Tenerife, l’isola più grande dell’arcipelago delle Canarie è conosciuta soprattutto per le sue spiagge, i resort e la movida, a prima vista non esattamente la mia isola preferita. Devo però ammettere che in verità ha davvero molto di più da offrire: i paesaggi marziani del parco nazionale del Teide, la fitta foresta del parco di Anaga, le scogliere a picco sul mare del massiccio del Teno e più di qualche città con un sacco di architettura coloniale.
Insomma, l’isola forse più varia dell’arcipelago che dovrebbe accontentare un po’ tutti, dai viaggiatori più attivi e avventurosi a quelli che magari preferiscono passare le giornata in spiaggia.
Ho visitato Tenerife nel corso di un viaggio di due mesi durante il quale ho esplorato tutte le isole maggiori dell’arcipelago, fatta eccezione per El Hierro, che sia un’avventura zaino in spalla, un road trip o una vacanza all inclusive, in questa guida troverai un sacco di consigli utili e spunti per organizzare il tuo viaggio al meglio.
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Monte Teide.
Tenerife, come il resto delle isole Canarie, gode di un buon clima durante tutto l’anno e può pertanto essere apprezzata in tutte le stagioni. Detto questo, a seconda della stagione bisogna adeguare le proprie aspettative.
Durante i mesi primaverili le temperature possono raggiungere i 22-23 gradi e qualche grado in più verso la fine di maggio. In quel periodo le precipitazioni che occasionalmente si possono verificare in marzo e aprile sono invece praticamente assenti, rendono maggio particolarmente ideale per chi vuole evitare la folla e i prezzi che caratterizzano l’alta stagione estiva.
A Tenerife e nelle Canarie in generale giugno, luglio e agosto sono considerati alta stagione. Il clima è ottimo e le precipitazioni assenti. Verso la fine di luglio anche l’acqua dell’oceano inizia a scaldarsi. Ovviamente questo è il periodo più affollato e costoso.
Settembre è un ottimo mese per visitare l’isola, il meteo è buono, la temperatura dell’acqua raggiunge il picco annuale e soprattutto nella seconda parte del mese si evitano le folle estive. Con ottobre e soprattutto novembre, le probabilità di precipitazioni aumentano e le temperature iniziano ad abbassarsi ma tutto sommato resta comunque un periodo piacevole per visitare l’isola.
Anche in pieno inverno, a dicembre, gennaio e febbraio, Tenerife può sicuramente essere una meta interessante, è però bene ricordare che il mese di dicembre corrisponde con il picco delle precipitazioni che va poi scemando fino a maggio.
Le precipitazioni sono comunque relativamente scarse e a meno che tu non sia particolarmente sfortunato dovresti essere in grado di godere a pieno del tuo soggiorno. Insomma, diciamo che visitare Tenerife in inverno non è esattamente il periodo ideale ma se sei disposto a correre il rischio pioggia dubito rimarrai deluso, magari non passerai le giornate in spiaggia e a fare il bagno ma come vedremo ci sono moltissime altre attività che si possono svolgere. L’importante è ricordarsi di portare qualche vestito pesante perchè in quota può fare davvero freddo… sul Teide può anche nevicare!
Lungo la costa nord dell’isola.
Le Canarie fanno a tutti gli effetti parte della Spagna e pertanto, come per qualsiasi altro Paese all’interno dell’Unione Europea, non sono necessari visto o passaporto. Per visitare l’isola basta infatti una carta di identità in corso di validità.
I luoghi sono elencati in senso antiorario partendo dalla capitale Santa Cruz de Tenerife, questo è probabilmente anche l’ordine che ha “più senso” se hai per la testa un viaggio itinerante sull’isola. Se ti interessa, qui trovi il video del mio viaggio.
Di certo non fotogenica come La Laguna, Santa Cruz de Tenerife è per lo più snobbata dai turisti e ha un’atmosfera più autentica e locale, di certo non la città più bella dell’isola ma può comunque essere una destinazione interessante e una buona base per esplorare il nord di Tenerife. Per esempio, Playa Las Teresitas da molti considerata la spiaggia più bella dell’isola dista solo 15 minuti e volendo si può raggiungere facilmente anche in autobus.
Se interessato, in città ci sono parecchi musei tra cui il museo di storia naturale e archeologia (Museo de Naturaleza y Arqueología) una galleria d’arte, un museo della scienza e del cosmo (Museo de la Ciencia y el Cosmos) e infine un piccolo museo con accesso gratuito che racconta la storia del Castillo de San Cristóbal.
Dove dormire a Santa Cruz de Tenerife?
Tenerife experience Hostel e Wanderlust Hostel sono due ottimi ostelli, perfetti se viaggi solo. Se cerchi una stanza privata o comunque qualcosa che non sia un ostello, dai un’occhiata a Casa Weyler.
Playa Las Teresitas.
La Laguna, oltre ad essere comodamente posizionata alla base del massiccio di Anaga, è anche una bella città in stile coloniale tutta da esplorare. Il centro città ricco di edifici storici, bar e ristoranti che gli donano un’atmosfera vibrante è un sito Unesco e senza dubbio uno dei più belli di tutto l’arcipelago. In particolare: Plaza del Adelantado e dintorni, Catedral de La Laguna o Nuestra Señora de los Remedios, Plaza de la Junta Suprema e dintorni. Consiglio infine di fare un giro al mercato municipale aperto ogni giorno dalle 7:00 alle 14:00.
Per concludere, se arrivi a La Laguna in auto trovare parcheggio gratuito non è affatto facile, se fossi in te andrei direttamente al Parking Las Quinteras, a pagamento ma comunque economico e a due passi dal centro.
Tra le strade di San Cristóbal De la Laguna.
Dove dormire a La Laguna e Santa Cruz de Tenerife?
Due ottimi ostelli in pieno centro sono Aguere Nest Hostel e Patio Hostel. Se cerchi una stanza privata o comunque qualcosa che non sia un ostello, dai un’occhiata a Casa Lagunera.
Mercato municipale.
Il parco rurale di Anaga ricopre quasi per intero l’omonimo massiccio e per estensione il nord est dell’isola di Tenerife. È caratterizzato da una densa foresta di laurisilva alle altitudini superiori con profonde vallate che via via diventano più brulle fino a raggiungere il mare.
In questa sezione della guida troverai prima di tutto alcune raccomandazioni su sentieri da completare all’interno del parco ma anche spiagge, paesini e punti panoramici, insomma tutto quello da fare e vedere nel nord est di Tenerife.
Nei pressi di Punta de Hidalgo.
Questa popolare escursione combina l’aspro paesaggio delle montagne a siti di interesse culturale quale Chinamada, dove ci sono i resti di numerose case-caverna. Ci sono un sacco di modi diversi per completare questa camminata. Il modo più semplice, e quello che ho fatto personalmente, consiste nel partire da Punta de Hidalgo e salire questo sentiero fino a Chinamada dove volendo si può mangiare qualcosa al Restaurante La Cueva prima di tornare da dove si è arrivati. Volendo si può anche fare una breve deviazione verso il Mirador Aguaide.
Una volta arrivati a Chinamada si potrebbe proseguire fino a Las Carboneras o se non sei particolarmente in forma, completare questo tratto in senso opposto e partire proprio da Las Carboneras e scendere a Chinamada seguendo questo sentiero, la distanza è simile ma si risparmia molto dislivello, cosa che semplifica le cose non di poco.
Un’altra possibilità particolarmente popolare, perché così facendo si evita completamente la salita, consiste nel partire da Cruz del Carmen seguendo per intero il PR-TF 10 descritto a questa pagina. Sono dieci chilometri completamente in discesa – allettante per molti – l’unico “problema” è che così facendo o si fa affidamente a qualche servizio taxi oppure, partendo da La Laguna si può prendere al mattino un bus verso Cruz del Carmen (Linea 275) e poi una volta scesi a Punta del Hidalgo prendere un altro bus per tornare a La Laguna (Linea 050).
