Maiorca, l’isola maggiore dell’arcipelago delle Baleari, grazie alle sue bellissime spiagge, storia, cultura e un sacco di possibili attività è indubbiamente una delle destinazioni più popolari non solo della Spagna ma di tutto il Mediterraneo.
Ho visitato l’isola insieme a mia sorella nel corso di un viaggio itinerante di otto giorni (qui trovi il video del viaggio) durante il quale abbiamo, bene o male, coperto tutta l’isola. Che sia un’avventura zaino in spalla, un road trip o una vacanza all inclusive, in questa guida troverai un sacco di consigli utili e spunti per organizzare il tuo viaggio al meglio.
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Il Faro de Capdepera
Ovviamente l’isola può essere visitata tutto l’anno ma, se parliamo di turismo, a grandi linee si possono delineare due stagioni: la stagione balneare che va indicativamente da aprile a ottobre e quella non balneare da novembre a marzo.
L’alta stagione va indicativamente da giugno a settembre. In particolare, luglio e agosto sono considerati altissima stagione, con giornate limpide e temperature alte e i prezzi salgono alle stelle. In questo periodo si rischia di sborsare una fortuna per qualsiasi tipo di alloggio, o si prenota con largo anticipo oppure si può sperare in qualche offerta last minute, di sicuro c’è che in questi due mesi i prezzi sono alti e l’isola affollata.
A mio parere il periodo migliore per visitare l’isola è la cosiddetta “media stagione” che corrisponde ai mesi di aprile, maggio e ottobre. I prezzi sono decisamente più bassi rispetto all’alta stagione, le spiagge meno affollate e le temperature non sono affatto male, in particolare durante il mese di ottobre quando l’acqua del mare è ancora calda dall’estate, al contrario di aprile e maggio. Questo è un periodo particolarmente apprezzato anche dai numerosi ciclisti che invadono letteralmente l’isola, soprattutto lungo le strade della montagnosa costa nord.
Il periodo da novembre a marzo corrisponde invece alla bassa stagione. La maggior parte delle strutture alberghiere chiude i battenti ma se sei il tipo di persona che apprezza la solitudine in spiaggia o la sentieristica che l’isola ha da offrire, con temperature diurne tra i 12 e i 17 gradi, si tratta comunque di una destinazione mite rispetto a buona parte del resto d’Europa.
Penisola de Formentor.
Maiorca e più in generale le Baleari fanno a tutti gli effetti parte della Spagna e pertanto, come per qualsiasi altro Paese all’interno dell’Unione Europea, non sono necessari visto o passaporto. Per visitare l’isola basta infatti una carta di identità in corso di validità.
N.b. Più volte nel corso della guida troverai link a https://www.alltrails.com/. Se vuoi utilizzare la navigazione offline direttamente dall’app di Alltrails devi passare alle versione pro. Puoi però aggirare il problema scaricando le coordinate dalla versione desktop del sito in formato “Google Earth KML” e poi caricandole su maps.me che è in assoluto una delle mie app preferite per viaggiare.
Per praticità, le destinazioni vengono elencate in senso orario partendo dalla capitale Palma dove si trova l’aeroporto e il principale porto dell’isola. Se decidi di noleggiare un’auto non credo però sia l’ordine ottimale per esplorare l’isola.
Se vuoi risparmiare un bel po’ di soldi e lo sbattimento di guidare e trovare parcheggio in città, il mio consiglio è infatti quello di riconsegnare l’auto in aeroporto il giorno in cui intendi dirigerti a Palma e da qui prendere i bus che fanno da spola di frequente. Così facendo, che sia uno o più giorni, non solo risparmi i soldi del noleggio ma anche quelli del parcheggio, che quasi inevitabilmente andresti a pagare scegliendo un alloggio in centro.
Noi per esempio abbiamo passato le ultime due notti a Palma, dove ci siamo spostati sempre a piedi, lasciando la macchina ferma nel parcheggio convenzionato con l’ostello pagando 15€ a notte che sommato ai due giorni di noleggio (35€ al giorno) ci è costato un totale di 100€ quando avremmo semplicemente potuto riconsegnarla due giorni prima e prendere il bus che costa 8€ andata e ritorno. Il bus da prendere è l’EMT No.1 che ha corse ogni 15 minuti e destinazione finale Plaça d’Espanya in pieno centro, più informazioni a questa pagina.
Palma di Maiorca, capitale dell’isola, è una città davvero carina tutta da esplorare.
Il centro storico, ricco di edifici, si può tranquillamente girare a piedi e perdersi tra le vie è sicuramente un bel modo per passare una giornata. Ciò che consiglio particolarmente è il free walking tour che viene offerto ogni giorno in inglese e spagnolo. L’ho trovato davvero interessante e ricco di informazioni sulla storia della città, anche se piccola. La nostra guida era preparata e suggerisco di lasciare un’offerta, anche se il tour volendo può essere completamente gratuito. Dura due ore e tocca tutti i principali punti di interesse. A questa pagina trovi il sito ufficiale, la prenotazione tecnicamente è obbligatoria.
