Viaggio in Myanmar fai da te

Il Myanmar, Burma o Birmania, è rimasto distante dal turismo di massa per anni e sta ora, lentamente, guadagnando popolarità per un sacco di buone ragioni, fortunatamente però conserva ancora un buona dose di autenticità!

Templi, paesaggi spettacolari e una popolazione estremamente amichevole che ti sommergerà letteralmente di sorrisi, rendono il Myanmar uno dei Paesi che più mi è rimasto nel cuore.

Ho passato 4 settimane viaggiando zaino in spalla da sud a nord (qui trovi il video del mio viaggio). In questa guida troverai informazioni e consigli per organizzare al meglio il tuo viaggio, come sempre con un occhio di riguardo al budget.

Menu rapido

Pescatore al Lago Inle.

Quando visitare il Myanmar

Quando andare in Myanmar? Il Paese ha un clima tropicale con monsoni che portano la pioggia indicativamente da maggio/giugno ad ottobre. Durante questo periodo le strade possono essere in pessime condizioni e gli spostamenti via terra difficoltosi. Detto questo, il centro nord del Paese riceve solo una frazione delle piogge rispetto al sud, quindi la situazione non dovrebbe essere poi così estrema.

La stagione secca va da novembre a maggio ed è generalmente il periodo migliore in cui visitare il Paese, le temperature sono piacevoli e le precipitazioni assenti. Particolarmente consigliati sono i mesi da novembre a marzo, in quanto aprile e maggio, appena prima delle piogge, possono essere davvero caldi e umidi con temperature che in alcuni casi superano i 40 gradi specialmente nelle regioni centrali, nei dintorni di Mandalay e Bagan. Purtroppo, il mese di agosto quando molti hanno le meritate ferie, è spesso il più piovoso dell’anno.

Se sei un perfezionista, il periodo migliore in assoluto per andare in Myanmar sono i mesi appena dopo le piogge, indicativamente da fine ottobre a fine dicembre quando il clima è ideale, il paesaggio è ancora verde e non particolarmente secco come i mesi che seguono. Ovviamente questo periodo, complice anche le vacanze natalizie, corrisponde all’altissima stagione con prezzi che vanno di conseguenza.

Alba a Bagan.

Documenti e vaccinazioni per entrare in Myanmar

I possessori di passaporto italiano (con scadenza inferiore ai 6 mesi) a partire da settembre 2014 possono facilmente richiedere un visto elettronico (evisa) che viene rilasciato in massimo tre giorni lavorativi e deve essere utilizzato entro 90 giorni dalla data di rilascio. Con questo tipo di visto, una volta entrati nel Paese è possibile rimanere per un massimo di 28 giorni. Il visto ha un costo di 50$, questo è il sito ufficiale dove fare richiesta. Nel caso ne avessi bisogno, pagando 6$ extra è possibile ricevere il visto in un solo giorno lavorativo.

Una volta ricevuto il visto via email, è necessario entrare tramite una delle otto frontiere designate (se vuoi entrare nel Paese tramite qualsiasi altra frontiera è necessario ottenere un visto tramite ambasciata/consolato).

Per informazioni aggiornate su visti e quant’altro consiglio di consultare il sito viaggiare sicuri messo a disposizione del Ministero degli Esteri.

Trovi l’elenco completo delle frontiere dove è accettato l’Evisa a questa pagina, in sostanza sono inclusi gli aeroporti internazionali e alcune frontiere terrestri come Thailandia e India. La frontiera terrestre più popolare e con collegamenti affidabili è quella di Myawaddy, che si trova a circa 7 ore di autobus da Bangkok. Una volta entrato nel Paese in linea di massima è possibile uscire da qualsiasi altra confine.

Infine, nonostante non sia possibile rinnovare il visto, è possibile rimanere oltre i 28 giorni senza incorrere in troppi problemi, basterà infatti pagare 3$ più altri 3$ al giorno per ogni giorno extra oltre i 28 giorni e 5$ al giorno superati i 90 giorni. La “multa” deve essere pagata in contanti e vengono accettati solamente dollari americani. È bene notare che una volta scaduto il visto potresti avere difficoltà sia a spostarti sia a trovare un alloggio in quanto spesso è necessario dimostrare di avere un visto in corso di validità.

Il Myanmar non richiede nessuna vaccinazione obbligatoria ma Epatite A e B sono consigliate.

Pittore a Bagan.

Cosa fare e vedere in Myanmar

In questa guida i prezzi sono spesso espressi nella moneta locale. La moneta ufficiale del Myanmar è chiamata “Kyat birmano”, abbreviata con “MMK”.

Il cambio, al momento della pubblicazione di questo articolo, è 1€ = 2.284 MMK. Per il cambio attuale ti consiglio di dare un’occhiata a questa pagina. Viene inoltre spesso utilizzato il dollaro americano quando si tratta di prezzi per alloggio e attività in aree turistiche.

N.b. Più volte nel corso della guida troverai link a https://www.alltrails.com/. Se vuoi utilizzare la navigazione offline direttamente dall’app di Alltrails devi passare alle versione pro. Puoi però aggirare il problema scaricando le coordinate dalla versione desktop del sito in formato “Google Earth KML” e poi caricandole su maps.me che è in assoluto una delle mie app preferite per viaggiare.

Yangon

Yangon, formalmente conosciuta come Rangoon è stata la capitale del Myanmar fino al 2005 quando è stata spostata a Naypyidaw, ad oggi rimane comunque la principale città del Paese da un punto di vista economico nonché la più popolosa con oltre cinque milioni di abitanti.

Cosa fare e vedere a Yangon

Nonostante l’influenza inglese risalente al periodo coloniale si possa decisamente notare negli edifici in centro, la città non è esattamente “bella”. Ciò che la rende interessante, a mio parere, è il misto di culture che la popolano: cinese, indiana e birmanese e un’atmosfera molto “run down”, il tutto in un’atmosfera stranamente “rilassata” viste le dimensioni della città. Credo infatti sia l’unica città nel sud est asiatico dove scooter e moto sono stati completamente banditi!

A parte girare per le strade e i vari mercati della città specialmente nell’area di Chinatown (Google Maps), l’unica vera attrazione è la Shwedagon Pagoda (Google Maps), un gigantesco tempio buddista considerato il più sacro del Paese, l’ingresso per gli stranieri è di 10.000 kyat. Se vuoi vedere un bel tramonto con la pagoda sullo sfondo (come in foto) consiglio il parco adiacente, in questo punto.

Shwedagon Pagoda

Sule Pagoda (Google Maps) si trova in centro ed è praticamente diventata una rotonda, niente di spettacolare, ma visto che ti trovi da queste parti vale la pena vederla.

Per concludere, camminando per le strade di Yangon sono stato approcciato da un monaco davvero simpatico che mi ha convinto a fare un’oretta di “volontariato” che consiste nel conversare in inglese con dei studenti locali alla scuola “U Aung Hein Kyaw English Class” che si trova a questo indirizzo. Chiunque è ben accolto durante la mattina e in cambio ti viene offerta la colazione 😉

Come raggiungere Yangon?

Purtroppo, sia aeroporto che stazione dei bus a lunga distanza, si trovano ad almeno mezz’ora di taxi dalla città. Se hai una sim card, il modo più pratico è probabilmente utilizzare Grab, la tariffa ufficiale in taxi dall’aeroporto è 7$, se vuoi però risparmiare è possibile prendere i bus 35 e 36 verso Sule-bus stop, o 56/57/58 verso Latha-bus stop (Chinatown).

Gli autobus verso la maggior parte delle destinazioni (Bagan, Kalaw, Mandalay, Lago Inle, Hpa An, Mawlamyine) partono da Aung Mingalar Bus terminal, conosciuto anche come “Highway Bus Station”. Dall’aeroporto alla stazione sono 5.000 MMK in taxi. Dalla stazione dei bus in taxi sono circa 7$, in alternativa puoi prendere il bus 36 verso Sule – bus stop oppure 56/57/58 verso Latha – bus stop (chinatown).

I bus verso la regione dell’Irrawaddy (Chaungtha e Ngapali) partono invece dal Hlaing Thar Yar Bus Terminal.