Una volta terminata l’escursione o semplicemente se ti trovi da queste parti, consiglio di fare un salto alle piscine naturali di Bajamar e Punta de Hidalgo. Un ottimo modo per recuperare dalla fatica e rinfrescarsi o rilassarsi.
Lungo il sentiero che porta a Chinamada.
Senderos de Los Sentidos
Il sentiero dei sensi è quello che consiglio a chiunque non sia un gran camminatore ma vuole avere un assaggio di quella che è la foresta di laurisilva che caratterizza questa parte dell’isola. Ci sono tre sentieri diversi che sostanzialmente corrono uno parallelo all’altro ma possono essere combinati in un circuito, come ad esempio quello descritto a questa pagina. Il punto di partenza è comune e si tratta del Cruz del Carmen dove si trova anche il centro visitatori del parco. In ogni caso, qualunque percorso tu decida di seguire, consiglio di includere il Mirador del Llano de los Loros come d’altronde viene fatto nel percorso appena linkato.
Sempre parlando di punti panoramici, ovviamente ce ne sono moltissimi nei dintorni ed elencarli tutti sarebbe impossibile, ma nei dintorni di Cruz del Carmen, consiglio in particolar modo il Mirador de Jardina, Mirador Pico de Inglés e il Camino Viejo al Pico del Inglés, quest’ultimo non è un punto panoramico bensì una strada scavata nella roccia ricoperta in parte dal muschio che si presta bene a qualche foto.
Mirador de Jardina.
Questo sentiero conosciuto con il nome di “El Pijaral” è considerato uno dei più belli dell’isola ma purtroppo (o per fortuna) l’accesso è limitato ad un massimo di 45 persone ogni giorno, va quindi richiesto un permesso completamente gratuito a questa pagina. Essendo così popolare e con un numero così limitato di posti, è consigliabile prenotare con parecchie settimane di anticipo, io per esempio sono rimasto a bocca asciutta. In ogni caso, se dovessi essere più fortunato di me, il sentiero inizia in questo punto, è lungo circa 7km e si completa in 2 ore circa. Eviterei di avventurarmi senza permesso, primo per rispetto, secondo perché si rischia di incorrere in una multa di 600€.
Il sentiero dei sensi.
Questa è un’altra opzione per godere di ottime viste senza per forza fare una sfaticata. Sono circa 4 km in totale con 200 metri di dislivello, il sentiero è quello descritto a questa pagina. Se per qualsiasi ragione anche quattro chilometri sono proibitivi, appena fuori dal piccolo villaggio di Toborno, abbarbicato tra le montagne e già di per sé affascinante, ci sono comunque almeno un paio di punti panoramici davvero accessibili come il Mirador Fuente del Lomo.
Da questo punto è infatti già possibile vedere in lontananza il Roque de Taborno, affettuosamente chiamato da alcuni il “Cervino di Tenerife” per la sua forma che ricorda il famoso picco. In ogni caso, ciò che a mio parere merita ancora di più del Roque, sono le ottime viste sulla costa che si hanno dal punto panoramico ai piedi della montagna.
Punto panoramico ai piedi del Roque de Taborno.
Situato in una delle vallate più isolate del parco rurale di Anaga, il piccolo paesino di Taganana è stato uno dei primi insediamenti dei conquistadores che avrebbero poi colonizzato l’intera isola. Il piccolo centro storico, le chiese, le case tradizionali e i terrazzamenti donano un’atmosfera unica a questo luogo che è anche il punto di partenza ideale per numerosi escursioni nonchè passaggio obbligato se si vogliono raggiungere alcune delle spiagge più isolate nell’estremo nord est dell’isola.
Un’escursione davvero popolare partendo da Taganana è quella alla Playa de Tamadiste. Molti decidono di andare e tornare per lo stesso sentiero seguendo il percorso lungo la costa descritto a questa pagina. L’alternativa che consiglio, anche se si tratta di un’opzione leggermente più lunga, è questo circuito che passa per il villaggio di Afur e ritorna per il sentiero costiero (o viceversa). Così facendo si evita di tornare sui propri passi e si ha un panorama che varia di più nel corso della giornata. Vicino al cimitero in questo punto c’è un ampio parcheggio, guida con cautela, le strade all’interno del paese sono davvero strette.
Vista su Taganana al ritorno dalla Playa de Tamadiste.
Purtroppo il mio viaggio lungo la costa si è dovuto interrompere a Playa del Roque de las Bodegas, una spiaggia carina e particolarmente adatta a surfisti principianti a qualche chilometro da Benijo che si è rivelata essere il piano B per la giornata. La strada tra Las Bodegas e Benijo era infatti chiusa per lavori in corso.
Quando leggerai questa guida, verosimilmente i lavori dovrebbero esser finiti e il mio consiglio è quello di visitare la famosa Playa de Benijo che con i suoi iconici torrioni di roccia che sbucano dall’acqua e la scogliera a picco sul mare è considerata una delle più scenografiche dell’isola. Attenzione però perché, come per tutte le spiagge sulla costa nord di Tenerife, bisogna fare attenzione quando si fa il bagno in quanto le correnti possono essere davvero forti.
Inoltre, partendo da Benjo è possibile completare un circuito che ha per meta il Faro di Anaga,descritto da molti come uno dei più belli all’interno del Parco rurale di Anaga, lungo circa 15 km e con più di 1000 metri di dislivello non è però esattamente una passeggiata nel parco. Trovi tutte le informazioni del caso a questa pagina. Se fossi interessato, esiste una versione più breve del circuito, si tratta di circa 5 km e sostanzialmente una volta arrivati a El Draguillo invece di proseguire verso il faro si taglia corto. Il percorso è descritto qui.
Tramonto a Taganana.
È arrivato il momento di spostarsi sul versante sud del parco rurale di Anaga e in particolare la Spiaggia Las Teresitas, considerata una delle più belle dell’isola e l’esatto opposto di quelle citate finora lungo la costa nord. L’ampia spiaggia di sabbia è infatti perfetta per fare il bagno anche per i bambini, ci sono tutti i servizi possibili e immaginabili con docce, bagnini, bar e ristoranti direttamente in spiaggia e per chi come me ha paura del sole, c’è molta ombra grazie alle piante nella parte posteriore della spiaggia. Insomma, non aspettarti una spiaggia remota con poche persone ma se non è quello che cerchi, di certo non rimarrai deluso, sappi però che vista la popolarità e la vicinanza a Santa Cruz de Tenerife, specialmente nel week end si formano dei veri e propri ingorghi lungo la strada per raggiungerla.
Se cerchi una alternativa meno affollata, lungo la costa verso nord, Playa de Las Gaviotas è una spiaggia di sabbia nera molto meno frequentata ma popolare tra i surfisti, meno adatta a fare e il bagno e senza alcun tipo di servizio ha sicuramente un’atmosfera più tranquilla e remota.
Santa Cruz de Tenerife e Teide in lontananza.
Igueste de San Andrés è un piccolo villaggio a nord di Playa de Las Teresitas, la strada per raggiungerlo che corre lungo la costa è già di per sé scenografica e il piccolo centro con le sue vie strette che si percorrono solo a piedi è davvero carino. La spiaggia di sassi non è particolarmente bella ma ciò che merita sicuramente sono le escursioni che si possono fare partendo da qui.
Playa Antequera vista dal punta panoramico.
Particolarmente popolare è quella alla Playa Antequera, può essere raggiunta esclusivamente a piedi dopo un sentiero piuttosto lungo o in barca (in paese era reclamizzata l’escursione con Nautica Nivaria), per questo rimane una delle spiagge meno frequentate di Tenerife nord e allo stesso tempo una della più belle. Purtroppo sono arrivato a Igueste nel tardo pomeriggio e pertanto non ho avuto il tempo materiale di raggiungere la spiaggia ma sono comunque salito fino al punto panoramico seguendo il sentiero descritto a questa pagina da dove si hanno delle ottime viste sia su Playa Antequera che su Santa Cruz de Tenerife con il Teide sulle sfondo. Se vuoi raggiungere la spiaggia, il sentiero da seguire è sostanzialmente lo stesso ed è quello descritto per intero a questa pagina, volendo puoi anche completare un circuito senza andare e tornare per lo stesso sentiero una volta raggiunta la spiaggia come descritto a questa pagina. Da notare che in entrambi i casi, appena lasciato il villaggio di San Andrés viene suggerita una breve deviazione verso “El Semáforo”, si tratta di poca strada ma non credo ne valga la pena.