La Cattedrale di La Palma.
La Catedral-Basílica de Santa María de Mallorca (Google Maps) è considerata l’attrazione numero uno in città. Per entrare nella bella cattedrale in stile gotico si paga un biglietto di 8€ ma tutto sommato credo proprio ne valga la pena.
Gli orari di apertura sembrano variare quindi consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale. Tecnicamente è possibile comprare i biglietti online evitando quindi di fare la fila all’ingresso. In ogni caso consiglio di visitarla la mattina per avere la possibilità di vedere i giochi di luce creati dai raggi di sole che attraversano il rosone colorato affacciato a est e lo proietta sul muro al lato opposto della cattedrale (video). Il picco di questo fenomeno avviene in due date: il 2 febbraio e l’11 novembre ma anche durante la mia visita, il 21 ottobre, è stato un piacere per gli occhi durato diversi minuti.
Purtroppo dubito che in piena estate la cattedrale apra abbastanza presto per vedere questo fenomeno, che magari non avviene affatto perché l’angolazione del sole non lo permette ma consiglio la visita a prescindere, l’interno della cattedrale è davvero bello.
I giochi di luce.
Il Palacio real de la Almudaina (Google Maps), a lato della cattedrale, è probabilmente il secondo edificio più importante della città. Costruito nel quattordicesimo secolo, è la residenza ufficiale dei reali di Spagna quando sono in visita a Palma. Non ho personalmente visitato l’edificio ma a quanto pare per molti si tratta di un luogo ancora più interessante rispetto alla cattedrale quindi vale sicuramente la pena considerare la visita. L’ingresso costa 7€, qui trovi il sito ufficiale.
Costruito sulle rovine di un sito musulmano, il Castell de Bellver (Google Maps) è sicuramente un altro edificio iconico della capitale. Al suo interno si trova un museo con alcuni reperti archeologici e sculture classiche e offre una fantastica vista sulla baia di Palma. L’ingresso costa 4€. A questa pagina trovi il sito ufficiale.
Il porto di Palma.
Per concludere, se appassionato di arte contemporanea o anche solo per curiosità, consiglio di visitare il museo di arte contemporanea. Tra i tanti artisti, ci sono anche alcuni schizzi di Picasso. Personalmente non sono attratto da questo genere di arte, se non fosse che mia sorella mi ci ha trascinato dubito ci sarei andato! In ogni caso l’ingresso è completamente gratuito quindi non hai nulla da perdere. Sito ufficiale e posizione su Google Maps.
Dove dormire a Palma di Maiorca?
Io e mia sorella, per dormire in pieno centro senza dover spendere una follia, abbiamo optato per un ostello, più precisamente al El Josemari Youth Hostel. Posizione ottima e tutto sommato un buon ostello che consiglio.
Questa è stata la prima tappa del nostro viaggio a Maiorca (Google Maps). Si tratta di una bella baia con un’ampia spiaggia con tutti i servizi del caso e uno spettacolare isolotto dove si trova un bar/ristorante. Non c’è molto da fare se non prendere il sole e fare il bagno ma credo sia la tappa ideale specialmente se, come noi, arrivi all’aeroporto nel pomeriggio e non ti va di fare troppa strada prima di iniziare ad esplorare l’isola.
Un’altra destinazione interessante nei dintorni di Es Camp de Mar prima di proseguire verso nord è Cala LLamp.
La spiaggia di di Es Camp de Mar.
Dove dormire a Es Camp de Mar?
Noi abbiamo dormito ad Apartamentos Villa Real a due passi dalla spiaggia. Camere economiche (perlomeno a ottobre) e davvero spaziose con tanto di salotto e cucinino.
Proseguendo verso nord, prima di raggiungere la bella Valldemossa, ci sono almeno un paio di punti in cui vale la pena fermarsi. Il Mirador de Ricardo Roca (Google Maps) è il primo della lista, si tratta semplicemente di un punto panoramico a lato delle strade dal quale si hanno delle belle viste sulla costa. Niente di eccezionale ma considerando che non è necessario fare alcuna deviazione consiglio assolutamente di fermarsi.
Segue poi la Torre del Verger (Google Maps), un’antica torre di guardia in una posizione spettacolare che non a caso garantisce un ottimo panorama.
Infine, prima di proseguire verso Valldemossa, si attraversa il villaggio di Banyalbufar, noi abbiamo deciso di non fermarci e limitarci a fare qualche foto dalla strada ma se riesci a trovare parcheggio sembra essere un luogo piacevole per fare una passeggiata tra le strade del piccolo centro storico.