Infine, ci sono collegamenti diretti in treno verso Bagan e Mandalay, sono però treni vecchi e lenti, gli autobus sono in linea di massima un’opzione migliore.

Dove dormire a Yangon?

Io ho dormito a Hostel9 Yangon, per il prezzo non è affatto male, ottima soluzione per chi ha un budget limitato. Se invece cerchi qualcosa di più carino dai un’occhiata a HOOD Hostel.

Per le strade di Yangon.

Kyaikto e Kinpun (Golden Rock)

A mio parere non è assolutamente un “must see”, ma se hai tempo a disposizione e vuoi spezzare il viaggio verso Hpa An, allora potresti passare una notte qui.

Per chiarezza, la città di Kyaikto è il crocevia per raggiungere la cosiddetta “Roccia Dorata” o “Golden Rock” mentre Kinpun è il villaggio che si trova alla base della montagna dove molti decidono di dormire e visitare la Golden Rock in giornata.

Una volta sceso a Kyaikto, potresti basarti qui, visitare anche questa gigantesca statua del buddha e poi proseguire verso la Golden Rock prendendo prima un pick up truck verso Kinpun per 2.000 MMK e poi un altro verso la Golden Rock vera e propria, per altri 2.000 MMK.

La mia alternativa è stata basarsi nel piccolo villaggio di Kinpun, molto più tranquillo e “carino” rispetto a Kyaikto. L’ingresso alla Golden Rock per gli stranieri costa 10.000 MMK, non esattamente il sito più impressionante che abbia mai visto, ma il panorama non è affatto male e vedere tutti quei i pellegrini è sicuramente interessante.

Purtroppom l’ultimo camion (si tratta di un vero e proprio camion convertito a bus) verso Kinpun scende dalla Golden Rock alle 18:00, quindi non è possibile vedere il tramonto dalla cima. Cerca di essere puntuale perché io sono arrivato con cinque minuti di ritardo e mi è stato detto che sarei dovuto scendere a piedi (sono circa 15km) se non fosse che fortunatamente è arrivato un gruppo numeroso di locali, anch’essi in ritardo, che hanno rotto le scatole finchè ci hanno organizzato un camion speciale pagando 5.000 MMK a testa!

Un’ultima alternativa, se il budget non è un problema e vuoi vedere alba o tramonto alla Golden Rock, è quella di dormire in cima alla montagna a due passi dalla roccia, ci sono infatti degli hotel, davvero costosi, come questo, ma anche altri non presenti online, i prezzi sono però simili.

La Golden Rock.

Come raggiungere Kyaikto?

Come già detto, Kyaikto è il crocevia per Kinpun (villaggio alla base della montagna) e la Golden Rock che si trova in cima. Da Kyaikto a Hpa An sono 3 ore circa, 5.500 / 6.000 MMK, mentre verso Yangon sono 5 ore. Io ho preso il bus direttamente da Kinpun, pagando 8.000 MMK.

Dove dormire a Kinpun?

Io consiglio di dormire a Kinpun. Noi abbiamo preso una stanza tripla a Hotel pan myo thu, per 35$ ma ci siamo accordati per 30$ con colazione, aveva anche camere private per 6$ a testa, ma davvero piccole. Nonostante le recensioni negative noi ci siamo trovati davvero bene. Un’opzione più popolare è Bawga Theiddhi Hotel.

Hpa An

La città è stata senza dubbio una delle mie tappe preferite nel viaggio in Myanmar, molto meno turistica di altre destinazioni nel Paese, la città è davvero tranquilla e piacevole, senza contare che i dintorni possono letteralmente tenerti occupato per giorni.

Cosa fare e vedere a Hpa An

Tecnicamente, molti dei luoghi elencati di seguito possono essere raggiunti in bici ma sinceramente credo che noleggiare uno scooter sia molto più pratico. Vengono inoltre offerti tour che coprono sostanzialmente gli stessi luoghi elencati di seguito.

Yathaypyan Cave.

Esplora le grotte nei dintorni della città

Questo è il classico tour delle principali grotte, all’interno ci sono piccoli templi e statue, niente di eccezionale specialmente se è da un po’ che giri in Asia ma assolutamente carine e un bel modo per passare la giornata.

In scooter, puoi tranquillamente iniziare nella tarda mattinata, visitando Kaw Ka Taung Cave (Google Maps), consiglio anche di salire in cima al vicino punto panoramico (Google Maps). Da qui prosegui verso Saddan Cave (Google Maps), 500 MMK per parcheggiare lo scooter e 1.000 MMK per entrare nella grotta. Al termine del percorso all’interno della grotta potresti completare una specie di circuito prendendo una barca e camminando per un breve tratto (se dai un’occhiata a organic maps/maps.me dovrebbe essere chiaro cosa intendo).

Prosegui poi verso l’iconica Kyauk Ka Lat Pagoda (Google Maps) e infine l’ultima vera grotta della giornata, Yathaypyan Cave (Google Maps), qui bisogna pagare il parcheggio, 500 MMK. Ci sono, inoltre, parecchie scimmie che girano, quindi evita di portare cibo con te e assicurati di arrivare fino alla fine del grotta dove c’è un bellissimo punto panoramico.

Per terminare la giornata, dirigiti verso la Bat Cave (Google Maps) dove ogni sera al tramonto si può assistere allo spettacolo di uno stormo di pipistrelli che esce a caccia, davvero figo! L’ingresso costa 1.000 MMK. Non farti influenzare dalle numerose persone che probabilmente vedrai in cima alla stupa, il luogo migliore per vedere i pipistrelli si trova più in basso, come segnalato su maps.me.

Kaw Ka Taung Cave.

Hpa Pu

Piccolo villaggio che si trova dall’altro lato del fiume, si può prendere una barca per 500 MMK in questo punto, camminare per il villaggio e poi salire a piedi verso questo punto panoramico, conosciuto come Hpa Pu Hill dove si trova una piccola stupa popolare per il tramonto (Google Maps).

L’ultimo tratto del sentiero non è in buone condizioni e di certo non è da considerarsi sicuro, ma facendo un po’ di attenzione si può tranquillamente raggiungere la cima. In alternativa si può godere il tramonto anche più in basso. Soprattutto se resti fino a tardi, assicurati di metterti d’accordo sull’orario di ritorno della barca. Volendo, facendo il giro largo si può pure raggiungere Hpa Pu via terra.

Tramonto da Hpa Pu Hil.

Monte Zwegabin

Questa è un’escursione davvero popolare. Sulla cima del Mount Zwegabin (Google Maps) si trova un monastero davvero suggestivo, dal quale si ha un panorama a 360 gradi molto spettacolare, anche se, con ogni probabilità, durante la stagione secca ci sarà moltissima foschia all’orizzonte.

Io sono salito per l’alba, raggiungendo la base della montagna in scooter a circa 20 minuti da Hpa An. L’ingresso costa 4.000 MMK e, visti i 600 metri di dislivello, ti aspetta un’ora, un’ora e mezza circa di cammino, a seconda del passo (All Trails). È consigliabile farlo all’alba o comunque la mattina presto per evitare il caldo durante il giorno.

Arrivati in cima sono stato accolto da un gruppo di ragazzi locali che mi ha fatto sedere a mangiare il Mohinga, piatto tradizionale Birmano, prima di assistere all’alba. Quest’ultima non particolarmente spettacolare, ma in ogni caso una bella esperienza.

Prima di tornare in città, dai un’occhiata ai Lumbini Garden (Google Maps) alla base del Mount Zwegabin, ci sono centinaia di statue del Buddha, davvero suggestivo!

Alba Monte Zwegabin.

Monte Taung Wine

Il Mount Taung Wine (Google Maps) è una alternativa meno “dura” rispetto al monte Zwegabin, molto meno affollato e a mio modo di vedere, il panorama è anche più carino o comunque molto simile. Io sono andato al tramonto ma anche l’alba non deve essere male!

Raggiungi questo punto a bordo del tuo scooter, da qui la direzione verso cui dirigersi è davvero chiara, nel caso avessi bisogno di indicazioni ci sono un paio di bancarelle a cui chiedere. Salendo a passo spedito ci ho messo venti minuti circa per arrivare in cima, ma anche con calma dovresti metterci massimo 40 minuti. In cima c’è una piccola stupa con una vista a 360 gradi e quando ci sono stato c’erano solo altre cinque persone, lo consiglio più del Monte Zwegabin. L’ingresso è gratuito ma all’inizio del sentiero volendo si può lasciare un’offerta.

