visitano tutti i templi principali. Se devi scegliere tra uno dei due, consiglio il Sunrise tour. Bisogna svegliarsi presto ma ne vale assolutamente la pena! Se hai un solo giorno a disposizione e vuoi sfruttare la giornata al massimo, un tuk tuk privato dall’alba al tramonto dovrebbe costarti circa 30$.
Il tempio Ta Prohm.
Se sei disposto a fare un po’ di fatica, la bicicletta è una fantastica opzione, da Siem Reap all’ingresso di Angkor Wat sono 25/30 minuti circa ma sappi che anche a cavallo tra gennaio e dicembre ovvero il periodo più “freddo” dell’anno verso le 10:00/11:00 inizia a fare piuttosto caldo. Io ho optato per la bici solo dopo aver fatto i due tour in tuk tuk e in sostanza uscivo all’alba, passavo qualche ora all’interno del parco, tornavo in città nella tarda mattinata e uscivo di nuovo solo nel tardo pomeriggio per il tramonto. Nonostante le strade siano in ottime condizioni, pianeggianti e ci sia molta ombra, decidere di passare l’intera giornata in bici può essere davvero pesante specialmente se non si ha un minimo di allenamento.
L’ultima opzione è noleggiare lo scooter, io l’ho fatto l’ultimo giorno per aver modo di esplorare alcuni dei templi che si trovano distanti dal complesso principale ma nessuno ti vieta di usarlo anche solo per il classico tour.
Esplorando i templi.
Quali sono i templi principali di Angkor Wat?
Se vuoi rendere la tua visita più interessante consiglio di leggere qualche articolo online sulla storia dei vari templi o magari usufruire di una delle tante guide che offrono i propri servizi nei pressi dei templi più grandi.
Partiamo dal tempio principale ovvero Angkor Wat stesso (Google Maps, Maps.me) che perlomeno durante la mia visita era l’unico ad aprire all’alba dalle 5:00 della mattina. Se vuoi assicurarti un posto in prima fila lungo lo stagno in questo punto (Google Maps, Maps.me), da dove è possibile scattare la foto con il riflesso, devi per forza entrare a quell’ora in particolar modo se vuoi la foto con le torri non coperte dalle palme.
Tutti gli altri templi sono aperti dalle 7:30 alle 17:30 fatta eccezione per il Phnom Bakheng che chiude alle 18:30.
Il tempio Bayon (Google Maps, Maps.me) risale al XII secolo ed è famoso per i numerosi volti sorridenti di Brahma scolpiti nelle pareti di pietra. Questo è probabilmente il mio tempio preferito.
Tempio Bayon
Il tempio Ta Prohm (Google Maps, Maps.me) è spesso chiamato “Tomb Raider Temple” perché proprio qui furono girate alcune scene del film “Lara Croft: Tomb Raider”. Qui ci sono un paio di alberi che hanno avvolto parte del tempio creando degli scorci davvero affascinanti.
Il Tempio Banteay Kdei (Google Maps, Maps.me) ha uno stile architettonico simile a Bayon ma meno complesso e più piccolo.
Il tempio Ta Keo (Google Maps, Maps.me) ha un aspetto particolarmente massiccio dovuto all’assenza di decorazioni esterne. È considerato un esempio del cosiddetto stile Khleang.
Il tempio Ta Som.
Questi elencati finora sono i templi normalmente visitati nel corso del sunrise tour mentre quelli che seguono sono quelli che si visitano facendo il sunset tour.
Il tempio Preah Khan (Google Maps, Maps.me) come Ta Prohm è in gran parte non restaurato, con numerosi alberi e altra vegetazione che crescono tra le rovine.
Il tempio Neak Poan (Google Maps, Maps.me) è un’isola artificiale con un tempio buddista su un’isola circolare, non particolarmente impressionante a mio parere.
Tempio Neak Poan.
Il tempio Pre Rup (Google Maps, Maps.me) costruito come tempio di stato del re khmer Rajendravarman. Si tratta di un tempio-montagna in mattoni, laterite e arenaria.
Il tempio Ta Som (Google Maps, Maps.me) è costituito da un unico santuario situato circondato da mura di laterite. Come i vicini Preah Khan e Ta Prohm, il tempio è in gran parte non restaurato.
Il tempio Mebon orientale (Google Maps, Maps.me) era dedicato al dio indù Shiva. La sua posizione riflette l’attenzione degli architetti khmer per l’orientamento e le direzioni cardinali. Sono visibili i fori che in passato ancoravano lo stucco.
Il tempio Pre Rup.
Phnom Bakheng (Google Maps, Maps.me) è il tempio dove si viene portati a vedere il tramonto. È estremamente popolare e c’è davvero un sacco di gente. Non è male ma se hai altri tramonti a disposizione, consiglio fortemente di andarlo a vedere nei pressi del ponte che porta ad Angkor Wat in questo punto (Google Maps, Maps.me). Con un po’ di fortuna l’ultima luce del giorno illuminerà il tempio dando luogo a uno spettacolo unico, a mio parere molto meglio di un anonimo tramonto dalla cima del Phnom Bakheng.
Per concludere, sappi che il prezzo del cibo all’interno dei confini del parco è estremamente gonfiato e non devi per forza stare al gioco. Quando nel corso del sunset tour che inizia verso le 11:00 ci siamo fermati per il pranzo, invece di 7/8$ a pasto come da menù, ci abbiamo messo letteralmente due secondi per scendere a 5$ qualunque cosa volessimo. Sono sicuro si possa pagare pure meno e di certo tutti i tuk tuk driver che vedi seduti a mangiare non pagano così tanto.
Tramonto al tempio Phnom Bakheng.
L’ultima luce del giorno che illumina Angkor Wat.
Altri templi da visitare
Come anticipato, oltre al complesso principale ci sono parecchi templi che vale la pena esplorare. Questi templi sono spesso ignorati e pertanto un’ottima opzione per chiunque voglia sfuggire dalle folle che caratterizzano Angkor Wat.
Il tempio Banteay Srei conosciuto anche come “Lady Temple” (Google Maps, Maps.me) è un tempio indù del X secolo dedicato a Shiva. È considerato il “gioiello dell’arte Khmer” per via di tutti gli intricati intagli. Si trova a poco meno di un’ora di Siem Reap, consiglio di combinare la visita con il landmine museum di cui parlo più sotto. L’ingresso è incluso nel pass per Angkor Wat.
Tempio Baksei Chamkrong.
Il tempio Bakong (Google Maps, Maps.me) e il tempio Preah Ko (Google Maps, Maps.me) si trovano a poca distanza uno dall’altro e sono alcuni tra i templi degni di nota inclusi nel pass più accessibili da Siem Reap. Se decidi di andare al Beng Mealea, sono letteralmente per strada e credo valga la pena fermarsi.
Il tempio Beng Mealea (Google Maps, Maps.me) conosciuto anche come “Jungle Temple” si trova a circa un’ora di strada da Siem Reap. Come suggerisce il soprannome, la giungla ha leggermente preso il sopravvento e da quanto mi è stato detto solo di recente sono state costruite le passerelle che permettono di esplorare il suo interno con facilità. Resta comunque un’opera impressionante nonché uno dei templi Khem più grandi mai costruiti. Anche in questo caso l’ingresso è incluso nel pass per Angkor Wat.
Tempio Beng Mealea.
Il tempio Koh Ker (Google Maps, Maps.me) si trova a oltre due ore di strada da Siem Reap ma essendo lungo la stessa strada che porta al Beng Mealea (un’ora più a nord) si può facilmente combinare la visita. Si tratta di un’impressionante piramide alta 30 metri immersa nella giungla ma anche trovandomi già al Beng Mealea non sono riuscito a giustificare le ulteriori due ore di strada tra andata e ritorno senza contare il fatto che bisogna pagare un ingresso di 15$ a parte. Se interessato puoi comprare il tuo biglietto online sul sito ufficiale. Da Siem Reap è possibile unirsi a un tour in minivan per circa 50$ a persona che include la visita a Koh Ker e Beng Mealea.
Il tempio Preah Vihear (Google Maps, Maps.me) si trova ancora più a nord a circa quattro ore di strada da Siem Reap, letteralmente al confine con la Thailandia tanto che per anni c’è stata una disputa su quale Paese fosse il legittimo proprietario. Situato sulla cima di una rupe alta 525 metri sembra essere un luogo davvero affascinante ma personalmente non sono riuscito a giustificare il lungo viaggio. Se interessato ci sono tour organizzati in minivan che partono da Siem Reap, il prezzo varia in base al numero di partecipanti e l’ingresso costa 10$.
Tonle Om Gate.
Landmine museum
In particolar modo se decidi di visitare il tempio Banteay Srei, trovandosi per strada, consiglio fortemente di fermarsi al Landmine Museum (Google Maps, Maps.me) di cui trovi il sito ufficiale a questa pagina. L’ingresso costa 5$ e i fondi raccolti vanno a supportare direttamente una ngo che si occupa di ripulire il territorio dalle mine e altri progetti come la costruzione di scuole (sito ufficiale).
Il museo racconta prima di tutto la storia del conflitto, come sono arrivate le mine antiuomo in Cambogia e cosa si sta facendo per rimuoverle ma anche la storia del suo fondatore Aki Ra. Strappato alla sua famiglia dai Khmer Rossi all’età di 5 anni, per sopravvivere ha passato quasi 35 anni combattendo per le varie fazioni della guerra in Cambogia prima di dedicare la sua vita alla bonifica del territorio.