Mirador de Ricardo Roca.
Il villaggio di Banyalbufar.
L’attrazione principale della città è l’ex monastero certosino, la Cartuja de Jesús Nazareno (Google Maps), diventato particolarmente famoso grazie al fatto che Chopin ci soggiornò con l’amante. L’ingresso costa 9,5€ a persona ma c’è un piccolo sconto se si lascia la macchina nel parcheggio a pagamento della città (basta mostrare la foto della ricevuta) oppure puoi prenotare online e ricevere uno sconto del 10%. Il biglietto dà accesso al monastero, alla chiesa e alcune stanze/museo, inoltre puoi assistere a un concerto che prende luogo ogni ora circa. Per accedere invece alle stanze di Chopin e l’omonimo museo bisogna pagare 4€ extra. Noi ci siamo limitati all’ingresso generale perché sinceramente un po’ delusi da quanto abbiamo visto e pagare ulteriormente per vedere qualche altra stanza ci sembrava davvero troppo ma sono sicuro che più di qualcuno avrebbe qualcosa da ridire, a te la scelta.
All’interno del monastero.
Quello che invece consiglio assolutamente di fare è perdersi per le strade della città, ci sono un sacco di bellissimi scorci come il Mirador Valldemossa. Il centro storico in generale è assolutamente un luogo piacevole dove passeggiare.
Anche se a volte viene consigliato di scendere fino al prima di proseguire in direzione di Valldemossa, io lo sconsiglio. La strada che scende, lunga circa 5 km, è a tratti davvero stretta e una volta arrivati a destinazione c’è solo un ristorante e qualche casa, nulla di speciale. A mio parere gli scorci che si hanno mentre si scende sono la cosa più bella ma ne vale la pena?
Mirador Valldemossa.
Port de Valldemossa.
Questa spiaggia incastonata all’interno di una cala a metà strada tra Valldemossa e Sóller è particolarmente popolare e guardando le foto online si capisce velocemente il perché (Google Maps). Purtroppo, il giorno in cui siamo andati noi, nonostante splendesse il sole, il mare era mosso, c’era l’alta marea e l’acqua era piena di alghe. Ce ne siamo andati abbastanza delusi dopo aver passato mezz’ora a leggere seduti sulle rocce ma in condizioni ottimali è sicuramente molto carina.
La strada per scendere è a tratti piuttosto stretta e una volta arrivati in fondo, l’unico parcheggio a pagamento era quasi pieno anche a metà ottobre quindi come spesso mi sentirai dire, immagino possa essere un problema in alta stagione.
Cala Deia in condizioni poco invitanti.
Situata nel cuore della Serra de Tramuntana con le montagne che fanno da sfondo a moltissimi scorci della città è un altro esempio di centro storico ben conservato. Camminare per le strette vie del centro è senza dubbio un bel modo per passare un paio d’ore magari sorseggiando un caffè nella piazza principale dove si trova la Chiesa de Sant Bartomeu, progettata da uno degli studenti di Gaudí o magari fare un giro a bordo del tram che collega la città al Port de Sóller.
Per concludere, all’interno della stazione dei treni che collega Sóller a Palma si trova una delle migliori gallerie d’arte dell’isola (Sala Picasso y Sala Mirò) che però, come è capitato più volte nel corso di questo viaggio, era chiusa. L’ingresso è gratuito.
La pizza di principale di Sóller.
L’antico porto è diventato negli anni una sorta di gigantesco resort, a mio parere molto meno affascinante rispetto ad altre destinazioni sull’isola ma a seconda di quello che cerchi può comunque essere una tappa interessante. Noi ci abbiamo passato la notte e tutto sommato il lungomare ricco di bar e ristoranti aveva un’atmosfera vivace e piacevole anche a ottobre. Immagino quindi che in alta stagione la vita notturna non manchi. La spiaggia della città, seppur adiacente al porto, non è poi così male e ha indubbiamente il vantaggio di avere acque estremamente calme oltre a tutti i servizi del caso (Google Maps).
Dove dormire a Port de Sóller?
Abbiamo dormito a Hotel Eden Nord Soller. Anche in ottobre non esattamente economico ma di certo la soluzione migliore che siamo riusciti a trovare in zona e tra piscina e l’OTTIMA colazione a buffet di certo non ci si può lamentare.
La spiaggia del Port de Sóller.
Lungo la strada che da Sóller porta a Sa Calobra consiglio di fermarsi brevemente al Mirador de Ses Barques: questo punto panoramico si trova letteralmente lungo la strada e offre delle bellissime viste sul Port de Sóller in lontananza.
Tornando a Sa Calobra, la baia si raggiunge al termine di un tratto di strada lungo 12 km fatto di curve strette e un sacco di tornanti ma fatta qualche rara eccezione non ci sono strettoie, il traffico è abbastanza scorrevole. Consiglio di fare tappa in questo punto dove c’è un ampio parcheggio con un bel panorama, si vede la strada scendere fino al mare, molto scenografico.