Per concludere, non lasciare Hpa senza essere massaggiato dai ciechi in questo centro. Non solo supporti un progetto davvero interessante, ma riceverai quello che per me è stato il miglior massaggio di sempre, il tutto a soli 7.000 MMK per una sessione di un’ora e mezza.

Cime del Monte Taung Wine.

Come raggiungere Hpa An?

Da Yangon sono circa 7 ore, 8.000 MMK, Mawlamyine a sud sono circa due ore, Mae Sot dove si può attraversare il confine per entrare in Thailandia sono circa 3 ore in minivan, potrebbero chiedere 150.000 MMK ma si può tranquillamente scendere a 10.000 MMK.

Da Hpa An si può prendere inoltre una barca lungo il fiume che scende fino a Mawlamyine, non l’ho fatto ma a quanto pare il viaggio è carino. Dovrebbe esserci una barca ogni giorno alle 8:15 al costo di 14.000 MMK.

Dove dormire a Hpa An?

Thanlwin Pyar Guest House è di gran lunga il luogo migliore dove alloggiare per viaggiatori solitari. E’ quasi sempre tutto esaurito, quindi conviene prenotare in anticipo. Io ho condiviso una camera tripla a River View Hotel, personale davvero gentile e buona colazione.

Uscita della Bat Cave.

Mawlamyine

Mawlamyine, con una popolazione di oltre trecentomila persone, è per dimensioni la quarta città del Myanmar. Presa dagli inglesi durante la prima campagna di conquista nel 1826, è stata la capitale coloniale dal 1827 al 1852. Anche questa città è decisamente fuori dal classico itinerario turistico ma può decisamente essere una tappa interessante, soprattutto per chi arriva via terra dalla Thailandia.

Cosa fare e vedere a Mawlamyine

Un po’ come per Hpa An, è consigliabile noleggiare uno scooter per esplorare la città e dintorni.

Monastero Win Sein Taw Ya

Qui puoi trovare il buddha sdraiato più grande al mondo, lungo circa 180 metri ed alto 30, è situato a circa 20km dalla città e circondato da numerose altre stupa, statue ed edifici religiosi (Google Maps). L’ingresso è gratuito ma ovviamente si può lasciare una donazione. Come già detto, noleggiare uno scooter è probabilmente l’opzione più pratica, non c’è trasporto pubblico ma in alternativa, un tuk tuk andata e ritorno non dovrebbe costare più di 35.000 MMK.

Pagoda Mahamyatmuni e Kyaik Thanlan

Sono le due pagode più importanti della città e si trovano in centro, a poca distanza l’una dall’altra. Kyaik Thanlan (Google Maps) è la più alta delle due e offre delle ottime viste sulla città con un panorama a 360 gradi, particolarmente consigliata al tramonto.

Than Phyu Zayat, Setse Beach e Kyaikkami

Altre due escursioni che possono essere fatte in giornata partendo da Mawlamyine sono verso Than Phyu Zayat, e Setse Beach a sud. La seconda è una spiaggia non esattamente caraibica ma carina, mentra la prima è una città dove si possono visitare il Death Railway Museum e il cimitero di guerra. Volendo potresti proseguire oltre fino a Kyaikkhami, per visitare la pagoda passando per il villaggio di Panga dove ci sono numerose saline.

Infine, non dimenticare di visitare il night market per un’esperienza autentica e, per gli appassionata di musei, il Mon Cultural Museum sembra essere una visita interessante dove sono raccolte informazioni e artefatti appartenenti all’etnia Mon, l’ingresso costa 2$.

Pagoda Kyaikkami.

Come raggiungere Mawlamyine?

Da Yangon sono circa 7 ore, 10.000-15.000 MMK a seconda del bus. Da Hpa sono circa due ore, 1.200 MMK per un bus locale, 7.500 MMK per un minivan con aria condizionata, come detto in precedenza, da Hpa An ci sono anche collegamenti in barca, sicuramente più carino come viaggio. Infine, ci sono collegamenti diretti con Mae Sot al confine con la Thailandia, circa 4 ore, 10.000 MMK per un minivan.

Dove dormire a Mawlamyine?

The old Moulmein Hostel è sostanzialmente l’unico ostello in città, se cerchi camere private economiche dai un’occhiata a Pinlon Hostel.

Kalaw

Localizzata a circa 50 km dal Lago Inle, Kalaw è una piccola città crocevia per chiunque voglia intraprendere un trekking di uno o più giorni verso Inle Lake.

Cosa fare e vedere a Kalaw

La città, seppur carina, non ha molto da offrire e la maggior parte dei viaggiatori finisce con il passare una sola notte esclusivamente per organizzare il trekking. Se hai qualche ora a disposizione consiglio di farti un giorno al mercato locale, cibo delizioso a prezzi stracciati, da visitare a pranzo, prova il “Hon Toke” simile al tamale messicano.

Il monastero Thein Taung è invece il luogo ideale dal quale osservare il tramonto. Infine, se vuoi un buon massaggio prima di iniziare il trekking, dai un’occhiata a questo centro.

Trekking verso Inle Lake.

Trekking verso il Lago Inle

Come già detto, questo è il motivo principale per il quale la gente viene a Kalaw, le opzioni sono molte, così come le agenzie: si va dalla versione breve di un giorno alla più lunga di tre giorni e due notti, che è quella cha ho scelto io.

Si attraversano zone davvero rurali, visitando piccoli villaggi e camminando tra i campi. La notte si dorme in homestay davvero basiche. Soprattutto a stagione secca inoltrata, il paesaggio è estremamente arido, quindi non aspettarti viste mozzafiato sulle terrazze di riso ma tutto sommato è un’esperienza davvero entusiasmante e piacevole.

Io ho scelto la versione più lunga in assoluto: il primo giorno abbiamo camminato 23 km, il secondo giorno 27 km e infine l’ultimo giorno 14 km, arrivando sulle sponde ovest del lago, luogo dal quale si prende una barca verso la città di Nyaung Shwe. In questa città sono ubicati la maggior parte degli ostelli e degli hotel ma, come già detto, le opzioni sono davvero molte e ti invito a farti il giro delle agenzie per capire quale sia l’itinerario che più preferisci.

Io ho completato il trekking con Uncle Sam pagando 45.000 MMK e mi sono trovato davvero bene. Una compagnia ancora più economica, ma con gruppi più numerosi, è invece Ever Smile, 40.000 MMK. Se invece vuoi qualcosa di più esclusivo, Ko Min Kalaw è famosa per avere degli itinerari alternativi su percorsi meno battuti, le recensioni sono favolose ma i prezzi sono molto più alti.

Treno locale in uno dei villaggi visitati.

Dove dormire a Kalaw?

In quel periodo stavo viaggiando in gruppo e abbiamo preso due camere private al Richard’s Inn; economico, pulito e una buona colazione inclusa. Se viaggi solo e cerchi un dormitorio, dai un’occhiata a Hotel Kalaw e Parami Hotel.

Come raggiungere Kalaw?

Sostanzialmente qualsiasi bus diretto a Inle Lake ti può scaricare a Kalaw, il che significa che ci sono collegamenti da tutte le principali destinazioni del Paese (Yangon, Hpa An, Bagan, Mandalay e Hsipaw). Ci sono anche collegamenti in treno che però sono molto più lenti rispetto al bus. Se invece vuoi volare, l’aeroporto più vicino si chiama Heho Airport ed è a circa un’ora di macchina.

Lago Inle

Il Lago Inle, o più comunemente Inle Lake, è considerata la seconda grande attrazione del Myanmar, dopo Bagan. Il lago, seppur estremamente turistico e a volte davvero poco autentico, resta comunque un luogo affascinante.