Igueste de San Andrés.
In questa sezione troverai un sacco di escursioni da fare nel parco rurale di Teno più tutte quelle città di interesse turistico che si trovano lungo la costa nord dell’isola, fatta eccezione per quelle già citate nella sezione dedicata al parco rurale di Anaga e nord est di Tenerife.
Casa de los Balcones.
Il centro storico della città è indubbiamente uno dei più belli dell’isola, le affascinanti strade di ciottoli e i numerosi edifici in stile coloniale la rendono a mio parere un tappa obbligata lungo la costa nord di Tenerife. Tra i principali punti di interesse, troviamo la chiesa de Nuestra Señora de la Concepción, i Jardín Victoria e la Casa de los Balcones, quest’ultima è una casa museo che racconta storia e cultura dell’isola. Se cerchi un luogo dove mangiare dei tipici piatti canari senza spendere una fortuna consiglio il Bar Los Castillos a due passi dal centro. Per parcheggiare senza diventare matto, c’è un parcheggio a pagamento a due passi da Plaza Casañas.
Playa El Bollullo.
Inoltre, a pochi chilometri dalla città si trova una delle spiagge più belle di Tenerife Nord, Playa El Bollullo. Questa spiaggia di sabbia nera incastonata tra la scogliera a picco sul mare è la destinazione ideale se si vogliono evitare le folle che accomunano le spiagge di Tenerife sud. Ad ogni modo, come detto più volte nel corso di questa guida, lungo la costa nord le correnti possono essere forti. La spiaggia si può raggiungere in macchina al termine di una strada a tratti piuttosto stretta, l’unica opzione per parcheggiare è al Restaurante Bollullo, il costo è di 3€ per tutto il giorno. In alternativa c’è un sentiero che corre lungo la costa e arriva da Puerto de La Cruz.
Infine, a metà strada circa tra La Orotava e Icod de los Vinos consiglio di fermarsi brevemente al Mirador de San Pedro, le viste sono ottime, c’è un ristorante e volendo si può pure completare un breve sentiero lungo la costa.
Tra le strade di La Orotava.
Dove dormire a La Orotava?
Hostel Tenerife è un ostello in pieno centro, perfetto per chi viaggia solo o semplicemente viaggia al risparmio. Mentre un’ottima soluzione a qualche chilometro dal centro è El Refugio de Maria.
Mirador de San Pedro.
Questa cittadina è diventata famosa grazie al gigantesco albero del drago chiamato semplicemente “El Drago” che si trova in centro città e si stima abbia un’età compresa tra i 600 e gli 800 anni. In tutta onestà mi aspettavo di vedere un albero dalle dimensioni mostruose e sono rimasto un po’ deluso, ma credo che la città stessa valga comunque la pena di essere visitata. Il piccolo centro storico è carino e oltre a El Drago si possono visitare il museo della banana, il Mariposario del Drago (un giardino tropicale che è la casa di oltre 800 farfalle) e il Museo del Malvasia.
Per concludere, a poca distanza da Icod de Los Vinos, si può partecipare a visite guidate della Cueva del Viento che fa parte del sistema di tunnel di lava più grande d’Europa, il sesto al mondo. Per la visita è necessario partecipare a un tour organizzato della durata di due ore circa prenotabile anche online a questa pagina (home del sito ufficiale). Non l’ho fatto personalmente ma stando alle recensioni sembra una bella esperienza.
El Drago.
Dove dormire a Icod de los Vinos?
Drago Nest Hostel è la soluzione più economica soprattutto per chi viaggia solo. Altre due opzioni interessanti sono Casa Antonio Guest House e Mirador Playa San Marcos.
Garachico è stato per anni uno dei principali porti dell’isola e di conseguenza una delle città più ricche. Sfortunatamente una serie di eventi, in particolare l’eruzione del 1706 che ha spazzato via per intero l’antico porto, hanno segnato la fine dell’epoca d’oro della città che non ha più visto ulteriore sviluppo. All’interno del Parque de la Puerta de Tierra è possibile ammirare i resti dell’antica porta che dava accesso alla città. Fortunatamente il centro storico non è stato impattato ed è considerato tra i più belli dell’isola, in particolare la Plaza de la Libertad e le stradine adiacenti.
Sul lungomare di Garachico ci sono inoltre una serie di piscine naturali dove è possibile fare il bagno protetti dalle onde o semplicemente passeggiare. Anche la Playa de Garachico, seppur non particolarmente bella, essendo protetta dalle onde è un ottimo luogo dove fare il bagno. Se arrivi in macchina, in questo punto c’è un ampio parcheggio gratuito a due passi dal centro.
Infine, nei dintorni della città ci sono una serie di punti panoramici dove vale sicuramente la pena fermarsi tra cui: Mirador de El Guincho, Mirador de La Atalaya e il Mirador de Garachico.
Piscine naturali di Garachico.
Dove dormire a Garachico?
L’unico ostello in città è Trevejo Hostel convenientemente situato in pieno centro. Mentre se cerchi una stanza o un appartamento economico ti devi spostare fuori città optando per soluzioni come Aptos Las Salinas.
Iglesia de nuestra señora de los Ángeles.
Queste due piccole cittadine a poca distanza una dall’altra sono la base ideale per esplorare la parte nord del parco rurale del Teno, soprattutto se vuoi un’alternativa meno turistica rispetto a Garachico, Icod de los Vinos e La Orotava. Entrambi i paesi hanno la piazza principale davvero carina e hanno un atmosfera più autentica e locale rispetto alle altre destinazioni più turistiche della costa nord, se è questo quello che cerchi oltre ad avere una posizione più “strategica” allora vale sicuramente la pena considerare l’idea di alloggiare qui. Nei pressi di Los Silos c’è anche una piccola piscina naturale e uno scheletro balena.
Dove dormire a Los Silos e Buenavista del Norte?
Estudio Casco e Luz del Mar sono due ottime opzioni a Los Silos, mentre a Buenavista del Norte dai un’occhiata a Tabaiba Guesthouse e Casa emblemática.
Plaza De La Luz, Los Silos.
Il Parque rural de Teno ricopre l’area montagnosa a nord ovest dell’isola di Tenerife. Con le sue scogliere verticali a picco sul mare, le profonde gole e il fatto di essere meno battuto rispetto al parco rurale di Anaga e il parco nazionale del Teide, da la sensazione di essere isolato dal resto dell’isola il che gli dona un’atmosfera misteriosa.
La costa del Parco rurale di Teno.
Visitare punta del Teno è considerato da molti come un highlights in questa parte dell’isola. Personalmente, forse per le grandi aspettative, non mi ha particolarmente impressionato ma credo valga comunque la pena visitare questo faro che dà davvero la sensazione di essere ai confini del mondo. Detto questo, non c’è molto da fare se non ammirare le scogliere di Los Gigantes in lontananza e magari fare il bagno a Playa Punta de Teno, l’ingresso al faro è interdetto al pubblico.
È importante sottolineare che l’accesso alla strada che porta a Punta del Teno è ristretto ai soli veicoli autorizzati in estate dalle 9:00 alle 20:00 e in inverno, autunno e primavera dalle 10:00 alle 19:00. In questo punto c’è una vera e propria sbarra con tanto di vigilanza, questo significa che se vuoi visitare il faro durante questi orari hai due opzioni: camminare lungo la strada (sono circa 6km) oppure prendere il bus 369 che fa da spola tra Buenavista del Norte e Punta del Teno ogni ora circa, il costo è di 1€ e qui c’è la fermata più vicina e si può parcheggiare l’auto a lato della strada.
La salita verso Teno Alto.