Sono arrivato al museo nel pomeriggio, Aki Ra era appena tornato dalla sua uscita quotidiana a ripulire mine e ha offerto un tour guidato del museo a tutti i presenti. Un’esperienza unica. Se non dovessi essere altrettanto fortunato, oltre ai vari pannelli esplicativi c’è la possibilità di ascoltare l’audio guida in lingua inglese. Ci sono una serie di qr da scannerizzare con il telefono e mettono il Wi-Fi a disposizione se non hai una sim, consiglio di portarti un paio di cuffie.
Villaggio galleggiante Kompong Khleang.
Lago Tonle Sap e villaggi galleggianti
Un’escursione al Lago Tonle Sap e uno dei suoi numerosi villaggi galleggianti è un’altra escursione popolare da Siem Reap. La maggior parte delle persone visita il villaggio più vicino alla città ovvero Chong Kneas che stando a quanto ho letto e riferito anche da altri viaggiatori è diventato una vera e propria trappola turistica. Le case si sono trasformate in negozi di souvenir e l’atmosfera autentica è sparita da tempo. Se sei comunque interessato, gli ostelli organizzano tuk tuk condivisi per 10$ circa a seconda del numero di partecipanti e una volta nel villaggio si può fare un giro in barca per 20$.
Tramonto a Kompong Khleang.
Personalmente ho partecipato al tour del villaggio galleggiante Kompong Khleang organizzato da un’agenzia i cui profitti vanno direttamente a finanziare una scuola nel villaggio e altri progetti benefici. Abbiamo visto i locali essiccare il pesce, visitato la scuola e camminato per il villaggio per poi andare a vedere il tramonto sul lago. Tutto sommato una bella esperienza ma se viaggi al risparmio non credo valga la pena spendere 35$. In ogni caso a questa pagina trovi il sito ufficiale con tutte le informazioni del caso. Volendo li puoi contattare anche su whatsapp. Se sei diretto o arrivi da Battambang non vuoi spendere i soldi per un tour e vuoi assolutamente vedere il lago, un buon compromesso potrebbe essere il viaggio in barca.
Pesce affumicato a Kompong Khleang.
Parco nazionale Phnom Kulen
Il parco nazionale Phnom Kulen si trova circa un’ora e mezza dai Siem Reap. L’ingresso costa 20$. Le recensioni non mi hanno per niente convinto e visto anche il costo dell’entrata ho preferito passare oltre ma ti invito a fare le tue ricerche. Qui trovi un articolo interessante. In ogni caso le attrazioni principali sono le due cascate, un punto panoramico, alcuni templi e una statua gigante di un buddha sdraiato.
Circo Phare
Al circo Phare (Google Maps, Maps.me) si esibiscono gli studenti della scuola di Battambang di cui ho parlato in precedenza. In sostanza si tratta dello stesso progetto. Qui trovi il sito ufficiale. Essendo già stato al circo di Battambang ho passato oltre ma credo possa essere un’esperienza interessante per chi non ha intenzione di andare a Battambang. Lo spettacolo è ogni sera alle 20:00 e l’ingresso parte da 18$.
Angkor National Museum
Per concludere, mi è stato fortemente consigliato l’ Angkor National Museum (Google Maps, Maps.me) da una coppia di viaggiatori ma non ci sono stato quindi non mi esprimo. Il museo ti accompagna attraverso la storia del buddismo, della Cambogia e del suo popolo, dall’antichità ai giorni nostri. L’ingresso costa 12$ e l’audio guida 5$.
Tramonto sul Lago Tonle Sap.
Dove mangiare a Siem Reap?
Alcuni ristoranti economici che servono del buon cibo e mi sento di consigliare sono My Little Cafe (Google Maps, Maps.me), Khmer Taste Restaurant (Google Maps, Maps.me) e The Red And Green Curry Angkor Restaurant (Google Maps, Maps.me).
Dove dormire a Siem Reap?
Ho passato un paio di notti a THE PLACE Hostel & Pool Bar, senza infamia e senza lode ma si è rivelato utile visto che organizzano tuk tuk condivisi per visitare Angkor Wat. Questa però è pratica comune nella maggior parte degli ostelli quindi non credo sia un fattore discriminante. Ho passato il resto del mio soggiorno a Baahu Villa, una delle poche opzioni rimanenti a cavallo di capodanno e si è rivelato essere un ottimo “ostello”. In realtà hanno un solo dormitorio e il resto sono camere private quindi non aspettarti assolutamente un’atmosfera social ma il dormitorio in se è davvero confortevole e carino, lo staff estremamente gentile. Infine, Onederz Siem Reap (prenotare sul sito ufficiale è spesso più economico) mi è stato consigliato da più di qualcuno e Noni Tree Hostel seppur più caro mi era stato consigliato da un caro amico.
Come raggiungere Siem Reap?
Siem Reap ha collegamenti molto frequenti verso Phnom Penh, consiglio in particolare LarryTa express ma la tratta è servita da tutte le principali compagnie di bus incluse Giant Ibis, Virak Buntham e Mey Hong quest’ultima è probabilmente l’opzione più economica. Da e verso Battambang ci sono minivan con Virak Buntham e l’opzione di prendere la barca con Angkor Express che copre la tratta Battambang – Siem Reap e viceversa per 30$ in 6-7 ore circa. Ci sono inoltre bus notturni verso Sihanoukville e Kampot. Per farti un’idea delle varie opzioni puoi dare un’occhiata a siti come 12go e Bookaway.
Oltre ai collegamenti via terra, Siem Reap ha interessanti collegamenti diretti in aereo verso molte città nel sud est asiatico che con la costruzione del nuovo aeroporto non potranno che aumentare.
Tempio Ta Prohm.
Sihanoukville è stata per molto tempo una meta amata dai viaggiatori ma purtroppo negli ultimi anni ha visto un enorme boom di investimenti cinesi in particolare nella costruzione di casinò, e molte di queste strutture non sono nemmeno state completate a causa della pandemia. Ora è praticamente un grande cantiere: sporco e privo di qualsiasi fascino.
Credo proprio faresti meglio a saltare Sihanoukville in tronco e tirare dritto verso le isole ma se proprio ti vuoi fermare qualche giorno Otres Beach (Google Maps, Maps.me) quella che un tempo era la destinazione preferita dei backpackers sembra essere comunque rimasta l’opzione migliore.
Dove dormire a Sihanoukville?
Non ho passato la notte a Sihanoukville e probabilmente non dovresti farlo neanche tu ma come sempre credo che Onederz Sihanoukville sia una scommessa sicura. Prenotare sul sito ufficiale è spesso più economico.
Come raggiungere Sihanoukville?
Ci sono collegamenti frequenti da e verso Phnom Penh con tutte le principali compagnie di bus incluse: Giant Ibis, Virak Buntham e LarryTa express. Solitamente sconsiglio di prenotare il trasporto tramite il tuo alloggio ma perlomeno nel caso di Onederz Hostel Phnom Penh, i minivan oltre al pick up in ostello ti portano direttamente al molo dove puoi prendere la barca verso Koh Rong e Koh Rong Samloem il che è davvero pratico. Ci sono inoltre bus notturni da Siem Reap. Come sempre per farti un’idea delle varie opzioni puoi dare un’occhiata a siti come 12go e Bookaway. Volendo, da Phnom Penh e Kampot è pure possibile prendere il treno. Infine, è possibile raggiungere la città dalla Thailandia. Ci sono infatti bus diretti da Trat al confine (Had Lek lato thailandese e Koh Kong lato cambogiano) e poi bus diretti a Sihanoukville.
Tramonto a Lazy Beach, Koh Rong Samloem.
La gente spesso associa la Cambogia al solo Angkor Wat ma la realtà è che il Paese ha più di qualche isola paradisiaca da offrire a chiunque voglia passare qualche giornata di relax in spiaggia.
N.b. Non ci sono ATM sulle isole quindi fai la scorta di contanti prima di lasciare la terraferma!
Koh Rong Sanloem è considerata l’isola preferita dai backpackers che visitano il Paese. Onestamente a me è piaciuta molto anche la più grande e sviluppata Koh Rong ma senza dubbio l’isola più piccola conserva un’atmosfera più autentica e di certo è meno sviluppata.
Alba a Saracen Bay.
Elenco una serie di attività ed escursioni assumendo che tu decida di dormire a Saracen Bay ma come discuterò nella sezione dove dormire, non è assolutamente l’unica opzione.
Tour in barca
Per 10/15$ è possibile partecipare a un tour in barca abbastanza carino. Il programma può variare in base a chi lo organizza ma perlomeno nel nostro caso abbiamo iniziato facendo dello snorkelling, pescato e poi siamo andati a M’Pai Bay per vedere il tramonto. Al ritorno ci siamo fermati in una baia senza inquinamento luminoso per fare il bagno con il plancton fosforescente che è stato davvero figo.
M’Pai Bay.
M’Pai Bay
M’Pai Bay è un piccolo villaggio di pescatori sul lato nord dell’isola. Alcuni viaggiatori la preferiscono per l’atmosfera più autentica ma le spiagge nei dintorni non sono di certo le più belle dell’isola. Io ci sono stato brevemente quando ho partecipato al tour in barca e poi ci ho passato qualche giorno prima di proseguire verso Koh Rong. Alcuni viaggiatori ci vanno in giornata con un taxi boat e allo stesso modo ho incontrato qualcuno che alloggiando a M’Pai Bay è andato a Saracen Bay in giornata prendendo un taxi boat la mattina e tornando con la supply boat la sera.