Nyaung Shwe è la principale città sulle sponde del lago, qui si trovano la maggior parte degli hotel e ostelli. Per accedere all’area del Lago Inle bisogna pagare l’ingresso, il costo è di 15.000 MMK, tecnicamente il biglietto ha una validità di cinque giorni ma una volta entrati, difficilmente qualcuno controllerà il tuo biglietto. Se decidi di fare il trekking, appena prima di arrivare al lago troverai un checkpoint dove pagare l’ingresso, se arrivi in bus ci sarà invece qualcuno alla stazione degli autobus.

Tramonto sul lago Inle.

Cosa fare e vedere al Lago Inle

Fare un tour in barca è sostanzialmente l’unico modo per esplorare il lago, ovviamente si possono organizzare tour privati ma in generale vengono offerti due tipi di tour “standard”: il primo include la visita ad alcuni negozi di souvenir e attività “tipiche” dove il capitano della barca prende delle commissioni ed è pertanto più economico, io ho pagato 9.000 MMK. Il secondo, invece, non include gli stop nei negozi ed è pertanto più costoso.

Si può inoltre scegliere tra il tour della mattina e vedere l’alba al lago per tornare a Nyaung Shwe nel primo pomeriggio, oppure il tour pomeridiano che parte nella tarda mattinata e torna in città appena dopo il tramonto.

Nonostante possa sembrare controintuitivo, ho trovato davvero interessante visitare alcuni dei negozi dove ci siamo fermati in quanto viene offerta una sorta di visita guidata al laboratorio di produzione, prima che ti vengano proposti in vendita i prodotti che però non sei assolutamente obbligato comprare. A me è piaciuto in particolare quello delle fibre di loto che vengono utilizzate per tessere vestiti, davvero affascinante!

Laboratorio dei fiori di loto.

Un’altra fermata che viene praticamente sempre inclusa nel tour in barca, è quella a Inthein conosciuta anche come “mini Bagan”. Ci sono infatti centinaia di stupa, l’ingresso è gratuito ma ti vengono chiesti 5.000 MMK per scattere foto, non so se la cosa sia legale o meno.

Infine, ricorda che se decidi di fotografare i pescatori/attori vestiti in modo tradizionale e con le tipiche reti che nessuno usa più, la mancia è praticamente d’obbligo. Come appena detto, quest’ultimi sono attori e vivono di questo, non di pesca! Mentre invece fotografare qualsiasi altro pescatore è gratis!

Per concludere, in centro a Nyaung Shwe vale la pena visitare la pagoda Yadana Man Aung, seppur non eccezionale, così come il mercato locale e ovviamente provare un massaggio tradizionale, le opzioni per questo di certo non mancano; la maggior parte dei centri tradizionali chiede solo 7.000 MMK per un’ora di massaggio, io sono stato qui e lo consiglio.

Inthein.

Come raggiungere il Lago Inle?

Raggiungere il Lago Inle, o più precisamente Nyaung Shwe, è relativamente facile da qualsiasi altra destinazione nel Paese. Come per Kalaw, l’aeroporto più vicino è quello di Heho, da qui sono poi 45 minuti di taxi, 25.000 MMK. Da Yangon in bus sono circa 12 ore, 7-8 ore da Mandalay e Bagan, 8 ore da Hisapaw.

N.b. Alcuni bus ti scaricano a Shwenyaung che si trova a 20 minuti circa da Nyaung Shwe, quindi è bene confermare la destinazione prima di prenotare. Da Shwenyaung ci sono occasionalmente pick up truck per 1.000 MMK, oppure taxi condivisi per 8.000 – 10.000 MMK.

Ci sono anche collegamenti in treno verso Shwenyaung ma, come per qualsiasi altra destinazioni, quest’ultimi seppur più economici sono molto più lenti rispetto ai bus

Dove dormire al Lago Inle?

Song of Travel a Nyaung Shwe è uno dei migliori ostelli in cui sia mai stato e non posso consigliarlo abbastanza, lo staff è davvero premuroso, dormitori spaziosi e super comodi, colazione inclusa che cambia ogni giorno, noleggio delle bici gratuito e, se al termine del trekking arrivi al molo di Nyaung Shwe, ti vengono a prendere gratis in tuk tuk. Conviene prenotare in anticipo perchè spesso è tutto esaurito, se si decide poi di estendere il soggiorno offrono uno sconto di 1$. Un’ottima alternativa è BaoBed Hostel.

Hsipaw

Hsipaw è la principale città dello stato Shan, nel nord est del Paese.

Cosa fare e vedere a Hsipaw

La città è un’ottima base per trekking nel nord del Myanmar da uno o più giorni, tra villaggi etnici, cascate, piantagioni di tè e paesaggi collinari, inoltre – trovandosi a circa 500 metri di altitudine – offre un clima molto più piacevole rispetto al resto del Paese, in particolare di Mandalay e Bagan.

Hsipaw al tramonto.

Prendi il treno da Pyin Oo Lwin a Hsipaw o viceversa

Prima di parlare delle attività da fare a Hsipaw e dintorni, è bene citare il viaggio in treno che molti decidono di fare. Questo è infatti l’unico treno che ho preso durante il mio viaggio in Myanmar: un tratto suggestivo durante il quale si attraversa il viadotto Goteik, costruito dagli inglesi durante il periodo coloniale, un’opera di ingegneria per quei tempi davvero impressionante.

L’intero percorso del treno attraversa paesaggi collinari e rurali e fa vivere ai passeggeri un’esperienza unica. Se in Myanmar non sei ancora mai salito su un treno, questo è sicuramente qualcosa da provare.

Il treno è molto vecchio e una volta raggiunta la velocità massima (circa 50 km/h) sentirai l’intero vagone iniziare a balzare. Se hai il posto finestrino probabilmente ti capiterà di ritrovarti qualche foglia o piccolo rame tra le gambe; infatti, la pulizia ai lati dei binari, lascia un po’ a desiderare, anzi sembra quasi sia il treno stesso a occuparsi di tagliare e sistemare l’erba attorno ai binari.

Nonostante il treno colleghi direttamente Mandalay a Hsipaw, il mio consiglio è quello di andare a prendere il treno (oppure scendere, a seconda della direzione da cui arrivi) a Pyin Oo Lwin. In questo modo, proseguendo per strada e non più sui binari, si risparmiano almeno tre ore di viaggio.

Il viaggio in treno per la tratta Hsipaw – Pyin Oo Lwin costa in prima classe 2.750 MMK e 550 MMK in ordinaria, ovviamente consiglio il lato finestrino. Partenza da Hsipaw alle 9:45 con biglietti in vendita dalle 8:45, specialmente durante l’alta stagione il lato finestrino della prima classe registra molto velocemente il tutto esaurito (Google Maps).

Dalla stazione di Pyin Oo Lwin (Google Maps) ci sono corse in pick up verso il centro di Mandalay al costo di 2.000 MMK. Noi siamo riusciti a convincere l’autista a portarci fino all’ostello, altrimenti la fermata ufficiale è davanti alla stazione dei treni. Se desideri fare il viaggio in direzione opposta, puoi prendere un pick up in questo punto oppure un taxi condiviso per circa 5.000 MMK, il treno parte alle 4:00 di mattina da Mandalay e arriva alle 7:52 a Pyin Oo Lwin.

Personalmente non mi sono fermato, ma a quanto pare Pyin Oo Lwin è un città carina dove trascorrere un paio di giorni, ho conosciuto un ragazzo coreano che me l’ha consigliata, insieme alle cascate che si trovano a sud del centro.

 Viadotto Goteik.

Trekking nei dintorni di Hsipaw

Finalmente parliamo di Hsipaw. In città le agenzie di trekking sono numerose così come le opzioni disponibili, in generale si va dai trekking di un giorno, da due giorni e una notte, e infine a quelli tre giorni e due notti. Anche in questo caso, come per il trekking ad Inle Lake, non aspettarti paesaggi mozzafiato, l’esperienza è più che altra legata alla visita dei villaggi.

Nonostante mi fosse stato più volte consigliato di completare il trekking con una guida chiamata Kham Lu (che puoi contattare su whatsapp a questo numero +95 9250 693 985 e dare un’occhiata alle fantastiche recensioni), purtroppo sarei stato l’unico cliente e il tour mi sarebbe costato parecchio. Così ho deciso di unirmi a un gruppo di ragazzi conosciuti sul minivan diretto a Hsipaw che aveva prenotato con Mr Bike, pagando 35.000 MMK per il trekking di due giorni e una notte. Siamo stati trattati davvero bene e non ho nessuna lamentela sul tour ma di certo non è stata un’esperienza indimenticabile.