Un’ultima alternativa che consiglio particolarmente a chiunque sia disposto a faticare, è quella di completare il cosiddetto “Camino del Risco” descritto a questa pagina. Il sentiero è abbastanza duro soprattutto nella prima parte tutta in salita fino a Teno Alto, dove volendo si può pranzare prima di continuare il cammino. In ogni caso non dovresti metterci più di 4-6 ore. Come noterai dalla mappa si inizia a camminare esattamente dove si trova la sbarra citata in precedenza e sempre in questo punto è possibile parcheggiare la macchina, da qui si sale fino al villaggio di Teno Alto prima di scendere verso il mare e sbucare sulla strada ad un paio di chilometri dal faro.
La discesa verso il faro di Punta del Teno.
Più o meno in corrispondenza del punto in cui il sentiero si interseca con la strada, c’è una fermata dell’autobus dove puoi aspettare e risparmiarti 2 km a piedi fino al faro. Ovviamente se non ti interessa visitare il faro puoi semplicemente aspettare il primo autobus diretto a Buenavista del Norte. L’unico vero problema è che per recuperare l’auto, purtroppo non esiste una fermata ufficiale in corrispondenza della sbarra e l’autista si è categoricamente rifiutato di fare un’eccezione, se fosse così anche nel tuo caso la prima fermata utile è ad un paio di chilometri in direzione di Buenavista del Norte e una volta sceso non ti resta che tornare indietro a piedi per prendere l’auto.
Los Gigantes visti da Punta del Teno.
Questa è una variante che mi sono costruito da solo combinando un paio di sentieri e mi sento assolutamente di consigliare, a questa pagina trovi tutti i dettagli. Per una versione più breve puoi evitare la variante che porta sulla cima del Risco Verde da dove si hanno delle viste a 360 gradi sulle montagne del Teno, la strada che porta al villaggio di Masca e pure il Teide in lontananza.
In ogni caso non disperare, anche senza salire sulla cima del Risco Verde il sentiero che inizia attraversando la foresta, non appena si raggiunge il crinale della montagna garantisce poi delle ottime viste sulla costa sottostante. Fortemente consigliato. Per iniziare la camminata puoi lasciare la macchina lungo la strada a Las Portelas in questo punto.
Il Teide visto dalla cima del Risco Verde.
Il piccolo villaggio di Masca è senza dubbio uno dei più pittoreschi dell’isola ed è anche il punto di partenza di una delle escursioni più iconiche all’interno del parco rurale di Teno. Dal piccolo villaggio è infatti possibile scendere lungo il barranco di Masca, una gola profonda che porta fino al mare. Prima ancora di parlare dell’escursione è però bene spendere due parole sul villaggio.
Masca è una destinazione tanto popolare quanto isolata che si raggiunge solo tramite una strada tortuosa attraverso le montagne ma – visto il parcheggio limitato che si trova in paese e l’impossibilità di parcheggiare lungo la strada che a tratti è davvero stretta – nel parcheggio del paese è consentito sostare per un massimo di due ore. Questo lasso di tempo è assolutamente sufficiente per visitare il piccolo borgo anche perché più di scattare qualche foto e magari mangiare qualcosa non c’è esattamente molto da fare, il discorso però cambia se si decide di voler scendere fino alla Playa de Masca completando l’escursione, citata in precedenza, attraverso il barranco.
Barranco di Masca.
In questo caso è fondamentale fare un po’ di cose. Il sentiero fino a qualche tempo fa era aperto al pubblico senza nessuna restrizione ma in seguito a un paio di incidenti è ora fortemente regolamentato. Prima di tutto bisogna prenotare il proprio posto online tramite il sito ufficiale, io ho avuto la fortuna di farlo in maniera completamente gratuita durante il “periodo di prova” ma mi è stato detto che sarebbe presto costato 16€ a persona. Una volta arrivati al piccolo villaggio bisogna fare il check in al centro visitatori dove viene fatto un breve briefing e consegnato un elmetto da indossare per tutta la durata dell’escursione per il pericolo di caduta massi. Lo staff è estremamente fiscale sul tipo di calzatura che si indossa, bisogna avere per forza scarponcini o perlomeno scarpe da trekking, con delle semplici scarpe da ginnastica viene negato l’accesso.
Visto il limite di due ore per il parcheggio e il fatto che il tempo raccomandato per completare l’escursione è di 6-7 ore (camminando a passo spedito ci ho messo meno di tre ore) è necessario raggiungere il paese con il trasporto pubblico o in taxi come spiegato in dettaglio qui. Personalmente ho preso il bus delle 8:15 da Santiago del Teide e credo sia l’opzione migliore specialmente se arrivi da sud. Mi permetto di aggiungere che nonostante quello riportato su molti siti, è possibile pagare direttamente con una normale carta di debito.
Barranco di Masca.
Fatta questa lunghissima premessa (ti consiglio in ogni caso di leggere per bene tutte le informazioni fornite sul sito ufficiale) la camminata, nonostante lo sbattimento del parcheggio e le varie regole da rispettare è davvero piacevole e la consiglio soprattutto se quando leggi questa guida l’ingresso sarà ancora gratuito. Per 16€ a persona, se confermato, probabilmente puoi usare i tuoi soldi in modo migliore ma se il budget non è un problema dubito rimarrai deluso.
Il villaggio di Masca.
Questo percorso conosciuto anche come il “Tamaimo Loop” descritto a questa pagina è un’escursione davvero piacevole e non troppo lunga che si può completare in 2-3 ore circa e offre delle fantastiche viste sulla costa con la città di Los Gigantes e Puerto de Santiago, la valle di Tamaimo e La Gomera in lontananza. Il sentiero seppur relativamente breve è a tratti scosceso e completamente esposto quindi se è una giornata soleggiata può fare davvero caldo. Per risparmiarti la passeggiata in paese e un po’ di strada puoi parcheggiare l’auto direttamente in questo punto.
Se vuoi allungare il percorso, puoi camminare fino al Mirador El Agujero, personalmente non l’ho fatto anche perché dubito che il panorama cambi di molto.
Puerto de Santiago.
Il panorama lungo il sentiero.
Dove dormire per esplorare il parco rurale del Teno?
Per la parte nord del parco il mio consiglio è di dormire tra Los Silos e Buenavista del Norte anche se in realtà neanche Garachico, Icod de los Vinos e La Orotava sono troppo distanti. Oppure se come me non disdegni la tenda consiglio fortemente la zona di campeggio: Los Pedregales, bel campeggio con bagni e docce in un ottimo contesto e soprattutto completamente gratuito, a patto però di avere la prenotazione. Per quanto riguarda la parte sud del parco, Santiago del Teide che però purtroppo non ha molte opzioni economiche per viaggiatori solitari, se non viaggi solo dai un’occhiata a Casa Fina o in alternativa, anche se leggermente più distante, puoi sempre campeggiare a San José de Los LLanos o dormire a Arena Nest Hostel a Puerto de Santiago.
Tramonto visto dal campeggio Los Pedregales.
Scendendo lungo la costa tra il Parco Rurale del Teno e Los Cristianos ci sono almeno un paio di destinazioni che vale la pena visitare. Prima di tutto Los Gigantes e Puerto de Santiago che tecnicamente possono essere usate come base per esplorare il parco del Teno la mattina e passare il resto della giornata in spiaggia.
Los Gigantes visti dal punto panoramico.
Entrambe le città sono estremamente turistiche e possono essere considerate le classiche destinazioni balneari ma se questo è quello che cerchi o comunque non ti dispiace, non rimarrai deluso. Playa de los Gigantes oltre ad essere una spiaggia carina offre delle ottime viste sulla famosa scogliera, per il miglior punto panoramico consiglio di salire qui, in particolare al tramonto. Mentre a Puerto de Santiago non perdere la piscina naturale e Playa Chica o Playa de Santiago.
Playa Chica o Playa de Santiago.
Infine, Playa Abama seppur affollata è davvero bella e perfetta per fare il bagno. La spiaggia è pubblica e l’accesso è garantito a tutti ma ufficiosamente è la spiaggia dell’Hotel a cinque stelle Ritz Carlton e pertanto è davvero ben mantenuta con tutti i servizi del caso. Da notare che seppur sia possibile scendere in macchina non ci sono parcheggi in fondo quindi risparmia tempo, parcheggia direttamente qui e scendi a piedi.