Mirador de Ses Barques.
Una volta raggiunta Sa Calobra (Google Maps) ci sono un bel po’ di bar, ristoranti e un unico parcheggio a pagamento che seppur ampio mi da l’idea si possa riempire facilmente in alta stagione, pertanto consiglio di arrivare il prima possibile anche perché la popolare Cala de Sa Calobra, che si raggiunge al termine di una breve camminata, si trova nel mezzo di una gola dove il sole nel pomeriggio sparisce velocemente dietro le pareti rocciose.
La meno popolare ma comunque carina Cala Tuent (Google Maps) si trova invece a un paio di chilometri di distanza, la spiaggia non è altrettanto suggestiva ma è anche molto meno affollata e gode di più ore di luce nel pomeriggio. Il parcheggio a pagamento ha davvero pochi posti macchina, riuscire a parcheggiare in alta stagione potrebbe essere un problema.
La strada che scende a Sa Calobra.
Sa Calobra.
Cala Tuent.
Prima ancora di raggiungere Pollença, una tappa popolare è senza dubbio il Monastero de Lluc (Google Maps), noi non siamo rimasti particolarmente impressionati ma perlomeno si può visitare gratuitamente buona parte del complesso e il giardino botanico. Bisogna però pagare il parcheggio che costa la bellezza di 6€ a prescindere da quanto si rimane.
Monastero di Lluc.
Una volta raggiunta Pollença, goditi la città. Il piccolo centro storico è splendido e letteralmente da cartolina. Passeggiare tra le sue vie è un vero piacere. Non ci sono attrazioni vere e proprie se non camminare nei dintorni della piazza principale (Plaza Major) e salire lungo le iconiche scalinate che portano a El Calvari lungo le quali si hanno delle bellissime viste sulla città.
Puig de Maria (Google Maps) è invece un santuario che si trova sulla cima di un colle appena fuori Pollença. Dalle nostre ricerche ci risultava possibile salire in auto almeno in parte ma alla base della strada che porta al santuario c’è un divieto di accesso ai veicoli non autorizzati. L’alternativa era dunque farla a piedi ma il meteo non era dei migliori e mia sorella non aveva molta voglia di camminare quindi abbiamo preferito tirare dritto. Se però sei disposto a fare un po’ di fatica, la vista dalla cima sembra ottima e anche partendo dal centro di Pollença in un’ora al massimo si dovrebbe essere in cima (All Trails).
Per concludere, se cerchi un ristorante dove mangiare al giusto prezzo appena fuori dal centro turistico, consiglio il Bar Ristorante Romanì.
Pollença.
Dove dormire a Pollença?
Abbiamo dormito a L’Hostal Pollença – Turisme Interior. Anche in questo caso non esattamente una soluzione economica ma vista la posizione a due passi dalla piazza centrale e la mancanza di alternativa se si vuole passare la notte in città, non posso che consigliarlo.
Le scalinate che portano a El Calvari.
Cala Sant Vicenç è in realtà un insieme di cale, quattro per le precisione e tutte molto belle: Cala Carbò, Cala Molins, Cala Clara e Cala Barques. Le spiagge sono letteralmente una di fianco all’altra, camminare da Carbò a Cala Barques non richiede più di 15 minuti quindi puoi dare un’occhiata a tutte e scegliere quella che più ti piace. C’è un ampio parcheggio pubblico dove si può lasciare l’auto gratuitamente.
Cala Sant Vicenç.
Questa penisola offre a mio parere i panorami migliori che l’isola ha da offrire. La strada che porta all’iconico Faro de Formentor (Google Maps) è un piacere da guidare e non a caso è una destinazione estremamente popolare tanto che l’accesso da qualche anno è interdetto dal 15 giugno al 15 settembre dalle 10:00 alle 19:00 a qualsiasi tipo di mezzo motorizzato non autorizzato. Tutto questo per evitare le code infinite di macchine e il parcheggio selvaggio che si era creato nel corso degli anni.
In sostanza, durante questo periodo, nella fascia di orario in cui la strada è chiusa, l’unico modo per raggiungere il faro è in bicicletta, a piedi o prendendo il bus che fa da spola ogni 30 minuti con partenza dal Port de Pollença (sito ufficiale con tutte le informazioni del caso e sito del trasporto pubblico).
Anche se tecnicamente avendo visitato l’isola ad ottobre nessuno ci impediva di guidare fino al faro per il tramonto, avendo letto testimonianze non incoraggianti sullo stato del traffico anche in questo periodo, abbiamo optato per andare a vedere l’alba. La situazione era davvero tranquilla, non c’erano più di una decina di macchine. In sostanza, che sia alta o bassa stagione, il mio consiglio è quello di svegliarsi presto e visitare la penisola la mattina.