N.b. Non è possibile fare trekking nella zona senza una guida, alcune aree sono ad oggi tuttora minate e a seguito di un incidente durante il quale un ragazzo tedesco ha perso la vita, avventurarsi da soli è assolutamente proibito.

Trekking a Hsipaw.

Visita il Shan Palace

Più che un palazzo, si tratta di una casa situata a nord est dal centro, sede della famiglia reale a capo dell’etnia Shan il cui re è “misteriosamente” sparito durante il colpo di stato dell’esercito nel 1962.

Ad oggi si prendono cura della residenza il nipote e la moglie, la quale coraggiosamente ogni giorno racconta la storia degli ultimi 50 anni della regione entrando nel dettaglio di quelle che sono state le vicende della sua famiglia. Una storia ovviamente scomoda per il regime.

Purtroppo, durante il mio soggiorno a Hsipaw la principessa non si trovava in città ma in linea di massima lo è quasi sempre ed è possibile sentire la storia in prima persona indicativamente tra le 15:00 e le 18:00. In alternativa è possibile leggere il libro scritto da lei stessa intitolato: “Twilight over Burma: My Life as a Shan Princess.”

Per concludere, ci sono almeno un paio di cascate che possono essere raggiunte in autonomia nei dintorni della città: Nam Tuk (Google Maps) e Nam Hu Nwe (Google Maps). Un punto panoramico (Google Maps) dove si può vedere un bel tramonto sulla città e infine puoi camminare fino alla piccola Bagan (Google Maps), dove ci sono templi carini e, prima di tornare in città, goditi un delizioso pasto da Mrs. Popcorn Garden.

Visita alla scuola di uno dei villaggi durante il trekking.

Come raggiungere Hsipaw?

Come già detto, molto decidono di raggiungere o lasciare la città in treno, se arrivi da sud, personalmente credo che l’ideale sia prendere un minivan da Nyaung Shwe, 18.000 MMK, 8 ore circa e poi prendere il treno verso Mandalay, oppure fare il contrario se arrivi da nord.

Dove dormire a Hsipaw?

Ho condiviso per un paio di giorni una camera doppia a Lily Guest House e la consiglio. Ottimo rapporto qualità/prezzo con colazione a buffet. La prima notte l’ho passata invece a Yee Shin Guesthouse, leggermente più economica ma niente di che e colazione non altrettanto buona. Al ritorno dal trekking, non potendo più condividere la stanza, mi sono spostato a Nam Khae Mao Guest House, soli 5.000 MMK per una camera singola, è frequentata esclusivamente da locali ma ti garantisco che non è affatto male… se puoi vivere senza wifi!

Mandalay

Mandalay è la seconda città del Paese per dimensioni e indubbiamente la città più importante nel nord del Myanmar. Nonostante sia snobbata da molti, io credo invece ci sia più di qualche attrazione per tenerti occupato almeno un paio di giorni.

Cosa fare e vedere a Mandalay

La città si sviluppa intorno al palazzo reale che non ho personalmente visitato, le recensioni a riguardo sono alquanto contrastanti tra chi dice che è assolutamente un must see ed altri che lo ritengono una farsa perché il palazzo originale è andato distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale e ciò che si ammira ora è solamente una replica costruita negli anni novanta. A te la scelta. L’ingresso è incluso nel combo ticket che permette l’accesso anche ad altri siti e costa 10.000 MMK. Porta il passaporto.

Kuthodaw Pagoda.

Kuthodaw Pagoda, Sandar Mu Ni Pagoda e Kyauktawgyi Paya

Kuthodaw Pagoda  (Google Maps), Sandar Mu Ni Pagoda (Google Maps) e Kyauktawgyi Paya (Google Maps) si trovano davvero a poca distanza una dall’altra ai piedi di Mandalay Hill e sono per questo facilmente visitabili nel giro di un paio d’ore, magari prima di salire sulla collina per ammirare il tramonto.

Kuthodaw Pagoda è la sede di quello che è considerato il libro più grande al mondo, formato da centinaia di lastre di pietra (730 per l’esattezza) che si trovano all’interno delle stupa che circondano la pagoda principale e raccolgono gli insegnamenti del Buddha in lingua Pali. Tecnicamente per entrare è necessario avere il combo ticket ma i controlli sono rari e io sono entrato senza biglietto.

L’ingresso a Sandar Mu Ni Pagoda e Kyauktawgyi Paya è gratuito, la prima è particolarmente impressionante specialmente vista dall’alto (Mandalay Hill) mentre la seconda ha una statua gigante del Buddha.

Se hai acquistato il combo ticket puoi visitare anche il vicino Monastero Shwenandaw, costruito interamente in legno. Qui puoi ammirare i famosi intagli che lo caratterizzano. Se cerchi un’alternativa meno turistica e con ingresso gratuito, dai un’occhiata al Monastero Shwe In Bin.

Sandar Mu Ni Pagoda.

Mandalay Hill

Questa collina che domina la città (Google Maps) è un ottimo modo per passare un paio d’ore e, come appena detto, è il luogo ideale da cui ammirare il tramonto. La cima è raggiunta da una strada, ma consiglio fortemente di camminare dalla base, le scalinate attraversano parecchi templi prima di arrivare alla pagoda principale in cima alla collina, per la quale c’è da pagare un ingresso di 1.000 MMK.

Sinceramente la vista non cambia di molto e ci sono diversi punti in cui ti puoi fermare ad ammirare il panorama senza per forza raggiungere la cima e pagare l’ingresso. Tra l’altro, in una delle pagode sottostanti è pieno di monaci, più o meno giovani, che vogliono praticare il proprio inglese, quindi se ti va di conversare, conoscere la loro cultura o semplicemente fare un’opera di bene, ti puoi fermare qui. Se non sbaglio è la penultima o la terzultima pagoda prima della cima.

Panorama da Mandalay Hill.

U Bein Bridge

L’iconico ponte lungo due chilometri e mezzo, è il più lungo al mondo costruito in legno di teak (Google Maps). Sarà che il luogo è estremamente fotogenico ma passare un’ora ad osservare i locali attraversare il ponte e i pescatori nei dintorni è stato estremamente suggestivo.

Se decidi di noleggiare lo scooter per l’intera giornata, puoi tranquillamente combinare la visita con quella di altri siti nei dintorni e anche la visita di Mingun dall’altro lato del fiume. Io sono voluto andare all’alba e ho quindi preso un Grab scooter, 5.000 MMK, l’autista si è offerto di aspettare per un’ora e poi mi ha portato indietro per altri 5.000 MMK. Se non vuoi per forza andare all’alba, non dovresti avere problemi a trovare qualcuno con cui condividere un taxi e pagare ancora meno visitando magari anche il vicino monastero Mahagandayon, costruito nel 1914. E’ il più grande monastero buddista del Myanmar, l’ideale è visitarlo prima delle 10:30 in modo da assistere ai rituali solenni.

U Bein Bridge.

Mingun

Mingun si trova dall’altro lato del fiume ed è un’ottima escursione giornaliera che può essere fatta in traghetto, oppure, come detto prima, se decidi di noleggiare uno scooter puoi combinarla con la visita al U Bein Bridge e qualche altro sito.

Una volta arrivato a destinazione, ti viene chiesto di pagare un ingresso all’area archeologica di Mingun al costo di 5.000 MMK. Il traghetto costa 5.000 MMK parte alle 9:00 da questo punto (Google Maps) e torna alle 13:00.

A Mingun tutto quello che c’è da vedere si trova nel raggio di pochi chilometri. I principali siti sono: Mingun Pahtodawgyi, conosciuta anche come la pagoda incompiuta, è descritta da alcuni come il più grande cumulo di mattoni al mondo; La campana gigante di Mingun e infine Mya Thein Tan Pagoda, conosciuta anche come la “White Pagoda” indubbiamente la più impressionante dei tre siti.

La Pagoda bianca a Mingun.

Come raggiungere Mandalay?