Playa Abama.
In questa sezione troverai un sacco di escursioni da fare nel parco nazionale del Teide più alcune destinazioni lungo la costa sud dell’isola.
Se nel tuo viaggio a Tenerife sei alla ricerca di movida, molto probabilmente Los Cristianos è la destinazione che stai cercando, in particolar modo Playa de Fañabé, circondata da bar e discoteche, l’epicentro dello sballo sull’isola.
Mentre la spiaggia principale della città Playa de Las Vistas è considerata una delle più belle ma anche affollate di Tenerife sud. L’ampia spiaggia, trovandosi in centro città ha tutti i servizi del caso e sul lungomare bar e ristoranti non mancano.
Insomma, Los Cristianos come del resto gran parte di questo tratto di costa è estremamente turistico e può essere paragonato alla classica destinazione balneare come potrebbe essere Jesolo qui dalle mie parti. Personalmente ho preferito passare il mio tempo altrove e mi sono fermato un solo giorno arrivando con il traghetto da La Gomera. In base al tipo di viaggio che hai in mente, però, Los Cristianos potrebbe essere quello che cerchi. Non ho discoteche o locali da consigliare ma se vuoi mangiare un pollo allo spiedo delizioso spendendo poco, fai un salto al Bar Deportivo.
Playa de Las Vistas.
Dove dormire a Los Cristianos?
Ho condiviso una stanza al Banana Surf House e non posso che consigliarlo, pulito economico, e con un cucinino per farsi da mangiare. Se cerchi una stanza più vicina alla spiaggia dai un’occhiata a Casa Endorfina. Purtroppo, Tenerife Hostel che sembra essere l’unico ostello di Los Cristianos ha pessime recensioni.
Premetto di non aver personalmente visitato questo tratto di costa, era in programma ma per questioni di tempo ho dovuto saltare preferendo camminare nei vari parchi ma credo valga la pena scrivere due righe in quanto le spiagge che si trovano all’interno della Reserva Natural Especial de Montaña Roja sono considerate tra le più belle dell’isola.
In particolare Playa del Médano, che viste le condizioni di vento ottimali, è popolare specialmente tra windsurfers ma è anche adatta a semplici bagnanti o comunque a chi vuole passare la giornata in spiaggia visto che questa parte vicino al paese è protetta sia dal vento che dalle onde. Mentre Playa de la Tejita, al lato opposto della Montana Roja, sembra essere frequentata da nudisti.
Il Teide.
Questo parco nazionale con il suo paesaggio marziano è davvero affascinante e non a caso è il parco più visitato d’Europa. Tecnicamente basta attraversarlo in macchina fermandosi in qualche punto panoramico lungo la strada per godere di questi panorami unici ma meglio ancora è esplorarlo a piedi. Che tu voglia fare una breve passeggiata o un’escursione di più ore fino ad arrivare all’ascesa del Teide vero e proprio, ecco di seguito alcuni percorsi per tutti i livelli di difficoltà. Se vuoi una lista completa di tutti i sentieri che attraversano il parco, dai un’occhiata a questa pagina.
Arcobaleno sopra le Roques de García.
Se hai poco tempo a disposizione o magari vuoi semplicemente fare un sentiero poco impegnativo, questa è l’opzione giusta per te. Il circuito inizia al Mirador de la Ruleta ed è descritto in dettaglio a questa pagina anche se ti garantisco che il percorso è davvero ovvio e non servono di certo coordinate gps, sostanzialmente si gira intorno alla base delle formazioni rocciose che prendono il nome di Roques de García. Se decidi di completare il circuito in senso antiorario ti aspetta una ripida salita finale di circa 200 metri, se al contrario lo percorri in senso orario, dopo la discesa iniziale il dislivello è meno concentrato. Se proprio non ti va di camminare, il Mirador de la Ruleta stesso offre delle ottime viste.
Roques de García e Teide sullo sfondo.
Il percorso descritto a questo pagina è leggermente più impegnativo rispetto al circuito di Roques de García ma comunque alla portata di molti. Lungo la strada in questo punto c’è un parcheggio in corrispondenza dell’inizio del sentiero che nel caso fosse comunque troppo impegnativo si può ridurre drasticamente salendo solo al Mirador de Samara da dove si hanno le viste migliori. Il contrasto tra i campi di lava neri e i giovani pini verdi con il Teide sullo sfondo è davvero fotogenico.
Mirador de Samara.
Il percorso descritto a questa pagina è decisamente più lungo rispetto ai due precedenti ma essendo ampiamente pianeggiante non è comunque troppo impegnativo. La maggior parte del sentiero si sviluppa lungo la pianura ai piedi del Teide e ha come meta La Fortaleza, un massiccio piatto lontanamente paragonabile a una fortezza dalla quale si hanno delle ottime viste sul Teide e le foreste della valle di Orotava alle proprie spalle. Se si ha poco tempo a disposizione credo ci siano opzioni migliori ma tutto sommato è comunque una bella escursione.
La Fortaleza.
Personalmente ho seguito questo sentiero in senso orario (importante per i riferimenti qui sotto) e nei miei appunti di viaggio ho scritto:”ripido, dissestato e mal segnalato”. Questo perché credo che il sentiero che viene usato nella traccia gps per chiudere l’anello del circuito sia da anni in disuso e non più ufficialmente percorribile, tanto che ci sono almeno due cartelli che indicano come il sentiero che porta alla cima di Montaña Guajara sia “senza uscita”.
Io non ho saputo resistere alla tentazione e nonostante le chiare indicazioni, una volta arrivato sulla cima ho comunque deciso di scendere dalla parte davanti, lungo il tratto di sentiero “ripido, dissestato e mal segnalato” mi sono anche divertito nel farlo ma di certo non è qualcosa che consiglio. In sostanza, per evitare problemi, e soprattutto evitare di farti male, penso sia molto meglio scendere da dove si è arrivati e al primo incrocio prendere la destra. Guardando la mappa dovrebbe essere abbastanza ovvio cosa intendo o in alternativa puoi semplicemente tornare esattamente da dove sei arrivato, così facendo il sentiero non presenta alcun tipo di difficoltà, se non il dislivello.
In ogni caso a 2718 metri di altitudine le viste dalla cima di Montaña Guajara con il Monte Teide esattamente di fronte e l’oceano alle spalle, sono probabilmente tra le più belle che il parco ha da offrire. Se sei disposto a faticare un po’ consiglio fortemente questa escursione.
Il Teide visto dalla cima della Montaña Guajara.
Eccoci arrivati alla star del parco, ovvero l’ascesa al Monte Teide stesso. Ci sono davvero un sacco di opzioni diverse per salire sulla cima o comunque arrivarci vicino, cercherò di fare del mio meglio per elencarle tutte nella maniera più chiara possibile.
In tutti i casi ci tengo a sottolineare che per arrivare sulla cima vera e propria, salvo alcune eccezioni discusse più in basso, è assolutamente necessario ottenere il permesso tramite il sito ufficiale del parco in quanto l’accesso giornaliero è limitato a un determinato numero di persone. Il permesso che sostanzialmente garantisce l’accesso al sentiero “Telesforo Bravo” è gratuito ma è bene richiederlo con largo anticipo e soprattutto ricorda di portare con te sia il permesso che il documento usato per richiederlo!
In breve, per percorrere il tratto di sentiero “Telesforo Bravo” che va dalla stazione della funivia alla cima del Monte Teide hai tre opzioni: ottenere il permesso tramite il sito ufficiale, prenotare un tour che include il permesso oppure superare il checkpoint prima delle 9:00 del mattino.
Lungo il Circuito Montaña de la Botija.