A M’Pai Bay potresti noleggiare un kayak e andare a fare snorkelling sulla vicina Koh Koun (Google Maps, Maps.me), il lato nord-est è dove ci hanno portato durante il tour in barca. Io ho camminato fino a Clear Water Bay (Google Maps, Maps.me), il sentiero è tracciato su maps.me, la spiaggia è carina e semideserta. Ci si impiega poco più di un’ora. Infine, nella spiaggia appena fuori il villaggio (Google Maps, Maps.me) si può vedere il plancton senza unirsi ad alcun tipo di tour.
Clear Water Bay.
Sunset Beach
Per raggiungere Sunset Beach (Google Maps, Maps.me) da Saracen Bay bisogna camminare per mezz’ora circa, a un certo punto la strada sterrata si trasforma in un vero e proprio sentiero tra la foresta, l’ho fatto in infradito senza problemi ma sono certo che qualcuno preferirebbe avere un paio di scarpe soprattutto se decidi di fermarti per il tramonto e tornare quindi con il buio. Se hai una headlamp portala o perlomeno assicurati di avere abbastanza batteria sul telefono. Sul posto ci sono almeno un paio di bar e ristoranti dove prendere da bere o mangiare. La spiaggia a mio parere non è bella come Saracen bay ma è molto più tranquilla e come suggerisce il nome, il luogo ideale dove guardare il tramonto.
Sunset Beach.
Faro di Koh Rong Sanloem e Lazy Beach
Per raggiungere il faro (Google Maps, Maps.me) partendo da Saracen Bay ci si impiega poco più di un’ora, una volta sul posto il custode fa pagare 1$ per salire. La vista è davvero carina. Consiglio poi di proseguire lungo la costa in direzione di quella che su google Maps viene chiamata Twilight Beach mentre su Maps.me si chiama Military beach. Cammina fino al termine della spiaggia dove c’è un sentiero attraverso la foresta che porta a delle sculture in pietra davvero carine (Google Maps, Maps.me) e se prosegui ancora c’è un punto panoramico davvero figo in questa posizione (Google Maps, Maps.me). Da qui puoi tornare indietro e scendere verso Lazy Beach. Insieme a un gruppo di ragazzi, con molta calma siamo partiti verso le 14:30 e arrivati a Lazy beach giusto in tempo per il tramonto. Volendo potresti partire la mattina presto così da evitare anche il caldo mentre cammini e passare il pomeriggio a Lazy beach (Google Maps, Maps.me). Credo sia un bel modo per passare l’intera giornata.
Se non ti va di fare l’intero circuito, consiglio comunque di fare un giro a Lazy beach, ci si impiega solo una ventina di minuti da Saracen Bay. La spiaggia è carina e ci si può vedere il tramonto.
Lazy Beach vista dal punto panoramico.
Freedom Waterfall
Freedom Waterfall (Google Maps, Maps.me) è la cascata che si trova al lato di Saracen bay. Ufficialmente chiedono un dollaro per salire lungo il breve sentiero e usare la piscina artificiale costruita alla base anche se quando sono andato io nessuno mi ha chiesto niente. A inizio gennaio, come si vede dalla foto, la cascata è davvero poco impressionante ma se cerchi un luogo dove rinfrescarti, non è poi così male.
Immersioni a Koh Rong Samloem
Infine, se vuoi fare immersioni nei dintorni dell’isola, un amico ne ha fatte un paio con The Dive Shop Saracen Bay e tutto sommato è rimasto soddisfatto ma non aspettarti di vedere pesci di grossa taglia, la pesca non regolamentata li ha praticamente fatti sparire.
Sunset Beach al tramonto.
Dove dormire a Koh Rong Samloem?
Saracen Bay è di gran lunga la scelta più popolare tra i viaggiatori. È un’ampia baia di spiaggia bianca e acqua poco profonda, oltre ad essere davvero carina (a mio parere la spiaggia più bella dell’isola) è anche la location più conveniente da raggiungere visto che tutte le speed boat fanno tappa qui in uno dei due moli.
Tanto per cambiare ho dormito a Onederz Koh Rong Sanloem, ci sono opzioni leggermente più economiche a Saracen Bay ma onestamente credo valga la pena spendere qualche dollaro in più. Si tratta di un ottimo ostello. Prenotare sul sito ufficiale è spesso più economico. Ogni giovedì organizzano una festa quindi pianifica di conseguenza.
Se cerchi una location più tranquilla potresti dormire a Sunset Beach dove c’è più di qualche opzione interessante: Sleeping Trees, KAMAKU Bungalows e SunBoo Beach Bungalows. Se viaggi leggero è assolutamente fattibile scendere a Saracen Bay e proseguire a piedi ma come scritto in precedenza l’ultimo tratto è un vero e proprio sentiero attraverso la giungla. In alternativa potresti organizzare una taxi boat da Saracen Bay o M’Pai Bay, chiedi all’alloggio quale sia l’opzione migliore.
Lazy Beach ha un’atmosfera simile ma perlomeno al momento della scrittura di questa guida non ci sono ostelli. MadMonkey ha un ostello su una baia isolata a nord di Saracen Bay, non sono mai stato in un MadMonkey (è una catena di party hostels) ma se questo è quello che cerchi, potrebbe essere un’opzione da valutare per qualche giorno. Se non sbaglio una volta a settimana organizzano un “big party”.
L’ultima opzione popolare è M’Pai Bay. Io ho passato un paio di giorni a The Cliff Hostel, M’Pay Bay, l’ostello si trova in una location tanto figa quanto “scomoda” da raggiungere. Per me non è stato un problema ma onestamente potresti semplicemente andarci a passare qualche ora in giornata visto che l’area comune/bar è aperta a tutti e dormire in uno dei due ostelli che si trovano in centro al piccolo villaggio: Bonsai e Lazy Bones. Se decidi di dormire a M’Pai Bay devi assolutamente andare a fare colazione al Seapony Cafe.
Tramonto a Sunset Beach.
Come raggiungere Koh Rong Samloem?
Per raggiungere Koh Rong Samloem bisogna per forza passare da Sihanoukville dal cui porto ci sono diverse partenze ogni giorno. In passato le barche partivano dal molo vicino al centro ma non è più così da qualche anno e alcune guide non sono aggiornate. Questa è la location dell’ingresso al porto (Google Maps, Maps.me) da dove operano GTVC, Island Speed Ferry e Buva Sea. In generale, una compagnia vale l’altra, il biglietto andata e ritorno costa 25$, 45 minuti circa e non bisogna per forza tornare sulla terra ferma dalla stessa isola/molo o scegliere una data di ritorno. Io per esempio ho fatto Sihanoukville – Saracen Bay all’andata ma sono poi tornato da Long Set Beach Koh Rong quasi tre settimane dopo. Fai però attenzione perché non tutte le compagnie fanno le stesse tappe, alcune vanno solo a Saracen Bay mentre altre si fermano anche a M’Pai Bay. Allo stesso modo, alcune compagnie vanno solo a Khao Touch Beach su Koh Rong mentre altre fanno tappa pure a Long Beach. GTVC sembra essere la compagnia che offre la più ampia scelta ma per sicurezza, chiedi conferma alla biglietteria in base a dove decidi di alloggiare e conferma gli orari di ritorno perché sembrano variare da un giorno all’altro.
Un’opzione più economica consiste nel prendere la nave rifornimento (supply boat) che ogni giorno fa da spola tra la terraferma e le due isole. È una barca gialla, non ti puoi sbagliare. Non sono certo sull’orario di partenza ma dovrebbe essere nel primo pomeriggio visto che impiega 2-3 ore per raggiungere il molo sul lato nord nord di Saracen Bay (Google Maps, Maps.me) verso le 17:00 prima di proseguire verso Mpay bay e infine Koh Rong. Non c’è bisogno di cuocersi al sole, da quando arriva a quando riparte è passata almeno mezz’ora (devono scaricare il carico) quindi puoi tranquillamente aspettare in spiaggia La supply boat è infatti pure il modo più economico per passare da una baia all’altra o da un’isola all’altra specialmente se viaggi solo. Io ho pagato 5$ da Saracen Bay a Mpay bay e altri 5$ qualche giorno dopo per la tratta Mpay bay Koh Rong (partenza alle 18:00). Consiglio fortemente di confermare gli orari una volta sul posto. In alternativa si possono organizzare taxi boat, se viaggi in gruppo potrebbe essere più conveniente e di certo più pratico. Da Samloem a Koh Rong chiedono 20$ quindi in 4 costa tanto quanto la supply boat.
Faro di Koh Rong Samloem.
Koh Rong è spesso snobbata dai viaggiatori zaino spalla ma ti assicuro che le spiagge paradisiache non mancano. Detto questo, se devi per forza scegliere tra le due, non posso che unirmi al coro di voci che consiglia Koh Rong Sanloem.
Ho passato buona parte delle mie giornata sull’isola oziando in spiaggia e di seguito cercherò di elencare quelle che sono le migliori ma se interessato so che viene offerto un tour in barca simile a quello offerto a Koh Rong Samloem che include dello snorkelling e il plancton.