L’aeroporto internazionale di Mandalay è il più nuovo e moderno del Paese, si trova circa 45km a sud della città, un taxi privato dovrebbe costare circa 15.000 MMK mentre taxi condivisi e minivan 4.000 MMK.

Ci sono almeno tre stazioni degli autobus, ognuna delle quali offre collegamenti verso una diversa regione del Paese. Considerando che praticamente tutti gli ostelli e le agenzie che vendono i biglietti includono il “pick up” in ostello/hotel non mi preoccuperei più di tanto. In linea di massima ci sono collegamenti frequenti verso tutte le principali destinazioni turistiche.

Dove dormire a Mandalay?

Personalmente ho dormito ad Aplus Hostel, è un ostello nuovo che offre un ottimo rapporto qualità prezzo, la terrazza sul tetto è fantastica così come il wifi, l’unica lamentela che ho sono le dimensioni dei dormitori: un po’ troppo piccoli! Mansion Hostel si trova poco distante, ci ha dormito un amico con e non sembra affatto male.

Bagan

Eccoci finalmente arrivati alla ragione per la quale moltissimi ogni anno visitano il Myanmar. Localizzata sulle sponde del fiume Ayeyarwady, Bagan offre la più grande e densamente concentrata collezione di templi buddisti, pagode e stupa al mondo, moltissime risalenti all’undicesimo e dodicesimo secolo.

Si stima che in passato, durante l’epoca d’oro della città, ci fossero più di 13.000 strutture tra templi e stupa, ad oggi ne rimangono circa 2.200 ma ti assicuro che la città resta assolutamente affascinante. Nel 2019 la città è stata finalmente inserita nella lista dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Tramonto a Bagan.

N.b. L’ingresso all’area archeologica costa 25.000 MMK e il biglietto è valido per cinque giorni. Se arrivi in taxi dalla stazione dei bus, o dall’aeroporto, il tassista si fermerà al check point per farti acquistare il pass. Al contrario del Lago Inle, qui i controlli vengono fatti specialmente all’ingresso delle colline artificiali costruite per assistere ad alba e tramonto, visto che già da qualche anno, salire in cima a templi come avveniva in passato non è più possibile.

Cosa fare e vedere a Bagan

Se hai un minimo di dimestichezza al volante, consiglio fortemente di noleggiare le cosiddette “e bike” o scooter elettrici, costano sono 7.000 MMK al giorno e ti permettono di andare ovunque, consiglio inoltre di concentrare le proprie forze per l’esplorazione della città durante le prime ore del giorno o più tardi nel tardo pomeriggio. Le ore centrali sono estremamente calde.

Alba, tramonto e templi

È altamente probabile che dopo aver visto templi e stupa anche solo per un giorno intero, tu ne abbia avuto abbastanza, specialmente se è da un po’ che giri da queste parti del mondo. Per questo di seguito elenco quelli che sono considerati i “must see” e possono essere tranquillamente visitati nell’arco di una giornata: Shwezigon Pagoda (Google Maps), Ananda Temple (Google Maps), Shwegugyi Phaya (Google Maps), Thatbyinnyu Temple (Google Maps), Sulamani Temple (Google Maps), Dhammayangyi Temple (Google Maps), Shwesandaw Phaya (Google Maps) e il vicino Buddha sdraiato gigante (Google Maps), infine questo tempio (Google Maps) che il custode può aprire per te.

Ingresso Shwezigon Pagoda.

Per quanto riguarda i punti panoramici per albe e tramonti, ho letteralmente passato cinque giorni alla ricerca dei migliori. Per l’alba, consiglio questo punto (Google Maps), praticamente sconosciuto alla folla, regala un’ottima vista su Shwesandaw Phaya, Dhammayangyi Temple e le mongolfiere. Una buona alternativa è Angel’s sunrise hill (Google Maps).

Per quanto riguarda il tramonto, Sulamani Sunset hill (Google Maps) non è male, ma se vuoi tentare la fortuna, in questo punto (Google Maps) ho trovato un locale con un “cliente” che con una scala appoggiata ad un tempio dava accesso al tetto. Ovviamente la cosa non è legale e immagino non sia lì tutti i giorni, ma io mi sono goduto un bel tramonto.

Per concludere, è estremamente probabile essere approcciati da locali che conoscono dei “punti panoramici segreti” da dove assistere all’ alba o al tramonto, spesso si tratta di luoghi illegali, come nel caso appena descritto, altre volte sono invece dei punti poco conosciuti da dove effettivamente ci sono dei bei panorami. Chiedi che ti vengano mostrate delle foto e poi fai le dovute considerazioni, non promettere di comprare dipinti in cambio della dritta perché potrebbe costare davvero caro, trova un accordo sulla base di soldi.

Alba a Bagan.

Giro in mongolfiera

Questa è un’esperienza davvero costosa ma indubbiamente unica al mondo, il costo si aggira intorno ai 300$ per un’ora di volo. Personalmente non sono riuscito a giustificare tale costo ma una ragazza con cui stavo viaggiando in quel periodo ha deciso di farsi un regalo e a parer suo ne è assolutamente valsa la pena.

300$, sono due settimane di budget del tuo viaggio, ovviamente la scelta è assolutamente personale. Per tua informazione, le mongolfiere volano esclusivamente all’alba durante la stagione secca, indicativamente da novembre ad aprile. In linea di massima si può tranquillamente prenotare anche il giorno prima.

Mount Popa

A 1.500 metri di altitudine, a circa 60 km da Bagan, il monte Popa (Google Maps) è un vulcano estinto sulla cui cima si trova un affascinante monastero, è una destinazione abbastanza popolare perché da Bagan può essere visitato in giornata.

Per raggiungere la cima bisogna salire ben 777 scalini. Fortunatamente la maggior parte del sentiero si trova all’ombra e lungo il percorso ci sono numerosi locali che vendono cibo e bevande. Ci sono inoltre numerose scimmie ed è per questo sconsigliato portare cibo. Una volta arrivati in cima, tempo permettendo, la vista è ottima e si riesce tranquillamente vedere in lontananza il fiume Irrawaddy.

Monte Popa.

Come raggiungere Bagan?

I collegamenti da Mandalay sono frequenti, sono circa 5 ore e il costo di 9.000 MMK include il pick up dal tuo ostello/hotel. Da Mandalay volendo puoi anche scendere a Bagan in traghetto, teoricamente c’è una partenza giornaliera alle 7:00, 8-9 ore e circa 40$, c’è anche una slow boat che usata dai locali che costa circa 10$ ma impiega fino a 17 ore.

Ci sono inoltre bus diretti da Yangon, 11.000 – 22.000 MMK circa a seconda del bus scelto, 9-10 ore. Da Inle Lake sono 8-10 ore, 15.000 – 25.000 MMK. In ogni caso, tutti i bus a lunga percorrenza arrivano alla stazione che si trova circa 7 km fuori città dove la mafia dei taxi non ti permette di salire a bordo dei pick up usati dai locali che vanno in centro. Grab non funziona e la tariffa ufficiale è di 8.000 MMK, anche se probabilmente all’inizio ti verrà chiesto molto di più.

È anche possibile raggiungere la città in treno, ma i tempi di percorrenza aumentano notevolmente. Infine, Bagan ha un piccolo aeroporto che offre voli domestici verso le principali città del Paese.

Dove dormire a Bagan?

Le due aree principali dove alloggiare sono Nyaung-U e New Bagan, sinceramente non fa alcuna differenze. Entrambe sono sostanzialmente equidistanti dalle rovine. Se cerchi una camera economica, con un’ottima colazione inclusa, consiglio fortemente Shwe Nadi Guest House. Hanno anche un dormitorio e consiglio di prenotare in anticipo perché spesso fanno il tutto esaurito.

Se invece vuoi un’atmosfera più social, allora dai un’occhiata a BaoBed Hostel, OstelloBello e OstelloBello Pool, sono tutte e tre degli ottimi ostelli anche se non esattamente economici.

Il mare in Myanmar

Quelle che seguono sono tutte destinazioni che non ho personalmente visitato ma solo l’ideale per chiunque voglia passare qualche giorno al mare.