Questa è sicuramente l’opzione più rapida e semplice ma anche la più costosa e per quello che conta a mio parere meno appagante però mi rendo perfettamente conto che per molti è l’unica opzione. Il biglietto di sola andata costa 21€ mentre quello di andata e ritorno costa 37€ e può essere acquistato online a questa pagina. Nel caso fossi interessato sono offerti anche un serie di altri pacchetti che includono il trasporto verso la funivia con tour guidati; alcuni includono anche il permesso per l’ascesa alla cima vera e propria senza quindi preoccuparsi di ottenere il permesso per tempo, come consigliato in precedenza. Nel caso fossi interessato, qui trovi la lista completa. In sostanza, con la funivia si arriva a 3555 metri e da qui se si vuole salire sulla cima vera e propria bisogna per forza farsi gli ultimi 163 metri di dislivello, che di per sé non sono molti ma ti assicuro che sei non sei acclimatato o comunque in buona forma potrebbero essere una sofferenza. Ricorda inoltre che per completare questo ultimo tratto, dalla stazione della funivia alla cima vera e propria è necessario ottenere il permesso tramite il sito ufficiale o in alternativa comprando uno dei pacchetti che lo includono.
Se non sei interessato a salire sulla cima o non sei riuscito ad ottenere il permesso, la vista in tutta onestà non cambia di molto e il mio consiglio è quello di camminare fino al Mirador La Fortaleza da dove si hanno delle ottime viste verso il nord est di Tenerife. Purtroppo non posso confermare il tutto in quanto il giorno della mia ascesa l’isola era colpita dal “calima”, il nome usato dai locali per descrivere la foschia causata dalla sabbia del Sahara trasportata dal vento.
Infine, il fatto che si possa comprare il solo biglietto di andata o ritorno offre quindi anche la possibilità di salire sulla cima del vulcano a piedi e poi scendere in funivia o viceversa. Ma passiamo ora alle altre opzioni.
Il “panorama” dalla cima del Teide.
Anche quando si tratta di salire sulla cima del vulcano a piedi le alternative di certo non mancano.
La “versione più breve” in assoluto come distanza è quella che ho fatto personalmente e la trovi a descritta questa pagina. Come si vede per la salita ci ho messo circa tre ore e mezza facendo due pause abbastanza lunghe per fare colazione e godere un po’ del panorama, mentre per scendere ci ho messo poco più di due ore. C’è però da dire che ero già acclimatato e soprattutto relativamente allenato, per quanto non sia chissà quale impresa, sono comunque quasi 1400 metri di dislivello e sopra i tremila metri l’altitudine inizia a farsi sentire, se non godi di buona forma potrebbe essere una vera tortura.
Ci tengo inoltre a sottolineare che – seppur io abbia scelto il percorso più breve in assoluto – il sentiero nella parte iniziale (fino a quando si congiunge a quello “ufficiale” descritto più sotto) non è per niente piacevole in quanto è davvero scosceso, non esattamente facile da seguire e con un sacco di sabbia/ghiaione che non facilitano per niente l’ascesa prima e la discesa poi. Niente di impossibile ma sicuramente qualcosa da tenere in considerazione. Se opti per questa versione breve, l’innesto del sentiero si trova lungo la strada in questo punto e qualche centinaio di metri prima c’è spazio per almeno un paio d’auto qui e qui.
Il “sentiero ufficiale” è fin dall’inizio meno tecnico. Il percorso da seguire è quello descritto a questa pagina, così facendo si allunga di circa 3 km tra andata e ritorno ma per ovvie ragione visto che il dislivello bene o male è lo stesso, la parte iniziale sale in maniera più dolce e su un terreno meno impegnativo, a te la scelta.
L’ascesa verso la cima.
Nel caso fossi interessato, c’è un’alternativa ancora più lunga, ovvero salire dal lato opposto passando per il Pico Viejo. Questo sentiero è più impegnativo in quanto si aggiungono sia chilometri che dislivello ma è sicuramente un’opzione valida per chiunque voglia fare un sentiero meno battuto. A questa pagina trovi tutte le informazioni del caso. Per la cronaca, anche l’ascesa a Pico Viejo stesso senza proseguire verso il Monte Teide può sicuramente essere un’escursione interessante, la trovi a questa pagina.
In tutti e tre i casi, ricordo ancora una volta che se vuoi raggiungere la cima vera e propria è necessario ottenere il permesso come discusso in precedenza o in alternativa superare il checkpoint che si trova all’altezza della stazione di arrivo della funivia prima delle 9:00 del mattino, orario dal quale è obbligatorio avere il permesso.
Questa è l’alternativa che consiglio a chiunque voglia salire a piedi sulla cima del vulcano ma non se la sente di farlo in giornata oppure vuole semplicemente vedere l’alba dalla cima senza per forza svegliarsi a orari indecenti. Il rifugio si può prenotare a questo link preferibilmente con largo anticipo visto che ci sono solo 54 posti letto che a quanto pare vengono prenotati con mesi di anticipo, soprattutto in alta stagione.
Il vantaggio di dormire al rifugio, oltre a rendere l’ascesa più abbordabile, è il fatto che se riesci ad assicurarti il posto letto non è necessario ottenere il permesso per salire fino alla cima, in quanto trovandosi a 3260 metri anche partendo senza troppa fretta dovresti comunque riuscire a superare il checkpoint prima delle 9:00. Oltretutto puoi lasciare il tuo zaino o comunque parte delle tue cose al rifugio, salire fino alla vetta e poi recuperare il tutto quando scendi.
Il Teide visto dalla cima della Fortaleza.
Qualunque opzione tu scelga, specialmente se decidi di salire sulla cima per l’alba, ricorda che ti trovi a quasi 4000 metri, in questo momento del giorno (ma anche dopo) può fare davvero freddo anche in piena estate, vestiti di conseguenza e ricorda che se partire per l’alba vuol dire avere a che fare con il freddo, partire nel pomeriggio lungo un sentiero senza un filo d’ombra vuol dire cuocersi sotto il sole. Mentre stavo scendendo nel primo pomeriggio ho visto la sofferenza nella faccia di chi salendo mi chiedeva quanto mancasse alla cima.
Per concludere questa sezione dedicata a cosa fare e vedere a Tenerife e in particolare al parco nazionale del Teide, anche se di sicuro non è qualcosa di imperdibile, consiglio di percorrere almeno una volta, per raggiungere o lasciare il parco, la “carretera de la Esperanza” o TF 24. La strada è davvero piacevole e regala scorci interessanti.
Il Teide visto dal Mirador de Samara.
Dove dormire al Parco Nazionale del Teide?
Ci sono almeno un paio di valide opzioni da usare come base per esplorare il Parco Nazionale del Teide, se il budget non è un problema, la migliore in assoluto è sicuramente il Parador de Las Cañadas del Teide, la sua posizione centrale a due passi da tutte le principali attrazione del parco è davvero difficile da battere ma per opzioni più economiche puoi considerare Vilaflor, in particolare Hotel El Sombrerito e Hotel Rural Vilaflor. Oppure se sei disposto a guidare un po’ di più ma con il vantaggio di essere più vicino al mare, Arona è un’altra buona opzione con alloggi come Finca Chimaca e VistalRoque. Da qui partono inoltre alcuni sentieri interessanti, che però non ho completato personalmente, come quello che sale al Roque del Conde dal quale si ha una vista a 360 gradi su Tenerife sud.
Se sei disposto a dormire in tenda, la zona di campeggio Las Lajas è probabilmente quella meglio localizzata, ci ho passato tre notti e anche se ci sono sicuramente campeggi migliori, considerando che è gratis (previa prenotazione) non ci si può di certo lamentare. Altri due campeggi leggermente più fuori dal parco ma comunque ottime opzioni sono la Zona de Acampada de Chío e Ramón el Caminero.
La Gomera vista da Teno Alto.
So perfettamente che molti visitano l’isola di Tenerife e sono più che felici di passare tutto il tempo a disposizioni in un’unica location limitandosi a qualche escursione giornaliera mentre gli itinerari che seguono sono pensati per un tipo di viaggio itinerante stile road trip, ciò però non significa che non possano essere adattati per un tipo di viaggio meno “ impegnativo”. In qualsiasi caso, prendi ciò che segue come spunto per costruire un itinerario in base ai tuoi interessi e alla luce di quanto descritto finora.