White Beach
White Beach o Kaoh Touch Beach (Google Maps, Maps.me) è la spiaggia del villaggio principale dell’isola dove arriva la nave rifornimento e fanno tappa anche tutte le speed boat. Si tratta della zona più affollata in assoluto con un sacco di bar e ristoranti ma la parte nord della spiaggia non è poi così male.
White Beach.
Long Beach
Long Beach (Google Maps, Maps.me), come suggerisce il nome, è una spiaggia molto lunga sul lato ovest dell’isola. Spiaggia bianca e acqua cristallina. Posizione perfetta per guardare il tramonto. Ci sono un sacco di resort, puoi camminare lungo la spiaggia ma non piazzare l’asciugamano, che la cosa sia legale o meno non lo so ma il tratto più a sud è considerato “spiaggia libera”. Io ci sono andato a piedi uno dei giorni in cui ho alloggiato a White Beach ma volendo puoi prendere un tuk tuk o noleggiare uno scooter.
Se ti senti avventuroso, io ho preso uno dei sentieri tracciati su maps.me che connettono White Beach a Long Beach passando per la foresta, mi sono perso un paio di volte e la traccia gps non è affidabile al 100%. A tratti ci sono dei nastri gialli che segnalano il sentiero però non è assolutamente ovvio. Ci ho impiegato un’ora circa. Consiglio fortemente un paio di scarpe anche se l’ho fatto in infradito. Al ritorno ho camminato lungo la strada.
Long Beach.
4K Beach
4K Beach o Long Set Beach (Google Maps, Maps.me) è a mio parere la spiaggia più bella dell’isola e dove consiglio di alloggiare come scritto prima nella sezione dove dormire. Se decidi di alloggiare a White Beach, puoi raggiungere 4K beach a piedi, io l’ho fatto con lo zaino quando ho cambiato ostello ma sappi che a un certo punto bisogna attraversare l’estuario di una piccola laguna costiera, con l’alta marea può essere complicato perché il livello dell’acqua può tranquillamente raggiungere il petto. Ho dovuto attraversare con lo zaino sopra la testa.
4k Beach.
Coconut beach
Coconut beach (Google Maps, Maps.me) è una spiaggia isolata sul lato est dell’isola. Se decidi di alloggiare a 4K Beach, si può raggiungere a piedi. Ci ho messo un’ora e mezza circa, il tragitto bene o male è quello tracciato su maps.me ma ci sono un paio di punti in cui bisogna andare ad intuito. È un bel modo per passare mezza giornata. Coconutbeach Bungalows ha un ristorante non caro dove mangiare e a quanto pare lo snorkelling nella parte a nord della spiaggia non è male.
Coconut beach.
Lonely beach
Lonely beach (Google Maps, Maps.me) si trova nell’estremo nord dell’isola. Non ci sono stato perché avrei dovuto noleggiare uno scooter, l’ultimo tratto va fatto a piedi. Chiedono 15$ al giorno inclusa la benzina. Personalmente non ho sentito il bisogno di vedere un’altra spiaggia ma noleggiare uno scooter può senza dubbio essere un bel modo per passare la giornata specialmente se non ti va di camminare e puoi decisamente combinare la visita di più spiagge.
Dove dormire a Koh Rong?
Ho passato un paio di notti a Lost Boys ma non lo consiglio. Nest Beach Club e in particolare Funky Beach Hostel si trovano su quella che è probabilmente la spiaggia più bella dell’isola (4K Beach o Long Set Beach). Io ho dormito a Funky appena aperto e lo avrei consigliato ad occhi chiusi ma da quanto leggo purtroppo sembra abbiano qualche problema di pulizia, ti invito a leggere qualche recensione recente e valutare ma se dovessero risolvere il problema si tratta davvero di un location spettacolare. Se vuoi un’atmosfera più rilassata considera l’idea di passare qualche notte a Coconut Beach Bungalows o Lonely Beach.
Koh Rong Samloem vista da Koh Rong.
Come raggiungere Koh Rong?
Vale quanto discusso nella sezione “Come raggiungere Koh Rong Samloem”. Aggiungo solo che da quanto mi risulta, i due moli dove si fermano le speed boat sono quello di White Beach e 4K Beach. Se decidi di alloggiare da qualche altra parte verosimilmente dovrai organizzare qualche altra forma di trasporto una volta arrivato a destinazione. Di nuovo, chiedi conferma alla biglietteria in base a dove decidi di alloggiare e conferma gli orari di ritorno.
Tramonto a Coconut beach.
Koh Ta Kiev è stata senza dubbio uno degli highlights del mio viaggio in Cambogia e seppur mi siano piaciute molto anche Koh Rong e Koh Rong Samloem, praticamente tutti i viaggiatori incontrati a Koh Ta Kiev che arrivavano dalle due isole più popolari, l’hanno di gran lunga preferita.
Nonostante l’isola sia davvero vicina alla costa, conserva infatti quell’atmosfera da isola deserta che le altre due isole hanno perso da tempo. Non ci sono spiagge bianche da cartolina ma se cerchi uno luogo dove scappare dalla civiltà per qualche giorno o settimana, non guardare oltre.
Parte dell’esperienza piacevole è sicuramente stato alloggiare a Kactus, una struttura letteralmente immersa nella natura con sostanzialmente una spiaggia privata visto che non ci sono altri edifici nei dintorni e una bella area comune che funge da bar/ristorante. Non ci sono altre opzioni per mangiare nei dintorni e i pasti costano 4-6$ quindi non proprio economici ma l’atmosfera è davvero unica e vengono organizzate attività gratuite come lo yoga.
Per spostarsi sull’isola ci sono una serie di sentieri ben segnalati e mantenuti, si può raggiungere un villaggio di pescatori sul lato nord dell’isola e camminando per un’ora e mezza circa c’è una scogliera dove ci si può tuffare e con un po’ di immaginazione vedere la sagoma di un elefante Elephant Rock (Google Maps, Maps.me). Nel caso fossi interessato, ogni sera viene offerto un tour in barca per vedere il plancton ma volendo potresti semplicemente camminare lungo la spiaggia distante dalle luci per avere bene o male la stessa esperienza. In ogni caso se dovessi sentirti particolarmente attivo lo staff è più che disposto a consigliare una serie di attività ma sono quasi certo che finirai col passare le tue giornate sull’isola in totale relax. Credo sia davvero una piccola gemma che merita di essere visitata, approfittane prima che sia troppo tardi.
Spiaggia dove si trova Kactus.
Come raggiungere Koh Ta Kiev?
Non esiste trasporto pubblico verso l’isola ma i vari alloggi hanno una barca che ogni giorno fa da spola da e verso Ream Beach. Come anticipato, io ho dormito a Kactus e perlomeno durante la mia visita la loro barca lasciava l’isola alle 11:30 e ripartiva dalla terraferma alle 12:30. Il loro molo si trova in questo punto (Google Maps, Maps.me). Il costo è di 15$ andata e ritorno. Se arrivi da Sihanoukville devi per forza prendere un tuk tuk mentre da e verso Kampot si possono organizzare taxi condivisi, io ho pagato 15$ quando ho lasciato l’isola. In ogni caso nel momento in cui prenoti ti vengono mandate tutte le informazioni del caso. L’altra opzione popolare tra i backpackers ovvero Crusoe Koh Takiev Island credo operi bene o male allo stesso modo e il loro molo si trova poco distante.
Dove dormire a Koh Ta Kiev?
Come anticipato, io ho dormito a Kactus e non lo posso consigliare abbastanza. Non aspettarti un’esperienza lussuosa ma si tratta davvero di un luogo speciale che farai fatica a lasciare. Consiglio di prenotare in anticipo perché sono spesso al completo fatta eccezione per le tende che però non sono il massimo della comodità. L’alternativa è Crusoe Koh Takiev Island che ha delle ottime recensioni ma quando ci sono andato in giornata non mi ha particolarmente impressionato.
Villaggio galleggiante a Koh Ta Kiev.
Non sono stato in nessuna delle due isole ma se vuoi uscire ancora di più dai classici circuiti turistici potresti prenderle in considerazione. Koh Russei si trova poco distante da Koh Ta Kiev e in passato c’era almeno una sistemazione economica adatta a backpackers ovvero Koh Ru Bungalows che però non sembra aver riaperto dopo la pandemia. Ad oggi ci sono esclusivamente alloggi estremamente high end ma le cose potrebbero cambiare in futuro.
Koh Tonsay si trova invece a soli 25 minuti di barca da Kep e offre almeno un paio di opzioni economiche dove alloggiare come Simone Rabbit Island e Khim Vouch ay Bungalow, l’isola sembra davvero carina.
Si tratta di un’altra destinazione che non ho visitato personalmente ma mi era stata consigliata da un paio di viaggiatori e credo possa essere un’opzione interessante se vuoi immergerti nella natura e supportare un bel progetto di ecoturismo. I monti cardamomi occupano una regione montuosa con un ampio numero di aree naturali protette, tra cui una delle ultime foreste pluviali non frammentate dell’Asia.
Se vuoi più informazioni consiglio di consultare il sito ufficiale dove trovi anche indicazioni dettagliate su come raggiungere il villaggio. Un altro interessante progetto nella regione che potresti prendere in considerazione è Cardamom Tented Camp ma ci sono molte altre entità che operano all’interno del Botum Sakor National Park e il Phnum Samkos Wildlife Sanctuary. Spesso si tratta di esperienze non esattamente economiche ma allo stesso tempo si va a supportare dei bei progetti di conservazione.