Ngapali

Questa è probabilmente la destinazione balneare più popolare in assoluto specialmente tra i locali. La spiaggia principale non è esattamente “backpacker friendly”, ci sono infatti numerosi resort e la sensazione è quella di una destinazione di lusso, ma a quanto pare le alternative per visitarla senza spendere una fortuna non mancano.

Per una panoramica sulla destinazione, possibili attività, dove dormire ecc. ecc. consiglio di dare un’occhiata a questo post.

Spiaggia a Ngapali.

Ngwe Saung e Chaungtha

Queste sono due destinazioni nel sud del Paese, diventate popolari negli ultimi anni, a quanto pare la spiaggia non è bella come a Ngapali ma se cerchi un’alternativa meno battuta per passare qualche giorno al mare in Myanmar ti consiglio di dare un’occhiata a queste due destinazioni. A questa pagina trovi una guida.

Pagoda a Chaungtha.

Mergui Archipelago

Questo arcipelago, nell’estremo sud del Paese al confine con la Thailandia, offre alcuni dei siti migliori al mondo per fare immersioni. Ci sono centinaia di isole paradisiache (oltre ottocento!) che purtroppo ad oggi, per quello che so io, non offrono molte possibilità per chi viaggia con un budget limitato. Sembra infatti che si siano solo alcuni resort da dove è poi possibile organizzare escursioni. Un’alternativa popolare specialmente per i divers sono invece le imbarcazioni liveaboards.

Possibili itinerari in Myanmar

Per visitare tutti i luoghi descritti ci vorrebbero circa due mesi. Considerando che il visto dura solo 28 giorni, e molti non hanno comunque tutto questo tempo a disposizione, di seguito elenco alcuni itinerari di una o più settimane che toccano le principali destinazioni turistiche e possono essere usati come spunto per costruire un itinerario in base ai propri interessi e alla luce di quanto descritto finora.

Itinerario di una settimana in Myanmar

Con una sola settimana a disposizione personalmente consiglio di concentrarsi su Bagan, Mandalay e il Lago Inle, dovessi arrivare a Yangon allora vale la pena passare un giorno in città, altrimenti consiglio di risparmiare tempo e rimanere nel nord del Paese volando direttamente su Mandalay.

Yangon (1 notte)

Giorno 1:

Esplora la città, visita la Shwedagon Pagoda poi prendi il bus notturno verso Bagan, oppure un volo il giorno successivo.

Bagan (2 notti)

Giorno 2:

Visita i templi, goditi il tramonto.

Giorno 3:

Giro in mongolfiera (se te lo puoi permettere!) altrimenti esplora la città, non perderti l’alba.

Lago Inle (2 notti)

Giorno 4:

Trasferimento al Lago Inle.

Giorno 5:

Tour del Lago.

Mandalay (1 notte)

Giorno 6:

Trasferimento Lago Inle – Mandalay. Tramonto dal Sunset Hill.

Giorno 7:

Se sei arrivato Mandalay, allora tecnicamente hai un giorno extra che consiglio di passare tra le varie pagode della città, Mingun o qualsiasi altra cosa sia di tuo interesse. Nel caso fossi arrivato a Yangon, e avessi un volo di ritorno da Yangon, allora dubito tu abbia il tempo per fare tutto ciò.

Itinerario di 10 giorni in Myanmar

Con dieci giorni a disposizione il mio consiglio è quello di seguire l’itinerario appena descritto, in questo caso arrivare a Yangon potrebbe essere “preferibile” così da passarci un giorno o due prima di seguire l’itinerario di una settimana fermandosi leggermente più a lungo a Mandalay al termine del viaggio.

Itinerario di due settimane in Myanmar

Con quindici giorni a disposizione personalmente aggiungerei una solo tappa, Hpa An e un’attività carina come quella del trekking verso Inle Lake, seguendo l’itinerario descritto qui sotto:

Yangon (1 notte)

Giorno 1:

Esplora la città, visita la Shwedagon Pagoda.

Hpa An (3 notti)

Giorno 2:

Trasferimento a Hpa An. Monte Taung Wine al tramonto.

Giorno 3:

Esplora le grotte nei dintorni della città come descritto nella sezione dedicata.

Giorno 4:

Monte Zwegabin all’alba. Bus notturno verso Kalaw.

Kalaw (1 notte)

Giorno 5:

Prenota il tuo trekking per il giorno successivo, rilassati e visita il mercato locale.

Lago Inle(4 notti)

Giorno 6:

Primo giorno del trekking.

Giorno 7:

Secondo giorno del trekking.

Giorno 8:

Terzo giorno del trekking. Arrivo al Lago Inle.

Giorno 9:

Tour del Lago Inle.

Bagan

Giorno 10:

Trasferimento a Bagan. Goditi il tramonto.

Giorno 11:

Giro in mongolfiera (se te lo puoi permettere!) altrimenti esplora la città, non perderti l’alba.

Mandalay (2 notti)

Giorno 12:

Trasferimento Lago Inle – Mandalay. Tramonto da Sunset Hill.

Giorno 13:

Visita le varie pagode della città, Mingun o qualsiasi altra cosa sia di tuo interesse.

Giorno 14:

Rientro a Yangon.

Itinerario di tre settimane in Myanmar

Venti giorni iniziano a diventare un bel lasso di tempo, il mio consiglio è quello di seguire l’itinerario appena descritto, magari passando qualche giorno extra a Bagan e aggiungendo una tappa che potrebbe essere Hsipaw o una destinazione di mare.

Itinerario di quattro settimane in Myanmar

Questo tecnicamente è la permanenza massima consentita dal visto turistico, anche se come detto all’inizio di questa guida, l’overstay non è punito severamente quindi si potrebbe tranquillamente passare qualche giorno in più senza incorrere in multe salatissime.

In ogni caso, con un mese a disposizione dovresti essere in grado di toccare tutte le destinazioni descritte nella guida, fatta eccezione per quelle descritte nella sezione “Il mare in Myanmar”, per le quali molto probabilmente dovresti scendere a compromessi.

Come spostarsi in Myanmar

Facendo ricerche per il mio viaggio in Myanmar, mi era spesso capitato di leggere che le infrastrutture erano scadenti, le strade in pessime condizioni e gli spostamenti lunghissimi. La realtà dei fatti è che negli ultimi anni la situazione è migliorata tantissimo e le arterie che collegano le principali destinazioni turistiche sono in buone condizioni.

Fanno eccezione le strade che raggiungono la costa est del Paese e l’estremo sud al confine con la Thailandia. E’ inoltre bene ricordare che durante la stagione delle piogge la situazione può peggiorare drasticamente.

Autobus in Myanmar

Per chi ha un budget limitato, gli autobus sono senza dubbio la migliore opzione. Ce ne sono di tutti i tipi, e per le lunghe tratte vengono spesso offerti i cosiddetti “VIP” che hanno file da tre sedili invece di quattro, offrendo quindi molto spazio e un buon livello di comodità.

Specialmente nei bus notturni, consiglio fortemente di portarsi una felpa, nonostante venga quasi sempre fornita una coperta, l’aria condizionata viene tenuta a temperature siderali. Praticamente qualsiasi alloggio dove sono stato ha una lista completa su tutte quelle che sono le possibile destinazioni, gli orari e i prezzi degli autobus. Prenotando direttamente con la compagnia si può risparmiare qualcosa ma spesso la stazione degli autobus si trova fuori città quindi prenotare tramite il proprio alloggio è molto più pratico, spesso viene incluso infatti il “pick up” in ostello/hotel.

Un’altro mezzo di trasporto usato moltissimo dai locali, per brevi e medie distanze, sono vecchi pickup Toyota convertiti a “minibus”, con panchine sul retro. Sono estremamente economici e spesso l’unica forma di trasporto pubblico in zone remote del Paese. Generalmente partono solo una volta pieni, o quasi pieni. Una tratta che molti viaggiatori zaino in spalla fanno a bordo di questi pick up è quella che collega Mandalay a Pyin U Lwin, una vera avventura.

Pick up locale in Myanmar.

Treni in Myanmar

Nonostante l’estesa rete ferroviaria presente nel Paese, i treni non sono esattamente un modo pratico per spostarsi e tanto meno rapido. L’infrastruttura risale ai tempi coloniali e non ha praticamente visto nessun tipo di investimento nel corso degli anni. Rispetto agli autobus i tempi di percorrenza da punto A al punto B sono spesso e volentieri almeno il doppio, fatta eccezione per la linea Yangon – Mandalay, dove comunque gli autobus rimangono più rapidi.