Il faro de Formentor.
Oltre al famoso faro, ci sono almeno due punti panoramici degni di nota: il Mirador d’es Colomer che si trova lungo la strada principale e il Talaied d’Albercutx che domina l’intera penisola dall’alto e si raggiunge al termine di una strada secondaria che svolta proprio in prossimità del Mirador d’es Colomer, fortemente consigliato.
Per concludere, Platja de Formentor che si trova a metà strada tra il porto di Pollença e il Faro de Formentor. E’ una spiaggia tanto bella quanto popolare. Ovviamente le restrizioni di accesso alla strada sono sempre valide, quindi se vuoi passare la giornata in spiaggia non hai molte alternative se non prendere il bus, il taxi o una delle barche che fanno da spola tra il porto di Pollença e la spiaggia.
Mirador d’es Colomer.
Talaied d’Albercutx.
Alcúdia è l’ennesima città dell’isola con un bel centro storico tutto da esplorare. Anche in questo caso non ci sono attrazioni imperdibili se non camminare e perdersi tra le viuzze e le piazzette del centro caratterizzato dagli edifici in pietra. L’unica cosa che consiglio di fare è salire in cima alle imponenti mura medioevali che circondano la città e tornare indietro nel tempo con la mente (Google Maps).
Dove dormire a Alcúdia?
Abbiamo passato la notte ad Apartamentos Carlos V. Gli appartamenti sono un po’ datati ma sono davvero spaziosi, puliti e soprattutto economici (perlomeno ad ottobre). A due passi dalle mura che delimitano il centro storico credo siano un’ottima soluzione.
Tra le strade di Alcúdia.
Arroccato sulla cima d’un colle questo borgo medioevale ha sicuramente il suo fascino e credo meriti una visita. Consiglio in particolare di salire al Santuari de Sant Salvador, la fortezza che domina la città dall’alto. Dalle sue mura si hanno delle fantastiche viste su Artà e non solo. Anche la principale chiesa del paese, Transfiguració del Senyor è da vedere se non altro da fuori. Il piccolo centro storico è a mio parere meno affascinante di altre destinazioni come Alcúdia e Pollença ma una breve passeggiata per le sue strette vie di certo male non fa. Per concludere, c’è un ampio parcheggio pubblico a due passi dal centro dove lasciare l’auto.
Artà vista del Santuari de Sant Salvador.
Il Castell de Capdepera (Google Maps) e l’omonimo piccolo borgo sottostante ricordano la vicina Artà in un formato molto più compatto. Il castello è uno dei meglio conservati dell’isola, al suo interno si trovano anche un piccolo museo e una chiesa, le viste anche in questo caso sono fantastiche. L’ingresso al castello costa 3€. Il piccolo borgo si visita in non più di 10 minuti. Consiglio di parcheggiare qui e salire a piedi.
Capdepera vista dall’omonimo castello.
Entrambe le spiagge sono davvero carine e se intendi passare qualche ora o giornata in spiagge nel nord est dell’isola sono sicuramente delle ottime opzioni. Cala Agulla (Google Maps) è un’ampia spiaggia sabbiosa con tutti i servizi del caso mentre Cala Moltó (Google Maps) è per lo più rocciosa e spartana ma anche molto meno affollata. In ogni caso per passare da una spiaggia all’altra sono non più di 10 minuti a piedi quindi consiglio di dare un’occhiata ad entrambe. C’è solo un ampio parcheggio a pagamento che costa 5€ a prescindere da quanto ci si fermi.
Cala Agulla.
Cala Moltó.
La cittadina non è particolarmente bella e anche se molto più compatta. Se parliamo di atmosfera credo abbia molto in comune con Port de Sóller ovvero la classica “destinazione resort” non molto interessante, con bar, hotel e ristoranti ad ogni angolo, insomma la classica destinazione balneare che viene invasa da orde di turisti e dove la movida di certo non manca.
Un po’ come per Port de Sóller noi abbiamo scelto di passarci la notte per la sua posizione vantaggiosa davvero vicina Cala Agulla e Cala Moltó e il fatto che l’alloggio fosse molto economico rispetto ad altre opzioni nei dintorni.
La cosa più bella della città è a mio parere il Far de Capdepera (Google Maps). Il faro si trova sulla punta più orientale dell’isola ed è particolarmente suggestivo all’alba quanto si vede letteralmente il sole spuntare all’orizzonte e in lontananza si vede chiaramente anche Minorca. Si può con tranquillità raggiungere a piedi dal centro di Cala Ratjada o in auto senza alcun tipo di restrizione.
Far de Capdepera.
Dove dormire a Cala Ratjada?
Abbiamo dormito a Hostal Port Corona. Camere non esattamente spaziose ma comunque più che sufficiente, a ottobre prezzi economici e ottima posizione.