Tramonto sulle saline di Kampot.
Kampot è una rilassata città fluviale nel sud-est della Cambogia. La base ideale per il parco Parco Nazionale di Bokor e molte altre attrazioni incluse le famose piantagioni dove si raccoglie il noto pepe di Kampot.
La città di per sé non ha molto da offrire, se non un’atmosfera rilassata. Ci sono alcuni edifici coloniali carini qua e là ma la maggior parte delle attrazioni si trovano fuori città fatta eccezione per il museo di Kampot (Google Maps, Maps.me) che viene spesso consigliato ma era chiuso durante la mia visita quindi non mi esprimo. L’ingresso costa 2$.
Per tutto il resto consiglio fortemente di noleggiare uno scooter, per 5$ al giorno credo sia di gran lungo il modo più pratico per esplorare Kampot e dintorni ma se non sai guidare puoi tranquillamente unirti a uno dei numerosi tour organizzati. Io ho noleggiato lo scooter qui, staff gentile e mezzo in buone condizioni. Sappi però che molte delle strade nei dintorni di Kampot sono sterrate e non in buono stato.
Lungo fiume a Kampot.
Esplora le grotte
I paesaggi carsici intorno a Kampot sono ricchi di grotte, alcune delle quali meritano una visita particolare.
La grotta Phnom Kbal Romeas (Google Maps, Maps.me) è la più accessibile dalla città, puoi esplorare per conto tuoi o affidarsi alle guide locali che trovi all’ingresso. È inoltre possibile fare arrampicata. I ragazzi all’ingresso hanno tutta l’attrezzatura del caso. Gratis.
La grotta di Phnom Chhnork (Google Maps, Maps.me) è un po’ più lontano e l’ultimo tratto di strada è estremamente sconnesso. Al suo interno c’è un tempio indù in mattoni dedicato a Shiva che fu costruito nel VII secolo. Questa parte della grotta è facilmente esplorabile grazie a uno scalinata ma volendo ci si può addentrare nelle camere più interne. Io sono sceso per conto mio ma a un certo punto sono tornato indietro. A quanto pare le guide locali offrono un “tour completo”. L’ingresso costa 5000 real.
Phnom Kbal Romeas.
La grotta Phnom Sorsia (Google Maps, Maps.me) fa parte di un piccolo complesso buddista con un tempio e uno stupa. Ci sono due grotte che si possono facilmente esplorare ma come al solito ci sono guide locali disposte a farti da guida. Gratis.
La Water Pond Cave o Kampong Trach Water Cave (Google Maps, Maps.me) si trova a circa un’ora di strada da Kampot. Alla base della montagna, all’interno della grotta c’è una piccola piscina naturale non esattamente invitante. Ciò che merita sono le viste dalla cima delle ripide scalinate che portano all’interno di un’altra grotta dove c’è anche una stupa. Detto questo, onestamente non credo valga la pena farsi un’ora di strada.
La vista dalla grotta sulla cima.
Quello che consiglio di fare nell’arco di una giornata è visitare Phnom Kbal Romeas, Phnom Chhnork e poi proseguire verso il lago Brateak Krola chiamato spesso “Secret Lake”. Non è nulla di che, ma credo sia un bel luogo dove pranzare e prendersi una pausa. Io mi sono fermato a Lake Restaurant prima di proseguire verso le piantagioni di pepe e infine la grotta Phnom Sorsia. Se vuoi un itinerario meno fitto consiglio di saltare una tra Phnom Chhnork e Phnom Sorsia o entrambe.
Phnom Sorsia.
Tour delle piantagioni di pepe
Il pepe viene coltivato nei dintorni di Kampot da centinaia di anni, ma non è pepe qualsiasi: molti chef sostengono infatti che il pepe di Kampot sia il migliore del mondo.
Molte piantagioni nella zona offrono tour guidati alle piantagioni. Io sono stato a La Plantation (Google Maps, Maps.me) e la consiglio. Offrono tour gratuiti sia in inglese che in francese con tanto di degustazione inclusa e un piccolo snack. Il tutto dura un’ora circa e i tour sembrano iniziare di frequente. Io ho aspettato mezz’ora circa. Il ristorante in loco era leggermente caro per i miei gusti ma ha delle ottime recensioni.
Saline
Ci sono un sacco di Saline nei dintorni di Kampot, per praticità consiglio di visitare quelle a sud della città in quanto sono le più accessibili. Io ho guidato in direzione di questo punto (Google Maps, Maps.me) ma mi sono fermato prima non appena mi sembrava che la vista fosse sufficientemente carina. Il tramonto è senza dubbio il momento migliore!
Tramonto sulle saline.
Kayak sul fiume e la cattedrale verde
Un bel modo per passare qualche ora è sicuramente noleggiare un kayak ed esplorare la cosiddetta Cattedrale Verde, un canale navigabile situato non lontano dalla città il cui nome è dovuto al fogliame che costeggia il corso d’acqua.
Io ho noleggiato il kayak a Bopha Prey Kampot (Google Maps, Maps.me), una guesthouse che si trova letteralmente all’ingresso del canale, quindi la posizione è davvero conveniente. Volevano 5$ ma sono subito scesi a 3$ non appena ho storto il naso. Un’oretta per completare il circuito, il percorso è quasi sempre ovvio ma nel dubbio puoi sempre usare maps.me. Se non ne hai avuto abbastanza di pagaiare, puoi sempre risalire lungo il fiume.
La cattedrale verde vista dall’alto.
Parco nazionale di Bokor
Esplorare il parco nazionale di Bokor a bordo di uno scooter è un ottimo modo per passare una giornata a Kampot. Il viaggio ti porterà a oltre 1000 metri di altezza fino alla cima del parco nazionale. La strada è davvero piacevole e in ottime condizioni, ci sono dei bei scorci e verosimilmente vedrai anche un bel po’ di scimmie. Vista l’altitudine consiglio di mettere nello zaino una felpa, l’aria può farsi frizzante.
Cascata Popokvil.
Prima di arrivare sulla cime consiglio di fermarsi alla Statua Lok Yeay Mao (Google Maps, Maps.me), dall’altro lato della strada c’è invece il palazzo nero (Google Maps, Maps.me), è completamente in rovina ma in passato era il palazzo estivo del re Sihanouk. Sulla cima vera e propria consiglio di fare un giro al Le Bokor Palace (Google Maps, Maps.me) un hotel di lusso costruito nel 1925 come rifugio estivo per i coloni francesi in Cambogia che è stato ristrutturato e riaperto nel 2018. La chiesa cattolica (Google Maps, Maps.me) costruita nel 1919 dal missionario cattolico padre Bernard, il tempio buddista Wat Sampov Pram (Google Maps, Maps.me) che offre una vista straordinaria sulla costa sottostante, compresa l’isola vietnamita di Phu Quoc, foschia permettendo e infine potresti visitare la cascata Popokvil (Google Maps, Maps.me) prima di tornare a valle. L’ingresso costa 2000 real e include una bottiglia d’acqua. Tieni presente che già a fine gennaio era praticamente secca.
Le Bokor Palace.
La cascata Veal Pouch
La cascata Veal Pouch (Google Maps, Maps.me) è davvero molto carina e si raggiunge al termine di una breve camminata di mezz’ora circa. Io ho lasciato lo scooter nel parcheggio di un hotel gratuitamente chiedendo il permesso, le opzione “pubbliche” chiedono 2000 real. Purtroppo, perlomeno durante la mia visita, la quantità di spazzatura lungo il percorso era davvero allucinante ma spero che la situazione possa migliorare in futuro.
La strada che porta all’inizio del sentiero non è in buone condizioni ma se hai un minimo di esperienza con lo scooter non dovresti avere problemi. Se possibile evita le ore centrali del giorno in quanto può essere davvero affollata e tieni presente che a stagione secca inoltrata, potrebbe esserci davvero poca acqua.
Cascata Veal Pouch.
Kep
L’attrazione numero uno di Kep è il suo famoso mercato dei granchi (Google Maps, Maps.me). Il piatto da provare è senza dubbio il granchio condito con il pepe di Kampot.
Molti viaggiatori, io compreso, si limitano a visitare il mercato ma volendo potresti esplorare anche il piccolo parco nazionale che si trova ai confini della città. L’ingresso costa 1$ e puoi completare un circuito di 10 km circa descritto in dettaglio a questa pagina. Stando alle recensioni non sembra niente di eccezionale e non esattamente ben conservato ma può comunque essere un bel modo per passare mezza giornata.
Mercato di Kep.
Crociera sul fiume
Vengono offerte crociere sul fiume un po’ ovunque. Personalmente non ho partecipato ma potrebbe essere un bel modo per passare qualche ora soprattutto al tramonto. Alcune opzioni includono qualche drink e la cena.
La chiesa cattolica all’interno del Parco nazionale di Bokor.
Dove mangiare a Kampot?
Nom Tom Bakery (Google Maps, Maps.me) è una pasticceria/panificio ambulante gestito da una ragazza belga. Credo siano i migliori prodotti da forno che abbia mai mangiato nel sud est asiatico. Assolutamente consigliato. Se possibile, cerca di andare la mattina presto quando ci sono ancora tutte le opzioni disponibili.
Se ti manca del buon cibo italiano fai un salto da Ciao (Google Maps, Maps.me). Pasta fatta in casa, pizza e tanta ospitalità.