Tre giorni credo sia il minimo se si vuole visitare Tenerife. Ovviamente dovrai fare delle scelte ma alla fine di questo soggiorno dovresti comunque avere un’idea di cosa l’isola ha da offrire.
La Laguna (1 notte)
Giorno 1:
Esplora il parco rurale di Anaga durante il giorno scegliendo uno tra i percorsi consigliati. Personalmente se dovessi scegliere completerei il Senderos de Los Sentidos per poi dirigermi verso il Roque de Taborno o in alternativa, se preferisci passare più tempo in spiaggia, verso Playa de Las Teresitas. Passa la serata per le strade di La Laguna.
Vilaflor (1 notte)
Giorno 2:
Dedica la giornata ad esplorare il Parco nazionale del Teide. Potresti scegliere uno dei percorsi più brevi da fare la mattina e salire sulla cima in funivia il pomeriggio, salire e scendere a piedi dedicando quindi l’intera giornata. Oppure opta per alcuni dei percorsi più brevi e goditi il Teide in lontananza senza per forza salirci. A te la scelta.
Santiago del Teide (1 notte)
Giorno 3:
Visita Masca e completa l’escursione nel Barranco di Masca o in alternativa opterei per il Cumbre de Bolico e Risco Verde. La sera vai a vedere il tramonto a Los Gigantes.
Con due giorni extra rispetto all’itinerario di tre giorni personalmente opterei per trascorrere un’intera giornata esplorando la costa nord (La Orotava, Icod de Los Vinos e Garachico) e un’altra da usare per fare l’escursione che più ti ispira in uno dei vari parchi e che non ho incluso nell’itinerario di tre giorni. In alternativa potresti semplicemente passare la giornata in spiaggia da qualche parte.
Las Carboneras.
Con un itinerario di una settimana si ha sicuramente modo di visitare tutto con un po’ più calma ed includere qualche tappa lungo la costa nord, ovviamente dovrai fare delle scelte ma credo sia un buon lasso di tempo per esplorare l’isola.
La Laguna (2 notti)
Giorno 1:
Esplora il parco rurale di Anaga durante il giorno scegliendo uno tra i percorsi consigliati. Personalmente se dovessi scegliere completerei il Senderos de Los Sentidos e poi dirigerti verso il Roque de Taborno o in alternativa, se preferisci passare un po’ di tempo in spiaggia, Playa de Las Teresitas. Passa la serata per le strade di La Laguna.
Giorno 2:
Consiglio di passare un altro giorno nel parco rurale di Anaga e scegliere tra uno dei sentieri proposti. Probabilmente opterei per la camminata da Punta de Hidalgo a Chinamada o Las Carboneras e passerei poi il resto della giornata alle piscine naturali di Bajamar o Punta de Hidalgo.
Buenavista del Norte o Los Silos (2 notti)
Giorno 3:
Passa la giornata esplorando la costa nord dell’isola: La Orotava, Icod de Los Vinos e Garachico. Idealmente dovresti dormire in una tra Buenavista del Norte o Los Silos.
Giorno 4:
Visita Punta de Teno completando il Camino del Risco.
Santiago del Teide (1 notte)
Giorno 5:
Visita Masca e completa l’escursione nel Barranco di Masca o in alternativa opterei per il Cumbre de Bolico e Risco Verde. La sera vai a vedere il tramonto a Los Gigantes.
Vilaflor (2 notti)
Giorno 6:
Potresti scegliere uno dei percorsi più brevi da fare la mattina e salire sulla cima in funivia il pomeriggio, salire e scendere a piedi dedicando quindi l’intera giornata oppure optare per alcuni dei percorsi più brevi e goderti il Teide dalla distanza senza per forza salirci. A te la scelta.
Giorno 7:
Scegli uno degli altri percorsi all’interno del parco. Personalmente opterei per l’ascesa al Montaña Guajara.
Lungo il sentiero che porta a Chinamada.
Dieci giorni ti danno un po’ più di flessibilità rispetto all’itinerario di una settima che potresti utilizzare per esplorare le varie destinazioni più a fondo e includere qualche altra escursione nei vari parchi, come suggerisco, ma nessuno ti vieta di includere qualche giornata da passare in spiaggia.
La Laguna (3 notti)
Giorno 1:
Durante il giorno esplora il parco rurale di Anaga scegliendo uno tra i percorsi consigliati. Personalmente se dovessi scegliere completerei il Senderos de Los Sentidos e poi dirigerti verso il Roque de Taborno o in alternativa Playa de Las Teresitas se preferisci passare un po’ di tempo in spiaggia. Passa la serata per le strade di La Laguna.
Giorno 2:
Scegli tra uno dei sentieri proposti all’interno del Parco rurale di Anaga. Probabilmente opterei per la camminata da Punta de Hidalgo a Chinamada o Las Carboneras e passerei poi il resto della giornata alle piscine naturali di Bajamar o Punta de Hidalgo.
Giorno 3:
Scegli tra uno dei sentieri proposti all’interno del Parco rurale di Anaga. Probabilmente opterei per il circuito ma anche il sentiero che collega Igueste de San Andrés a Playa Antequera e quello da Benijo al faro di Anaga sono sicuramente due ottime opzioni per riempire la giornata.
Buenavista del Norte o Los Silos (3 notti)
Giorno 4:
Passa la giornata esplorando la costa nord dell’isola: La Orotava, Icod de Los Vinos e Garachico. Idealmente dovresti dormire in una tra Buenavista del Norte o Los Silos.
Giorno 5:
Visita Punta de Teno completando il Camino del Risco.
Giorno 6:
Completa il circuito Cumbre de Bolico e Risco Verde.
Santiago del Teide (1 notte)
Giorno 7:
Visita Masca e completa l’escursione nel Barranco di Masca. La sera vai a vedere il tramonto a Los Gigantes.
Vilaflor (2 notti)
Giorno 8:
Passa la giornata in spiaggia e raggiungi Vilaflor la sera. Playa Abama, Playa de Santiago o magari passare l’intera giornata a Los Cristianos le sue spiagge sono tutte ottime opzioni. Raggiungi Vilaflor la sera.
Giorno 9:
Potresti scegliere uno dei percorsi più brevi da fare la mattina e salire sulla cima in funivia il pomeriggio, salire e scendere a piedi dedicando quindi l’intera giornata oppure optare per alcuni dei percorsi più brevi e goderti il Teide da lontano senza per forza salirci. A te la scelta.
Giorno 10:
Scegli uno degli altri percorsi all’interno del parco. Personalmente opterei per l’ascesa al Montaña Guajara.
Mirador del Llano de los Loros.
Con due settimane a disposizione hai tutto il tempo per esplorare l’isola senza alcuna fretta. Il mio consiglio è quello di seguire l’itinerario di dieci giorni appena descritto e includere qualche giorno di relax qua e là da passare in spiaggia o semplicemente rilassandoti in qualche destinazione che ti ha particolarmente colpito.
Nonostante il trasporto pubblico non sia poi così male credo che noleggiare un’auto sia di gran lunga il modo migliore per esplorare l’isola. Le strade possono essere trafficate ma salvo qualche rara eccezione sono ampie e in ottime condizioni.
Nel corso del mio viaggio alle Canarie ho quasi sempre finito col noleggiare l’auto con Cicar: i prezzi sono competitivi, si può tranquillamente pagare senza carta di credito, non viene richiesto un deposito, l’assicurazione è inclusa e non ci sono franchigie e soprattutto hanno uffici in tutti i porti e gli aeroporti delle canarie. Cosa davvero pratica per chi ha in mente un viaggio itinerante tra le isole. La maggior parte delle altre compagnie ha uffici solo all’aeroporto, il che può essere davvero scomodo se invece di salire in aereo si vuole consegnare la macchina al porto e salire in traghetto verso un’altra isola.