Il porto di Cala Ratjada.
Le grotte del drago (Google Maps) sono un complesso di grotte calcaree considerato il più bello dell’isola. Le Coves del Drac possono essere visitate solo tramite tour guidato della durata di un’ora circa al costo di 15€. Al termine del tour quando si raggiunge una sorta di anfiteatro naturale viene offerto un breve concerto di musica classica. Noi un po’ stanchi ma soprattutto vogliosi di passare il pomeriggio in spiaggia abbiamo tirato dritto ma penso possa essere un’attrazione da considerare.
Anche il castello di Santueri (Google Maps) era incluso nel programma del pomeriggio che abbiamo preferito andare a passare in spiaggia anche perché nei giorni precedenti di castelli ne avevamo già visti un bel po’! In ogni caso può sicuramente essere una tappa da valutare. L’ingresso costa 4€.
Il piccolo centro storico di Santanyì (Google Maps) vale sicuramente la pena essere visitato, le strade in pietra e gli edifici storici le donano un’atmosfera suggestiva tipica dei borghi antichi di Maiorca.
Nei dintorni di Santanyì ci sono un sacco di altri punti d’interesse. Cala Figuera (Google Maps) è un piccolo paesino di pescatori davvero carino. Una profonda insenatura nella costa ha creato questo bellissimo porto naturale dove la maggior parte delle case dei pescatori affacciate sul porto ha l’accesso solo via mare.
Cala Figuera.
Platja Santanyì e Cala Llombards sono due bellissime cale che si trovano a poca distanza una dall’altra tanto e da quello che ho capito c’è anche un sentiero costiero che le collega. In ogni caso, purtroppo, entrambe le spiagge sono estremamente popolari e non esattamente spaziose, parcheggiare anche a metà ottobre non è stato esattamente facile, regolati di conseguenza.
Consiglio infine di fare un salto al Mirador des Pontàs, un punto panoramico da dove si può ammirare l’affascinante ponte naturale, particolarmente consigliato all’alba.
Volendo si può raggiungere a piedi partendo da Platja Santanyì ma per i più pigri c’è la possibilità di parcheggiare dove termina la strada in questo punto o nel caso il piccolo parcheggio fosse pieno, in una delle laterali.
Dove dormire a Santanyì e dintorni?
Noi abbiamo a Apartaments Marina Sol i Pins. Appartamenti spaziosi, proprietari gentili e una bella piscina, il tutto a un ottimo prezzo.
Platja Santanyì.
Mirador des Pontàs.
Si tratta del punto più a sud di tutta l’isola, da qui si vede chiaramente Illa de Cabrera in lontananza, c’è un faro ma nulla di più (Google Maps). Di certo non è un brutto posto ma neanche qualcosa di imperdibile a mio parere ma vista la quantità di auto e di persone che c’era a fine ottobre, forse mi sfugge qualcosa ma resto dell’idea che si possa tranquillamente passare il proprio tempo altrove. Detto questo, se ti va di camminare, puoi raggiungere Platja Es Caragol (Google Maps) che non è per niente male (All Trails).
Cap de Ses Salines con Illa de Cabrera in lontananza.
Purtroppo non ho avuto il piacere di visitare l’isola che insieme ad alcune isole minori, 10 in totale, rappresentano l’unico parco nazionale delle baleari. Si dà il caso che Illa de Cabrera sia la maggiore nonché l’unica visitabile visto che le altre isole sono oggetto di ricerche.
La visita, essendo l’ingresso sull’isola a numero chiuso, va prenotata in anticipo e sono diverse le compagnie che offrono escursioni. Qui ne trovi una. Se è qualcosa a cui sei interessato, sono sicuro che qualche semplice ricerca su google ti darà alcune opzioni da confrontare. Ovviamente non posso parlare per esperienza diretta ma se cerchi natura incontaminata probabilmente non c’è di meglio da fare a Maiorca.
Questa è stata l’ultima fermata del nostro road trip prima di raggiungere Palma dove sarebbe terminato il nostro viaggio. Si tratta di una cala davvero carina a circa 40 minuti di macchina dalla capitale (Google Maps). Acqua calma e cristallina ma soprattutto meno affollata rispetto alla maggior parte delle altre spiagge popolari fin qui menzionate o perlomeno questa è stata la nostra esperienza.
Quanto discusso finora sono sostanzialmente tutte le mete che ho personalmente visitato ma ovviamente l’isola ha molto di più da offrire soprattutto verso l’interno e per chi fosse interessato, l’isola offre anche numerose possibilità per fare trekking più o meno lunghi. Qui sotto trovi alcune informazioni raccolte a riguardo.
Platja de Cala Pi.