Dove dormire a Kampot?
Anche a Kampot ho scelto di dormire a Onederz Kampot e come sempre non ha deluso. Un’altra opzione popolare spesso consigliata è Monkey Republic Kampot.
Il lago Brateak Krola chiamato spesso “Secret Lake”.
Come raggiungere Kampot?
Kampot è ben collegata con il resto del Paese. Ci sono bus frequenti da e verso Phnom Penh e Sihanoukville, queste due tratte possono essere coperte anche in treno, che è però più lento. Volendo ci sono bus notturni verso Siem Reap. Per farti un’idea delle varie opzioni puoi dare un’occhiata a siti come 12go e Bookaway.
Da e verso il Vietnam, dovrebbero esserci collegamenti diretti con Ho Chi Minh ma in caso contrario puoi semplicemente prendere un bus verso Ha Tien (la città di confine) e poi salire sul primo bus diretto a Kampot. A questa pagina trovi un articolo dettagliato. Da Ha Tien è inoltre possibile prendere il traghetto verso l’isola di Phu Quoc.
Il tempio buddista Wat Sampov Pram.
Questa tranquilla cittadina lungo il fiume Mekong è una sosta piacevole per spezzare il viaggio verso altre destinazioni nella Cambogia soprattutto se si proviene dal Laos ma anche altre mete all’interno del Paese come Banlung e Saen Monorom.
La città ha qualche edificio coloniale in rovina ma onestamente non c’è niente di speciale da vedere. Ci sono però alcune interessanti attrazioni nei dintorni, in particolar modo i delfini di Irrawaddy.
Delfini di Irrawaddy
L’orcella asiatica o delfino di Irrawaddy è un animale in via di estinzione, ci sono meno di 300 esemplari al mondo e alcuni di loro hanno fatto del tratto di fiume a nord di Kratie la loro casa. Sono animali molto timidi quindi a meno che tu non sia estremamente fortunato, verosimilmente li vedrai di sfuggita ma credo comunque sia una bella esperienza, in particolare se decidi di partecipare al tour in kayak offerto durante la stagione secca. Si tratta di un tour di mezza giornata che può essere fatto sia al mattino che al pomeriggio: si scende per un paio d’ore lungo il Mekong facendo una pausa snack su una delle numerose isole che si formano durante la stagione secca e si conclude il tour nell’area dove vivono i delfini.
La compagnia più popolare in assoluto ad offrire il tour è Sorya Kayaking Adventures che gestisce anche una guesthouse carina ed economica. Io però ho fatto il tour con Dolphin Kayaking Adventures. L’ufficio (in realtà ci sono solo un paio di brochure con il programma e i vari prezzi in base al numero di persone) si trova in un ristorante gestito da una signora australiana che fa un piacere a Lucky, un ragazzo locale che in sostanza organizza un tour tale e quale a quello offerto da Sorya. Basta contattarlo tramite whatsapp/telegram per organizzare il tutto. Io ho pagato 23$.
In alternativa al tour in kayak si può prendere un tuk tuk verso il punto in cui si trovano i delfini (Google Maps, Maps.me). Qui è possibile passare un’ora in barca osservando i delfini, 10$ a persona per 1-2 persone, 8$ per tre o più persone.
Lo scatto migliore..
Isola Koh Trong
Koh Trong è un’isola tranquilla situata rispetto alla città di Kratie dall’altra parte del fiume Mekong. Conosciuta localmente come il “giardino del mercato” di Kratie, l’isola di Koh Trong offre una finestra sulla Cambogia rurale e un’atmosfera rilassata. L’isola è facilmente accessibile e dista solo cinque minuti di traghetto dalla città di Kratie. Il molo dove prendere il traghetto si trova in questo punto (Google Maps, Maps.me). Il costo è di 1000 real. Ufficialmente ci sono degli orari ma sono molto flessibili, io ho preso il traghetto verso le 15:00, sarebbe dovuto tornare alle 18:00 ma siamo partiti alle 19:00. In ogni caso, una volta arrivato a destinazione si può noleggiare una bicicletta per 8000 real e fare il giro dell’isola. Consiglio di fermarsi in questo piccolo bar (Google Maps, Maps.me), il luogo ideale dove sorseggiare una noce di cocco con vista sul Mekong.
Qui si è conclusa la mia visita a Kratie e dintorni ma specialmente se decidi di noleggiare uno scooter ci sono altre attrazioni che potresti visitare.
Isola Koh Trong.
Kampi River Rapids
Le rapide di Kampi (Google Maps, Maps.me) sono un luogo popolare tra i locali soprattutto nel weekend. Non sembra niente di eccezionale ma se vuoi passare qualche ora di relax e sfuggire dal caldo oziando su un’amaca è sicuramente un’opzione.
Sambor
Sambor si trova a 35 km a nord del centro di Kratie. Qui si trova il tempio Wat Sarsar Mouy Roy (Google Maps, Maps.me), comunemente noto come la “Pagoda dei 100 pilastri”. Costruito nel XVI secolo e distrutto dal regime di Pol Pot negli anni Settanta, fu ricostruito alla fine degli anni ’90 con 116 pilastri. Dell’edificio originale rimangono solo tre pilastri che sono esposti nella pagoda.
Montagna Sambok
A 12 km dal centro di Kratie si trova il monte Sambok (Google Maps, Maps.me), a 93 metri di altezza, al termine di 400 gradini, si trova un centro di meditazione buddista e una pagoda che offre delle ottime viste sul fiume Mekong. Sembra essere particolarmente popolare al tramonto.
La foresta sommersa del Mekong.
Dove dormire a Kratie?
Io ho dormito a Sorya Guesthouse e seppur ci siano opzioni più economiche la consiglio. Dormitorio con letti singoli e una bella terrazza con vista sul Mekong. Un’alternativa più economica è Silver Dolphin Guesthouse & Restaurant e se prenoti per tempo Nomad Guesthouse ha delle stanze singole davvero economiche.
Come raggiungere Kratie?
Ci sono collegamenti diretti in bus da Siem Reap, Phnom Penh, Stung Treng e Banlung. Vireak Buntham dovrebbe coprire tutte queste tratte ma ci sono anche minivan locali più economici che possono essere prenotati tramite le guesthouse. Io per esempio ho preso uno di questi minivan da Banlung
Volendo puoi raggiungere Kratie con relativa facilità dal Laos, molti viaggiatori arrivano dalle 4000 islands, da qui ci sono minivan diretti al confine, una volta attraversato ci sono altri minivan diretti verso Stung Treng e Kratie.
Pausa snack sul Mekong.
La città di Stung Treng si trova sul fiume Sesan, vicino alla confluenza con il fiume Mekong. È una città di sosta popolare per i viaggiatori diretti in Laos a nord, a Ratanakiri a est, Mondulkiri e Kratie a sud.
Non sono personalmente stato a Stung Treng e in generale, come appena discusso, è una città di transito ma se decidi di fermarti in questo articolo trovi qualche spunto su attività da fare.
Dove dormire a Stung Treng?
L’unica opzione in rete sembra essere Savet Guesthouse.
Come raggiungere Stung Treng?
Ci sono collegamenti diretti verso Phnom Penh, Kratie, Siem Reap, Banlung e Saen Monorom. Virak Buntham copre tutte queste tratte ma ci sono anche minivan locali più economici per i quali è più facile reperire informazioni sul luogo. Come anticipato, ci sono inoltre minivan da e verso il confine con il Laos.
Ratanakiri è una provincia nel nord-est della Cambogia. È nota per le sue bellezze naturali e la diversità etnica. Ratanakiri significa “Montagne della Gemma” in lingua khmer. Banlung è la capitale della provincia.
Ratanakiri al tramonto.
Lago vulcanico Yeak Laom
Yeak Laom (Google Maps, Maps.me) è un lago craterico formatosi da un’eruzione vulcanica 4.000 anni fa, ha un diametro di circa 700 metri e una profondità di 48 metri. La riva del lago Yeak forma un cerchio quasi perfetto ed è il luogo ideale per un bagno rinfrescante a due passi dalla città. Ci sono un sacco di piattaforme dalle quali tuffarsi ma anche tavoli e amache dove rilassarsi. L’ingresso costa 2$.
Lago vulcanico Yeak Laom.
Jungle Trek
Banlung è il luogo ideale da dove organizzare dei trekking all’interno del parco nazionale Virachey. Per gruppi di 4 persone o più, 30$ al giorno sembra essere il prezzo standard. Ho organizzato il trekking direttamente alla guesthouse (Family house & trekking) con degli altri ospiti optando per qualcosa di non troppo impegnativo.
La guesthouse ha fornito le amache e il sacco a pelo dove abbiamo passato la notte non troppo distante dalla civiltà dopo aver camminato per qualche ora attraverso la campagna prima e la foresta poi, il secondo giorno siamo stati in una cascata carina e visitato un villaggio locale prima di tornare a Banlung.
Cascata che abbiamo visitato durante il trekking.
Due giorni piacevoli ma se cerchi un’esperienza di giungla vera e propria consiglio trekking oltre i due giorni che ti portano più all’interno del parco nazionale dove la possibilità di vedere animali aumenta notevolmente. Noi non abbiamo visto nulla di particolarmente interessante.
Tra i sentieri del parco nazionale Virachey.