Insomma, se hai per la testa un road trip tra le isole o per qualsiasi ragione non vuoi riconsegnare l’auto in aeroporto, Cicar è probabilmente l’opzione migliore, in tutti gli altri casi, vale sicuramente la pena considerare anche altri autonoleggio dando un’occhiata a siti come Discover Cars. In ogni caso, che sia Cicar o qualsiasi altra compagnia, se hai delle date precise, consiglio di prenotare l’auto con qualche settimana di anticipo, così facendo si può risparmiare davvero molto rispetto a un noleggio dell’ultimo minuto.
Inoltre, è bene notare che praticamente tutte le compagnie tecnicamente non consentono di guidare su strada sterrata, noi lo abbiamo fatto più volte ma se dovessi avere qualche problema rischi di dover pagare di tasca tua.
Infine, ci sono compagnie che tecnicamente consentono di portare la macchina su un’altra isola in traghetto a patto di riconsegnarla sull’isola di partenza; molte sulla carta non consentono proprio di lasciare l’isola, ovviamente non c’è nessuno a controllare al porto ma se dovessi aver bisogno di assistenza potrebbero iniziare i problemi.
Il mio consiglio, se dovessi averne bisogno, è di noleggiare un’auto diversa per ogni isola che visiti o perlomeno informati per bene su cosa ti è consentito fare o meno.
Camino Viejo al Pico del Inglés.
Se viaggi solo e vuoi risparmiare rispetto al costo del noleggio dell’auto, non ti va di guidare o per qualsiasi altra ragione non vuoi noleggiare un’auto, il trasporto pubblico non è affatto male e si può raggiungere praticamente qualsiasi destinazione sull’isola con un po’ di pianificazione. In questa pagina trovi le varie linee e gli orari delle corse e puoi programmare il tuo viaggio. Avevo letto su più siti che bisognava per forza comprare la carta Ten+ per pagare le corse ma le uniche due volte che sono salito in autobus per raggiungere Masca e tornare da Punta del Teno, ho visto gente pagare tranquillamente con una normale carta di debito.
Le uniche due compagnie aeree che operano voli interni tra le isole sono CanaryFly e BinterCanarias. I prezzi tendono a essere molti simili, ma in linea di massima Binter sembra essere leggermente più economica e ha tariffe speciali per gli under 29. In ogni caso dai un’occhiata a entrambe e se possibile prenota con almeno qualche settimana di anticipo per le offerte migliori.
L’alternativa più economica rispetto ai voli, e soprattutto più pratica per spostarsi tra un’isola e l’altra, è il traghetto. È chiaro che se devi raggiungere Lanzarote da Tenerife è sicuramente meglio volare ma per andare a Gran Canaria e La Gomera, non solo prendendo il traghetto si risparmia ma è anche molto più comodo in quanto non ti devi presentare due ore prima, come in aeroporto, ma puoi semplicemente andare al porto un’ora prima o anche meno, comprare il tuo biglietto e salire a bordo senza per forza prenotare il viaggio in anticipo.
In sostanza, se non hai un itinerario ben prestabilito, spostarsi in traghetto ti da molta più flessibilità. In ogni caso, ci sono diverse compagnie che operano tra le isole, Direct Ferris è un sito che aggrega tutte le compagnie e volendo puoi prenotare i tuoi biglietti.
Nello specifico, Tenerife ha diverse partenze giornaliere da Los Cristianos verso La Gomera, La Palma ed El Hierro mentre da Santa Cruz ci sono partenze verso Gran Canaria.
Playa El Bollullo.
Quanto costa un viaggio a Tenerife? Ovviamente dipende, chi legge il mio blog sa che viaggio in maniera estremamente frugale e il mio viaggio alle Canarie non ha fatto eccezione. Sono riuscito a mantenere un budget di 1000€ al mese, ovvero poco più di 30€ al giorno tutto incluso. Se cerchi qualche spunto su come risparmiare dai un’occhiata a questo articolo.
Mi rendo perfettamente conto che non tutti sono disposti o interessanti a fare la vita del viaggiatore zaino in spalla ma la buona notizia è che le Canarie sono comunque un meta relativamente economica per gli standard europei. I prezzi in generale sono più bassi rispetto alla Spagna continentale stessa, in quanto le isole sono una sorta di regione speciale dove l’iva è solo al 7% e su molti beni di consumo non si paga proprio. Per fare due esempi, il costo della benzina è di circa 1€ al litro, una cena al ristorante se non si hanno grandi pretese costa circa 10€ o poco più. Insomma, non saranno i prezzi dell’America Latina ma per gli standard europei non ci si può certo lamentare.
Visto che parliamo di costi credo sia bene spendere due parole su quello che è sicuramente un ottimo modo per contenerli: campeggiare. Il campeggio libero a Tenerife tecnicamente è illegale, ma nella realtà è ampiamente tollerato. Se piazzi la tua tenda distante da occhi indiscreti non dovresti avere alcun tipo di problema, meglio ancora se, viste le scarsissime precipitazioni che caratterizzano il periodo estivo, non pianti proprio la tenda.
Roques de García.
Durante la mia permanenza a Tenerife, tutte le notti che ho passato “campeggiando” mi sono sempre e solo limitato a gonfiare il materassino da campeggio quando era ora di andare a letto. Però ripeto, tecnicamente è illegale, a te la scelta.
Se vuoi rimanere nella legalità, il governo dell’isola mette a disposizione parecchie zone dove campeggiare legalmente e gratuitamente. Trovi la lista completa a questa pagina dove seguendo i passaggi si può prenotare il proprio posto. Alcuni di questi campeggi sono davvero spartani altri sono un vero “lusso”. Come accennato nel corso della guida, io consiglio in particolar modo Los Pedregales da usare come base per esplorare il nord ovest dell’isola e Las Lajas per il parco nazionale del Teide.
Infine, per trovare luoghi dove campeggiare alle Canarie consiglio l’app park4night, pensata soprattutto per chi vuole passare la notte in camper, minivan o macchina. E’ una risorsa fantastica anche per chi vuole semplicemente trovare un luogo appartato dove piantare la tenda o mettere semplicemente giù un materassino come spesso abbiamo fatto noi.
Plaza De La Luz, Los Silos.
Tenerife e le isole Canarie in generale sono una destinazione assolutamente sicura, con tassi di criminalità davvero bassi ed è consigliata anche per famiglie con bambini. Detto questo, come per qualsiasi altra destinazione, va usato il buon senso e seguire i classici consigli sulla sicurezza non fa mai male.
Gli unici due appunti che mi sento di fare sono quello di fare estrema attenzione a dove si fa il bagno, come avrai notato, nel corso di questa guida, più volte ho sottolineato come alcune spiagge non siano adatte alla balneazione. Trattandosi di oceano, le correnti possono essere estremamente pericolose, in particolar modo le correnti di risacca possono portarti al largo velocemente con conseguenze potenzialmente fatali. Ho avuto modo di conoscere un signore che si è visto portare a largo con i propri figli e mi ha raccontato di come avesse già visto la fine, non esattamente una bella esperienza.
Inoltre, moltissime delle spiagge più isolate non hanno bagnini e soprattutto in bassa stagione potresti essere l’unica persona presente. Insomma, specialmente se non sei un nuotatore esperto, fai attenzione e ricorda che in generale la costa nord dell’isola è meno adatta alla balneazione rispetto alla costa sud.
Tra le strade di San Cristóbal De la Laguna.
Per quanto riguarda le escursioni, anche nel corso della mia visita a maggio durante il giorno c’è stata qualche occasione in cui faceva parecchio caldo e soprattutto all’interno del parco nazionale del Teide in quota e senza un filo d’ombra, proteggersi dal sole e rimanere idratati è fondamentale.
Infine, se decidi di noleggiare un’auto assicurati di non lasciare nessun oggetto di valore all’interno quando incustodita. Purtroppo vedere vetri rotti nei parcheggi e cartelli che invitano a non lasciare niente in auto sono fin troppo frequenti.
Stai pianificando un viaggio a Tenerife? Dai un’occhiata a questi post:
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2 commenti
Maria Rosa
Articolo meraviglioso ed utilissimo! Grazie e complimenti!
ilbackpacker
Grazie a te! Buon viaggio! 🙂