Come anticipato, le strade che si sviluppano lungo la costa nord nel cuore di quella che è la Serra de Tramuntana ovvero la parte montagnosa dell’isola, sono un vero e proprio paradiso per i ciclisti e allo stesso tempo un incubo per gli automobilisti. Le strade sono scenografiche ma spesso strette, grosso problema per la viabilità. In ogni caso, se sei un appassionato della bicicletta, dubito rimarrai deluso da quello che l’isola ha da offrire.
Anche l’escursionismo nella stessa regione offre molte opportunità: da escursioni di mezza giornata a trekking di più giorni. Per questioni di tempo, non ho avuto modo di testare i sentieri dell’isola in prima persona ma a questa pagina trovi un’ottima selezione. I più motivati possono arrivare ad affrontare il GR221, info a questa pagina. Si tratta di un trekking che può essere completato in 4-7 giorni e sostanzialmente attraversa tutta la Serra de Tramuntana. Lungo il percorso ci sono anche alcuni rifugi di montagna. Sull’isola ci sono opportunità per fare Canyoning, in particolare lungo il Torrent de pareis e il Gorg Blau Sa Fosca (alcune info a questa pagina).
Il bello è che le attività discusse finora, considerando le temperature miti di Maiorca anche in pieno inverno, possono essere fatte anche in bassa stagione con il vantaggio di prezzi più economici e un’isola decisamente meno affollata. Se hai intenzioni di fare ciclismo o escursionismo, i mesi di marzo-aprile e ottobre-novembre sono infatti ideali.
Infine, se appassionato di immersioni, è meglio concentrarsi sulla parte sud dell’isola. In particolare l’Illa de Cabrera e l’Illa de Sa Dragonera sembrano avere degli ottimi siti.
Cala Sa Calobra.
Se hai trovato questo articolo utile allora considera l’idea di acquistare la tua assicurazione viaggio tramite uno dei link presenti in questo sito, facendolo supporti il mio lavoro senza alcun costo aggiuntivo per te. Per chi se la cava con l’inglese, consiglio True Traveller e Globelink. Per chi preferisce un’esperienza tutta in italiano, consiglio HeyMondo (Sconto del 10%). Grazie!
Quanto segue è esattamente l’itinerario che abbiamo seguito e credo sia tutto sommato un bel punto di partenza per pianificare il tuo viaggio se hai a disposizione circa una settimana.
Se invece hai la fortuna di avere più tempo, come per esempio dieci giorni o magari due settimane, il mio consiglio e quello di muoverti più lentamente facendo qualche giornata di puro mare, inserire qualche attività particolare o magari addentrarsi verso città come Sineu, Petra e Els Calderers nell’interno dell’isola.
Se hai una settimana esatta a disposizione, in base all’orario di arrivo sull’isola, potresti iniziare il tuo itinerario direttamente dal giorno 2.
Es Camp de Mar (1 notte)
Giorno 1:
Arrivo in aeroporto e resto della giornata in spiaggia a Es Camp de Mar.
Port de Sóller (1 notte)
Giorno 2:
Inizia a guidare lungo la costa nord, fermati al Mirador de Ricardo Roca e alla Torre del Verger prima di raggiungere Valldemossa e visitare la città. Resto della giornata in spiaggia a Cala Deia o Port de Sóller.
Pollença (1 notte)
Giorno 3:
Visita brevemente Sóller la mattina e poi fermati al Mirador de Ses Barques prima di proseguire verso Cala Sa Calobra dove passare una paio d’ore in spiaggia. Raggiungi Pollença nel tardo pomeriggio con uno stop opzionale al Monasterio de Lluc.
Alcúdia (1 notte)
Giorno 4:
Se ti va di camminare, il mattino potresti salire al Puig de Maria prima di proseguire verso Cala Sant Vicenç dove passare una giornata di relax in spiaggia. Nel tardo pomeriggio raggiungi ed esplora la bella Alcúdia.
Cala Ratjada (1 notte)
Giorno 5:
Alba al faro di Cap de Formentor. Tornando indietro puoi fermarti ai punti panoramici lungo la strada: Talaied d’Albercutx e Mirador d’es Colomer. Resto della giornata in spiaggia a Cala Agulla. Raggiungi Cala Ratjada la sera.
Cala Figuera (1 notte)
Giorno 6:
Alba al faro de Capdepera. Visita il Castell de Capdepera e la mattina Artà e prosegui verso Cala Figuera con stop opzionale a Coves del Drac. Passa il resto della giornata in spiaggia in una tra Cala Santanyi e Cala Llombards. La sera goditi la bella e suggestiva Cala Figuera.
Palma (2 notti)
Giorno 7:
Alba al Mirador des Pontàs. Visita Santanyi e poi passa il resto della giornata a Playa de Cala Pi con uno stop opzionale a Cap de Ses Salines. Raggiungi Palma la sera.