Phnom Svay Mountain
La montagna (Google Maps, Maps.me) si trova appena fuori dalla città. Sulla cima c’è una grande statua del Buddha con una vista spettacolare sulla campagna circostante. Consiglio di salirci al tramonto e godersi il panorama insieme ai locali. Lungo la strada c’è pure un piccolo tempio con una statua del buddha reclinato.
Tramonto dalla Phnom Svay Mountain.
Le cascate
Nei dintorni della città ci sono almeno quattro cascate degne di nota. Io ho noleggiato lo scooter direttamente alla guesthouse insieme a uno dei ragazzi con i quali ho fatto il trekking. Credo sia un bel modo per passare la giornata. In alternativa puoi organizzare lo stesso “tour” in tuk tuk. Le strade sono in parte sterrate ma in buone condizioni.
Cascata Cha Ong (Google Maps, Maps.me) a 18 metri di altezza è molto carina e c’è una piattaforma che permette di scendere sul “retro” della cascata ma non ci si può fare il bagno, perlomeno non alla base. L’ingresso costa 1$ .
Cascata Cha Ong.
Cascata Kachanh (Google Maps, Maps.me) è a mio parere la più bella tra quelle che ho visitato. Alla base della cascata c’è un’ampia piscina naturale dove fare il bagno. L’ingresso costa 1$.
Cascata Kachanh.
Cascata Katieng (Google Maps, Maps.me) si trova poco distante da Kachanh, anche qui è possibile fare il bagno. L’ingresso costa 1$.
Cascata 7 Steps (Google Maps, Maps.me) è la più distante dalla città. Sembra carina ma non ci sono stato perché il proprietario della guesthouse mi ha detto che la strada non era in buone condizioni e se lo dice un locale non oso immaginare la situazione!
Cascata Katieng.
Dove dormire a Banlung (Ratanakiri)?
Io ho dormito a Family house & trekking e non posso che consigliarla, ambiente modesto ma pulito e accogliente, la famiglia che gestisce la guesthouse è semplicemente adorabile. Il tutto a un prezzo stracciato. Se dovessero essere pieni, un’amica mi aveva fortemente consigliato Ratanakiri Homestay & Jungle Trek.
Come raggiungere Banlung (Ratanakiri)?
Ci sono bus diretti da e verso Phnom Penh, Saen Monorom, Stung Treng e Kratie. Per tutte le altre destinazioni verosimilmente dovrai cambiare bus/minivan. Di nuovo, Vireak Buntham dovrebbe coprire tutte queste tratte ma ci sono anche dei bus locali più economici che possono essere prenotati tramite le guesthouse.
Cielo stellato durante il trekking.
Se vuoi uscire dai sentieri battuti, il nord-est della Cambogia, in particolare la provincia di Mondulkiri, è una delle zone meno visitate, più remote e allo stesso tempo più belle della Cambogia. Mondulkiri significa “Incontro delle colline”, con un’altezza media di 800 metri, le temperature sono più piacevoli rispetto al resto del Paese. Saen Monorom è la capitale della provincia.
Non c’è molto da vedere in città. C’è un piccolo mercato accanto alla stazione degli autobus. Questa è la città d’ingresso alla provincia di Mondulkiri, una parte straordinaria e unica della Cambogia.
Tramonto nella foresta protetta dal Mondulkiri Project.
Mondulkiri Project
Molti raggiungono Sen Monorom esclusivamente per partecipare al Mondulkiri Project, un’area di foresta protetta che offre incontri unici con gli elefanti. È infatti possibile stare a stretto contatto con gli elefanti che vagano liberi nel loro habitat naturale. Li si può nutrire, fare il bagno insieme e quant’altro. Sono tutti animali salvati da situazioni di cattività terribili, alcuni di loro ne portano ancora i segni fisici e psicologici.
Bagno con gli elefanti.
Vengono offerti tour di un giorno o due giorni. Il tour di un giorno costa 50$ e ti permette di passare l’intera giornata con gli elefanti mentre quello di due giorni costa 80$ e include una giornata di trekking nel corso della quale si visitano alcune cascate. La notte si dorme nella lodge che funge da base per la visita agli elefanti. Io ho fatto il tour di due giorni e tutto sommato lo consiglio. So che a volte viene fatto al contrario ma perlomeno nel mio caso, abbiamo passato la prima giornata alla lodge con gli elefanti insieme alle persone che facevano il tuor di un giorno poi la sera loro se ne sono andati mentre noi abbiamo dormito alla lodge e il mattino seguente abbiamo iniziato il trekking. In ogni caso trovi tutte le informazioni del caso nel loro sito.
Una delle cascate lungo il trekking.
Un progetto simile a cui vale la pena dare un’occhiata è Elephant Valley Project. I tour offerti sono più cari ma gli alloggi sono decisamente più carini rispetto alle amache fornite dal Mondulkiri Project.
Due degli eleganti del Mondulkiri Project.
Trekking
Il trekking è decisamente un’altra attività popolare a Sen Monorom. Ci sono un sacco di opzioni diverse che vanno da un tour in giornata che spesso include la visita a qualche cascata a escursioni di più giorni nella foresta e villaggi etnici. Come già detto, credo che il tour di due giorni con Mondulkiri Project sia un buon compromesso ma se è qualcosa a cui sei interessato, le opportunità non mancano.
Serpente lungo il trekking.
Cascata Bousra
La cascata Bousra (Google Maps, Maps.me) si trova a circa 45 minuti di strada da Saen Monorom ed è una delle più grandi e impressionanti del paese. Ci sono stato verso ad inizio febbraio e c’era ancora molta acqua. Fanno pagare 1000 real per il parcheggio e altri 10000 real per l’entrata. Io ho noleggiato lo scooter direttamente alla guesthouse per 7$, verosimilmente in città costa un po’ meno.
Cascata Bousra.
Altre cascate a Sen Monorom e dintorni
Ci sono letteralmente decine di altre cascate nei dintorni della città. Alcune si possono raggiungere in scooter mentre altre richiedono del trekking. Di seguito elenco alcune opzioni facilmente accessibili. Il giorno in cui ho noleggiato lo scooter sono stato anche a Chrey Thom (Google Maps, Maps.me). La cascata è carina e poco affollata, c’erano solo un paio di ragazzi locali durante la mia visita. La piscina alla base della cascata non è adatta a fare il bagno.
Cascata Chrey Thom.
Leng Khoen Waterfall (Google Maps, Maps.me) e Leng Oung Waterfall si trovano a poca distanza una dall’altra e sono due delle cascate che abbiamo visitato il secondo giorno del Mondulkiri Project. Sembrano essere una destinazione popolare anche tra i gruppi che fanno trekking in giornata da Saen Monorom ma volendo credo sia possibile raggiungerle anche in scooter. La prima è una cascata molto alta e affascinante mentre la seconda è perfetta per fare il bagno.
La cascata di Sen Monorom (Google Maps, Maps.me) è la più vicina alla città, non ci sono stato ma volendo potresti pure andarci a piedi. Non è particolarmente grande o impressionante.
Cascata Leng Khoen.
Dove dormire a Mondulkiri (Saen Monorom)?
Io ho dormito alla Tree Lodge per comodità visto che è gestita dalle stesse persone dietro al Mondulkiri Project ma consiglierei di dormire qui in ogni caso. I Bungalow sono carini e la vista dalla terrazza del ristorante al tramonto è fantastica. I prezzi sono onesti. Se però cerchi un’alternativa leggermente più economica consiglio di dare un’occhiata a New Happy Elephant Bungalow.
Come raggiungere Mondulkiri (Saen Monorom)?
Consiglio di dare un’occhiata alla pagina del Mondulkiri Project dove ci sono le istruzioni dettagliate per raggiungere la città da un sacco di destinazioni.
Cascata Leng Oung.
Di seguito elenco possibili itinerari. Come per ogni Paese, non esiste l’itinerario perfetto dato un lasso di tempo. Detto questo, credo che qualsiasi viaggio in Cambogia debba includere una visita ad Angkor Wat. In ogni caso, prendi ciò che segue come ispirazione e modifica o crea l’itinerario in base ai tuoi interessi/budget!
Se hai una sola settimana a disposizione e vuoi limitare lunghi spostamenti o voli interni, dopo aver visitato Angkor Wat consiglio poi di passare un paio di giorni a Battambang e infine Phnom Penh da dove è facile volare fuori dal Paese. In alternativa potresti anche volare da Siem Reap a Sihanoukville per passare qualche giorno sulle isole.
Siem Reap (3 notti)
Giorno 1:
Volo su Siem Reap. Visita i templi.
Giorno 2:
Sunrise Tour ad Angkor Wat.
Giorno 3:
Esplora i templi fuori dal complesso principale e il Landmine Museum. In alternativa potresti visitare un villaggio galleggiante.
Battambang (2 notti)
Giorno 4:
Trasferimento a Battambang. Esplora brevemente la città. Assisti allo spettacolo del circo (controlla il programma, in caso contrario dovresti riuscire a farlo il giorno successivo o magari visita il circo di Siem Reap).
Giorno 5:
Tour dei templi fuori città e Bat Cave.
Phnom Penh (2 notti)
Giorno 6:
Trasferimento a Phnom Penh. Esplora brevemente la città.
Giorno 7:
Visita Tuol Sleng (S-21) e Choeung Ek (Killing Fields).
Con tre giorni in più a disposizione personalmente seguirei l’itinerario di una settimana appena descritto e poi me ne andrei sulle isole per qualche giornata di relax.