Detto questo, prendere almeno una volta un treno in Myanmar è sicuramente un’esperienza che vale la pena fare. Come descritto in questa guida, io ho preso il treno che collega Mandalay a Hsipaw, un altra percorso popolare è il Yangon Circular Train descritto in questo post.

Voli interni in Myanmar

Nel caso il budget non fosse un problema, i voli domestici sono di gran lunga il modo più pratico e rapido per spostarsi all’interno del Paese, soprattutto tra nord, sud ed eventualmente la costa ovest. La compagnia statale Myanmar National Airlines a quanto pare ha dei record di sicurezza relativamente bassi e se possibile va evitata.

Alcune compagnie private che operano voli interni sono: AirMandalay, Airmyp, Golden Myanmar Airways e Air KBZ.

Taxi in Myanmar

Per esperienza personale, in generale i tassisti sono molto più onesti rispetto al resto del sud est asiatico ma vale comunque la pena contrattare il prezzo prima di salire a bordo e se hai una sim card, nelle grandi città, Grab oltre ad essere più pratico è spesso e volentieri più economico.

Viaggio in Myanmar: costi

Sarai felice di sapere che un viaggio in Myanmar costa davvero poco. Tra tutti i Paesi che ho visitato credo sia oggettivamente uno dei più economici in assoluto. Come già detto all’inizio di questa guida, spesso i prezzi di alloggio e attività varie vengono espressi in dollari americani che sono pertanto ampiamente accettati come forma di pagamento.

Costo dell’alloggio in Myanmar

L’alloggio è probabilmente l’unica voce anomala quando si tratta di prezzi. Vista la recente apertura del Paese, alcune destinazioni non hanno ancora molti ostelli/hotel, la competizione è basse e di conseguenza i prezzi sono “alti”. Le cose stanno però cambiando velocemente e tra qualche anno immagino che i prezzi caleranno drasticamente.

Già ora sono comunque più che abbordabili, con prezzi in dormitorio che vanno generalmente tra i 5-10$ e camere private in guesthouse tra i 10-20$. Spesso in Myanmar condividere una camera doppia è più economico che due letti in ostello. Quasi tutte le strutture del Paese includono la colazione nel prezzo.

Costo del trasporto in Myanmar

Il costo del trasporto è davvero basso, bus a lunga percorrenza difficilmente costano più di due euro all’ora nella versione “VIP”, quelli normali costano in media un buon 30% in meno, i cosiddetti “pick up” sono estremamente economici, 70km da Pyin Oo Lwin a Mandalay costano poco più di euro. Per i taxi, come già detto, consiglio di usare Grab dove presente.

Tipica portata in Myanmar.

Costo del cibo in Myanmar

Lo street food, o comunque il cibo servito nei ristoranti, è tra i più economici che abbia mai mangiato. Una zuppa di noodles può essere pagata 500 MMK, anche un pasto più sostanzioso difficilmente si paga più di 2.000 MMK. In luoghi più turistici o in ristoranti a sedere meno locali si può comunque mangiare con circa tre dollari.

Altri costi (prelievi e sim card)

Gli ingressi ai monumenti sono spesso a pagamento per gli stranieri e gratis per i locali ma restano comunque non troppo cari. Alcuni esempi, la Shwedagon Pagoda costa 10.000 MMK, il Lago Inle 15.000 MMK, Bagan 25.000 MMK.

Se si paga con la carta, si incorre in una commissione del 3% quindi è preferibile pagare in contanti. Prelevare non è comunque economico, le migliori opzioni sono CB Bank, prelievo massimo 300.000 MMK al costo di 6.500 MMK e AYA Bank che permette di prelevare 400.000 MMK sempre al costo di 6.500 MMK. Per esperienza personale la cifra può cambiare da atm aa atm e non sempre sono accettate carte internazionali.

Ai 6.500 MMK addebitati dalla banca locale, vanno ovviamente aggiunte le eventuali commissioni da pagare alla tua banca e per questo ti invito a dare un’occhiata al mio articolo sulle migliori carte per viaggiare.

Infine, per chi volesse una sim dati, consiglio Telenor che a livello nazionale sembra avere la migliore copertura. Ci sono vari pacchetti dati, io ho pagato 7.500 MMK per sei giga.

Se hai un telefono che supporta le eSIM e vuoi la comodità di navigare fin da subito senza dover comprare una sim locale, allora ti consiglio di usare un servizio come quello offerto da Airalo e Ubigi. Se opti per questa soluzione, ci sono però almeno un paio di considerazioni da fare. Prima di tutto, salvo rara eccezione, i giga si pagano molto più cari rispetto a quello che costerebbero usando una sim locale; in secondo luogo, non sempre il loro partner locale è quello con la miglior copertura sul territorio.

In sostanza, credo che la maggior parte dei viaggiatori farebbero meglio a comprare una sim locale (o magari provare a comprare la eSIM di un provider locale) ma ti invito a fare le tue considerazioni in quanto le eccezioni non mancano. Per esempio, quando ho visitato il Giappone, il piano offerto da Ubigi era più conveniente rispetto a qualsiasi sim locale potessi comprare senza dimostrare di essere un residente.

Viaggio in Myanmar: sicurezza

Quanto segue purtroppo non è più vero, il colpo di stato del 2021 ha di nuovo portato il paese in uno stato di forte instabilità. Seppur sia possibile entrare in Myanmar come turista, non è qualcosa di consigliabile. Per informazioni aggiornate consiglio di consultare il sito di viaggiare sicuri.

Viaggiare in Myanmar anche da solo, o da sola, è estremamente sicuro, un po’ come in tutto il sud est asiatico. Questo grazie soprattutto alla forte cultura buddhista che è radicata nella popolazione, ma anche in parte al regime autoritario che si abbatterebbe senza clemenza su qualsiasi episodio di violenza nei confronti di turisti.

In sostanza, usando un minimo di buon senso e seguendo alcuni consigli sulla sicurezza in viaggio non dovresti avere alcun tipo di problema legato alla sicurezza. Detto questo, fanno eccezione alcune regioni del Paese dove la tensione tra governo centrale ed etnie locali è davvero alta, discorso che vale soprattutto per l’estremo nord, ma stiamo parlando di province distanti dai classici itinerari turistici per le quali servono comunque dei permessi speciali e non saresti in grado di visitare senza le dovute autorizzazioni. Nel caso fossi interessato, a questa pagina trovi una lista completa di tali regioni dove ci sono misure restrittive, ma di nuovo, finchè ti limiti a luoghi descritti in questa guida non mi preoccuperei assolutamente.

Per concludere, rispetta la cultura locale soprattutto quando visiti luoghi sacri come templi, pagode e monasteri: gonne, pantaloni estremamente corti e canottiere non sono ammessi così come le calzature che vanno lasciate all’esterno.

Stai pianificando un viaggio in Myanmar? Dai un’occhiata a questi post:

Quale zaino da viaggio scegliere

Le migliori carte per viaggiare

Che cosa portare in viaggio

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2 commenti
  • Simone Franceschina

    Ciao Nicola, innanzitutto complimenti per il tuo blog.
    Non riesco mai a trovare la data dei tuoi viaggi così da regolarmi quando hai viaggiato Tu effettivamente in quel paese.
    Ora in particolare ti chiederei per la Birmania, quando ci sei stato ed ora sai se la situazione della guerra civile sia passata.
    Mi trovo ora in sud Est asiatico, dopo Vietnam, Cambogia e Thailandia potrebbe essere un’altra metà la Birmania.
    Grazie per la risposta e in bocca al lupo per tutto.
    Buon viaggio!
    Simone

    • ilbackpacker

      Ciao Simone, ci sono stato nel 2020 appena prima del covid. Da quello che so, nonostante la guerra civila sia assolutamente ancora in corso, le principali destinazioni turistiche sono considerate sicure ma l’atmosfera non è per niente piacevole. Io probabilmente eviterei ma ti invito a fare le tue considerazioni/ricerche. Buon proseguimento! 🙂

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