Giorno 8:
Visita al mattino la cattedrale e poi unisciti al Free walking tour. Nel pomeriggio potresti salire al Castello Bellver o semplicemente goderti la città prima di ammirare il tramonto dal lungomare con vista sulla cattedrale.
Giorno 9:
Rientro.
Faro del Port de Sóller.
Come accennato più volte in questa guida, a meno che tu non abbia in mente di passare un vacanza al mare senza spostarti troppo, avere una macchina nel corso del proprio viaggio a Maiorca, o perlomeno noleggiarla per una parte del soggiorno, credo sia estremamente consigliabile.
Dalle mie ricerche prima della partenza, Vanrell è risultata essere di gran lunga la compagnia di autonoleggio più economica dell’isola. Abbiamo noleggiato una Fiat Panda per 35€ al giorno contro i 50€ o più di tutte le altre compagnia. L’auto era praticamente nuova, la comunicazione e l’esperienza in generale, ottima.
Questa è stata la nostra esperienza ma le cose spesso cambiano e nel corso delle proprie ricerche, vale sicuramente la pena considerare anche altri autonoleggio dando un’occhiata a siti come Discover Cars. In qualsiasi caso, consiglio fortemente di noleggiare un’auto di piccole dimensioni, non tanto per il prezzo ma perché ti assicuro che parcheggiare e più in generale guidare sulle strette strade dell’isola è di gran lunga un’esperienza meno stressante alla guida di una macchina piccolina.
Tra le strade dell’isola.
Spostarsi in autobus di certo non offre la stessa flessibilità che si ha noleggiando un’auto ma può sicuramente essere molto più economico in particolar modo se si viaggia soli. In alcuni casi può risultare anche più pratico visto che trovare parcheggio non è sempre facile (pure a fine ottobre quindi non oso immaginare in alta stagione!) senza contare che spesso e volentieri i parcheggi sono esclusivamente a pagamento e in alcuni casi con tariffe al limite dell’estorsione.
A questa pagina trovi tutte le informazioni per Palma e dintorni mentre a quest’altra pagina ci sono le linee interurbane. Con un po’ di programmazione puoi raggiungere praticamente tutte le principali destinazioni turistiche dell’isola.
Port de Pollença.
Quanto costa un viaggio a Maiorca? Ovviamente dipende molto dal periodo dell’anno in cui decidi di visitare l’isola ma, in generale, Maiorca non è di certo una meta economica. I prezzi, soprattutto degli alloggi in alta stagione, possono velocemente distruggere il budget di chi vuole fare un viaggio low cost ma tutto sommato non si può neanche dire che l’isola sia una destinazione estremamente cara visto che anche in pieno centro a Palma è possibile mangiare il menù del giorno al ristorante per 10€ e appena si esce dalla principali destinazioni turistiche si può spendere anche meno – a Cala Figuera per esempio ho mangiato un ottimo menù del dia per appena 5,50€!
Per otto giorni sull’isola, abbiamo speso circa 1200€ ovvero 600€ a testa, tutto incluso ad eccezione del volo. L’auto, a mio parere necessaria se si vuole fare un tipo di viaggio itinerante, ha sicuramente un impatto non da poco sui costi inoltre abbiamo spesso e volentieri mangiato fuori. Insomma, non esattamente un viaggio zaino in spalla come solitamente racconto su questo blog ma nel limite del possibile abbiamo comunque cercato di puntare al risparmio. In ogni caso, se cerchi qualche spunto su come risparmiare dai un’occhiata a questo articolo.
Di sicuro c’è che se invece di fare un viaggio itinerante decidi di passare la maggior parte del tuo tempo in un’unica location senza noleggiare un’auto o magari, specialmente se viaggio solo, ti affidi al trasporto pubblico puoi sicuramente risparmiare più di qualche soldo.
Rosone della cattedrale di Palma.
Maiorca è assolutamente una destinazione sicura e pertanto adatta anche a una vacanza con bambini al seguito. Le varie spiagge, spesso all’interno di cale, sono normalmente protette dalle correnti e durante l’alta stagione ci sono i bagnini. Detto questo, come per qualsiasi altra destinazione, va usato il buon senso e seguire i classici consigli sulla sicurezza non fa mai male.
L’unico appunto che mi sento di fare è per quelle persone che intendono noleggiare un’auto. Probabilmente in piena estate la situazione è diversa ma se come noi decidi di visitare l’isola durante la bassa stagione, quando le temperature sono più basse, in particolar modo lungo le strade che attraversano la Serra de Tramuntana, ti troverai orde di ciclisti che rendono le strette strade piene di curve, spesso senza visibilità, un vero e proprio incubo per la viabilità, fai attenzione e guida con prudenza per la tua sicurezza e quella degli altri.
Stai pianificando un viaggio a Maiorca? Dai un’occhiata a questi post:
Quale zaino da viaggio scegliere
Le migliori carte per viaggiare
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