Con due settimane a disposizione potresti optare per qualche giorno extra sulle isole o in alternativa dirigerti verso Kampot.
Con tre settimane a disposizione includerei sicuramente Kampot dopo aver visitato le isole e inizierei poi a guardare verso est raggiungendo Saen Monorom (Mondulkiri) o Banlung (Ratanakiri) facendo tappa a Kratie.
Con un mese a disposizione, se ti sposti relativamente velocemente, dovresti riuscire a visitare gran parte delle destinazioni menzionate in questa guida. L’itinerario preciso dipende molto da come si accede al Paese ma a grandi linee seguirei gli spostamenti come descritti nella mappa.
Le infrastrutture in Cambogia sono senza dubbio tra le peggiori della regione ma fortunatamente le strade negli ultimi anni sono migliorate parecchio rendendo gli spostamenti tra le principali città meno estenuanti. Detto questo, specialmente se decidi di noleggiare uno scooter e avventurarti in zone rurali, preparati perché le strade sono spesso sterrate e non sempre in buone condizioni.
Alba ad Angkor Wat.
Ci sono collegamenti in autobus tra le principali città del Paese ma il grosso degli spostamenti avviene in minivan. Alcune compagnie che mi sento di consigliare sono:
Giant Ibis è considerata la compagnia più “lussuosa” ad operare nel Paese e offre collegamenti verso tutte le principali destinazioni turistiche, è possibile prenotare online.
Vireak Buntham è una compagnia che copre un sacco di tratte e sostanzialmente permette di raggiungere tutte le destinazioni menzionate in questa guida. I minivan sono quasi sempre in orario e si possono tranquillamente prenotare online. Questa è la compagnia che ho usato di più in assoluto.
Larryta offre solo un paio di tratte. Per la maggior parte dei viaggiatori credo sia rilevante solo Siem Reap – Phnom Penh. In ogni caso il rapporto qualità prezzo è ottimo.
Detto questo, ci sono decine di altre compagnie che operano e puoi farti un’idea su siti come 12go e Bookaway ma ricorda che non tutte le opzioni sono presenti online. È inoltre importante far notare che purtroppo in nessuna città sembra esserci una stazione dei bus/minivan comune, ogni compagnia ha il proprio ufficio/garage/fermata. Per questo, soprattutto nelle grandi città è bene tenere conto anche delle posizone del proprio alloggio nel momento in cui scegli la compagnia con cui viaggiare. Questo è problematico anche nel caso volessi risparmiare qualche dollaro prendendo i “minivan locali”. Io ne ho presi un paio prenotando tramite le guesthouse e tutto sommato mi è andata bene ma spesso vengono riempiti oltre ogni limite e si fermano di continuo per fare salire e scendere le persone.
Tempio Ta Prohm.
Come menzionato alcune volte nel corso di questa guida, ci sono un paio di linee ferroviarie operative nel Paese. Purtroppo l’opzione su gomma è spesso più rapida e non necessariamente più cara il che porta spesso a un scelta ovvia tanto che non ho preso alcun treno nel corso del mio soggiorno. C’è però da dire che è in corso un grosso investimento per potenziare e migliorare la rete ferroviaria quindi le cose potrebbero cambiare in futuro. Questo è il sito ufficiale delle ferrovie.
Se decidi di acquistare una sim card, consiglio fortemente di scaricare Pass app (Android, IOS) non solo il suo utilizzo è molto più diffuso rispetto a Grab (Android, IOS) ma è anche più economica. Talmente economica che almeno in un paio di occasioni il tuk tuk driver si è rifiutato di offrire lo stesso prezzo stimato dall’app.
I tre aeroporti che offrono voli commerciali all’interno del paese sono quello di Siem Reap, Phnom Penh e Sihanoukville. Le compagnie di riferimento sono Cambodia Angkor Air e Vietnam Airlines.
Mondulkiri Project Lodge.
Quanto costa un viaggio in Cambogia? Nel corso del mio viaggio di due mesi (57 giorni per la precisione) ho speso esattamente 1697,6€ ovvero poco meno di 30€ al giorno.
Chiaramente per un viaggio breve in cui magari ci si sposta più di frequente i costi aumentano e allo stesso modo non tutti sono disposti a viaggiare low cost come faccio io, ma ti assicuro che non mi sono mai fatto mancare niente e in generale la Cambogia è senza dubbio una meta economica come il resto del sud est asitico. Un viaggiatore particolarmente low cost se la può tranquillamente cavare spendendo anche meno. Al contrario, se cerchi un po’ più di comfort e spostamenti frequenti metterei in conto almeno 40-50€ al giorno.
Tramonto a Koh Rong.
L’alloggio in Cambogia è davvero economico in particolar modo in destinazione con un’alta competizione, si può trovare un buon letto in dormitorio per 5$. In ogni caso anche sulle isole non ho mai pagato più di 10$ a notte. In destinazioni meno turistiche ho avuto camere private e bungalow per meno di 10$ a notte.
Rispetto al costo dell’alloggio, il trasporto nel paese è relativamente caro. Come regolare generale aspettati di pagare 2-3$ per ogni ora di viaggio.
Chiaramente dipende da che tipo di ristorante cerchi ma se non hai troppo pretese, puoi avere un buon pasto per 2-4$. Sulle isole aspettati di pagare qualcosa di più. Detto questo, se sei disposto ad allontanarsi dalle aree turistiche, in alcuni ristoranti locali ho avuto degli ottimi pasti per 5000/7000 Real ovvero meno di 2$.
Partiamo dai costi dei prelievi che purtroppo anche usando le migliori carte per viaggiare non possono essere ridotti a zero. La maggior parte delle banche fa infatti pagare 4-6$ a prelievo. La più economica in assoluto è Vattanac Bank, 4$ a prelievo, massimo 500$ alla volta. Maybank e Canada Bank fanno pagare 5$, massimo 500$ alla volta. Tutte le altre dovrebbero essere più care.
Per quanto riguarda le sim card, se vuoi la miglior copertura possibile hai due scelte: Smart e Metfone. Io ho scelto Smart e tutto sommato mi sono trovato bene, ho praticamente sempre avuto una buona connessione fatta eccezione per Saracen Bay a Koh Rong Samloem. Metfone dovrebbe avere una copertura leggermente migliore ma una velocità media più bassa.
In ogni caso, perlomeno con Smart, una volta registrata la sim in un negozio ufficiale (serve il passaporto) si possono facilmente comprare i pacchetti internet tramite l’app. Ho pagato la sim 1$ e se non sbaglio altri 5$ per 40 giga di traffico.
Se hai un telefono che supporta le eSIM e vuoi la comodità di navigare fin da subito senza dover comprare una sim locale, allora ti consiglio di usare un servizio come quello offerto da Airalo e Ubigi. Se opti per questa soluzione, ci sono però almeno un paio di considerazioni da fare. Prima di tutto, salvo rara eccezione, i giga si pagano molto più cari rispetto a quello che costerebbero usando una sim locale; in secondo luogo, non sempre il loro partner locale è quello con la miglior copertura sul territorio.
In sostanza, credo che la maggior parte dei viaggiatori farebbero meglio a comprare una sim locale (o magari provare a comprare la eSIM di un provider locale) ma ti invito a fare le tue considerazioni in quanto le eccezioni non mancano. Per esempio, quando ho visitato il Giappone, il piano offerto da Ubigi era più conveniente rispetto a qualsiasi sim locale potessi comprare senza dimostrare di essere un residente.
Cascata Bousra.
La Cambogia è un Paese sicuro? Viaggiare in Cambogia non presenta particolari pericoli e in generale, un po’ come tutto il sud est asiatico, si tratta di una destinazione sicura. Ovviamente va usato il buon senso come in qualsiasi altra parte del mondo ma seguendo i miei consigli, dubito avrai alcun problema.
Detto questo, Phnom Penh e Sihanoukville non hanno per niente una bella reputazione, droga e prostituzione sono comuni con tutto quello che ne consegue. Qualche brutta esperienza l’ho sentita ma si trattava sempre di gente nel posto sbagliato a fare cose sbagliate a orari sbagliati. Di nuovo, usa il buon senso ed evita di vagare per le città di notte alla ricerca o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
Stai pianificando un viaggio in Cambogia? Dai un’occhiata a questi post:
Quale zaino da viaggio scegliere
Le migliori carte per viaggiare
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4 commenti
Gabriele
Ciao Nicola, mia curiosità: so che sono due cose completamente diverse, ma dopo aver visto Angkor, pensi ancora che Borobudur sia il tempio più impressionante? 🙂 Ciao e complimenti per il blog!
(PS-Ora sono in Indonesia, quando ero in Cambogia ancora non avevi scritto la guida, forse ci siamo stati lo stesso periodo)
ilbackpacker
Ciao Gabriele, ti ringrazio per i complimenti 🙂 Come singolo tempio, Borobudur credo sia ancora il più impressionante che abbia mai visto, ma se parliamo di complesso di templi allora Angkor Wat vince a mani basse. A fine mese torno anch’io in Indonesia 😉
Laura
Complimenti!! Hai descritto tutto con ardore e nei minimi dattegali, ti ringrazio mi è sembrato di aver viaggiato con te. Sto programmando un breve viaggio in Cambogia e le diverse soluzioni che proponi sono fantastiche. Buona vita e buoni viaggi 🙂
ilbackpacker
Ti ringrazio 🙂 Buon viaggio!